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Autore: Angel of Opera    29/01/2018    0 recensioni
2017. Philippe Bourbon è il fratello di fratello del più importante politico di Francia, destinato a diventare presidente. Philippe Chevalier, uno studente di fashion design che è riuscito a entrare nel circolo di Luis. Cosa succede quando due mondi pieni di sangue e segreti collidono?
Genere: Drammatico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chevalier de Lorraine, Philippe d'Orléans, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I’ll never be your chosen one



« Congratulazioni! Se avevi intenzione di rovinarmi la campagna elettorale, ci sei riuscito! »
Luis irruppe nella camera di Philippe come un terremoto, sbattendo la porta e sbraitando, con Bontemps che arrancava dietro di lui. Come se il fratello del futuro presidente non fosse stato svegliato dal rumore, si premurò di aprire le tende, in modo da rischiarare l’ambiente per infastidire ulteriormente il povero Philippe, che si schermò gli occhi appesantiti dal sonno e dai probabili postumi di una sbornia con una mano.
« Il tuo spettacolino di ieri sera è virale. » Continuò, glaciale, Luis. Sì, ma quale dei due? Il suo show, quello per cui aveva lavorato duramente sotto il nome di Narcisse BeauSancy, combinando mitologia greca e diamanti, o quello che era stato costretto a mettere in scena per difendersi dalle ingiurie e dalle botte?
Bontemps si avvicinò a lui, tirando fuori un tablet dallo zainetto che aveva sulle spalle. Iniziò a digitare sullo schermo, con il suo tocco delicato e lievemente ansioso. Era sempre in soggezione davanti a Philippe, probabilmente perché temeva per l’incolumità del suo datore di lavoro. I due fratelli Bourbon, infatti, spesso litigavano, anche pesantemente. Anche se ormai era finito il tempo delle zuffe, ogni tanto la tensione era talmente alta da far presagire una rissa. E quella mattina sembrava portare una delle peggiori sfuriate degli ultimi due anni.
Philippe strizzò gli occhi, lanciando uno sguardo sullo schermo che gli veniva offerto. Mostrava una schermata di Youtube dal titolo decisamente esplicativo. ‘Travestito finocchio all’attacco’.
Oh no, decisamente non sarebbe rimasto a guardare. Aveva già perduto parecchie ore di sonno, di sicuro non si sarebbe alzato per rivivere i momenti d’odio della sera precedente. Con un gesto stizzito, affondò il volto nel morbido cuscino di seta. Che gli venne tuttavia tolto e gettato in un angolo della stanza dal fratello, il quale non sembrava per niente disposto a demordere.
« Papà dice che sei una puttanella. » Era un tentativo per spronarlo a reagire, ma che tuttavia non aveva successo. In occasioni normali, non sarebbe mai arrivato a quelle parole. Eppure si trovava lì, a punzecchiare il fratellino affinché gli desse delle risposte.
« Papà ha sempre preferito te. Ogni volta che tu facevi qualcosa di sbagliato, la colpa era sempre mia. Quando distruggesti il vestito di Chanel di mamma, fu colpa mia. Quando si ruppe il vaso della hall di quell’hotel a Londra, fu colpa mia. L’erba che trovarono nei tuoi vestiti a quindici anni fu colpa mia. Quando ti picchiai perché avevi buttato sotto una macchina il mio primo cellulare, punirono me. Quando androno crociera per l’anniversario di matrimonio e tornarono trovandosi la casa distrutta, fu colpa mia, che avevo passato l’intero periodo del viaggio dal mio ragazzo dell’epoca. Di’ a papà che prendo anche il cognome della mamma, se mi odia così tanto perché sono nato per secondo e pure frocio! » Philippe era rimasto inerme per un paio di minuti solo per scegliere gli episodi più esemplificativi della sua infanzia. Si era poi messo a sedere, per sputare tutto il veleno che aveva sempre dovuto inghiottire. Anni e anni di disprezzo e indifferenza da parte della propria famiglia.
« Almeno sai chi è quello che ti porti a letto? » la voce di Luis, sprezzante, fece smettere di tremare Philippe, costringendolo a ricacciare indietro le lacrime.
« Questo dovresti saperlo anche tu. Era a uno dei tuoi festini. » un sorrisetto di sfida. Silenzio.
« Chi era a un festino? » Da sotto il piumino immacolato, spuntò una massa di lunghe onde dorate, aggrovigliate dal sonno e da un’evidente azione avvenuta la sera prima. Chevalier si avvicinò a lasciare un morso sulla spalla di Philippe, prima di rendersi conto della presenza del fratello. A quel punto, rimase con i denti sulla pelle del ragazzo al suo fianco.
« Philippe Chevalier. Beh, almeno assomiglia più o meno alla tua fidanzata ufficiale. Sai, quella che non ti fai tu. » Un altro sbeffeggio. E per cosa? Perché si rifiutava di vivere nella bolla di plastica che altri avevano costruito per lui? Non gli era mai stato concesso niente, sempre offuscato dalla luce del fratello. ‘Luis ha preso il voto più alto di storia’, ‘Luis è un genio della matematica’, ‘Luis si è laureato con il massimo dei voti’. Luis, Luis, Luis. Philippe era buono solo a essere ripreso. Se si metteva lo smalto sulle unghie, i suoi successi si vanificavano. Se indossava un colore non tradizionalmente maschile, gli era vietato di uscire con i suoi amici. Tutte le sere che aveva passato solo, sul pavimento di camera sua, desiderando apertamente di non essere mai nato gli passarono davanti agli occhi. Avrebbe dovuto reagire fin da bambino. Invece era stato solo un corpo di pezza, su cui con gli anni aveva dovuto imparare a costruirsi una corazza. Eppure, questo esoscheletro metallico gli era troppo largo.
« Non posso farmela perché ha già il tuo cazzo tra le gambe! » sbottò, alzandosi in piedi, senza preoccuparsi del fatto che era ancora nudo. Luis si ritrovò costretto ad alzare il tono, sentendosi minacciato.
« Beh, qualcuno dovrà pure soddisfarla! » urlò, prima di girare i tacchi e andarsene sbattendo la porta, seguito da Bontemps, sempre attaccato ai suoi piedi.
« Fuori! Anche tu! » Chevalier non poté far altro se non obbedire all’ordine incrinato di Philippe.

   
 
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