Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Little_Lotte    02/02/2018    2 recensioni
"Damien restò in silenzio, rapito e in qualche modo forse persino persuaso dalle parole di Mira.
(...) Non era concesso a nessuno, né angelo né demone, di abbandonarsi a sentimenti umani (...) eppure qualcosa si era creato fra di loro, probabilmente sin da quel primo incontro fra schiere rivali.
Non era amore, perché le creature del cielo non sanno realmente cosa esso sia, né amicizia, poiché ad esse non è concesso essere amici di un proprio simile, figuriamoci di un nemico. Tuttavia, qualcosa di profondo li aveva legati (...) "
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Damien credeva che la notte donasse alla città di Parigi una bellezza davvero suggestiva.

Specialmente se vista dai tetti della Cattedrale di Notre Dame.

Quando sei un demone, una creatura dell’oscurità destinata per nascita a diffondere il caos sulla Terra, non puoi concederti il lusso di contemplare la tiepida bellezza di una città sotto la luce del sole; a volte il calore di quei raggi brucia sulla pelle fino a farla sanguinare ed è per questo che ai demoni non è concesso uscire allo scoperto durante il giorno, a meno che non siano oramai divenuti talmente potenti da poter contrastare il potere della luce con la propria oscurità.

Damien non aveva ancora raggiunto una tale padronanza dei propri poteri, ma era un ribelle e non sopportava l’idea di doversi nascondere da quella luce; le cicatrici che coprivano il suo corpo – fin troppe, per la sua giovane età – erano lo specchio di un’indole ribelle e di una strana attrazione verso la luce, troppo insolite e tutt’altro che accettabili per un demone del suo calibro.

Egli era portatore di caos, non di luce, e ad essere sinceri era persino bravo nel proprio mestiere – se davvero di mestiere si poteva parlare.

In fin dei conti, era nato con un cuore di demone e creare disordine faceva parte della sua natura, era una realtà alla quale sentiva di appartenere senza alcun genere di vincolo.

Eppure, da qualche parte dentro di sé, vi era qualcosa che lo rendeva diverso dagli altri demoni della sua schiera e che in qualche modo mal si accordava a quel caos distruttore che avrebbe dovuto guidarlo in maniera incondizionata attraverso la propria esistenza.

Damien poggiò distrattamente la sua esile figura ad un enorme Gargoyle dall’aspetto quasi grottesco, si abbandonò ad un sospiro profondo e lasciò che le luci di quella città addormentata lo catturassero dolcemente.

Era bella la solitudine di quel momento e se solo gli fosse stato concesso, avrebbe semplicemente scelto di restare così per sempre.

Anche stanotte Parigi? Devo dirtelo, Damien, non sei poi così misterioso come vuoi far credere.”

Damien si voltò di scatto ed i suoi occhi rossi guizzarono velocemente sull’immagine di una ragazza che lo fissava con espressione divertita, un sorriso candido e a tratti beffardi che ornava con eleganza un bel volto tondo e dai lineamenti delicati.

Il demone abbasso in fretta lo sguardo e soffocò un sorriso.

Mira.” mormorò con un filo di voce “Non pensavo di trovarti qui.”

Io invece ne ero sicura.” replicò lei, avvicinandosi a Damien con passo lento e calibrato “Vieni sempre qui quando hai voglia di star solo e riflettere.”

Damien storse il naso.

E tu che ne sai di cosa faccio io?” domandò stizzito.

Mira ampliò dolcemente il proprio sorriso, facendosi ancora più vicina al demone.

So molte cose sul tuo conto, Damien.” rispose “Ti prego, non fingere di non saperlo.”

Damien tacque e deglutì con forza, mascherando con orgoglio le proprie emozioni.

Mira aveva ragione, probabilmente la ragazza lo conosceva più di quanto non facessero i suoi compagni demoni, ma non sarebbe mai stato disposto ad ammetterlo, neppure se lo avessero torturato.

Le emozioni, si sa, sono una faccenda estremamente complicata, specialmente per un demone.

Non dovresti essere qui, Mira.” pronunciò infine Damien, con fare profondamente distaccato “La notte non è per quelle come te.”

Ormai manca poco all’alba.” Mira non si scompose e si accostò ulteriormente a Damien; adesso i due erano finalmente vicini, tanto da riuscire a guardarsi negli occhi “E poi non ho paura del buio.”

Le sue iridi verdi, incredibilmente luminose, si soffermarono senza indugio su quelle purpuree di Damien ed il demone per un istante pensò di sottrarsi ad esse, più spaventato che indispettito da quello sguardo tenero e comprensivo che Mira era solita rivolgere lui.

Tuttavia, deciso a sfidare la sfacciataggine della ragazza, tentò di resistere e con altrettanta decisione fissò il proprio sguardo su quello di lei.

Forse dovresti averne.” disse infine, con voce appena tremante “Sei un angelo e non sei fatta per l’Oscurità: voi vivete per la Luce.”

Mezzo angelo.” lo corresse Mira, senza staccargli gli occhi di dosso “Devo forse ricordarti chi era mia madre?”

Damien scosse il capo e sorrise.

Era forse la natura semi-divina di Mira, dovuta all’inaspettata storia d’amore fra suo padre – un angelo custode – e la sua protetta umana, a renderla così diversa da tutte quelle creature angeliche che a Damien era stato insegnato ad odiare; per tale ragione, non solo ella non godeva affatto del suo odio ma era oggetto di un sentimento al quale il demone non avrebbe mai saputo dare un nome ma che, certamente, lungi era dal ricordare anche solo vagamente un qualcosa di negativo.

Sentimento che, tuttavia, non aveva il permesso di provare.

Tuo padre per poco non venne bandito dai Sacri Ordini degli Angeli per quella bravata.” commentò saccente Damien “Che roba… Innamorarsi della propria protetta e metterla persino incinta! Chissà, forse è proprio la tua parte umana a rendermi la tua presenza così tollerabile.”

Un’espressione lievemente contrita si fece strada sul volto di Mira.

E forse è proprio la mia parte umana ad aver fatto sì che io mi affezionassi a te.” mormorò con voce mesta.

Damien indugiò per pochi istanti, spiazzato dall’inattesa risposta dell’angelo; poi, scostante, si allontanò da lei e bofonchiò in tono cupo: “Mira, ti prego…. Non insistere.”

Perché non dovrei?” rilanciò prontamente lei, correndogli dietro ed impedendo lui la fuga “Perché ti ostini a tirarti indietro? A confondermi e a scappare via? Perché continui a tenere le distanze da me?”

Damien, allora, si voltò verso di lei e spalancò le braccia, accennando alla sua figura – gli abiti neri, la pelle olivastra, i lunghi capelli scuri ed il volto incavato – con fare allusivo.

Davvero hai bisogno di risposte, Mira?” sbraitò “Sul serio? Tutto questo non ti basta?”

Mira soffocò le parole in un gemito, il cuore che rapidamente si contrasse di fronte a quell’improvvisa esibizione di dolore da parte del demone – perché lui non lo avrebbe mai ammesso, ma quel malessere interiore lei lo aveva percepito sin dal primo istante.

Damien rimase in silenzio, nell’attesa di una risposta, e quando si accorse che questa tardava ad arrivare, smorzò la quiete con un profondo, amaro sospiro.

Tu sei un angelo, Mira, ed io un demone.” dichiarò “Fine della storia.”

Io non sono come tutti gli angeli.” obiettò Mira “E di certo tu non sei come gli altri demoni.”

Damien per una volta non osò obiettare.

Magari è davvero come dici tu.” disse “E magari io sono davvero attratto dalla Luce più di quanto non sia consentito ad uno della mia specie, ma le cose non cambiano: io sono un portatore di caos, di distruzione, il mio regno è l’Oscurità mentre tu…”

Io non ho scelto di appartenere alle mie schiere.” lo interruppe Mira, con decisione “Mi sono ritrovata a farne parte senza il mio volere e così è stato per te: abbiamo un ruolo da ricoprire, dei compiti da portare a termine, ma ciò non definisce quello che siamo.”

Damien, addolcitosi grazie ai toni tenui e rassicuranti di Mira, la si avvicinò con fare incerto e le chiese: “E che cosa siamo, secondo te?”

Mira colmò ulteriormente la distanza fra i due e ritrovatasi praticamente ad un passo dal giovane demone gli rispose: “Due anime profondamente affini nonostante le proprie diversità, incapaci di sentirsi realmente al proprio posto fra i loro simili, ma che per qualche assurda ragione riescono a trovare un po’ di pace interiore quando sono assieme.”

Damien non disse nulla e si fermò per pochi istanti ad osservare il volto di Mira.

Non somigliava affatto agli altri angeli, la sua parte umana le aveva conferito un’inusuale carnagione rosea, due grandi occhi verdi e lunghi capelli ambrati, ricci e spettinati e non ordinati come quelli delle sue simili; non aveva un aspetto etereo ed elegante, ma per qualche ragione Damien la trovava molto più bella di tutte le altre.

Era più vera, più autentica e sincera.

Umana, sotto qualsiasi aspetto.

Non posso darti niente, Mira.” Damien si scostò nuovamente, creando un’ennesima distanza fra lui e l’angelo “Niente di quello che tu cerchi.”

Io non voglio proprio niente da te.” replicò nervosamente Mira, alterandosi per la prima da quando aveva messo piede su quel tetto “E non sto cercando niente, vorrei solo che la smettessi di tenermi lontano.”

E che altro dovrei fare?” saltò su Damien, alterandosi a sua volta “Perché ti ostini a non capire? E’ per il tuo bene, Mira, tu ed io dovremmo stare su fronti diversi.”

Perché tu sei un demone ed io sono un angelo?” domandò stizzendosi Mira “Credi davvero che con me possa funzionare la vecchia storia del Bene e del Male in perenne lotta l’uno con l’altro? Sono per metà umana, Damien, so bene che non è così che funzionano le cose.”

No… Non è questo il punto.”

Damien si acquietò d’un tratto, chinò lentamente il capo e a Mira sembrò, per un attimo, di vedere il suo volto farsi appena un po’ più rosso di quanto lei non fosse abituata a vedere.

Il punto è, Mira, che io finirò per farti del male.” le parole uscirono dalla sua bocca come un bisbiglio “Noi demoni siamo abituati alle passioni, alle ossessioni, alle emozioni troppo forti… Ma voi angeli non siete fatti per sopportare un simile peso, né per gestire il caos che abbiamo dentro. Finirei solamente per distruggerti.”

Mira sospirò profondamente e senza scomporsi affatto, con una calma ed una tranquillità che Damien non si sarebbe di certo aspettato da lei – non in quella situazione, almeno – si avvicinò ancora a lui e posando morbidamente una mano sulla sua spalle gli disse: “Dimentichi ancora una volta che sono per metà umana. Conosco le passioni, le ossessioni e non temo le forti emozioni. E combatto il caos che voi demoni seminate da tutta una vita, dunque non sarà certo quello a spaventarmi e a farmi tornare indietro.”

Un flebile sorrisetto varcò le labbra di Damien.

Indietro da dove?” chiese “Dove siamo, adesso, tu ed io?”

Mira sobbalzò.

I-io non lo so.” rispose farfugliante “E non so che cosa sia accaduto, per quale ragione durante il nostro primo scontro nessuno dei due abbia pensato a combattere ed abbiamo semplicemente ritrovato noi stessi dentro gli occhi dell’altro. Forse è per il fatto che siamo così simili, che una parte di noi non sarà mai come gli altri aspettano… Forse ho persino ragione di pensare che ciò che tu rappresenti per le Tenebre, io lo rappresento per la Luce. Un po’ come se fossimo le due facce di una stessa moneta.”

Damien restò in silenzio, rapito e in qualche modo forse persino persuaso dalle parole di Mira.

Una parte di lui credeva davvero in ciò che l’angelo asseriva con tanta certezza: non era concesso a nessuno, né angelo né demone, di abbandonarsi a sentimenti umani – forse neppure ne erano capaci – eppure qualcosa si era creato fra di loro, probabilmente sin da quel primo incontro fra schiere rivali.

Non era amore, perché le creature del cielo non sanno realmente cosa esso sia, né amicizia, poiché ad esse non è concesso essere amici di un proprio simile, figuriamoci di un nemico. Tuttavia, qualcosa di profondo li aveva legati e per quanto nessuno dei due fosse minimamente in grado di dare un nome alla cosa, entrambi non riuscivano a nascondere quanto profondamente ne fossero scossi.

Seppure in maniera completamente diversa: Damien sembrava esserne spaventato a morte mentre Mira, forse più ingenua ed incosciente di lui, avrebbe voluto semplicemente lasciar crollare le difese ed abbandonarsi completamente alle proprie emozioni.

Damien, io… Io non lo so da dove veniamo.” proseguì Mira, sforzandosi di trovare le giuste parole per tranquillizzare il demone “Né so dove andremo a finire. Certo, so che non potremo percorrere le nostre strade insieme e penso che sia giusto così, ognuno ha un sentiero diverso da dover seguire… Ma ciò non significa che questi due sentieri non possano, in qualche modo, avvicinarsi l’un l’altro.”

Damien sospirò e scosse il capo con fare incerto.

Non lo so, Mira… Non credo che tutto questo abbia senso!” esclamò infelicemente “Non è una situazione che possiamo gestire, nessuna creatura celeste sarebbe mai in grado di farlo.”

Damien, io sono in parte umana.” insistette Mira, trattenendolo dall’allontanarsi da lei “E tu, in quanto demone, sei molto più vicino agli esseri umani di quanto non lo sarebbe qualsiasi altro angelo. Inoltre, sai benissimo di non essere come tutti gli altri.”

Damien arrise.

Sono diverso da loro, ma non abbastanza da promettere a me stesso di non farti del male.” mormorò cupamente, allungando per la prima volta una mano verso Mira ma restando timorosamente a mezz’aria, trattenendosi persino dallo sfiorarla “Ed accadrà, Mira. Io ti farò del male, prima o poi.”

Mira soffocò una risata.

Certo che me ne farai.” rispose “E vuoi sapere una cosa? Te ne farò anche io. Perché quando due anime si incontrano e decidono, per qualche assurda ragione, di legarsi l’una all’altra, si concedono così il potere di ferirsi a vicenda. Ed accadrà, perché da ciò che mi ha insegnato la mia esperienza con gli esseri umani, è davvero impossibile condurre uno stile di vita talmente impeccabile da riuscire a non turbare coloro che ci circondano, anche solo per una stupidaggine.”

Questo a me non importa.” rilanciò immediatamente Damien “Io non ti voglio fare del male, non riesco ad accettarlo. E se mai questo dovesse accadere, io…”

…Affronteremo il problema se e quando esso si presenterà.” lo rassicurò Mira, accostando con dolcezza la propria mano a quella del ragazzo “Adesso non ha davvero senso preoccuparsi di qualcosa che potrebbe anche non accadere. Non credi?”

Damien, finalmente, si decise a lasciarsi andare ed intrecciò le sue dita con quelle di Mira.

Sei una tale incosciente.” mormorò fra le risa “A volte mi chiedo come tu faccia ad essere sempre così dannatamente impavida ed ottimista.”

Mira rise a sua volta.

Fa parte della mia natura angelica.” disse “Sono una creatura della Luce, giusto? Non posso adempiere ai miei scopi, se non ho la Luce dentro.”

Damien annuì in silenzio e con la mano ancora libera andò a sfiorare i capelli di Mira e li carezzò con dolcezza, poi scivolò lungo la sua fronte e raggiunse una guancia rosea, sulla quale indugiò un po’ più a lungo.

Sei bella.” bisbigliò “Troppo bella per essere toccata da queste dita.”

Smettila.” lo zittì Mira e poso la propria mano su quella del demone, così da impedirgli che questi potesse ritrarla prima del tempo “Non pensare a te solamente come ad una creatura caotica. Se ho scelto di avvicinarmi e se tu, per primo, mi hai permesso di farlo, significa che non vi è solamente il caos dentro di te. Un po’ di Luce risplende anche nel tuo Buio.”

Damien scosse il capo con fare divertito.

O forse sei tu ad avere una minima percentuale di caos dentro di te.” osservò.

Oh, questa è cosa indubbia!” esclamò Mira, scoppiando in una risata melodiosa “Ed è questo che ci ha avvicinati, ricordi? Tu vedi in me una minima parte di te e per me è lo stesso; la differenza è che tu appartieni alla notte ed io al giorno… E non è semplice, per chi è abituato al Buio, sostenere il peso della Luce.”

Damien posò istintivamente una mano sulla propria guancia, toccando con delicatezza una profonda cicatrice che la luce del sole gli aveva lasciato come regalo non molti mesi prima.

Il suo volto s’incupì in fretta, riflesso della sua anima invasa dal dolore.

No, non lo è.” concordò “E non è giusto che una creatura della Luce sia trascinata nell’Oscurità.”

Mira non disse niente ma afferrò entrambe le mani di Damien e le strinse forte fra le proprie, ne baciò le nocche e poi con dolce prepotenza se lo strinse fra le braccia, avvinghiandosi al suo petto con un tale impeto da lasciarlo quasi senza fiato. Il demone si lasciò andare, avvolse le proprie braccia attorno al corpo di Mira e si perse in quell’affetto incondizionato che la ragazza stava lui dedicando.

Damien…” le labbra di Mira sfiorarono il collo di Damien nel pronunciare al suo orecchio quelle parole “Perché non provi un attimo ad alzare gli occhi al cielo?”

Damien seguì le istruzioni di Mira e sollevò il capo, sorprendendosi nel realizzare che l’alba stava già tingendo di bianco i tetti di Parigi; si ritrovò inevitabilmente a sorridere, come se quello spettacolo mozzafiato fosse realmente in grado di commuoverlo – eppure si sa, i demoni non dovrebbero essere soggetti a simili emozioni.

E’… Bella.” sussurrò “E’ strano, non ne vedevo una da un sacco di tempo e non ricordavo che fosse così bella.”

Un sorriso traboccante di dolcezza si fece strada lungo le labbra di Mira.

La notte non è ancora finita ed il giorno deve ancora iniziare.” mormorò “E’ quel momento della giornata in cui Luce ed Oscurità s’incontrano senza annullarsi a vicenda. Il momento della giornata che preferisco.”

Si voltò in direzione di Damien con fare allusivo e sorrise; il demone ricambiò il sorriso, ma abbassò timidamente gli occhi e si fece rosso in volto.

Dunque è qui che siamo veramente?” chiese “L’alba?”

Tu appartieni alla notte, io al giorno.” replicò Mira, con un sospiro beato “Le nostre strade non si incroceranno, resteremo due esistenze distinte e continueremo ad assolvere i nostri compiti come tutti si aspettano da noi. Saremo soli, come siamo sempre stati. Ma quando sentiremo il bisogno di sentirci soli assieme, allora ci ritroveremo qui: dove il giorno abbraccia la notte.”

Damien la guardò di sottecchi: “Anche se dovesse strano e confuso?”

Anche se dovesse essere strano e confuso.”

Anche se tutto questo non ha un nome, anche se non riusciamo a capirlo?

Anche se non riusciamo a capirlo.”

Mira afferrò il volto di Damien con entrambe le mani e lo guardò intensamente negli occhi.

Non importa che abbia senso e non importa che gli altri capiscano.” disse “E’ sufficiente che funzioni. E funzionerà, finché rimarremo sotto la nostra alba.”

Damien sospirò profondamente, posò le proprie mani su quelle di Mira e le strinse dolcemente, lasciandole scivolare lungo il proprio corpo mentre i loro nasi si sfioravano ed i respiri si sincronizzavano; Mira avvertì il proprio cuore battere più forte di quanto non avesse fatto fino a quel momento.

Promettimi solo che starai attenta.” bisbigliò Damien “Che non mi permetterai di farti del male, che non…”

Shhh.” Mira accostò le proprie labbra a quelle di Damien, per metterlo a tacere “Basta con i dubbi e le preoccupazioni, basta con le insicurezze. Basta con le domande.”

Damien sorrise.

Basta con le domande?” la canzonò “Ma come, non eri tu quella confusa dal mio comportamento?”

Mira sospirò dolcemente e si strinse maggiormente fra le braccia di Damien.

Lo sono molto spesso.” ammise “Ma non adesso. Adesso voglio solo vivere il resto di quest’alba insieme a te. Pensi che sia possibile?”

L’angelo sollevò pian piano lo sguardo in direzione di Damien, cercando la sua approvazione.

Damien annuì affettuosamente e sorrise ancora.

Sì.” rispose “Credo di poterlo fare.”

Un sorrisone illuminò il volto di Mira e la ragazza gettò le braccia al collo di Damien, che in risposta cinse con le proprie il corpo di lei e l’avvolse in un lungo, silenzioso abbraccio.

Nessuno dei due sentì più alcun bisogno di proferire parola, lasciando che fosse l’alba a parlare per entrambi, in quel flebile momento in cui il giorno accoglie la notte e la luce si fa strada nell’oscurità.

L’una assieme all’altra, ma sempre divise.

Come due anime affini ma troppo diverse, che nel pallore dell’alba hanno trovato un luogo sicuro nel quale poter essere semplicemente da sole, insieme.

 

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 A   M.
                                                                                                                                                                                                        Nella speranza di continuare  ad essere soli insieme per ancora molto tempo.

 

  
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