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Autore: Hil 89    29/01/2018    4 recensioni
Piccoli attimi rubati a questa meravigliosa coppia... e l'importanza delle piccole cose.
Il rientro a casa di Alec, dopo una giornata di lavoro.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood-Bane, Rafael Lightwood-Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali:
Salve gente! Una cosuccia senza pretese... ma i Malec mi mancano troppo, e non vedo l'ora del 20 marzo! Spero che vi piaccia. Se vi fa piacere, lasciare un commento! Grazie!
Saluti, HiL



 
Piccole Cose


 


Alec Lightwood entrò nel loft in punta di piedi, appoggiò l'arco e le arme angeliche nell'armadio incantato vicino all'ingresso e si sfilò lentamente le scarpe.
Era notte inoltrata, la riunione in istituto era stata una delle più lunghe a cui avesse mai dovuto presenziare ed era sfinito.
Si mosse verso il soggiorno per salutare Charmain Meow, gli accarezzò le testa e gli grattò piano dietro le orecchie sorridendo nel sentire le fusa del gatto che si spinse dolcemente verso la sua mano per avere più coccole.
Il Nephelin si sedette sul divano e lo prese tre le mani, avvicinandolo al suo viso per sfregare il naso contro quello del micio per un bacio eschimese, l'animale miagolò in risposta e con la lingua ruvida gli leccò una guancia.
“Dove sono i miei uomini?” sussurro' prima di alzarsi con Charmain tra le braccia per dirigersi verso la zona notte.
Aprì lentamente la porta della stanza dei bambini e trovò il letto di Max vuoto, mentre Rafe dormiva profondamente con una gamba ed un braccio a penzoloni dal letto. Si avvicinò lentamente per rimboccargli le coperte e lasciargli un lieve bacio sulle fronte.
Uscì piano dalla camera e dette un altro sguardo al bambino prima di chiudersi la porta alle spalle.
Andò poi verso la propria stanza fermandosi sulla soglia, non poté impedire alle sue labbra di piegarsi in un sorriso piano di amore.
Parecchi libri di magia erano abbandonati sul pavimento, Magnus era sdraiato a torso nudo sul lato del letto, il braccio destro era steso al suo fianco e la mano inanellata era appoggiata dolcemente sulla schiena del piccolo Max, che dormiva tranquillo nel suo pigiamino azzurro.
I loro respiri lenti e regolari riempivano il silenzio della stanza.
Alec appoggiò lentamente il gatto tra i cuscini della poltrona sistemata vicino all'entrata della camera e si mosse piano verso il letto.
Si sfilò la magia e si cambiò rapidamente, infilando un paio di pantaloni di una vecchia tuta scura, per poi stendersi al fianco del bambino.
Gli accarezzò lievemente i capelli scusi e la pelle liscia della fronte, il piccolo si mosse ed aprì gli occhi per spacciarsi in quelli blu del ragazzo.
Un sorriso felice illuminò il suo visino, “Papà, sei torntato".
“Ciao Mirtillo" disse piano il cacciatore, cercando di non svegliare anche Magnus, Max si spostò verso di lui sfuggendo dalla presa dello stregone e si arrampicò sulle gambe del giovane per raggiungere il suo collo e stringerci attorno le braccine, Alec se lo sistemò addosso e lo strinse in un abbraccio baciandogli la guancia blu.
Il bambino rise ed il giovane non poté evitare di sorridere, specchiandosi nuovamente nello sguardo del figlio.
“Alexander" un sussurro assonnato giunse alle sue orecchie e Alec si voltò verso lo stregone, incontrando il suo sguardo felino, “Scusa, non volevo svegliarti" disse allungando un braccio per accarezzargli la spalla nuda.
“Tranquillo Fiorellino" rispose Magnus sporgendosi verso di lui per baciarlo a fior di labbra.
Max si mosse nell'abbraccio del padre e si appoggiò al suo petto sbadigliando, lo stregone gli accarezzò i capelli prima di sedersi al fianco di Alec.
“È ora di andare a dormire, piccolo Mirtillo” disse dolcemente.
“Voglio dormire con voi" rispose il bambino, aumentando la presa sul collo di Alec, il giovane sorrise e scambiò uno sguardo con il compagno che annuì lentamente. “Solo per questa sera" bisbigliò con le labbra premure contro la tempia del piccolo. “Va bene!” esultò il bambino saltando giù dalle gambe del padre per sistemarsi in mezzo ai genitori, Magnus rise piano mentre lo copriva col lenzuolo.
“Ehi! Anche io voglio dormire nel lettino con voi" al suono di quella voce assonnata, i due uomini si voltarono verso la porta della loro camera, e vi trovarono Rafe che si sfregava un occhio con il pugno chiuso mentre si dondolava sui piedi.
“Avanti campione, salta su" disse Magnus con un sorriso, spostandosi un po' per fargli posto, il bambino non se lo fece ripetere due volte e corse verso il letto, lanciandosi sul materasso per andare a sistemarsi al fianco del fratellino.
“Che bello, tutti insieme nel lettone di papà e papino!” esclamò Max accoccolandosi meglio contro il fratello maggiore.
Alec cercò lo sguardo di Magnus e lo trovò leggermente lucido, allungò una mano e gli sfiorò la spalla per attirare la sua attenzione, l'uomo alzò il capo e si specchiò nel blu delle iridi del cacciatore, gli sorrise alzando il braccio per intrecciare le loro dita. “Ti amo" mimò con le labbra, Alec rafforzò la presa e bisbigliò in risposta: “Anche io ti amo".
Si guardarono negli occhi per qualche altro istante prima di abbassare lo sguardo sui loro bambini, che si erano già riaddormentati abbracciati.
Restarono ad ammirarli, mano nella mano, fino a che il sonno non li colse.      
  
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