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Autore: Clayrendel    31/01/2018    0 recensioni
In qualche modo anche questa è un'equazione, non è vero Archimede?
Più che un'equazione, una formula. Sì, ecco una formula.
Magica.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Archimede Pitagorico, Magica De Spell
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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In verità compose ben più di un messaggio. Ogni sms, tuttavia, veniva cancellato prima di essere spedito. Archimede rileggeva il testo, ci rimuginava su, e tutte le volte si accorgeva di qualcosa che proprio non andava. Si sentiva un perfetto imbecille. “Oh, Edi, ma come devo fare?” piagnucolò il papero inventore “E va bene, basta. Questa è la volta buona. Niente ripensamenti: 3…2…1…Oh povero me, e sia: INVIATO!”. Archimede, sprofondato sul sofà, desiderò ardentemente inventare una macchina che lo facesse sparire per sempre. Ma poi si disse: “Forza, inutile stare qui a ragionare e ragionare; oramai ho inviato il mio messaggino ad Amelia, non rimane che aspettare la sua risposta. In fin dei conti me la sono giocata benino!”. L’inventore era dotato di una grande qualità. Anche nei momenti peggiori, quelli di massima tensione e terribile sconforto, sapeva sempre guardare in avanti con ottimismo genuino. Si alzò dal divano e prese a perfezionare qualche diavoleria del salotto. ……………………………………………………………………………………………………………………… Intanto, nella sua stamberga sul vulcano, anche Amelia era impegnata in una nuova creazione; non si trattava di una macchina ultratecnologica, bensì di una pozione a base di cicuta e semi di papavero bianco. “Guarda, Gennarino, osserva che capolavoro: la tensione superficiale del succo è assolutamente impeccabile!” disse orgogliosa al suo corvo, appollaiato sul trespolo accanto a lei. “CRA!” “Era da un bel po’ che non si vedevano beveroni così orribilmente belli. Il mio esame di “Intrugli e Pozioni” non potrà che andare alla grande! Ma cos…?”. Amelia si interruppe, distratta da qualcosa. Era un lamento lugubre e straziante. “CRA?!” “Tranquillo, Gennarino, è soltanto la mia suoneria per le notifiche” disse Amelia afferrando il suo cellulare. Utilizzare quel genere di oggetti le faceva ancora abbastanza impressione, ma anche le fattucchiere devono adeguarsi ai tempi che avanzano “Toh, c’è un nuovo messaggio, chissà chi è lo scocciatore che osa disturbarmi…”. La fattucchiera rimase per un attimo impietrita davanti allo schermo. Questa poi non se l’aspettava minimamente. Il messaggio era di niente meno che Archimede Pitagorico! Diceva: “Spero di non disturbare ma, in nome della nostra occasionale collaborazione dell’altra sera, ci tenevo farti i miei complimenti. Un’uscita di scena davvero fantastica! Archimede 😊 “ Amelia rilesse più volte l’sms. Davvero curioso. Davvero imprevisto. Davvero molto molto molto strano. Sembrava… possibile? Sembrava un pretesto per attaccare pezza, ecco cosa. Ci pensò su un attimo, per valutare con attenzione che cosa rispondere. Poi digitò: “Mi sorprende il fatto che ti abbia sorpreso! Ormai dovresti essere abituato al mio talento magico! Amelia” “Chi può dire che cosa mi risponderà ora il cervellone” disse Amelia “voglio proprio vederci più chiaro in questa faccenda…”. Bastarono pochi minuti perché il singulto-suoneria si ripetesse, e Amelia non esitò a leggere. “In effetti non è la prima volta che mi stupisco dei tuoi trucchetti! Un giorno dovrai spiegarmi attentamente quali fenomeni sfruttano!” “TRUCCHETTI?!” Amelia era su tutte le furie “Come si permette quel secchione senza precedenti di definire TRUCCHETTI i miei potentissimi incantesimi? Adesso mi sente!!”. La fattucchiera scrisse un messaggio impietoso. “Vedremo se li reputerai ancora trucchetti! La prossima volta che ti incontro, ti trasformo in un rospo, inventore dei miei stivali!” ………………………………………………………………………………………………………………………… Quando Archimede recapitò il messaggio di Amelia, a momenti scoppiava in lacrime. “Edi, lo vedi? Sono un disastro, che pessima idea quella di contattare Amelia! Come potrò rimediare, come?” “BZZZZ—BZZZ-BZZZZ!!” “No, amico mio, non servirà a null…Ehi, aspetta! Hai ragione! Te l’ho mai detto che sei una lampadina geniale?!”. ………………………………………………………………………………………………………………………… Il cielo sopra Napoli presagiva un brutto temporale. “Di nuovo quell’idiota di Archimede!! Sono proprio curiosa di sapere che cosa si sarà inventato questa volta!” disse Amelia, cliccando sul nuovo messaggio del papero. “Amelia, perdonami. Davvero, non credo che i tuoi incantesimi siano banali, è solo che, da papero devoto alla scienza, non li comprendo e mi piacerebbe riuscirci. Cosa ne dici se, sempre in nome della nostra occasionale collaborazione, ti invitassi al mio laboratorio per una chiacchierata…senza pregiudizi?”. La strega non poteva crederci; non sapeva che cosa pensare: che caspiterina voleva da lei, Archimede Pitagorico? Il primo pensiero che le venne in mente fu una messa in scena di Paperon de’ Paperoni per trarla in inganno; utilizzare l’invito di Archimede per condurla dritta in trappola. Eppure no, questo sarebbe stato giocare troppo sporco per quel vecchio papero paladino di giustizia ed onestà. E allora? Se Paperone fosse stato escluso da quella storia, allora, l’unica ipotesi che le sovvenne fu che Archimede, beh, stesse cercando di flirtare. Le scappò da ridere: ‘Archimede’ e ‘flirt’ erano due parole che mai avrebbe pensato di inserire nella stessa frase. Quel papero sembrava tutto fuorché un latin lover. Per carità, perfettamente a proprio agio tra macchinari e circuiti elettrici, ma sempre così timido e impacciato; Amelia non l’aveva mai visto in compagnia di una papera e faticava anche solo a immaginarlo. Sogghignò ancora. Eppure… La fattucchiera premette alcuni testi e senza pensarci troppo inviò il suo messaggio di risposta: “Sempre in nome della nostra occasionale collaborazione, domani pomeriggio alle quattro sarò nel tuo laboratorio a Paperopoli. 😉 “. Un tuono rimbombò nell’etere e il cielo fu squarciato da lampi e pioggia a torrenti.
   
 
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