Cara Regina Maria,
si fanno sempre più insistenti le voce sulla tua condanna a morte.
Vorrei fare mille cose per far si che questo non accada, ma purtroppo essendo un umile servitore della corona francese mi è impossibile muovermi.
In queste mie poche righe ti volevo ringraziare per quello che da lontano hai fatto per me, mi permetto di darti del tu, perché anche se a distanza se stata una Madre per me.
Mi sarebbe piaciuto poterti conoscere dal vivo e non solo tramite lettere, ma so che era impossibile per te muoverti da un Paese che non ti riconosceva più come la sua Regina.
Ho provato anche a mandare una lettera a tuo figlio, Re Giacomo, ma credo che mi abbia preso per un impostore e per questo non mi ha accolto alla Sua corte.
Volevo farti sapere che io e mia moglie siamo in attesa del nostro terzo figlio e se sarà una femmina la chiameremo Maria, perché voglio che mia figlia sia una donna forte, determinata e saggia come te.
Non posso credere che questa sarà la nostra ultima lettera, ricordo ancora la grande gioia quando ricevetti la tua prima lettera, non potevo credere che avevi voglia di sapere come stavo e se mia nonna aveva mantenuto la vostra promessa, farmi avere una vita felice.
Oggi non posso far altro che ringraziarti per l’ultima volta  perché, se io oggi posso essere un uomo libero, è grazie a te, perché è solo grazie a te se mio Padre mi ha riconosciuto davanti a tutta la Francia.
Non so se avrò il coraggio di assistere alla tua fine, ma quel giorno pregherò per la tua anima affinché possa trovare finalmente sollievo.
Sono sicuro che lì ovunque andrai ci sarà mio Padre ad attenderti e questa è l’unica cosa che dà sollievo al mio cuore triste.
 
Addio Regina Maria.
 

Sempre tuo.
Giovanni Filippo.