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Autore: Enchalott    29/01/2018    8 recensioni
“Chichi!” esclamò Goku preoccupato, ma, prima che potesse avvicinarsi, la donna scattò in piedi, rossa di rabbia, con gli occhi fuori dalle orbite.
“Che coooooooooooosa!?!” tuonò Chichi.
“Eh-eh… ops!” ridacchiò Goku massaggiandosi la nuca.
“Kakarott, sei davvero sicuro che tua moglie non abbia sangue saiyan? Io non ci giurerei…” brontolò Vegeta.
Una notizia bomba che mette a dura prova anche i Super Saiyan Blue. C'è un altro Saiyan (ma non è la tempestosa moglie di Goku)!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Goku, Goten, Vegeta | Coppie: Bra/Goten
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fino in fondo
 
Nell’ampio salone della Capsule Corporation c’erano quasi tutti, quel pomeriggio d’estate. Tuttavia, erano solo due le persone che, in quel momento, captavano l’attenzione dei presenti: in piedi, al centro della stanza, in piedi l’uno accanto all’altra. Goten e Bra.
“Voi cosa?!?” esclamò Chichi incredula, balzando come una molla “Ho capito bene!?!”
Goten strinse più forte le mani di Bra. A guardarlo, era davvero identico a suo padre, Goku, quando aveva la sua età: gli stessi occhi scuri, lo stesso viso cordiale e persino gli stessi capelli arruffati e impossibili da domare.
Sentendosi addosso gli sguardi di tutti, Bra si strinse a lui: la somiglianza con la madre, Bulma, era impressionante negli occhi azzurri, nei capelli stravaganti e persino nei vestiti non sempre castigati. Anche se, in quell’occasione,pareva una collegiale.
Bulma, sorpresa, sussultò alla notizia, pur non mostrando la reazione esagerata dell’amica.
Vegeta, appollaiato sul davanzale della finestra, lanciò un’occhiata significativa a Goku, che se ne stava tranquillamente appoggiato lì accanto; questi ricambiò lo sguardo, con l’aria di chi la sa lunga, ma il principe dei Saiyan gli fece segno di tacere.
“Non mi pare la fine del mondo!” disse Goten con un’espressione imbarazzata “Abbiamo deciso di sposarci e vi abbiamo dato la bella notizia, approfittando della riunione di oggi…”
Bulma si girò verso il marito, che era rimasto impassibile. Strano. Anche Goku stava sulle sue e non si era mosso. Eppure entrambi erano molto legati ai loro figli minori.
Era da circa un anno che Goten e Bra si frequentavano assiduamente: la ragazza era rimasta molto colpita dal giovane Saiyan, che era il più caro amico d’infanzia di suo fratello Trunks. A sua volta, Goten, dopo la timidezza iniziale, le aveva chiesto di uscire e, in breve, avevano ufficializzato il fidanzamento.
Nonostante ciò, nessuno avrebbe mai pensato ad una notizia come quella all’improvviso.
“Oh…” sospirò Chichi con le lacrime agli occhi, brandendo un fazzoletto: “Goten! Perché non ne hai parlato prima con me, con tua madre! Conto forse così poco?” declamò, piangendo a dirotto e piombando nuovamente a sedere sul divano. “Venirlo a sapere così… Il mio bambino si sposa e mi esclude da tutto!”. Poi si girò verso il suo Saiyan, con uno sguardo inquisitorio: “Tu non ne sapevi nulla, Goku?”.
“Eh!?” sobbalzò lui con l’aria più innocente del mondo “Ma no, tesoro, te lo assicuro…”.
“E non hai niente da dire?” rincarò Chichi con uno sguardo infuriato. Ma prima che il marito potesse rispondere, si girò nuovamente verso il figlio, con le mani sui fianchi e un tono tre volte sopra le righe: “Cosa pensi di fare? Lei non ha neanche diciotto anni e tu devi terminare gli studi! Che idea assurda è mai questa?!”.
Goten e Bra si fissarono disperati.
La cosa non sfuggì a Vegeta che, immobile come un predatore, non era ancora intervenuto. Si era limitato a scambiare un mezzo sogghigno con Goku. Approfittando del fatto che Chichi stesse facendo fuoco e fiamme e che Bulma fosse occupata inutilmente a calmarla, il principe sibilò: “L’hai sentito anche tu, vero Kakarott?”
“Forte e chiaro” rispose lui con complicità, considerando che Vegeta non sembrava per nulla sconvolto e che, anzi, pareva trovare la situazione molto divertente.
Che ne pensi?” riprese il principe in lingua saiyan.
“Eh-eh, andiamo Vegeta, lo sai che il mio saiyan è piuttosto arrugginito… Non è meglio se ci facciamo capire da tutti? In fondo, prima o poi verrà fuori…”
Sei un ignorante; Kakarott! È inutile che io perda il mio tempo per insegnarti la nostra lingua madre, se non fai il minimo sforzo per impararla! Lo dice anche Whis!”.
Su, Vegeta…” rispose Goku in un saiyan stentato, sentendosi pungolare al nome del loro comune maestro “Non ti arrabbiare. Non lo faccio mica apposta! Dopotutto, anche tu non sei riuscito ancora a gestire la tecnica del teletrasporto, dopo tutte le volte che l’hai vista!”
Certo!!” brontolò il principe imbarazzato “Tu sparisci e mi dici di provare… ti pare il modo di insegnare agli altri?
Si guardarono per un istante: la solita antica, ormai amichevole rivalità.
Comunque…” continuò Vegeta “Che cosa intendi fare?
Mmh… Penso che non sia così grave, anzi… Sarebbe meglio però se fossero i ragazzi a parlarne per primi, non trovi?”.
Già. Ma credo che, vista la situazione, necessitino di una spintarella… Se tua moglie continua così, le spunterà la coda!
Urgh! Ci manca solo più quello…” fece Goku atterrito.
Vegeta socchiuse gli occhi, con un’espressione ispirata: “Che i nostri figli siano abbastanza adulti e sappiano compiere le loro scelte, mi va benissimo. Sono entrambi Saiyan e possono badare a loro stessi. Soprattutto Goten. Proprio per questo, non posso accettare di essere preso in giro! Che si assumano le loro responsabilità senza tentennare! La paura non fa parte del nostro retaggio!
Sono stupefatto dal tuo discorso, Vegeta! Mi trovi completamente d’accordo!”.
Bene!” replicò il principe, incrociando le braccia sul petto “Avranno la lezione che meritano. Tu assecondami e non stupirti di nulla”.
Detto questo, assunse la solita aria corrucciata e terribilmente seria. Anche Goku rivolse l’attenzione alla discussione ancora in corso.
“Cosa state confabulando voi due!?” ruggì Chichi “Non avete ancora finito di blaterare in quella lingua incomprensibile? Ah, povera me! Da quando sono diventati super Saiyan Blue, non gli si può più parlare! Sono sempre lì a complottare o se ne vanno per giorni sul pianeta di Lord Beerus!”
“Non dicevamo nulla di particolare, tesoro, credimi…” affermò Goku con un sorriso angelico.
“Ah sì, eh!” sbottò la donna, stringendo i pugni in una mossa poco rassicurante “Il nostro piccolo si sposa così dal nulla e tu non hai niente da dire!”
“M-ma Chichi!” balbettò lui “Quando noi ci siamo sposati, eravamo ancora più giovani…”
“Lo so! Tu non avevi neppure capito cosa fosse un matrimonio! Hai pensato che fosse cibo! E poi il nostro caso era completamente diverso! Qui si parla del mio bambino!!”.
“Mamma!” azzardò timidamente Goten “Non sono più un bambino!”.
“Silenzio, tu!” lo incenerì Chichi “Sei più incosciente di tuo padre! Ah, cosa mi doveva capitare…”. I singhiozzi ripresero.
Bulma osservò la figlia, perplessa: da qualche giorno era strana, bastava guardare quel vestito da educanda che aveva addosso. E poi era insolito che non avesse mai accennato al matrimonio. Non era proprio da lei: solitamente, una novità del genere, l’avrebbe mandata al settimo cielo e avrebbe condiviso l’entusiasmo con sua madre. Ma ancora più bizzarro era l’atteggiamento di Vegeta, che non si era ancora intromesso nella conversazione. Non era un tipo particolarmente loquace, ma si trattava pur sempre di sua figlia!
Vegeta balzò giù dalla finestra, con uno sguardo cupo e sdegnato: “Puah!” fece con disprezzo “La figlia del principe dei Saiyan che vuole sposare il moccioso di un guerriero di classe inferiore! Che cosa credete tutti quanti!? Che io possa acconsentire?”.
“Ih-ih” intervenne Goku “Ma dai, Vegeta, non metterla così…”
“Silenzio, Kakarott! Come osi dirmi quello che devo fare? Vuoi forse contraddirmi?”
Bulma strabuzzò gli occhi, allibita.
“Ma papà!” protestò Bra “Cosa stai dicendo? Inferiore? Io sono innamorata di Goten e lo voglio sposare!”.
La giovane era rimasta di stucco alle parole del padre: infatti, quando gli aveva raccontato del fidanzamento con Goten, lui era sembrato molto soddisfatto!
“Vegeta!” lo rimproverò Bulma “Sei forse impazzito?”
“Questa è la mia opinione inconfutabile, donna!” ribatté lui secco, appoggiandosi al muro con fare sprezzante “Io non sono assolutamente d’accordo, chiaro!?”.
Bulma lo squadrò attentamente. Donna? Erano anni che non la apostrofava così e che non aveva impeti arroganti come quello, specie nei riguardi di Goten. Il ragazzo, sin da piccolo, si era dimostrato un vero guerriero… e poi era onesto e leale. Qualcosa non quadrava, lei conosceva bene suo marito. Anche se appariva molto contrariato, sembrava che il suo atteggiamento fosse in qualche modo artefatto. E poi… Goku che stava zitto…?
Bra iniziò a tremare tra le braccia di Goten, che aveva un viso serio e teso mai visto prima.
“Non ti preoccupare, Bra” la rassicurò “Non abbiamo bisogno del permesso di nessuno per sposarci, ormai non siamo più due ragazzini! Così abbiamo deciso e così faremo!”.
“Ma non fatemi ridere!” tuonò Vegeta con uno sguardo letale “Volete forse sfidarmi? Io sono pronto! Potete anche attaccare insieme!”.
“Basta, Vegeta…” fece Goku a bassa voce, soffocando una risata con un colpo di tosse “Non credi che così sia sufficiente?”.
“Taci!” sibilò il principe impercettibilmente, rifilandogli una gomitata nelle costole “Non ho ancora finito!”
Goten, vedendo che Vegeta aveva percorso alcuni passi nella loro direzione, iniziò a sudare freddo, nonostante il sangue saiyan e gli occhi di Bra, abbandonata tra le sue braccia, si riempirono di lacrime. Bulma aveva perso la voce. Chichi fissava Goku come se lo vedesse per la prima volta: perché non si decideva a intervenire?
“Ma bene!” esclamò Il principe con un lampo negli occhi neri “Vedo che avete perso la baldanza! E voi sareste gli eredi della razza guerriera? Credete di potermi prendere in giro con tutte queste assurde fandonie, senza avere il coraggio di dire come stanno realmente le cose? Siete due codardi! Non è questo che vi è stato insegnato!”.
Goten impallidì più per lo shock che per l’offesa; fredde gocce di sudore presero a corrergli lungo la schiena. Guardò prima suo padre, appoggiato al muro a braccia conserte, impassibile, e poi Vegeta, che li puntava con aria di sfida. Loro sapevano! Come aveva fatto ad essere così stupido!
Bra si sentì mancare: ovviamente, due Saiyan puri come suo padre e Goku erano perfettamente in grado di percepire il ki della vita che lei portava in grembo.
I due ragazzi si scambiarono un’occhiata: Goten fece un cenno d’assenso e la ragazza prese la parola, raccogliendo le forze: “Ecco… noi… Io aspetto un bambino!”.
La notizia esplose come una cannonata nelle orecchie di Bulma, che quasi scivolò dal divano, restando a bocca aperta. Esplose, tuttavia, anche nel cervello di Chichi, che rimase impietrita per un istante: poi, si accasciò pesantemente, senza dare segni vitali.
 “Chichi!” esclamò Goku preoccupato, ma, prima che potesse avvicinarsi, la donna scattò in piedi, rossa di rabbia, con gli occhi fuori dalle orbite.
“Che coooooooooooosa!?!”
“Eh-eh… ops!” ridacchiò Goku massaggiandosi la nuca.
“Kakarott, sei davvero sicuro che tua moglie non abbia sangue saiyan? Io non ci giurerei…”.
“Ehm… capisci perché avevano paura di raccontarla tutta… sai com’è…”
“Goten!!!!” strillò Chichi fuori di sé “Sei forse impazzito???” scoppiò nuovamente in lacrime “Ho un figlio sconsiderato, che non ha rispetto per le donne! Che vergogna! E ora come farò ad uscire di casa? Non potrò guardare più in faccia nessuno!”.
“Ma noi ci amiamo, non mi ha mancato di rispetto…”
“Silenzio, scriteriata!!” rincarò Chichi furibonda “Hai idea di cosa voglia dire mettere al mondo un bambino?”.
“Ma mamma!” intervenne Goten “Tu avevi la sua età quando è nato Gohan!”
 “Io ero sposata! Sposata prima! Capito, disgraziati!? Non avete il minimo senso della decenza! Oh che vergogna!” e si tuffò tra i cuscini a piangere a dirotto.
“Beh…” intervenne Bulma con calma “Direi che per oggi le notizie bomba sono sufficienti. O c’è altro? Che ne so, aspetti due gemelli…?”
“Non lo so, mamma” rispose Bra sollevata “È’ da poco che sono incinta. Mi spiace non avertene parlato subito, ma non sapevo da dove cominciare…”.
Bulma lanciò a Goten uno sguardo comprensivo: “Capisco, ma avete fatto male a non dirci nulla. Mi dovrò rassegnare a diventare nonna quando sono ancora giovane e bella!”. Rise.
“È’ successo tutto così in fretta, l’idea del matrimonio e poi Goten mi ha detto che percepiva qualcosa di diverso e io anche… non so come dire…”
“Ci sono passata due volte!” sorrise Bulma “Anche tuo padre ha sentito subito che aspettavo te! Mi fa piacere sapere che avevate già parlato di nozze e che non si tratta di una toppa”.
“Sì” intervenne Goten serio “Noi siamo innamorati da tempo e vogliamo stare insieme in ogni caso”. Si rivolse a Goku e Vegeta: “Credeteci!”.
“Sì, papà” affermò Bra decisa “Noi ci amiamo!”.
Chi!” borbottò il principe “Ci voleva tanto?”
“Senti chi parla!” puntualizzò Bulma “Devo raccontare quanto ci hai messo tu?”.
Chi!”
“Vegeta ed io volevamo semplicemente farvi capire che, qualunque cosa succeda, noi vi vogliamo bene” interruppe Goku “Ma che, proprio per questo, avete fatto male a tacere. Bisogna sempre essere sinceri e consapevoli di ciò che si desidera. Come dire…”
“Fino in fondo.” concluse Vegeta.
“Fino in fondo” ripeté Goku sorridendo.
Un lampo di consapevolezza attraversò l’agile mente di Bulma: “Tu stavi recitando?” domandò, fissando il marito incredula.
“Io?”
“Uh-uh, basta, Vegeta, ti prego! Non ce la faccio più!”.
“Vi siete messi d’accordo?” fece Goten altrettanto stupefatto.
I due guerrieri si scambiarono un cenno d’intesa, ma in quel momento Chichi affiorò dal divano: “Goku!!!!” eruppe minacciosa “Tu…! Voi lo sapevate! Non potevate non saperlo! Maledetti Saiyan!”.
“Ehm, Chichi… dai, non essere così…”
“Non osare una parola in più! Mi hai tenuto nascosto il fatto! Come ti sei permesso! Non m’importa se siete super Saiyan divini o come cavolo vi chiamate!  Ora farete i conti con me!” avanzò come un caro armato ad armi spianate.
“Kakarott, io insisto…” borbottò Vegeta “Ha i capelli neri, gli occhi scuri, il temperamento…”
“Non è una Saiyan, te lo assicuro! Ma filiamo ugualmente! Ragazzi, avete la nostra benedizione, ma non possiamo trattenerci oltre! Ho percepito un ki ostile!”
“Goku!!!” urlò Chichi tentando di acchiapparlo.
Ma lui mise una mano sulla spalla di Vegeta, portandosi due dita alla fronte e svanì.
“Oh, ma dove si saranno cacciati!” sbuffò Bulma con disappunto. “Avrei voluto almeno fare un brindisi per festeggiare!”
“Non ti crucciare…” rispose Chichi con uno sguardo glaciale “Prima o poi, avranno fame e io sarò qui ad attendere…”.
 
 
“Fiuuu, l’abbiamo scampata bella” sospirò Goku, materializzandosi sul pianeta dei Kai-Oh “Mia moglie era davvero fuori di sé, sarà meglio campeggiare per qualche tempo!”
Vegeta scrollò la testa: “Non vorrei essere nei tuoi panni”.
“Eh… he he he…già… Forse a questo giro abbiamo esagerato un tantino…”
Iniziarono a ridacchiare, sedendosi comodamente sul prato.
“Ehi, voi!” chiamò una voce stridula dietro di loro “Che abitudine è quella di capitare sempre quassù senza invito?”
L’anziano e il giovane Kai-Oh avanzavano nella loro direzione, il primo strepitando come di consueto: “Questo è un luogo sacro, non di villeggiatura! Pensate sia un albergo? Volete inserirlo bene in quelle testacce dure di Saiyan?”.
Goku e Vegeta si guardarono rassegnati: dalla padella nella brace.
“Non ti adirare, vecchietto!” flautò Goku con voce melliflua “Se siamo venuti qui, è per un motivo serio…”
“Ma quale motivo serio! Pensate forse che io non lo sappia?”
“Ma che fa? Spia?” brontolò Vegeta.
“Su… dai…” continuò Goku “Non potresti ospitarci per un paio di giorni?”
“Non se ne parla!” esclamò il Kai-Oh inacidito.
“Ma noi spenderemmo costruttivamente il nostro tempo, vero Vegeta?”
“Eh?” fece il principe.
“Sì, Lord Beerus ci ha assegnato degli esercizi di concentrazione, ma non abbiamo ancora fatto un bel niente… Se venisse a saperlo…”
“Ah! È’ così?” sentenziò una voce ben nota alle loro spalle.
No, anche il Dio della Distruzione, no! Gli occhi gialli di felino non promettevano nulla di piacevole e la lunga coda frustava l’aria nervosamente “Come vi permettete di disobbedirmiiiii!!”
“Non riesci mai a tenere quella boccaccia chiusa, Kakarott!?”
“Non discutere, scappa!”
Il vecchio e il giovane Kai-Oh si gustarono la scena dei due Saiyan in fuga, rincorsi dalla divinità, che sbraitava al loro indirizzo parole irripetibili.
“Guardateli” mormorò Whis imperturbabile “Quelli che hanno salvato l’universo…”
“Pazzi fino in fondo!” sentenziò l’anziano Kai-Oh.
 
 
 
 
   
 
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