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Autore: Arechan96    01/02/2018    4 recensioni
Era stata catturata durante una razzia in Inghilterra. Lui era ossessionato da lei. Lei aveva paura di lui. Lui era violento e selvaggio. Lei era delicata e spaventata. Ma poi qualcosa cambiò.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ivar, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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CAPITOLO 4

JUST A SLAVE

Lisanna si svegliò con le prime luci dell’alba.

I polsi le dolevano a causa delle corde strette con troppa forza sulla sua pelle delicata.

Segni  rossi e sangue decoravano il suo corpo.

Stava tremando per il freddo, aveva dormito nuda sul pavimento di legno.

Si mosse leggermente, cercando di non svegliare Ivar ma fallì e i suoi occhi si aprirono lentamente, ancora impastati dal sonno.

“Lisanna. Preparami un bagno. Metti la vasca sul fuoco. Voglio che sia caldo. Poi mi aiuterai a lavarmi e se ti comporterai bene potrei lasciarti usare l’acqua dopo che avrò finito io”: scattò il raggazzo.

Fantasico, pensò lei, si era svegliato di pessimo umore.

“Si Ivar. Posso mettermi qualcosa addosso? Non volgio che le altre persone mi vedano cosi, se posso evitarlo”: provò ad essere gentile e sottomessa. Voleva davvero che lui le permettesse di vestirmi, non poteva lamentarsi adesso.

Stava cercando in tutti i modi di eviatre unn’altra umiliazione. Una cosa era essere umiliata davanti ad una  sola persona, davanti a lui, un’altra era esserlo davanti a tutti la sua famiglia.

Lui annuì con noncuranza e le passò il vestito di lana.

Si vestì di fretta e obbedì al suo primo ordine ufficiale come serva.

Riempì la vasca secchio a secchio, le braccia le facevano male quando finì, non era abituata a sollevare dei recipienti così pesanti.

Spense il fuoco prima di aiutarlo a svestirsi e ad entrare nella vasca.

Non riusciva a smettere di guardare le sue gambe nude: erano più sottili del normale, le ossa erano fragili e storte e non c’era niente oltre a poca pelle attaccata ad esse.

“Ti disgustano?”

Aveva notato lo sguardo di lei e non aveva potuto evitare di sentirsi vulenarabile e arrabbiato per la pena che lei chiaramente provava.

“No. Solo solo strane, non ho mai visto una cosa così in tutta la mia vita. Ma non mi disgustano, sono solo diverse.”

Fece scivolare lentamente la sua mano sulle gambe, accarezzandole, mentre lo lavava e lui chiuse gli occhi a disagio.

Non le credeva.

Le scansò le mani rudemente e le afferrò il viso con durezza, le sue mani premevano sulle guance di lei.

Di questo passo il livido non le sarebbe mai passato.

“Ascolatmi bene. Non osare mai più toccarmi le gambe. Dono ti azzardare nemmeno a guardarle di nuovo con quello sguardo pensoso che ti ritrovi. Non mi serve la tua commpassione. Fallo di nuovo e ti uccido. Facendoti soffrire, è una promessa. Sono stato chiaro uhn?”: le diede due manrovesci forti.

Lacrime amare le riempirono gli occhi a causa dei colpi e lei abbassò la testa ammutolita.

“Non  ti abbassare, guardami negli occhi, sgualdrina. Volgio vederti piangere. Volgio vedere la tua espressione di dolore. Sei solo una schiava. Non ti meriti di essere trattaba così bene come ho fatto fino ad ora.”

Le diede un altro manrovescio, più forte di prima, se era possibile e stavolta non pianse solo per il dolore fisico ma perchè le sue parole in qualche modo l’avevano ferita nel profondo.

“Ivar. Non avevo intenzione di fer...”: iniziò ma fu immediatamente interrotta dal suo grido arrabbiato e da uno schiaffo.

“Chiudi quella cazzo di bocca. Non ti ho chiesto un’opinione. Non parlerai più senza il mio permesso da adesso. Imarerai non solo a rispettarmi, ma sopratutto a temermi. Ora rapida, aiutami ad uscire, vestimi e seguimi della sala per la colzione. In silezio. Se osi spiccicare una singola parole ti taglio la lingua e te la faccio mangiare. E se ti rifiuti, ti lascio senza cibo finchè non mi implorerai di fartela mangiare.”

Lisanna annuì tremando terrorizzata.

Aveva fatto un casino senza volerlo. Non pensava di aver detto o fatto qualcosa di così grave per meritarsi quel trattamento. Non voleva ferirlo.

Raggiunsero la sala in silezio.

Lagertha e i fratelli di Ivar stavano gi mangiando.

“Servimi”: ordinò il ragazzo.

Lisanna obbedì senza incrociare il suo sguardo. Questa volta non ebbe il coraggio di chiedergli del cibo, quindi rimase al suo posto in silezio, sguardo a terra e testa bassa.

Tutti notarono la sua faccia piena di lividi, il suo sguardo terrorizzato, ma a nessunno importava abbastanza.

Era solo una schiava dopotutto, se avesse voluto Ivar avrebbe anche potuto uccderla. E questo lei lo sapeva molot bene.

La sua vera natura iniziava a manifestarsi: finì di mangiare e mise gli avanzi in un piatto, lo lanciò a terra e le ordinò di mangiare.

“No, non così. Volgio che mangi in ginocchio, a quattro zampe, senza usare le mani, come la cagna che sei.”

Il cuore della ragazza perse un battito. Stava indubbamente  cercando di umiliarla davanti a tutti per divertimento.

Margarethe rideva, Sigurd era eccitato alla vista, a Hvisterk non importava più di tanto e gli altri si limitavano a guardarla con pena.

Lo implorò con gli occhi di smettere, lo implorò di finirla con queste stupidate, lo implorò di avere pietà di  lei, ma lui non ascoltò.

Fu obbligata ad obbedire, era spaventata.

Lisanna si abbassò sulle ginocchiia, lo guardò un’ultima volta, perse le speranze e chinò la testa mangiando come le era stato ordinato.

Quando ebbe finito, lui le lanciò dell’acqua addosso, spargendone un po’ sul pavimento, lasciandola tremante a causa del liquido ghiacciato che le impregava il vestito.

“Puoi leccarla dal pavimento se hai sete. Se fossi in te io lo farei. Non ti darò altro da bere prima di stasera.”: disse freddamente, senza nemmeno guardarla.

Alla fine la avvicinò, erano allo stesso livello dato che non le aveva ancora dato il permesso di alzarsi in piedi.

“Ho delle commissione di fare oggi. Tu resterai qui, obbedirai a tutti gli ordini di Lagertha e dei miei fratelli e non ti lamenterai. Nel frattempo ti prepareai per stanotte. Non avevo intenzione di arrivare a questo prima ma ho cambiato idea”: disse fermamente.

“Questa notte mi darai piacere.”

 

 

NOTE:

Eccoci di nuovo alla parte dove  imploro per avere recensioni!

Quindi, se vi è piaciuto (o se vi ha fatto schifo), sentitevi liberissimmi di farmelo spaere qui!

Questo per ora è il mio capitolo preferito. (In inglese, in italiano non rende come verrei ma mi diverto a tradurre a  caso e quindi continuerò a postarlo)

Vorrei anche ringraziare tutti quelli che seguono, che  leggono, che recensiscono e anche chi entra qui per sbaglio!

CI vediamo Mercoledì!

P.S. La Shot che avrei dovuto pubblicare lunedì, tarderà un pochino, in inggese  arriverà lunedì mentre  in italiano un pochino più tardi.

Vi lascio comunque i link degli account con le storie in lingua originale.

WATTPAD: https://www.wattpad.com/story/134865219-the-slave-and-the-boneless

 

ARCHIVE FORUM OF OUR OWN: http://archiveofourown.org/works/13384311/chapters/30656700

 

FANFICITION.NET: https://www.fanfiction.net/s/12801610/1/The-Slave-and-The-Boneless

SKOLL

Arechan96

   
 
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