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Autore: InuAra    31/01/2018    0 recensioni
[Amami lo stesso/Dame na watashi ni koishite kudasai ]
“Ah, quanto ho mangiato!”
“Sei una palla”
“In particolare sono stati buoni i takoyaki”
“Non so di cosa tu stia parlando”
“Piantala, capo, che ti piaccio…”
Sì, mi piaci.
“Questo lo dici tu”
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Shibata e Kurosawa sono andati a fare visita ai genitori della ragazza. Dopo che sia l’una che l’altro si sono chiariti col papà di lei, i due vanno alla festa del tempio del paese. Al loro ritorno li aspetta una stanza preparata apposta per loro dalla mamma di Shibata.
Una piccola OS che vuole omaggiare una storia d’amore e di crescita che riesce al contempo a essere divertente e delicata!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Siamo in casa della tua famiglia, nella stanza che ha preparato tua madre per noi.
La luce è soffusa, ma tu sorridi come una bambina idiota, e illumini la stanza come se fosse già mattino.
 
“Ah, quanto ho mangiato!”
 
Sei bellissima. Sei sempre bellissima, ma stasera ancora più del solito, con lo yukata (1) addosso, i capelli un po’ fuori posto e i fuochi d’artificio che ancora ti brillano negli occhi. Tu non sai quanto sei bella, e io non te lo dico. Preferisco punzecchiarti.
“Sei una palla”
 
“In particolare sono stati buoni i takoyaki (2)”, continui come se non ti avessi detto nulla.
Ma è una punta di malizia quella che ti leggo nello sguardo?
 
“Non so di cosa tu stia parlando”
Ancora sento il tuo sapore sulle labbra. Polpo e Shibata.
 
“Piantala, capo, che ti piaccio…”
 
Sì, mi piaci. E mi gira la testa anche se non ho bevuto.
“Questo lo dici tu”
 
“Finalmente mi levo questo obi (3) che mi stringe tantissimo…!”
 
Così però mi metti a dura prova...
Mi avvicino a te, e mi guardi con quegli occhi grandi e stupiti.
“Smettila di parlare”
 
Il tuo obi già allentato cade a terra senza rumore.
Infilo una mano nel tuo yukata e sento la tua pelle calda.
Sussulti.
E mi sforzo per non sussultare anch’io, per farti credere che ho tutto sotto controllo.
Non ce l’ho.
Ti sfioro le labbra con il pollice e poi vi poso le mie, lentamente. Mi allontano appena e i tuoi occhi restano chiusi. Le tue mani salgono lungo il mio collo, le tue dita sfiorano i miei capelli. Nascondi il viso tra le mie spalle mentre io ti sfilo lo yukata che ti scivola giù per la schiena e le gambe.
Ti bacio ancora, con più insistenza.
Non so come finiamo sul futon. Forse ti ho guidato io, forse ti sei accucciata tu e io ti sono venuto dietro.
Non so come ci siamo finiti, ma ora tu sei con la testa sul cuscino e alzi gli occhi su di me. Sei così rossa in volto…
E ovviamente inizi a parlare.
 
“E’… è un po’ strano stare in questa stanza, sai?”
 
“Mmmh”
Ti guardo e mi sfilo la maglia. Fa caldo, qui.
 
“Voglio dire… è casa mia, ci sono nata… Non sono abituata a vedere un futon doppio steso qui in mezzo…”
 
“Mmmh”
Continuo a guardarti e mi sfilo i pantaloni. E neanche tu distogli lo sguardo.
Ti sciolgo i capelli che sono rimasti raccolti e ti passo una mano sulla fronte.
 
“E starci sopra… Con te, poi”
 
Ti prendo il viso e ti bacio ancora.
Ti ho detto di stare zitta, Shibata.
 
Sospiri sulle mie labbra e un brivido mi corre lungo la schiena.
Le tue mani bruciano, sulla mia pelle. Si muovono inesperte, esitanti.
Quello che non sai, è che sanno esattamente dove andare. Non c’è nulla di calcolato. E’ tutto nuovo, per te. E lo è anche per me.
Tutto ciò che fai mi fa impazzire, Shibata. Non ho mai provato tutto questo.
Ma tu non lo sai, e io non te lo dico. Non ancora.
 
I tuoi baci marchiano le mie labbra, la pelle del mio collo, il mio petto. E io traccio con i miei il profilo del tuo viso, la tua gola, i tuoi seni.
Le tue mani scendono lungo il mio corpo. Non fare così. Potrei impazzire del tutto.
Tu pensi che io sia ‘il capo’. Che io sia padrone di me. Non è così. Voglio fartelo credere, però, e così mi rendi tutto più difficile.
Il mio respiro si fa corto, non posso farci niente.
Non sono soltanto ‘il capo’.
Sono un uomo.
Le mie mani si sciolgono sul tuo corpo, lungo i fianchi, le cosce, sul tuo ventre.
Sono il tuo uomo.
 
Ti amo, vorrei dirti. E tu fremi, sotto di me. Ma le mie parole non trovano il suono.
 
“Davvero non lo è?”, ansimi.
 
E io non capisco. Socchiudo gli occhi a pochi millimetri dai tuoi.
“Cosa?”, sussurro.
 
“Non è tutta un’illusione…?”, mi spieghi a fil di voce, e da come mi guardi, capisco che è importante per te.
Che sei anche tu in folle bilico tra le lacrime e una felicità senza confini.
 
Siamo in casa della tua famiglia, nella stanza che ha preparato tua madre per noi.
E io ti guardo un’ultima volta, prima di perdermi in te.
 
“No, non lo è”.
 
 


 
Note:
(1) Lo yukata è un tipo di kimono estivo molto leggero.
(2) Faccio qui riferimento a ciò che accade nel capitolo del manga: Shibata si è rifiutata per dispetto di far assaggiare a Shunin i takoyaki (delle polpettine di polpo), e Shunin le ruba un bacio a tradimento, scherzando sul fatto che è un po' come se alla fine fosse riuscito ad assaggiarli.
(3) L’obi è una cintura tipica giapponese. 
 
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Ciao a tutti!
 
Mi sento onorata ad aprire le danze con questa prima OS sul manga di Aya Nakahara “Amami lo stesso” (in originale “Dame na watashi ni koishite kudasai”)
e su questa coppia!!
Spero venga aperta presto una sezione apposita, è un vero peccato che non ne esista già una.
 
Si tratta di una storiella davvero con pochissime pretese. Per chi mi conosce sa quanto di solito io sia complessa e prolissa nella mia narrazione, eheh!
 
Però, quando ieri ho finito l’ultimo volume di questa storia (di cui esiste un seguito), ho sentito il bisogno di omaggiarla con questo piccolo missing moment.
Nella sua semplicità e delicatezza, questa storia rivolta a un target un po’ più adulto e che appartiene alla bravissima autrice di “Lovely Complex”, mi è entrata nel cuore.
(A proposito, se dovesse interessarvi ho scritto anche una OS su "Lovely Complex". Si chiama "Sleep no more" e la trovate a questo link: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3340425&i=1)
La mia OS si colloca nel Capitolo 39 del volume 10 del manga.
So che non aggiunge molto alla storia principale e so di averla buttata giù come si suol dire “cotta e mangiata”. Ma mi ha divertito entrare anche se per poco nel POV del protagonista maschile.
Se passate di qui e volete farmi sapere cosa ne pensate non potrete che farmi felice!
 
InuAra
 
  
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