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Autore: mrsmary14    03/02/2018    0 recensioni
Salve a tutti, questa è una fanfiction su Aleksandar Atanasijevic, giocatore di serie A nella pallavolo.
E' una storia capace di raccontare il valore dell'amicizia, dell'amore, dell'importanza di seguire un sogno tutto attraverso l'utilizzo della fantasia. Mi piacerebbe tanto nel caso la leggeste sapere cosa ne pensate.
Personaggi : Mary, protagonista principale e voce narrante
Ross, migliore amica di Mary
Aleksandar Atanasijevic, altro protagonista principale
Marko Podrascanin , Alexander Berger, secondari
e altre comparse nei vari capitoli.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 1

5 Marzo 2016

-" Ross, svegliati, siamo in ritardo!"

-" Cosa? Hey ma che ore sono?"

-" Non importa, siamo in ritardo rischiamo di prendere il treno e abbiamo da fare ancora un sacco di cose! Dai su,alzati per favore!"

-" Ok ok, calma però altrimenti succede come le altre volte."

Ross era la mia migliore amica, una di quelle che la vita ti fa incontrare per caso e che puntualmente ti cambia la vita. Una di quelle amiche che diventano come angeli custodi che seguono tutti i tuoi passi, ti prendono per mano e ti aiutano a superare ogni ostacolo. Ma il nostro legame era qualcosa che andava addirittura oltre tutto questo, avevamo una cosa che ci teneva unite da diversi anni e che ci aveva portato a mettere a nudo tutte le nostre paure, la pallavolo. Si sa, per molti questo è uno sport banale e lasciamo a chi lo crede questo pensiero ma ditemi voi se c'è un altro sport come questo in grado di unire cosi tanto le persone? Uno sport che permette di riscattarti dopo un errore così facilmente. E come già detto, è stato proprio questo sport a cambiarmi la vita.

La pallavolo mi aveva fatto conoscere, oltre alla mia migliore amica, il ragazzo più intelligente,astuto,testardo, solare, premuroso e grato del mondo, mi aveva semplicemente fatto conoscere Alek , o meglio, Aleksandar. E tra poche ore lo avrei finalmente rivisto.

-" Ok, hai preso tutto? possiamo andare?" dissi.

-"Prendo il cellulare e possiamo andare. Tu invece? Sicura di non aver dimenticato qualcosa..tipo.. la testa?"

-" Ah ah ah, sempre molto gentile. Dai su, ti aspetto in macchina, nel frattempo carico i bagagli." dissi rivolgendomi a Ross.

Salimmo in macchina e ci avviammo verso la stazione, direzione Perugia. Il giorno seguente si sarebbe disputata una partita decisiva per la Sir Safety, la squadra di Alek, una partita che ci avrebbe garantito l'accesso ai Play-off della Champions. Io e Ross avevamo programmato questo viaggio da mesi ormai, ma non era una novità andare ad una sua partita, anzi erano più le volte che vedevo giocare lui che giocare io stessa con la mia squadra. Tutti mi avevano sempre criticata per questa scelta, investire tempo e denaro per un amore platonico ma non mi ero mai fatta abbattere da tutto questo e poi avevo la fortuna di avere al mio fianco una persona più matta di me.

-"Certo che è assurdo."

-"Cosa intendi Ross?"

-" E' assurdo come tu non abbia mai avuto il coraggio di avvicinarti a lui neanche per chiedergli una foto eppure di occasioni ce ne sono state tante.. fin troppe direi." - disse Ross, ammonendomi con uno sguardo severo ma compiaciuto.

-" Ti prego di non tornare sull'argomento. Ti ho già spiegato che l'imbarazzo mi blocca, ogni volta che lo vedo, dai lo sai, mi blocco, ho lo sguardo fisso nel vuoto come se avessi visto Dio."

-" Lo so, ti capisco, ma che senso ha allora tutto questo? Abbandonare letteralmente le nostre vite per questi viaggi, lo sai che adesso le TV trasmettono le partite in ultra HD e che vederlo da casa e vederlo dal vivo sarebbe quasi la stessa cosa? Ti prometto una cosa, questa sarà l'ultima volta che ti asseconderò e che verrò con te se tu domani non cercherai di fare qualcosa. Sono anni che ci provi, dovrai pur fare un passo avanti, lui non sa neanche della tua esistenza. Capisci?"

Alle sue parole non riuscii neanche a rispondere, sapevo che aveva ragione mi limitai soltanto a poggiare la testa sul sedile del treno. Durante il viaggio non feci altro che pensare a quanto ingenua e stupida fossi, mi sembrava di avere 14 anni delle volte, mi sembrava di essere una ragazzina invaghita del suo idolo. E anche se apparentemente poteva sembrare così, io sapevo che in fondo quel sentimento andava oltre.

Dopo ore di viaggio arrivammo finalmente a Perugia e come misi il piede a terra fuori dal treno sentii il cuore come chiudersi in una morsa, era questo l'effetto che mi faceva il sapere di essere più vicina del solito , poichè abitavo in Puglia, da lui.

Io e Ross ci incaminammo verso l'hotel, fortunatamente non era molto distante dalla stazione ma ahimè lo era dal Pala Evangelisti, il famigerato palazzetto , casa della squadra.

-" Che dici? Cerchiamo un posto per andare a ballare questa sera? O magari qualche locale in centro dove svagarci, magari incontriam qualcuno" - disse Ross con tono scherzoso.

-"Perché no dai, adesso mi metto alla ricerca tu nel frattempo entra in doccia così risparmiamo tempo dato che sono già le otto di sera"-

Presi l'ipad e trovai un sacco di locali, scegliere in quale andare non fu così difficile poichè essendo la sera prima della partita sarebbe stato difficile incontrarlo in un locale. Così, iniziai a prepararmi anche io, per " l'occasione" indossai un top in pizzo su di un jeans skinny strappato, un paio di stivaletti, rossetto rosso , il famoso chiodo della fortuna e via.

-"Vieni Ro dobbiamo andare per di qui per raggiungere il locale, ho impostato il navigatore altrimenti sicuro ci perdiamo"

-" Ehm cambio di programma, ho un certo langorino,seguimi tu ti porto a mangiare."

Dalle sue parole sentii subito che stesse tramando qualcosa ma decisi comunque di non controbbattere e la presi per mano per seguirla. Arrivammo in un locale grazioso, non troppo grande, in pieno centro, si chiama La Serra.

-" Beh, leggi qua, c'è scritto che si accettano solo prenotazioni e adesso?"

-" Mary, non preoccuparti, fidati di me, entriamo."

Entrammo..et voilà, un infarto. Spalle grandi, altezza non sconosciuta, capelli ricci, braccia possenti.

" No, Ro no, non è possibile. Oddio, ora mi sento male. Ma come hai fatto?"

-" Ho semplicemente visto una storia su instagram e mentre tu eri a farti bella io mi sono data da fare. Adesso però cerca di mantenere la calma, vieni andiamo a sederci quello è il nostro tavolo". 

-" Che fortuna, hai scelto proprio il tavolo migliore, mi tocca averlo difronte per tutta la serata, sono sicura di fare delle grandissime figure di merda" dissi. Le mani mi tremavano, la voce era rotta, ero diventata un pezzo di marmo. Ma subito pensai a quando mi sarebbe mai capitata un occasione così e allora mi tranquillizzai. Alek era a cena con due sue compagni di squadra, Potke, nonchè suo migliore amico e Dore Della Lunga.

Non gli tolsi gli occhi di dosso, cercai un contatto visivo ma nulla.

"Prima che vanno via fai qualcosa, alzati e chiedi loro una foto, fallo per me Mary"

-" Va bene, te lo prometto, sempre se non svengo."

Stavo sorseggiando un bicchiere di vino quando sentii Potke chiamare il cameriere per il conto. Al che, mandai giù tutto il bicchiere e con uno sguardo fiero e un passo deciso mi incamminai verso di loro.

" Scusate il disturbo, posso chiedere di alzarvi per farvi una foto?" - non riuscivo ancora a capacitarmi di quello che stavo facendo.

-" Ma certo vieni qui"- disse Alek. Ci mettemmo a semicerchio per la foto, avevo la sua mano che mi cingeva la vita e la mia che poggiava sulla sua schiena, mi sembrava di non respirare.

-" Ecco a te la tua foto. Sei di Perugia?"- mi chiese Dore.

-"Purtroppo no,ma vengo da un posto altrettanto bello, la Puglia. Sono venuta qui con la mia amica, seduta a quel tavolo, per... per conoscere la città".

-" Ah, pensavo fosse venute qui per la partita di domani"- Intervenne Alek. Avrei voluto dirgli che ero veramente lì per quello,anzi per lui e che c'ero sempre stata ma qualcosa mi bloccò. Rimasi per qualche istante in silenzio,fissando il vuoto, riflettendo su quello che mi aveva sempre detto Ross, le sue parole risuonavano nella mia testa come eco. E mi feci coraggio.

-" Beh, a dir la verità, è proprio questo il motivo. Non è la prima volta che molliamo tutto per venire a sostenervi, siamo anche noi delle pallavoliste certo non ai vostri livelli direi che siamo lontani anni luce su questo ma comunque amiamo questo sport."

-" Ah davvero? Wow. E' davvero bello sapere di avere qualcuno pronto a sostenerti sempre, qualcuno pronto a seguirti ovunque." rispose Alek con un tono di voce dolcissimo.

-" Se fosse per questo io ti seguirei fino ai confini del mondo..." - cosa cavolo avevo detto? ma perchè non riesco a pensare prima di parlare? Oh no, che figura, e adesso come ne esco fuori? Pensai tra me e me.

-" Cosa? ahahah" - disse Alek. Eccoci, ero riuscita a rovinare tutto.

-" Ehm, no nulla. Sai quando hai una passione così forte, come la ho io per la pallavolo saresti disposto a tutto pur di coltivarla". - poi continuai - "Bene, adesso vi lascio, scusate il disturbo e grazie ancora. In bocca al lupo del domani, mi raccomando, voglio vedervi vincitori!"

-" Grazie, crepi!" - risposero loro in coro.

Il tragitto tavolo Alek-tavolo nostro fu interminabile, ero di spalle ma sentivo i loro occhi puntati su di me e sopratutto sentivo il peso della figuraccia che avevo appena fatto. E cosa avrei detto a Ross adesso? Avrebbe sicuramente riso di me, ma cercai comunque di non far finta di niente.

-" Allora com'è andata? Ti ho cronometrata hai resistito per più di 4 minuti senza svenire! Cosa gli hai detto?" -

-" Ahahah addirittura cronometrata eh? Grazie! Comunque nulla di che, ho chiesto una foto e poi abbiamo discusso sulla partita di domani. Ah, gli ho detto che siamo forti sostenitrici della loro squadra e che siamo qui a Perugia, dalla Puglia, esclusivamente per loro. E poi basta, sono corsa da te!"- dissi cercando di guardarla non troppo negli occhi altrimenti avrebbe capito che c'era qualcos'altro sotto.

-" Adesso però ho bisogno di prendere una boccata d'aria, andiamo fuori?"-

Quando mi voltai i ragazzi ero andati via, non riesco ancora a capire se mi sentissi sollevata o altro, ciò che era certo e che avevo veramente bisogno di prendere aria così infilai di corsa il chiodo e mi diressi verso l'uscita.

"Hey, ci vediamo alla partita domani quindi?"- impiegai un istante a capire chi mi stesse parlando,Alek mi aveva preso per un braccio e mi guardava dritta negli occhi. Il suo sguardo mi era arrivato ad un solo centimetro dal cuore, e io ne sentivo la sua forza.

-" S-s-s-s-i certo, noi saremo lì, per l'occasione abbiamo preso i biglietti anche in tribuna vip!"-risposi sorridendo. Avrei voluto che non lasciasse mai la presa dal mio braccio, ma appena terminata la frase Alek mi lasciò andare, mi sorrire e fece un cenno con la testa. In tutto questo Ross era dietro di me, mi mise la mano sulla schiena e mi spinse avanti per cercare di farmi camminare mentre io realizzavo ancora la situazione.

-" Non ci posso credere! Lui ti ha fermata per chiedere se domani saresti andata alla sua partita? Ho sentito bene vero? Non ho immaginato tutto?" - mi domandò Ross spingendomi sul letto dell'Hotel e buttandosi su di me nel tentare di abbracciarmi.

-" Tranquilla non hai sognato nulla, è andata così. Ma non illudiamoci, sono sicura che lo avrebbe fatto con chiunque. Domani dopo la partita sarà di nuovo finito tutto e come sempre dovrò aspettare altre 3 settimane per rivederlo, così si fa per dire. Adesso sono molto stanca, voglio essere riposata per domai, andiamo a letto?"- dissi imbronciando il muso con un cucciolo, per cercare un suo consenso ed evitare domande a cui non savrei saputo dare una risposta.

-" Va bene signorina, ma l'argomento non finisce qui."

Per tutta la notte non chiusi occhio, la voce di Alek rimbalzava su ogni millimetro nella mia testa. Avrei avuto solamente un occasione per "noi" e poi fine dei giochi. Così mi chiesi " e se non ce la faccio?" e tra una lacrima e l'altra riuscii anche a darmi una risposta " se hai paura di non potercela fare è perché sai benissimo che invece puoi,altrimenti neanche ci proveresti" . Persino la mia coscienza cercava di spingermi ad agire ma l'unica cosa che mi venne da fare in quel momento fu quella di prendere il telefono. Aprii i social, ero tentata di inviare un messaggio ad Alek su instagram, ma sapendo che non lo avrebbe mai letto, mi limitai a guardare per la miliardesima volta le sue foto. E proprio adorando letteralmente, con gli occhi stanchi, la mia preferita, mi addormentai.

   
 
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