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Autore: Daistiny    26/01/2018    0 recensioni
La storia è un AU sempre ambientata a Ivalice, la trama un po' stravolta.
Rasler è vivo per la felicità di Ashe e così pure Raminas che si è destituito da re, lasciando cosi titolo, trono e corona a sua figlia e al suo sposo.
Non ci sarà nessun assassinio del re ad opera di Gabranth... si accennerà solamente alla guerra con Archadia.
Ma la storia è ambientata principalmente all'interno dell' Ordine dei Cavalieri di Dalmasca. Sapete all'interno delle caserme le guardie sanno essere molto più pettegole di un circolo di cucito... specialmente riguardo ai loro superiori.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Altro Personaggio, Basch, Rasler, Un po' tutti, Vossler
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quello che non avresti dovuto vedere...



Il consiglio di guerra era da pochi minuti finito, nell'enorme sala del Ordine dei Cavalieri di Dalmasca. Un immenso tavolo in legno bianco padroneggiava quella sala, sopra di esso vi stava un'enorme mappa di Ivalice e sparse qua e là varie carte e pergamene. 
Al tavolo da guerra due figuri ben distinte e vicine si stavano abbracciando, nella più totale solitudine di quella enorme sala. Solo una guardia aveva potuto vedere ciò, il giovane che era stato da poco nominato Capitano da Basch.

Il giovane soldato si era sorpreso molto nel vedere quella scena, è mai si sarebbe aspettato di vedere. Nella caserma girava qualche voce sulla principessa Ondine e la sua evidente preferenza per il bel Generale, ma erano più voci che fatti.

Quello che invece in quel momento Cullen poteva vedere erano il concretizzarsi di quelle voci. Nella sua testa una domanda prendeva prepotentemente forma, può un uomo come Basch di umili origini sposare un esponente della famiglia reale?
L'uomo era evidentemente a disagio, se lo avrebbero visto sicuramente non si sarebbe di certo salvato da un richiamo da parte di Basch e volendo avrebbe potuto perdere la sua posizione appena acquisita di capitano.

Cullen con venne che quella decisamente non era la sua giornata migliore, aveva saltato il consiglio di guerra a cui obbligatoriamente avrebbe dovuto essere presente in quanto capitano di una piccola unità. Ma aveva visto la sua principessa e il suo Generale in atteggiamenti molto compromettenti.

Il giovane cavaliere fece così finta di non vedere quella scena, lui non nè sapeva nulla e non ne voleva sapere. Certo era una cosa, la figura di Ondine aveva attirato in qualche modo la sua attenzione, non era cosa da tutti giorni che una principessa diventasse il comandante di un ordine di cavalieri.

Dopo aver visto ciò Cullen decise di allontanarsi furtivamente, uscendo così dalla stanza ritrovandosi a vagabondare per i corridoi di palazzo. Non era ancora però ora per lui di ritornare in caserma sicuro che Vossler lo stesse aspettando per una sonoro richiamo.
Cullen doveva evitare assolutamente sia Basch che Vossler. A questo punto dove poteva andare se non farsi un giro per palazzo, magari all'esterno, sulla lunga strada che portava alla piazza delle quattro porte.

Quel giorno non era di servizio, l'unica cosa di cui doveva occuparsi ora mai l'aveva mancata da un pezzo. Il Consiglio appunto.
Mentre l'uomo cammino per la lunga strada, dovette ammettere che la città di Rabanastre così lo stesso regno di Dalmasca erano per lui una vera novità, dalla lingua, alla storia e alla scrittura. In particolare la magia, di cui si faceva un ampio uso per svariate cose.

Lui, "il poveretto" così era stato soprannominato dai suoi uomini ed altri compagni d'armi quando questi avevano saputo la "inettitudine per la magia". Già, Cullen era l'unico dei cavalieri dell'ordine ad avere una vera e propria riluttanza alla magia. 
Una guardia d'elite che non sa formulare nemmeno il più piccolo incantesimo di guarigione, era incomprensibile per loro. Per sino un Seeq che di solito non brillavano di intelligenza ne erano capaci, ma proprio lui no.

Tutto ciò faceva sentire Cullen una specie di scherzo della natura, ma da dove proveniva lui, un'enorme isola vicino al regno di Nabradia, la magia era vista diversamente come invece era percepita per tutto il resto di Ivalice.

Cullen proveniva da un piccolo regno, per di più di origine barbara il cui sistema socio-economico e culturale era totalmente differente dai regni di Ivalice.
Deist Isles era  il regno da cui esso proveniva, così chiamato e conosciuto nella lingua dalmasca e di Nabradia. 
Ma il popolo di Deist Isles si attribuiva un'altro nome, derivante dalla loro antica cultura, Almar era l'antico nome con cui gli abitanti di questa isola chiamavano la loro nazione.
Diversamente dal resto d'Ivalice, gli Almar non adoravano un panteon di dei o il dio Faram, ma adoravano un antico a cui si attribuivano con svariati appellativi, il Padre, Nostro Signore o più semplicemente Dio.
Perchè secondo il loro credo esso pur essendo fatto a immagine e somiglianza degli Huma, non aveva un nome, poichè egli era l'essenza di tutte le cose.  Egli rappresentava il creato e di conseguenza aveva molti nomi con cui essere chiamato.

Se per caso un cittadino dalmasco fosse capitato ad Deist Isles si sarebbe accorto quanto la differenza, non solo al livello cultura ma anche tecnologico era arretrato rispetto al resto delle nazioni e di quanto la magia fosse messa al bando se non in casi eccezionali.

Il popolo di Almar credeva che la "magia" e quindi il Mystes fosse la causa del perche molte terre non erano coltivate.  Una sorta di punizione del loro "Dio" ai popoli del resto di Ivalice i quali avevano scelto di usare qualcosa la cui origine era qualcosa di peccaminoso che corrompeva la terra e le sue creature.

Gli Almar chiamavano il  Mystes, Poison o vero veleno, la cui influenza era nefasta per la loro terra. Questo dopo che la guerra si era abbattuta 14 anni prima che Cullen si stabilisse a Dalmasca dove aveva cominciato la sua vita da capo, dopo la sconfitta ad di Almar ad opera di Archadia.

Cullen aveva portato con se a Dalmasca, il suo credo e la sua cultura dal quale difficilmente si staccava. La sua famiglia era andata dispersa con la guerra e da più di 10 anni che ormai non ne sapeva più nulla. 
Dopo che la tragedia aveva colpito la sua nazione, egli non vi aveva più fatto ritorno.

Almar aveva un clima molto temperato rispetto a Dalmasca, mentre le regioni più a sud vicino a Nabradia erano molto più calde di quelle a Nord che avevano un clima rigido molto freddo.
Dalmasca invece per Cullen era qualcosa di quanto più lontano potesse immaginarsi. Il caldo eccessivo di quella nazione lo faceva stare male, per non parlare del forte disagio che provava. Trovava anche bizzarro il modo di vestire dei suoi abitanti e le loro usanze.
Soprattutto riguardo ai Seee, i Bangaa  e i garif, Cullen era molto diffidente, mentre risultava molto affascinato dalle Viera che trovava molto simile a lui come razza, salvo poi essere schernite da queste.

Vivere a contatto con tante razze e culture differenti, con il tempo Cullen aveva imparato a viverci, anche se rimaneva ancora molto legato alla sua cultura e difficilmente da quando stava a Dalmasca era riuscito rintracciare un suo connazionale.

Erano diverse ore che il capitano camminava per le strade affollate della capitale dalmasca, tutto in torno era tranquillo, di tanto in tanto incrociava varie guardie cittadine intente a fare il loro solito giro per assicurarsi che tutte fosse a posto.
I furti per le strade di Rabanastre erano spesso all'ordine del giorno di cui la maggior parte era ai danni dei cittadini imperiali i quali si trovavano a Rabanastre per lo più per affari riguardante il commercio.
Spesso invece i ladri capitavano essere gente povera e qualche piccolo ladruncolo della città bassa, mentre altre volte erano Seeq i quali scatenavano molte risse.

Non si potesse dire che la vita di Cullen fosse monotona, ma l'huma sentiva sempre che qualcosa gli mancava.
Molti incaserma si chiedevano come avesse fatto a diventare capitano vista la sua inabilità, che costituiva un handicap a gli occhi delle altre guardie.
Ma bastava vederlo combattere sul campo di battaglia per far capire il motivo per cui Basch aveva voluto promuoverlo al rango di Capitano.
Cullen era una persona dedita al dovere con buone capacità per il comando, inoltre aveva uno stile abbastanza singolare di battersi che sia Vossler che altri trovavano molto interessante.

Tra le guardie dell'ordine di Dalmasca, Cullen si era subito inserito fraternizzando con molti cavalieri  di cui egli era diventato grande amico. Spesso le battaglie negli anni precedenti, Cullen si era visto salvare la vita loro e altre tante erano le volte in cui lui aveva salvato le loro.
Per il capitano queste persone costituivano quasi una famiglia, i suoi amici.

Fra i più grandi amici di Cullen, vi era Zerd e Var. Il primo era un abile tiratore non c'era arma da tiro che non sapesse maneggiare, ma di tutti preferiva la balestra, soprattutto la Perforatrice la più forte dopo la Gastra.
Il secondo, Var era un abile cavaliere molto portato per la spada e non c'era lama che non sapesse maneggiare. La sua arma preferita era la spada lunga che maneggiava con grande maestria.
I due soldati erano molto diversi tra loro, Zerd era un bugiardo compulsivo amante delle belle donne, era solito corteggiare le dame di corte o qualunque ragazza gli capitasse a tiro.
Soprattutto amava raccontare le sue prodezze sul campo di battaglia, a detta sua le donne amavano queste cose.

Var invece era un tipo molto tranquillo una brava persona a detto di Cullen. Poi c'era Adam che era la recluta più giovane di tutte e di cui Cullen aveva preso molto in simpatia, nonostante la sua diffidenza dai maghi e dalla magia.
Erano tanti i suoi amici, che del quale molti si divertivano a prenderlo in giro per essere troppo rigido.
Zerd era un uomo molto sicuro di se e delle sue abilita, aveva i capelli rossi lunghi, legati da un piccolo codino. Il viso era grande e spigoloso e una mascella abbastanza marcata ed un naso importante.
Gli occhi erano piccoli, color nocciola. Una caratteristica di cui andava molto fiero era il suo petto villoso, che lasciava intravedere mentre indossava abiti civili.

Var invece era un timo molto intellettuale, amava molto leggere. Aveva la testa completamente rasata, mentre aveva un viso molto squadrato e gli occhi chiari.
Oltre alla sua immancabile abilità con la spada Var era un tipo dai gusti abbastanza difficile, ma allo stesso tempo era molto sicuro di se.

Adam invece oltre ad essere il più giovane di tutti era anche quello più strano, Figlio di un nobile dalmasco e di una Archadiana, il giovanotto aveva ereditai i tratti tipici di sua madre.
Aveva la pelle leggermente più scura di quella degli altri e dei folti capelli neri, rasati da entrambi i lati. A differenza degli altri, Adam rientrava nella classe dei maghi visto la sua grande conoscenza magica. La specialità di Adam era la magia bianca insieme a quella nera, ed era un ottimo supporto quando c'era da curare e proteggere il gruppo con magie di supporto.
I tre insieme erano molto affiatati e formavano un gruppo ben equilibrato.


Bene bene... in questo capitolo dalla media lunghezza conosciamo qualcosa di più sul personaggio di Cullen e dei suoi compagni, Adam "il mago", Var "lo spadaccino", e Zerd "il tiratore". 
Gruppo composto al momento da questi personaggi più avanti se ne aggiungeranno altri... un gruppo molto singolare quello del capitano... che potrà notare ad iniziare dal prossimo capitolo.

Daistiny.


N.B.: Sotto vi ho messo una cartina "di questa Ivalice modificata" essendo questa storia principalmente ambientata in un AU per molte cose simile alla nostra Ivalice, ma con una aggiunta di altre razze, religioni, culture e terre tutte nuove.
Non temete la storia accennerà solamente a queste culture senza approfondirle, mantenendosi principalmente sull'ordine dei nostri cavalieri.
Non ci sarà una vera è propria trama... con inizio e fine, tutto riguarderà i cavalieri dalmaschi.





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