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Autore: Arwen297    26/01/2018    4 recensioni
Il personaggio di Michiru è uno dei più misteriosi della serie. Nel manga non viene approfondito il suo passato. L'intento di questa fanfiction è proprio quello di andare a colmare questi vuoti narrativi, con dei piccoli flash che accompagneranno Michiru da quando aveva 8 anni alla fine della quinta serie, flash che non sono legati tra loro ma che concorrono a formare una trama comune finale; mettendo in rilievo il percorso di crescita personale come donna ma anche come guerriera del mio personaggio preferito in assoluto.
Haruka sarà presente da quando si arriva al loro incontro in poi.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena | Coppie: Haruka/Michiru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
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Risveglio, ansia
 
 
Quella mattina si era svegliata con un forte senso di ansia che l’aveva accompagnata per tutta la giornata di lezione, si sentiva in costante pericolo.
La notte precedente aveva dormito male come ormai accadeva da mesi e la stanchezza aveva iniziato a farsi sentire e con lei il prepotente desiderio di recarsi nella piscina del complesso scolastico non appena si fosse liberata.
Il pensiero mentre finiva di prepararsi per entrare in acqua volò all’incubo che l’aveva tormentata quella notte, sembrava in tutto e per tutto simile alla distruzione del mondo.
I mostri e le masse informi che erano comparse intorno a lei le avevano fatto sentire una paura tale da svegliarla improvvisamente, poi per l’ennesima volta quella voce che la tormentava da anni era emersa nuovamente nella sua mente.
Sistemò con cura la sua divisa scolastica sulla panchina negli spogliatoi, la borsa in cuoio con i libri appoggiata a fianco e in terra le scarpe con i calzini.
La piscina stranamente, data l’ora, sembrava totalmente vuota.
Il momento è vicino, tieniti pronta, è giunto il momento del tuo risveglio.
La voce femminile e familiare irruppe prepotente nei suoi pensieri, risveglio? Quale risveglio? Cosa intendeva.
Cosa intendi? Smettila di fare la misteriosa, non so manco chi sei! E non rispondi quando te lo chiedo!
Cercò di rispondere a sua volta, sapeva che quella presenza la sentiva. Così come era forte e chiara la voglia che aveva di averla. Sebbene non aveva ben chiaro dopo tutti quel tempo chi ella fosse.
Mi conoscerai presto, sono colei che sei destinata ad essere. Quando sarà il momento non esitare il tuo destino sta per compiersi.
Michiru sbuffò appena scuotendo lievemente il capo nel tentativo di cacciare quelle parole: non aveva nessuna voglia di lasciarsi ulteriormente influenzare, risveglio di cosa? Lei non doveva risvegliare proprio nessuno, lei voleva solamente fare una nuotata per distendere i nervi, nient’altro. Scopo che ultimamente le era difficile da raggiungere anche con la musica. La piscina le sembrava l’ultima spiaggia da utilizzare per alleviare il tormento interiore.
Lasciò la stanza degli spogliatoi, per dirigersi verso la piscina vera e propria.
Una parte di se stessa le stava suggerendo chiaramente di tornare indietro e non avanzare, di tornarsene a casa. Ma decise di non darle ascolto: erano sicuramente sensazioni fuorvianti, influenze di quella voce sconosciuta che ogni tanto le mandava messaggi criptici e quasi senza un reale senso.
Il corridoio che stava percorrendo diventò all’improvviso gelido, la luce si abbassò di colpo, una sorta di innaturale terrore la pervase immediatamente.
Avrebbe voluto scappare ma qualcosa di sconosciuto la teneva bloccata esattamente dove era.
Fu un attimo, si ritrovò piantata al muro, arpionata da un qualcosa di invisibile ma che percepiva come pericoloso.
Il respiro le aumentò di conseguenza a causa della sensazione di panico che la stava totalmente controllando.
I suoi occhi blu sbarrati, fissavano un punto indefinito davanti a lei, consapevoli della presenza di qualcosa che non riusciva a vedere.
Chiuse gli occhi impaurita.
Accetta il tuo destino giovane guerriera.
E’ il momento.
Tuo padre, l’oceano ti richiama a se.
Accetta chi sei.
Di nuovo la voce sentita poco prima, sentì gli occhi bruciarle per via delle lacrime che stavano per affiorare copiose. Non sapeva come uscire da quella situazione, sentiva solo male nei punti in cui era consapevole che, quel qualcuno di invisibile, la stava arpionando contro il muro.
Sentì prepotente il mare dentro di se.
Lo sentì chiaro intorno a se, avvolgerla.
Una strana luce verde acqua si sprigionò improvvisamente dal suo corpo.
Il richiamo del mare sempre più forte.
E nonostante fino a mezz’ora prima non ne voleva sapere, in quel preciso istante le sembrò impossibile opporsi.
Gli oceani erano parte di lei, lo erano sempre stati.
Questa era la verità.
La presa della creatura invisibile scomparve improvvisamente, un tiepido bruciore sulla fronte.
Aprì gli occhi.
Davanti a lei uno strano oggetto era sospeso nell’aria.
Una luna con un anello intorno, una stella sulla cima con un tridente in quel momento luminoso.
Il desiderio di toccare quell’oggetto sconosciuto era incontrollabile.
Era suo, doveva prenderlo.
Il mare glielo chiedeva.
Lo ordinava, lo imponeva.
Lasciò l’appoggio del muro per compiere un passo in avanti.
Allungo il poco che bastava la mano per stringere il manico azzurro.
Nel momento esatto in cui lo strinse fu avvolta da un’energia più potente di quella che aveva sentito chiara intorno a se, senza vederla.
Ne fu totalmente avvolta, ne fu completamente riempita.
Si ritrovò a vestire panni non suoi,
Panni che non aveva mai visto eppure erano così famigliare in quel momento.
Vide chiaro il suo aggressore, un mostro di colore nero dagli occhi di brace.
Bastò l’energia sprigionata nella trasformazione per farlo dissolvere.
Si sentiva improvvisamente rilassata, calma.
Improvvisamente potente.
Sentì un’energia enorme.
Eccola l’altra parte di se stessa, ecco chi l’aveva tormentata per anni.
Ecco il futuro a cui era destinata.
Improvvisamente le parole che l’avevano inseguita per anni avevano un senso.
Era dunque essere una guerriera il suo destino?
   
 
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