Il lupo solitario perisce
Lady
Lady
era annoiata.
All'inizio
Il via vai degli uomini di fronte alla locanda poteva
risultare un interessante spunto di
riflessione –
nessuno aveva la grazia della
sua cara Sansa, né la bellezza in procinto di sbocciare
– ma quando il sole
aveva completato la sua discesa nel cielo Lady aveva cominciato a
stufarsi di
quella attività. Sansa era via da molto tempo e lei non
poteva biasimarla: fin
da quando si erano conosciute tra le sue braccia, l'aveva sentita
parlare
dell'uomo che avrebbe voluto sposare, un giorno, e ora le era capitata
l'occasione che sognava da una vita.
Se
doveva essere del tutto sincera con se stessa, però, Lady
non andava matta per
questo Joffrey. Era senza dubbio un affascinante giovane e i suoi
capelli
splendevano come una corona dorata – ma quelli di Sansa
sapevano di melograno e
torta di limone – e, in fondo, non si era mai comportato male
con la sua amica.
Tuttavia appariva una strana luce nei suoi occhi quando si rivolgeva a
Sansa, e
Lady non riusciva a identificarla. Aveva provato a parlarne con Vento
Grigio,
ma suo fratello le aveva semplicemente rivolto uno sguardo evocativo:
"Sei
gelosa." E forse Vento Grigio aveva ragione.
Era
stata la gelosia, oltre all'interesse per i passanti, a tenere desta
Lady per
il corso della giornata – nonostante si fosse concessa alcuni
brevi riposini
sotto il piacevole calore del sole – ma verso sera ad averla
vinta su di lei
era stata la preoccupazione.
Perché
Sansa stava tardando tanto? E cos'era stato quel trambusto nel cortile?
Aveva
cominciato a temere che alla sua amica fosse successo qualcosa e aveva
immaginato
per lei gli scenari peggiori, come la caduta in un ruscello che le
rovinava lo
splendido abito celeste. Poi la preoccupazione divenne più
seria: perché il
padre di Sansa stava guidando un gruppo di soldati nel bosco? Dov'erano
finite
Arya e Nymeria, perché non erano ancora tornate alla locanda?
Alla
fine, quando solo la luna splendeva nel cielo scuro, Lady aveva
intravisto i
capelli ramati di Sansa. Il suo abito era a posto e solo l'orgoglio le
era
parso ferito – Lady la conosceva bene, comprendeva i suoi
sentimenti con un
unico sguardo. Questo l'aveva tranquillizzata. Arya, invece, non si era
più
vista, e così neanche Nymeria. Nonostante ciò,
lei non aveva avuto paura per la
bambina, poiché confidava nella forza e nell'astuzia di sua
sorella. Avrebbe
trovato il modo di salvare la piccola Stark in qualunque situazione.
Molto,
molto tempo dopo, finalmente Arya era riapparsa. Il collare ormai stava
segando
il collo di Lady e lo strattone che gli diede a quella vista non le fu
d'aiuto.
Nymeria non c'era, ma se la sarebbe cavata. Forse era solo legata a
un'altra
catena.
Ecco,
in quel momento era cominciata la noia di Lady. I bambini avevano
smesso quasi
subito di riempirla di attenzioni e carezze, gli uomini degli Stark
sembravano
essersi dimenticati di nutrirla e nel cortile non c'era più
nessuno.
Provenivano alcune urla dall'interno della locanda, ma si
sovrapponevano l'una
all'altra e per lei era impossibile cercare di capire il loro discorso.
Così
aveva iniziato ad annoiarsi, stanca perfino dei suoi pisolini e di
quella
stupida luna in cielo. Lei voleva Sansa.
L'udì,
alla fine. Udì distintamente la sua voce fare il suo nome, e
così anche la voce
di Arya. Urlavano, parlavano di lei, e Lady si chiese se non stessero
litigando
su chi tra le due metalupe fosse più brava. Sansa urlava
più di tutti, e Lady
si riempì d'orgoglio.
Mentre
le loro grida si affievolivano, un'ombra apparse dalla porta della
locanda.
Lady si accorse subito che si trattava del padre di Sansa: era forse
venuto a
ricompensarla? Aveva vinto lei la sfida con la sorella? Nymeria poteva
batterla
sotto molti punti di vista, ma sicuramente Lady era la più
bella e aggraziata
del branco.
L'uomo
si avvicinò, le mise una mano sul muso e le
accarezzò il pelo; Lady chinò la
testa, ubbidiente.
La
luna, offesa, non le svelò il riflesso della lama.
Buonasera a tutti, ragazzi, e benvenuti a una nuova puntati di "Med uccide cose"!
Che dire? Non sono completamente soddisfatta di questo primo capitolo, ma adoro il finale, l'ipotesi di Lady di essere al sicuro, di non correre rischi, di avere appena vinto una sfida di bellezza contro suo sorella. Questi immagino essere stati i pensieri di Lady, perché la sua morte è avvenuta quando era poco più che cucciola: non conosceva il male, la caduta di Bran era stata per lei accidentale - Estate sosteneva il contrario, ma Estate era un po' "tocco" secondo lei, ne riparleremo in seguito - e la sua più grande preoccupazione era la sofferenza di Sansa... per via di un vestito. Come quando Sansa si è arrabbiata con Arya nel primo episodio, dopo che lei le aveva sporcato l'abito nel corso del banchetto. La morte di Lady ha dato al lettore il primo assaggio di malvagità all'interno del mondo martiniano e corrisponde anche alla perdità dell'infanzia di Sansa, al suo ingresso nell'adolescenza e - purtroppo - nel crudele mondo fuori da Grande Inverno; per tale motivo ho deciso di raccontare i pensieri di Lady come se la sua morte fosse giunta anche ai suoi occhi completamente inaspettata.
Ah, sì, dimenticavo: questa raccolta di one-shot parla degli ultimi momenti di vita dei metalupi dal loro punto di vista - preparatevi a soffrire. È inoltre la risposta alla sfida di Rana/Roxar, perché io adoro le sfide.
Alla prossima, e grazie per aver letto!
Medusa, a Lannister.