To bury my love in the moondust





                                                                                                                  Prologo

Tra tutte le cose che sarebbero potute accadere, tra tutti quelli che avrei potuto aiutare, perché proprio lui?

«Katsuki Bakugou, capisci? Bakugou! Katsuki! Kacchan! »

Ochako piantò con furia il cucchiaio nel gelato alla vaniglia che lei e la sua compagna di stanza stavano condividendo, entrambe sedute sul letto della seconda, le ginocchia premute contro il petto. Tsuyu sospirò. C'erano all'incirca tre cose al mondo che potevano far arrabbiare o rattristire Ochako Uraraka: una era la condizione economica della propria famiglia e il suo essere quasi impotente a riguardo, la seconda era la gente prepotente ed arrogante e la terza era Katsuki Bakugou- che, va precisato, era anche la persona più prepotente ed arrogante che avessero mai avuto modo di incontrare-.

Bakugou si poteva infatti definire con tre semplici aggettivi: Gradasso, prepotente, arrogante: il classico bulletto, cosa già di per sè insopportabile; se poi consideriamo il fatto che l'oggetto delle sue cattiverie era stato ed era ancora il migliore amico di Ochako, Izuku Midoriya, le cose si complicavano enormemente. Tsuyu osservò la compagna mentre trangugiava furiosamente il gelato, preoccupata. Era in quello stato da quando era tornata dal colloquio con il professor Aizawa e non c' era stato verso di calmarla.

« Quindi » disse Tsuyu, quasi in un sospiro « Ricapitoliamo ciò che è successo. Sei andata da Aizawa, gli hai esposto la tua idea di voler discutere la tesi davanti al professor Yagi e...? »

« E Aizawa mi ha detto che non sono abbastanza! » continuò per lei Ochako, lasciando finalmente cadere il cucchiaio nella vaschetta mezza vuota « E che per fare in modo che una cosa del genere accada, dovrei essere geniale almeno quanto Izuku. Come se io non mi fossi già fatta il culo per tutti questi anni! Come se io non avessi fatto di tutto in questi anni. » Tsuyu trasalì appena all'imprecazione decisamente inaspettata da aprte dell' amica. « Okay, ma io ancora non capisco cosa c'entri Bakugou. Non sei abbastanza, quindi...? »

Ochako sbuffò, distendendo le gambe e rivolgendo lo sguardo al soffitto.
« Aizawa è il temutissimo docente di diritto penale, no? Ci siamo passati tutti. » Tsuyu annuì, piano. Ochako sbuffò ancora.

« Be', tutti tranne Bakugou. Ora, non ho ancora ben capito perché, ma Aizawa vede qualcosa in lui. Sostanzialmente mi ha detto che se aiutassi Bakugou con diritto penale potrebbe pensare di parlare con Yagi, di farmi discutere questa benedetta tesi davanti a lui, di darmi un'opportunità per dimostrare quanto valgo a tutti. Il che porterebbe ad opportunità di lavoro, ovviamente, e io.. » Tsuyu la interruppe con un gesto della mano, preoccupazione e confusione a dipingerle il viso.

« Fammi capire. Tu dovresti aiutare Bakugou con diritto penale? »
Ochako annuì.

« Perché Aizawa te l' ha chiesto. In cambio di una parola con Yagi. »

Ochako annuì di nuovo.

« Tu sai che questa situazione è tutto meno che completamente legale, vero? E che Bakugou è una totale testa di cazzo e che impiegheresti forze inutili per farlo concentrare? »

Ochako annuì ancora.

Tsuyu esitò un attimo, prima di farle la sua ultima domanda:

« E tu hai accettato? »

Ti prego, Ochako, non dire di sì, ti prego.

« Sì. » esalò Ochako, ora trovando i propri piedi stranamente interessanti.

« Cavoli » sospirò Tsuyu « Sei proprio nella merda. »

NDA.

E io lo sono ancora di più, visto e considerato che domani dovrò studiare come una dannata e sono qui a scrivere! Good Job, Eowyn!

Allora, partiamo dal presupposto che non ho idea di come mi sia venuta questa idea, nè in quanto aggiornerò, penso settimanalmente. Questo prologo non mi piace per niente, vi dirò, ma è la prima volta che scrivo dopo tanto tempo e avevo bisogno di pubblicare qualcosa. Qualcosa del genere, soprattutto. Fatemi sapere voi che ne pensate, lasciatemi ogni genere di consiglio, positivo o negativo, sarò ben felice di accettarli tutti per poter migliorare e crescere.

Detto questo, grazie per essere arrivati fin qui!