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Autore: NotAdele_    30/01/2018    0 recensioni
Dopo solo quattro settimane al campo di addestramento, Eleanor Maxers assaporava
la libertà.
Si era sentita felice, dopo solo quattro settimane la sua richiesta di una camera privata era stata accolta, in barba alla sua famiglia che credeva la loro fede un ostacolo per la carriera militare.
Peccato si trattasse solo di una grossa incomprensione.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2

 

La stanza era più piccola del previsto, con un letto da una piazza e mezza, un comodino dal brutto aspetto, qualche gruccia appesa ad una lunga asta di metallo, ed infine la porta comunicante con il bagno, che sarebbe finalmente stato tutto per se, i tre minuti di acqua serali, li avrebbe spesi lavandosi e non cercando di nascondersi dagli occhi indiscreti di Jessie, che era molto meno etero di quanto fosse lei.

Al contrario della sua famiglia, Eleanor non aveva alcun problema con le persone omosessuali, si sentiva però in imbarazzo nel sapere che la sua ex compagna di stanza poteva essere attratta da lei “in quel senso”.

 

Entrò nel bagno, piccolo e gelido, probabilmente la parola accoglienza non era ben vista lì intorno.

 

Sorrise e pensò che era stupido lamentarsi.

 

Aveva scelto questa vita per vari motivi, ed il primo era dimostrare a se stessa e agli altri che una donna con ferrei valori morali, può comunque servire l'esercito degli Stati Uniti in maniera egregia.

 

Uscì dalla stanza da bagno, probabilmente sua madre avrebbe sorriso se avesse sentito il suo modo garbato di definire il water, e tornò nella sua nuova dimora, che era purtroppo per lei già occupata da qualcuno.

 

Un qualcuno davvero molto alto, qualche anno più grande di lei probabilmente, non gli dava più di ventinove anni, con la carnagione pallida e i capelli scuri.

 

Non riusciva a vedere gli occhi del ragazzo a causa della visiera attaccata al cappellino da lui indossato, ma nonostante questo la ragazza non poté che sentirsi attratta da tanta immacolata perfezione.

 

Si vergognava, era peccato pensare certe cose e non avrebbe dovuto farlo.

 

Allora perché non riusciva a concentrarsi?

 

Pensò a sua madre ed ai suoi insegnamenti, ed il ribrezzo per i pensieri che fino ad un attimo prima le avevano affollato la testa, la risvegliò.

 

Con occhi sgranati fissò lo sconosciuto, e constatato si trattasse di un suo superiore, a giudicare dalle spille appuntate sulla divisa,

fece il saluto militare attendendo il permesso di ritornare in posizione di riposo.

 

-Riposo soldato.-

 

L'uomo sconosciuto aveva anche una bella voce.

 

“Basta con questi pensieri inopportuni signorina!” Immaginare sua madre aiutava davvero molto in queste situazioni.

 

Abbassò il braccio e attese qualche istante, poco dopo la sua proverbiale parlantina agì in tutto il suo imbarazzante splendore.

 

-Salve signore, è un onore conoscerla Io sono Eleanor Maxers, gli amici mi chiamano Nora.

Ma probabilmente lei non vuole essere mio amico, io non avrei alcun problema nel considerarla tale, anzi se solo potessi sapere...-

 

Nora non finì mai la frase, perché venne interrotta dalla angelica voce del ragazzo.

 

-So benissimo chi sei, Eleanor Rosaline Marie Maxers, nata a Brooklyn il 24 dicembre 1995.

Parli tre lingue: Inglese, Tedesco e Spagnolo.

Ti sei diplomata con il massimo dei voti in una scuola privata di New York.

È anziché andare all'università, come una brava figlia di papà, hai deciso di servire il tuo paese.

Sei alta un metro e sessantacinque centimetri, pesi sessanta chili ed infine, il motivo per il quale siamo qui oggi.-

 

Nora sentì il fiato del ragazzo sulla faccia, erano troppo vicini, più di quanto dovuto, più di quanto concesso.

 

-Sei una cattolica conservatrice, ed hai fatto richiesta per una stanza privata in quanto non vuoi mostrare il tuo corpo ad altre persone giusto?-

 

Eleanor annuì spaventata, se fino a qualche minuto fa stava toccando il cielo con un dito, adesso si sentiva stupida ed indifesa, e la voce minacciosa di quel soldato, o chiunque lui fosse non l'aiutava di certo.

 

-Bhe mia cara, la tua richiesta è stata rifiutata, e per di più, dovendo testare che la tua fede non sarà di intralcio alla tua professione, per le seguenti sei settimane vivremo insieme, così come facevi con la tua vecchia compagna di stanza.

 Che sia chiaro, non è una mia decisione, ma se vuoi andartene sei libera di farlo, a patto che non torni più indietro.-

 
Hello! It’s me! (Not Adele) Secondo capitolo postato una settimana dopo, la storia sta prendendo una forma e si introduce la nostra co-star. Vi farò avete dei presta volto al più presto! Si accettano recensioni. Grazie mille alle 46 persone che hanno letto il primo capitolo e alle 2 persone che l’hanno messa tra le preferite! A presto.
  
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