Anime & Manga > Yuri on Ice
Ricorda la storia  |      
Autore: lisettola    01/02/2018    1 recensioni
“Ok.” bisbigliò semplicemente Yuuri.
“O-Ok?”
“Posso… posso fingere di essere il tuo ragazzo. Se vuoi. Così non avrai problemi con la tua famiglia.”
Tutto quello che è successo tra Yuuri e Victor alla Cup of China e Barcellona qui non è mai accaduto. Ma non vi preoccupate, ho rimediato prontamente. (Lisettola non sa scrivere introduzioni, quindi perdonatela!)
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti! Sono anni che non scrivo ma grazie a Yuri on Ice sto piano piano riprendendo... non so quando finirò la mia prossima storia ma ho già tutta la trama pronta quindi spero di pubblicare prima del prossimo natale! XD

Le parti in corsivo sono in Russo in caso ve lo stiate chiedendo! 

Questo prompt mi è stato dato dalla fantastica Hotaru_Tomoe per il Secret Santa del TCaTH... Grazie er il bel prompt e per essere riuscita a farmi scrivere qualcosa dopo anni che non pubblicavo nulla! <3 La storia è per te... (anche se l'hai già letta e mi c'è voluto un mese per pubblicarla! XD)

 

Buon compleanno, Vitenka!!

Spasibo, mama!” disse Victor, rispondendo con un sorriso a forma di cuore come quello della donna sullo schermo del suo computer.

Come hai festeggiato il tuo compleanno in Giappone visto che, figlio ingrato, hai deciso di non festeggiarlo con la tua adorata mamma?

Il russo sospirò esasperato. Selena Nikiforova era una donna forte, gentile e amorevole, ma era proprio da lei che aveva preso tutto il suo essere Extra™. Amava sua madre ma poteva affermare che il loro rapporto giovava della lontananza portata dalla sua carriera sul ghiaccio, sin dalla adolescenza.

Mama, i Katsuki sono stati così gentili con me da organizzare una festa di compleanno e festeggiare anche l’argento di Yuuri al Grand Prix. Non potevo andarmene ora... ti ho già detto che sarei venuto per Natale!

...ma è Natale!” disse la madre con un sorriso furbetto.

Ah, sì? Babushka sarà felicissima che hai deciso di festeggiare il Natale Cristiano invece di quello Ortodosso da quest’anno…” rispose Victor in un ghigno.

Dio, no. Non scherzare nemmeno in queste cose… sai quanto ci tiene tua nonna, non ne uscirei viva anche se solo lo pensassi vagamente.

Quante persone ha invitato al pranzo, questa volta?

Siamo arrivati a venti. Ogni anno la stessa storia… ci ritroveremo a dover mangiare nella vasca da bagno, prima o poi.

Almeno visto che arrivo tra gli ultimi mi sono risparmiato le camere da letto sovraffollate di cugini…” disse Victor, ridendo.

In quel momento, Yuuri si affacciò dalla porta mezza aperta. Victor sorrise e gli fece cenno di entrare. Yuuri annuì, sorridendo timidamente e sedendosi sul divano accanto a lui ma rimanendo fuori dell’inquadratura; chiaramente voleva lasciare a Victor la privacy di parlare su Skype con la sua famiglia. Lo guardò per qualche secondo scrollare Instagram dal telefono finché sua madre non richiamò la sua attenzione.

Vitenka! hai capito quello che stavo dicendo?

No, mama, scusa… mi sono distratto.

Al tuo solito. Comunque stavo dicendo… Maika sarà di nuovo con noi quest’anno….

Mama non iniziare, ti prego.”

Victor, lapochka, hai quasi trent’anni, lei è chiaramente una donna di successo, intelligente e bellissima…

Mama! non sono interessato….

Non eri interessato neanche a Alexei lo scorso natale, quindi non mi venire a dire che è perché è una donna. In caso possiamo invitare suo cugino che…

Nyet! basta mama.” Disse, seriamente infastidito. Il suo tono fece incuriosire Yuuri, che lo guardò come per chiedergli se andasse tutto bene e improvvisamente Victor fu colpito da un lampo di genio. “Ok, volevo parlartene di persona ma non mi dai altra scelta. Non sono interessato perché sono già in una relazione. Io e Yuuri stiamo insieme, quindi per favore…

TU E YUURI STATE INSIEME?! E ME LO DICI SOLO ADESSO?” Strillò entusiasta Selena.

Il giapponese chiaramente non parlava russo ma lo guardava incuriosito, avendo sentito il suo nome prima da Victor e poi urlato da sua madre. “É lì adesso? fammici parlare!!

Victor guardò allarmato Yuuri, che continuava a fissarlo incuriosito. Nononono… non stava andando a finire bene. Aveva tirato fuori la prima scusa che  gli era venuta in mente (che in parte era vera perché era talmente innamorato di Yuuri che non avrebbe mai potuto pensare di vedere altre persone) ma non si aspettava che sua madre reagisse così, soprattutto in presenza del giapponese.

Mama, è timido, non credo che voglia…” cercò di sviare, dicendo ancora una mezza verità. In fondo Yuuri era davvero timido, no?

Yuuri, Yuuri! sono così felice della novità, fatti vedere!” disse Selena in inglese, ignorando del tutto il figlio.

Dannazione!

Il moro, da persona educata che era, arrossì profondamente e si mise davanti alla camera. “S-salve!” balbettò imbarazzato, probabilmente pensando che si riferisse al suo argento al Grand prix Final.

Sono così felice per voi, Victor mi ha parlato un sacco di te! Naturalmente il fidanzato di mio figlio deve assolutamente essere presente per i festeggiamenti del Natale. Verrai a San Pietroburgo con mio figlio, non è vero?”

F-fidanzato? No, noi non…..”

Certo che verrà con me mama, non posso lasciarlo così a lungo!” si intromise Victor, mettendo un braccio sulle spalle di Yuuri prima che dicesse a sua madre la verità. “Adesso dobbiamo andare, ci sentiamo presto… Pahka!” disse in fretta e furia, ignorando le lamentele della madre e chiudendo lo schermo del laptop.

Ci furono alcuni secondi di silenzio imbarazzato tra i due uomini finché Victor non si voltò per parlare e non trovò un imbarazzato Yuuri, che non riusciva a guardarlo in faccia.

Scusami. Ti ho messo in mezzo senza pensarci e non volevo. Non ho neanche chiesto il tuo permesso.” disse docilmente il Russo.

Ah… q-quindi… tua madre crede che noi due…” Victor annuì sconfitto. “Perché sei stato tu a dirlo.” Victor annuì di nuovo.

Non ti preoccupare, troverò una scusa per non farti venire fino in Russia e subito dopo le dirò che ci siamo lasciati o… qualcosa. Ogni anno prova a farmi conoscere qualcuno per tentare di convincermi a farmi una famiglia e non volevo che lo facesse anche quest’anno. Non che non ti voglia in Russia con me, ma non voglio metterti in imbarazzo.” Concluse lo sproloquio con le mani nei capelli dalla disperazione e fissando il pavimento.

Victor era innamorato di Yuuri da più di un anno, ma ogni tentativo di flirt si era scontrato contro un muro di timidezza da parte del giapponese. Sapeva di essere il suo idolo da quando era un ragazzino ed era anche sicuro che Yuuri lo considerasse molto più che un semplice coach… ma ciò non voleva dire che fosse interessato all’aspetto romantico della faccenda. Magari non era proprio interessato a queste cose. Non sapeva se essere emozionato o spaventato dalla possibilità di poter fingere che il moro fosse suo. Comunque non era possibile quindi….

Ok.” bisbigliò semplicemente Yuuri.

O-Ok?”

Posso… posso fingere di essere il tuo ragazzo. Se vuoi. Così non avrai problemi con la tua famiglia.” Victor si voltò così velocemente verso Yuuri da farsi male al collo.

Sul serio? sei sicuro?” L’altro annuì, arrossendo vistosamente. “La mia famiglia… sono imbarazzanti, ok? Sai come sono io… l’ho preso da loro. Non voglio farti fuggire a gambe levate.” Disse, scherzando un pochino per alleviare la tensione. Non credeva alle sue orecchie.

Non andrò da nessuna parte. Hai fatto tanto per me, vedilo come un modo per ringraziarti di tutto…”

Ringraziarlo. Yuuri probabilmente non vedeva nulla di male nel fare un favore da amico… mentre Victor da una parte ne era entusiasta, visto che gli dava una possibilità di comportarsi liberamente seguendo i suoi sentimenti per l’altro, e dall’altra si domandava se sarebbe riuscito a uscirne senza ferirsi ulteriormente…

Ma Victor era un uomo volubile ai suoi desideri.

Yuuriiii! Sei adorabile! Mi salvi la vita...” disse, gettandosi ad abbracciare il moro entusiasticamente, il quale arrossì ancora di più. “Non vedo l’ora di mostrarti la mia Russia.” aggiunse dolcemente.

Yuuri sorrise e annuì. “Non vedo l’ora.”



Poco più di una settimana dopo, in seguito a un lungo volo, erano finalmente arrivati a San Pietroburgo.

Avevano lasciato Makkachin in Giappone, con la famiglia di Yuuri, visto che sarebbero rimasti per una sola settimana e alcuni dei cugini di Victor erano allergici ai cani.

Ogni anno la stessa storia, devo lasciare Makka nel mio appartamento e mi dispiace lasciarla sola per tutto il giorno… per non parlare poi del dover tornare a casa per portarla a fare i bisogni. Non è facile, soprattutto vista la quantità di vodka che gira per le feste qua... Almeno così non è mai sola, ogni tanto penso che preferisca tua madre a me!” aveva detto Victor mentre la salutava.

Victor… chiederanno come… insomma. Se fingiamo di stare insieme almeno dovremmo sapere come ci siamo messi insieme.” disse Yuuri mentre il taxi li portava in un quartiere di aspetto moderno e sofisticato. Fuori era tutto completamente innevato, il giapponese era completamente avvolto tra sciarpa e cappotto e guardava fuori dal finestrino, cercando di nascondere l’imbarazzo. Victor lo conosceva e sorrise, consapevole di quanto parlare di queste cose imbarazzasse l’altro.

Naturalmente non sono più riuscito a trattenermi e ti ho baciato sul ghiaccio, durante un allenamento.” Dio solo sa quante volte aveva immaginato di farlo.

Cos….?! No! N-nessuno ci crederebbe.” Balbettò Yuuri guardandolo sconvolto.

Credimi, sono la mia famiglia, sanno della mia impazienza. Tu sarai trattato come il povero, timido angioletto che è stato corrotto da questo pazzo.” Rispose, indicandosi con un ghigno.

Ma chiunque abbia accesso alle mie interviste può sapere che sono tuo fan da quando eri nei junior. Si domanderanno che ci fai con uno come me… figuriamoci se crederanno che hai addirittura fatto la prima mossa.”

Yuuuuuriiiii! Devo lavorare di più sull’autostima del mio ragazzo…” disse in tono sensuale nel collo del moro, stringendolo a se. “Cerca di rilassarti intorno a me, Da Solnishko?”

V-Victor!” Rispose l’altro, nascondendosi la faccia tra le mani e arrossendo profondamente. “Lo so, hai ragione. Se continuo a reagire così ogni volta capiranno subito che….”

Ah, non è per questo… cioè, un po’ si…” aggiunse, ridacchiando e stringendo la presa su Yuuri. “É soprattutto perché con tutto il tempo che abbiamo trascorso insieme vorrei essere riuscito a farti essere a tuo agio con me. Se mi dici che non ha funzionato mi ritengo un fallimento come coach, non sto simpatico neanche al mio allievo... ” concluse ridendo, scherzoso. Quello che avrebbe voluto dire era che dopo mesi che flirtava con lui ancora, a malapena, era riuscito a strappargli solo qualche abbraccio… Yuuri non doveva essere interessato a lui per forza di cose, ma Victor voleva solo che lo considerasse più che soltanto suo coach e idolo (Perché sì, lo sapeva benissimo che il ragazzo aveva almeno una quindicina di suoi poster nascosti sotto il letto…. e la cosa lo lusingava e rendeva euforico allo stesso tempo.)

Yuuri rimase qualche attimo in silenzio, guardando fuori dal finestrino prima di sospirare e andare a cercare la mano di Victor, stringendola e facendo fluttuare il suo cuore di felicità.

Quindi… rimaniamo questa sera e poi domani a pranzo?” Chiese il moro, mentre la macchina rallentava e si fermava davanti a un palazzo.

Lasciamo le valige adesso, andiamo a cena, torniamo al mio appartamento a dormire e andiamo a pranzo domani. Dopodomani mattina ci avviamo in aeroporto per tornare in Giappone.” Rispose il russo, sorridendogli.

Sei sicuro di non voler rimanere di più? Non vedi la tua famiglia da tanto tempo….”

Tornerò per una vacanza a fine stagione. Non ti preoccupare Solnishko.” Disse Victor, trascinandolo fuori dalla macchina mentre l’autista scaricava i loro bagagli.

I due camminarono mano nella mano fino all’appartamento. Victor guardò Yuuri girare per la casa a occhi spalancati. Era ben consapevole che il suo appartamento fosse grande e lussuoso, ed essendo un attico era luminoso grazie alle grandi finestre e il terrazzo. Aveva un arredamento molto moderno ma sofisticato. Era degno di una rivista, era stato su riviste… ma lui non l’aveva mai sentito come casa. Era sempre stato un appartamento vuoto.

Pronto? Ci stanno aspettando.” Disse sorridendo e guardando Yuuri.

Il ragazzo annuì distrattamente e si avvicinò alla porta. “Andiamo Vitya…” disse con un sorriso dolce, avvolgendo con un braccio i fianchi del russo, il quale fece quasi cadere le chiavi dalle sue mani dalla sorpresa, per poi riprendersi e stringerlo a sua volta.

Gli aveva chiesto di fingere e Yuuri lo stava facendo.

Salirono su un altro taxi che li portò in una villetta appena fuori città.

Sei ancora convinto…?” disse Victor in un sospiro. Era improvvisamente nervoso. In fondo, anche se la loro relazione era solo una farsa, Yuuri per lui era tutto. Allievo, migliore amico, anima gemella. Era la sua casa.

Voleva disperatamente che avesse una buona impressione della sua famiglia.

Victor… sono sicuro. Non ti preoccupare per me.” Disse il moro, intrecciando le dita con le sue e sorridendo.

La porta d’ingresso si aprì improvvisamente e i due pattinatori si trovarono avvolti dalle braccia della madre di Victor.

Finalmente! non vedevo l’ora di vedervi! Piacere di conoscerti Yuuri… sono Selena, puoi chiamarmi Lena o Mama, ormai sei parte della famiglia!” Disse la donna, prendendo il volto di Yuuri tra le mani.

Mama lascia in pace Yuuri. Lo spaventi ancora prima che entri in casa.” disse Victor  ridacchiando.

Piacere di conoscerti, Lena.” disse il giapponese, inclinandosi per rispetto alla donna.

Vityaaaaa!” Le presentazioni furono interrotte dalle urla di bambini e Victor si ritrovò i suoi tre nipoti, figli di sua sorella Zoya, addosso.

Oh mio dio! Quanto siete cresciuti! Quanti anni avete adesso? 20? 25?” disse il russo, abbracciandoli tutti e tre insieme.

I bambini risero e scapparono di nuovo in casa e Victor li seguì portando Yuuri con sé.

Passarono il pomeriggio a parlare e a presentare il moro alla famiglia Nikiforov. Naturalmente tutti lo amarono immediatamente.

Era uno dei giorni più felici della vita di Victor; passare il pomeriggio con la sua famiglia e avere il suo Yuuri tra le braccia, sfoggiarlo come… come se fosse vero.

Victor si appoggiò alla porta della cucina, poco lontano da Yuuri che al momento era impegnato in una complicata conversazione con sua sorella, la quale sapeva veramente solo le basi di inglese.

омела!” disse improvvisamente Zoya, trascinando Yuuri tra le braccia di Victor.

C-Che cosa…?” balbettò Yuuri confuso, guardando prima Victor poi la sorella, arrossendo

Zoya, lo stai mettendo in imbarazzo.” disse Victor, avvolgendo il giapponese tra le sue braccia.

E dai Vitya…un bacetto! Lo abbiamo fatto tutti, è di buon auspicio!” rispose la sorella con un ghigno.

Il russo guardò male la donna e poi rivolse uno sguardo di scuse a Yuuri. Non sapeva se voleva spingersi a questo; un conto era tenersi per mano e abbracciarsi, un altro era baciarsi… anche se una parte di Victor lo voleva ardentemente e sperava che Yuuri accettasse, in barba a quanto potesse essere inopportuno per la loro situazione.

Il.. il vischio. Sta chiedendo di baciarci per buon auspicio.” Disse, indicando la piantina sopra le loro teste. “Non dobbiamo farlo per forza Yuuri, se ti mette in imbarazzo e non lo vuoi fare…”

Non riuscì a terminare la frase perché si trovò le labbra morbide e calde dell’altro sulle sue, portando via tutta l’aria dai sui polmoni.

Non poté fare a meno di emettere un mugolio sotto voce e portare le mani nei capelli corvini dell’altro, attirandolo a sé e baciandolo a sua volta con tutto il desiderio che aveva trattenuto fino ad allora.

Sentì Yuuri ricambiare e sciogliersi tra le sue braccia. Avrebbe potuto continuare per ore, per tutta la vita… ma entrambi si accorsero dei fischi di incoraggiamento e dei commenti della famiglia di Victor e si separarono come se si fossero scottati.

Entrambi rossi in volto tornarono a parlare con la famiglia. Victor non riusciva neanche a guardarlo negli occhi. Se ne era accorto? Sapeva, adesso, quanto lo desiderava, quanto era disperato per lui?

Continuarono i festeggiamenti. La nonna, con l’aiuto delle zie, aveva preparato una cena a buffet, visto che erano in troppi per sedersi tutti insieme al tavolo.

Pian piano Yuuri e Victor si ritrovarono separati di nuovo e finalmente il russo trovò il coraggio di guardare l’altro, che era dall’altra parte della stanza, intento a conversare seriamente con Lena. Aveva un’espressione illeggibile e stava annuendo lievemente, sovrappensiero.

I loro sguardi si incrociarono inaspettatamente e Victor, senza riuscire a trattenersi, gli sorrise dolcemente. Fu ricambiato da un altro sorriso, che però non arrivava agli occhi del giapponese.

Sua madre si allontanò per andare a parlare con degli amici di famiglia e Victor ne approfittò per avvicinarsi a Yuuri.

Tutto bene? Cosa diceva mia madre? Non prestarle troppa attenzione, lei è sempre un po’…..” stava dicendo, mentre chinava la testa per baciargli i capelli.

Non posso… non…” il ragazzo fece un passo indietro guardando il russo con i suoi enormi occhi castani, che iniziavano a riempirsi di lacrime.

Yuuri...? Che cosa...?”

Non posso continuare. Mi dispiace, ti avevo detto... ma non voglio più fingere.” Disse, iniziando a piangere calde lacrime.

Victor lo guardò confuso e preoccupato. Stava per aprire bocca e cercare di consolarlo quando Yuuri si voltò e uscì dalla stanza.

Yuuri!” cercò di seguirlo ma fu bloccato dai suoi nipoti.

Vitya! Vitya! Adesso andiamo a dormire ma domani vieni vero?

Da, domani… scusate devo…” cercò di seguire Yuuri ma non riuscì a trovarlo da nessuna parte.

Il giapponese non era in nessuna stanza della casa. Victor era disperato. Aveva rovinato tutto con quel bacio. Yuuri aveva capito che era veramente innamorato di lui, che era completamente fuori di testa per lui. Lo riteneva sicuramente poco professionale come coach e non poteva sopportare neanche di stare un altro secondo con lui.

Vitya, il tuo ragazzo è uscito da solo poco fa… sicuro che starà bene con questo freddo?

Cosa? quando?!” disse, afferrando il suo giaccone e cellulare.

Giusto un paio di minuti fa o poco più…” rispose il marito di Zoya.

Victor uscì fuori immediatamente, senza ascoltare i richiami del cognato.

La strada era deserta, vista l’ora e il freddo, neanche Yuuri era più in vista. Dove poteva essere finito? Aveva di nuovo iniziato a nevicare poche ore prima e le strade erano tutte coperte da un sottile strato di neve.

Neve!

Victor guardò a terra e trovò delle impronte che partivano dalla casa e si allontanavano, mezze coperte dalla neve che stava ancora scendendo. Iniziò a seguirle a passo svelto, attento però a non scivolare. Per fortuna il ghiaccio non era un elemento a lui sconosciuto, anche se certamente era una cosa diversa lo starci sopra con le scarpe invece dei pattini.

Proseguì fino all’ingresso del parchetto vicino casa e quando arrivò alzò gli occhi e finalmente vide Yuuri, in piedi che gli dava le spalle; guardava la chiesa vicina, dalla quale provenivano le voci di un coro, sicuramente per la messa della vigilia.

Non volendo distrarlo Victor si avvicinò lentamente, cercando di non apparirgli alle spalle e spaventarlo. Gli unici rumori intorno a loro erano il coro e lo scricchiolio dei passi del russo sulla neve grazie ai quali, a giudicare dalla tensione che era apparsa improvvisamente nelle spalle del moro, questo si era accorto che lui era lì.

Rimase ad un paio di passi di distanza, in silenzio, ascoltando a sua volta le melodie e godendosi la pace del momento, non sapendo cosa sarebbe successo una volta che uno dei due avesse aperto bocca.

Un paio di minuti dopo, Yuuri ruppe il silenzio. “Quella chiesa è rosa.” disse semplicemente, con tono leggermente sorpreso.

Victor ridacchiò e affiancò l’altro. “Si, la Chiesa di Chesme… Non è famosissima ma secondo me è una delle più belle. Sarà che ci sono cresciuto vicino.”

Mi dispiace. Porta le mie scuse alla tua famiglia… ma non posso fingere ancora. Sono tutti così gentili e ti vogliono bene, tua madre…” disse improvvisamente, voltandosi verso Victor ma senza guardarlo in faccia, occhi ancora pieni di lacrime.

Non far caso a quello che ti ha detto mia mamma. Le parlerò, le dirò di non darti più fastidio, non devi…”

No! Tua madre non ha detto nulla di male, anzi! Mi stava dicendo…” Yuuri tirò su con il naso e provò ad asciugarsi gli occhi trattenendo un singhiozzo. Victor voleva abbracciarlo e farlo smettere di piangere, dirgli che andava tutto bene, che avrebbero risolto tutto. “Mi ha ringraziato, perché ti vede felice, perché ha detto che sono la persona giusta per te…”

Yuuri…”

No, Victor. Ascolta. Non voglio più fingere. Non ce la faccio… non… non posso continuare come se nulla fosse a baciarti e tenerti per mano davanti a loro come se davvero…”

Non devi farlo!” lo interruppe Victor, disperato. “Mi dispiace se ti ho messo a disagio. Possiamo smettere, domani non devi venire, dirò a mia madre che ti senti poco bene e poi torneremo ad Hasetsu e sarà tutto come prima. Non ti devi preoccupare.”

Per quanto fosse innamorato e desiderasse Yuuri, nulla contava quanto la loro amicizia. “Non voglio perderti. Per quanto tu mi piaccia e per quanto vorrei che fossimo un vera coppia tengo troppo a te per fare qualsiasi cosa che possa metterti in imbarazzo o che tu in generale non voglia… quindi devi stare tranqui---”

C-Che?!” Esclamò Yuuri, incredulo, guardandolo negli occhi per la prima volta da quando avevano lasciato la casa.

Lo so che sono stato invadente, ok? Farò di tutto per non intralciare la nostra amicizia con i miei sentimenti. É un problema mio… non mi devi niente.”

Sentimenti….?!” Victor pensò di averlo rotto con le sue parole.

Credevo fosse evidente, specialmente dopo quello che è successo questa sera.” disse Victor, mortificato. “Beh, se non fosse chiaro a questo punto voglio che lo sia. Sono innamorato di te. Lo sono da tanto tempo, Yuuri. Non ti devi preoccupare però se tu non…”

Venne improvvisamente interrotto da un paio di labbra gelide sulle sue e con estremo stupore si rese conto che l’altro lo stava baciando. Aveva frainteso tutto?

Gemette nel bacio e portò una mano nei capelli corvini dell’altro per stringerlo ancora di più a se e ricambiare il bacio con tutta la passione che poteva.

Yuuri…” mormorò quando si separarono per riprendere fiato.

Non credevo…. intendevo che non riuscivo più a fingere perché anche io…. io… mi faceva male pensare che non fosse vero oltre a non voler mentire alla tua famiglia.” Disse il giapponese debolmente, con un rossore che si propagava fin sulle orecchie.

Victor non riuscì a trattenere un enorme sorriso sollevato. Il cuore batteva all’impazzata e probabilmente non era mai stato più felice in vita sua.

Siamo stati due idioti. Alla fine stavamo dicendo la verità senza saperlo.” Disse, portando il naso nei capelli di Yuuri che annuì senza dire nulla. Non doveva dire nulla, per la prima volta in mesi tutto era allo scoperto... e finalmente Yuuri era suo.

Il ragazzo rabbrividì tra le sue braccia e Victor prontamente lo avvolse nel suo cappotto.

Andiamo al mio appartamento? Stai congelando. Decideremo che fare domani quando saremo lì. Non voglio che ti ammali…” disse dolcemente, lasciandogli un bacio nei capelli.

Devi lasciarmi andare altrimenti non riesco a camminare.” disse Yuuri, ridacchiando.

mmm… solo perché voglio portarti al caldo e ripararci dalla neve.” Rispose il russo, fingendo di pensarci su prima di liberare l’altro dal suo abbraccio. “Adesso non credo che ti lascerò tanto facilmente.”

É una promessa?” Disse Yuuri, sorridendo e intrecciando le loro dita.

Victor rispose al sorriso e infilò le loro mani in una sua tasca, per tenerle calde mentre cercavano un taxi.

Sarebbe stata una certezza, non solo una promessa.



*Through the years we all will be together,

If the fates allow.

Hang a shining star upon the highest bough...

So have yourself a merry little Christmas now.*




  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yuri on Ice / Vai alla pagina dell'autore: lisettola