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Autore: sheslola92    02/02/2018    0 recensioni
Chloe capì in quel momento che non avrebbe dovuto scegliere, il suo cuore aveva già scelto per lei. Lo sentì alzarsi dal divano per venire ad aprire la porta. Quando la aprì rimase a bocca spalancata. Le parole le uscirono di bocca senza che nemmeno potesse controllarle. “Ho sbagliato, me ne rendo conto solo ora. Sono stata una stupida a mettervi l'uno contro l'altro. Ma ora è tutto finito. Voglio te, scelgo te”.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Assistere al concerto dal backstage fu tutt’altra cosa. Sicuramente più emozionante. Di tanto in tanto sia Seb che Pierre le lanciavano occhiate eloquenti dal palco ma nessuno dei due si accorse di quello che faceva l’altro e Chloe tirò un sospiro di sollievo. Non era una di quelle situazioni in cui vorresti trovarti. Non si stava comportando in maniera del tutto corretta verso i due ragazzi, lo sapeva benissimo. Ma non riusciva ad ammettere a se stessa che effettivamente non aveva la situazione sotto controllo, che era indecisa e confusa e non aveva la minima idea di quello che provasse per i due ragazzi. Come a leggerle nel pensiero, Grace interruppe il flusso dei suoi pensieri riportandola bruscamente alla realtà. “Dovrai dirglielo prima o poi. Dovrai essere sincera con entrambi. Non puoi frequentarli a lungo senza che lo scoprano. Non finirà bene per nessuno e sarà solo colpa tua.” Chloe sapeva che l’amica aveva ragione ma non riuscì a controllare lo scatto d’ira che proseguì, forse perché la verità sbattuta in faccia bruciava. “Ho già abbastanza problemi di mio senza che tu ti metta a fare la so tutto io. Invece che impicciarti degli affari miei, fatti una vita tua e lasciami in pace.” Le parole uscirono come un fiume in piena che non poteva controllare. Si pentì all’istante di quello che aveva detto ma ormai era troppo tardi. Grace la guardò con sguardo ferito e prima di andarsene disse soltanto “Se è questo quello che pensi…” Chloe cercò di fermarla ma fu inutile, l’amica non ne voleva sapere nulla. “Grace scusami, non so che cosa mi sia passato per la testa.” Cercò di dire mentre Grace si era già diretta verso la macchina e stava cercando le chiavi nella borsetta. Grace si voltò con uno sguardo davvero infuriato. “Trovati un passaggio per tornare a casa, tanto sono sicura che qualcuno dei tuoi spasimanti non veda l’ora di farlo. Buonanotte.” Si voltò ed entrò in macchina e prima che Chloe riuscisse a salire, Grace era già partita lasciandola sola in mezzo alla strada. L’aveva combinata grossa. Lei e la sua maledettissima boccaccia. Era frustrata perché non sapeva quello che doveva fare ed aveva riversato le sue frustrazioni sulla povera Grace che altro non aveva fatto se non di dirle la pura verità. Avrebbe trovato un modo per scusarsi l’indomani mattina, ora doveva solo trovare un passaggio. Peccato che nel suo inseguire Grace, la porta che portava nel retro al backstage, si fosse chiusa ed era rimasta bloccata fuori senza neppure la giacca e la sua borsa. Ottimo. Rientrare era impossibile. L’entrata anteriore era stata chiusa una volta iniziato il concerto. I ragazzi ovviamente stavano tenendo un concerto. Senza cellulare, borsa o soldi non poteva andare da nessuna parte. Aveva il potere di mettersi nei guai costantemente. Si sedette su una panchina nel parco davanti al locale del concerto abbandonandosi completamente. L’unica cosa che poteva fare era aspettare la fine del concerto. Avrebbe bloccato i ragazzi mentre stavano uscendo e avrebbe scroccato un passaggio. Il freddo si faceva sentire ed anche la stanchezza. Cercò di tenersi al caldo e sveglia sfregando le mani su gambe e braccia ma fu inutile. Dopo un paio di minuti crollò. Si svegliò di soprassalto e si guardò intorno. Molte delle macchine erano sparite, segno che il concerto era terminato. Si guardò intorno e vide soltanto due ragazzi parlare tra di loro davanti ad una macchina non troppo distante da lei. Quando la vista si abituò all’oscurità vide Pierre insieme a David. Ringraziò il cielo e si avvicinò ai due tremando leggermente. “Chloe?” chiese dubbioso Pierre. “Si, sono io.” – “Che ti è successo? Pensavamo ve ne foste andate.” Chiese Pierre. “Bhe si Grace se n’è andata e mi ha lasciato qui. L’ho fatta incazzare.” Ammise Chloe che fu percorsa da un altro brivido di freddo. Pierre si avvicinò e sfiorò le mani di Chloe. “Sei congelata. Vieni che ti serve qualcosa di caldo.” Chloe lo fermò. “Ho lasciato la borsa e la giacca all’interno del locale.” Pierre guardò David che annuì e si congedò dicendo “Se avete bisogno chiamatemi, ok?” diede una pacca all’amico e salutò Chloe con due baci sulle guance. Pierre poi si rivolse a Chloe. “Vieni, torniamo a prendere le tue cose.” Chloe annuì e lo seguì nel backstage dove finalmente riprese la sua giacca che indossò subito e la sua borsa. Nonostante la giacca aveva ancora i brividi di freddo. “Stai gelando. Tieni questo.” E Così dicendo si tolse la sua giacca e gliela appoggiò sulle spalle. “Mi sento molto meglio ora, grazie. Ma tu non avrai freddo così.” Chiese preoccupata. “No tranquilla. Ho un giubbotto di riserva in macchina.” Le sorrise e fece segno di seguirlo fuori dal locale e si diressero così alla macchina di Pierre. “Devo ammettere che ci ero rimasto un po’ male quando sono rientrato e non ti ho visto. Pensavo te ne fossi andata senza dirmi nulla.” Confessò Pierre sbirciando di tanto in tanto per vedere la sua espressione. Chloe sorrise contenta. Se non altro era un ottimo segno. “Non posso dire di essere dispiaciuta.” Pierre la guardò e rise divertito scrollando la testa. “Malefica.” – “Solo un pochino.” Ammise. Finalmente salirono in macchina e il freddo cominciò definitivamente a sparire. Chloe sbuffò e Pierre la guardò preoccupato. “E’ successo qualcosa di grave con Grace? Non è da lei abbandonarti così. Siete molto legate.” La guardò con sguardo intenso. “Ho detto qualcosa che non dovevo dire. Sono stata stronza a dire la verità. Si è incazzata e ha tutte le ragioni del mondo. A volte devo solo imparare a tenere a freno questa mia maledetta linguaccia che mi ritrovo. Mi caccio sempre nei guai.” Pierre non indagò oltre, probabilmente voleva lasciarle dello spazio e gliene fu grata. “Ho un posto che farebbe bene al tuo umore.” Disse contento. Prima che Chloe potesse chiederle dove volesse portarla Pierre la zittì dicendo “Vedrai.” Girò le chiavi, diede gas alla macchina e partirono.
 
Dopo una ventina di minuti, fermò la macchina. Erano arrivati in cima ad una collinetta e non c’era assolutamente nessun tipo di inquinamento luminoso. Erano immersi in un buio totale e l’unica cosa che si poteva vedere era il cielo stellato sopra di loro. Pierre la guardò e sorrise soddisfatto. “E’ spettacolare. Non sono mai venuta qui.” Disse entusiasta Chloe. “Non è molto frequentato, ci venino molti anni fa con mio fratello. Era il nostro posto. Mi ha insegnato anche le costellazioni.” – “Davvero? Tipo?” – “La vedi quella? Sembra quasi una A leggermente deforme.” Pierre segno un ammasso di stelle e Chloe cercò di trovare la forma che aveva appena detto. Annuì e continuò. “Quella è Andromeda. E poco più in là, quelle stelle che formano una specie di zig-zag. Ecco quella è Cassiopea. E là invece, quella specie di trapezio. E’ quella del corvo.” – “Potrei ascoltare per ore.” – “Lo prendo come un complimento.” – “Lo è.” Confermò Chloe arrossendo. “Mio fratello Jay mi portava qui e mi insegnava ogni cosa. Poi qualche anno fa si è ammalato di cancro ed è cambiato tutto.” Pierre si era irrigidito. Chloe le prese la mano e gliela strinse. “Non devi parlarne se non vuoi.” – “Voglio.” Prese un respiro e continuò. “L’ho visto pian piano lasciarsi andare. I suoi occhi erano spenti. Non era più mio fratello. La cosa peggiore di tutto sai qual era?” Non aspettò la risposta di Chloe. “Essere impotenti. Non poter fare nulla per farlo stare meglio. E’ una sensazione che non dimenticherò mai. Sono stati i due anni peggiori della mia vita ma poteva andare peggio. E’ riuscito a sconfiggere il cancro ed è in piena forma. Ma la sensazione che ho provato in quel periodo, è una cosa che non voglio mai più provare.” Pierre concluse e fece un profondo respiro, come se stesse trattenendo il fiato fino a quel momento. “Ti capisco benissimo.” Confidò a malincuore Chloe. “Ho provato la stessa cosa quando mio padre è morto. Mi sentivo esattamente come hai detto tu. Impotente. Volevo riportarlo da me, volevo che fosse solo un sogno. Volevo stare bene e soprattutto volevo che mia mamma non stesse così male. Non potevo fare nulla. Ero in balia degli eventi ed è stato così straziante.” Questa volta fu Pierre a stringerle la mano. “Credo tu sia una ragazza molto forte. Non sei crollata e hai resistito per il bene degli altro. E’ ammirevole e non da tutti a dire la verità.” Lo sguardo di Pierre era fisso su di lei ed era così profondo ed intenso che sembrava quasi le stesse scrutando l’anima. “Grazie. Non mi sento molto forte a volte.” – “Ai miei occhi lo sei.” Rivelò Pierre abbassando improvvisamente lo sguardo. Era strano vederlo così. Uno strano piacevole. Aveva mostrato per la prima volta qualcosa oltre la facciata da ragazzo simpatico e disponibile. Un ragazzo con dei demoni interiori che aveva affrontato, un ragazzo profondo, sincero e indifeso. “Sono contenta di vedere questo tuo lato.” Pierre la guardò. “Sappi che non mi mostro mai così alle persone.” Ammise. “Così come?” – “Vulnerabile.” Abbassò lo sguardo. Chloe gli strinse forte la mano. “Guarda che non è una cosa brutta. Mi piace esplorare ogni tuo lato. Sapevo che c’era qualcos’altro oltre quella tua facciata e sono felice di aver scoperto cosa. Poi, mi piace molto di più questo tua parte.” Pierre sembrò illuminarsi. “Basta che non vai a dirlo in giro.” – “Mai!” promise.
   
 
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