L’eco dei cani che abbaiavano in lontananza la costrinsero ad aumentare l’andatura.
«È mio fratello!» urlò Reagan.
James le lanciò un’occhiataccia da sopra la spalla. «Sapeva a cosa stava andando incontro.» e prima che la ragazzina potesse fiatare un’altra volta, riprese. «La gente muore, Sette!» continuò a camminare in direzione del bosco.
La raggiunse nuovamente, trattenendola per una manica del giubbotto, la costrinse a fermarsi. «È mio fratello.» ripeté a denti stretti, tirò su con il naso trattenendo a fatica le lacrime. Rimasero a guardarsi per qualche secondo, James fu la prima a distogliere lo sguardo, e a Reagan sembrò di averla avuta vinta, ma solo per posarlo sull'edificio in fiamme che le aveva tenute prigioniere fino a qualche minuto fa. Scrollò le spalle, si liberò dalla presa di Reagan e continuò a costeggiare il lago allontanandosi sempre più. «Ti odio.» sentì urlare alle sue spalle e poi un grido di frustrazione.
Evitò di voltarsi e proseguì costeggiando il lago lasciando dietro di sé gli Harlow, Candice e l’edificio in fiamme. Non ebbe alcun cenno di esitazione o segni di rimorso, ne era sicura, si sarebbero rivisti tutti all’Inferno.