Era un'estate bellissima.
 

E' da ieri sera che ho in testa questa immagine. 
Saranno anni e anni che la sento dentro di me, ma ultimamente sembra non avere voglia di andar via. Non la biasimo, è come me: incapace di allentare la presa sul passato.
Si ripresenta puntuale ad ogni brivido che mi scrollo dalle spalle e non mi lascia più andare. Non ne comprendo i suoi effetti su di me.
Mi sarà venuta guardando uno di quei programmi disturbanti alla tv, la quale mi ostino a tenere accesa tutta la notte. 
E la notte confonde sempre tutto.
Beh, a dire il vero questa è la prima volta che provo questa sensazione sul tardi. In genere è più un'immagine che mi concedo la sera, al momento della doccia, con le luci del bagno accese, avvolta in un morbido accappatoio ed il cielo fuori che gradatuamente passa da un pallido violaceo a un intenso blu oltremare.
Ho immaginato così intensamente la pioggia estiva, che credevo di sentirla davvero scivolare giù dalla finestra delle scale e picchiettare su degli inesistenti quadrati vetrati da cui ancora sento il suono del mondo esterno. 
Lo so, non lo dimentico; sono stati murati circa sette anni fa ormai. Ed io come una sciocca sento ancora la loro presenza. 
E' un momento che mescola tranquillità e tristezza. Come una volta, tanto tempo fa. 
Se mi concentro bene posso sentire anche la temperatura abbassarsi.
Incredibile come sia tutto nella mia testa.
A pensarci mi vengono brividi mentre mi tocco un braccio e lo scopro umido.
In questi caso faccio sempre la stessa cosa: mi rintano dentro un asciugamano o l'accappatoio stesso per proteggere me stessa dal mio freddo immaginario. Tanto è tutta finzione: voglio sentirlo ugualmente.
Quando mi avvicino infreddolita a una fonte di calore la sensazione diventa ancora più forte. Poi allungo una mano verso la mia destra e raccolgo il flacone di bagnoschiuma. 
Giallo e Bianco.
Sa di miele e di una vita fa.
Ora lo capisco, posso vederli i ricordi a cui non voglio rinunciare.
Vedo il mare, sento la salsedine prima di fare il bagno.
I capelli bagnati e un'asciugamano sulla spalla.
Il gelato e l'autolavaggio.
Bambini che corrono sulle mattonelle blu e la pioggia che spazza via l'ora del gioco.
I frutti di bosco, il miele e i brividi prima di cena.
Chiudo gli occhi e mi sembra reale. 
Trattengo il magone e scorro le immagini come fotografie.
Sento quelle voci e sono assordanti.
Ora lo capisco, ora lo so che è quel profumo la causa dei miei mali.
L'altro giorno sono entrata nella doccia e il bagnoschiuma non c'era più. 
Ecco perché ora lo sento sotto le coperte, nel vento e nella pioggia estiva. 
Ovunque, dovunque, per mare e per terra.
Il profumo è il momento e non voglio smettere di annusare il passato.

the mermaid's notes: buona sera cari lettori, vi lascio questa sera una piccola flashfic che ho scritto di getto questa mattina. Non c'è molto da dire né voglio dare ulteriori spiegazioni. Siete liberi di interpretarla a vostro piacimento e trarne le vostre conclusioni; infondo uno sfogo personale può benissimo far parte di un milione di vite diverse e magari in voi suscita altre emozioni che non ho considerato. Per me è solo un piccolo frammento di una storia più grande, la fine di un'epoca e ciò che mi è più caro. Vi invito a lasciarmi le vostre recensioni e considerazioni e perché no anche delle domande. Alla prossima.