Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
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Autore: Vega_95    03/02/2018    2 recensioni
Marinette è scomparsa, nessuno sa più chi lei sia. Nessuno sa più chi sia Ladybug.
Tutti si sono dimenticati di lei, a eccezione di una sola persona.
Niente più Papillon, nessuna akuma, nessun super cattivo e supereroe disturbano la normale routine dei parigini e di Adrien che si ritrova a vivere una normalissima vita da studente, ma che non riesce proprio ad accettare, non senza di lei , non con la costante sensazione di aver perso qualcosa di vitale importanza e il peso di non aver mantenuto la sua promessa: di non aver protetto la sua Ladybug.
Dov'è Marinette? Cos'è successo a Ladybug?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
CHI SEI?



Ansimava, aveva l'impressione di stare soffocando, ma questo non lo fermò.
Concentrato su quell'unico e pungente pensiero che si tramutava in parole roche, ormai quasi sibilate dopo averle urlate per un tempo interminabile, continuò a correre senza mai rallentare. Parigi era piombata in un rispettoso silenzio, nuvole nere stavano oscurando le stelle che ricoprivano la capitale francese immersa in un dolce sonno disturbato solo da quelle parole, quelle grida che servivano a imprimere a fuoco nella sua mente quel nome, un nome che mai e poi mai avrebbe dovuto dimenticare. Continuava a buttarsi in mezzo alla strada senza mai guardare, costringendo le poche vetture che circolavano a inchiodare e schivarlo, mentre sfrecciava davanti a loro come un fulmine bianco. Il cuore sarebbe potuto scoppiargli nel petto da un momento all'altro e i polmoni prendere fuoco per quando respirava affannosamente, non si spiegava come facessero le sue gambe a muoversi ancora, i muscoli bruciavano a ogni falcata e gocce di sudore rigavano il suo viso arrossato, ma non aveva importanza se quello l'avrebbe condotto alla sua meta.
Lei era lì, nel luogo in cui tutto aveva avuto inizio. Era la sua unica speranza di riabbracciarla, di stringerla di nuovo.
Non aveva più voce, eppure continuava a gridare il suo nome con forza.

***

Non aveva più fiato, il petto bruciava, come se avesse ingoiato braci ardenti, non sentiva più i piedi, ormai doloranti e vedeva a malapena dove correva, guidata solo dal suo cuore, doveva arrivare prima dello scoccare della mezzanotte o non l'avrebbe rivisto mai più. Gridava il suo nome con la voce soffocata dal respiro affannato, un nome che riecheggiava in quella Parigi deserta e spenta. Voleva rivederlo, toccarlo almeno un'ultima volta. Non aveva certezze, ma solo una forte speranza, un desiderio così forte da darle la forza di correre anche con le gambe doloranti. Doveva vederlo ancora, specchiarsi nei suoi occhi almeno un'ultima volta per dirgli quando lo amava e se mai avessero fallito di nuovo, dirgli addio nel modo giusto.

«il suo nome...!» gridarono nella loro folle corsa contro il tempo, pronti a urlare quel nome a cui si aggrappavano con forza per resistere all'oblio che si era impossessato di tutta la città.

Quel nome, Adrien, non riuscì a pronunciarlo. Un lampo luminoso gli offuscò la vista e il suo corpo si pietrificò nel momento esatto in cui la mente concepì cos'era quel suono che stava spezzando il suo grido.
Aprì gli occhi a fatica, le palpebre erano così pesanti e appiccicate tra loro che il primo tentativo fu nullo, ma al secondo il cielo notturno di Parigi si aprì sotto i suoi occhi. Era disteso sull'asfalto e c'erano delle ombre oscure attorno a lui che lo osservavano con interesse. La testa gli faceva male, incredibilmente male, non sentiva nulla se non un sibilo che poco a poco svanì lasciando spazio a pensieri agghiaccianti che non riuscì a scacciare.
Tra tutti uno, il più terrificante, quello che lo pietrificò mentre lo traduceva in poche, semplici parole: «io... non ricordo il suo nome! »

***

Marinette ancora cadeva quando prese coscienza che molto probabilmente non l'avrebbe mai raggiunto e non avrebbe mai più rivisto il ragazzo di cui aveva gridato a squarciagola il nome. Il mondo girava troppo vorticosamente davanti ai suoi occhi, così forte che perse i sensi.
Il suo corpo gridava dolore e le lacrime si facevano largo tra le ciglia nere, scivolando a terra, ai piedi di quella scalinata.
Fredda come la pietra su cui era distesa, la verità si fece largo nella sua mente costringendola a spalancare gli occhi, mentre un'onda di vertigini la pervase.
«il suo nome...qual è il suo nome?! ». Urlò avvicinandosi le ginocchia al petto, disperata e sopraffatta dallo sconforto.

«CHI SEI?! ».
Levó il suo grido al cielo, oscuro e impassibile di fronte alla sofferenza dei due ragazzi che avevano lottato, invano.


 

 

 

 

________________________________________________________________________________

Ciao a tutti!

Sono Vega e questa è la mia prima storia a tema miraculous.... a dire il vero ne avevo scritte tre, ma questa è l'unica che sta arrivando ad avere una fine e quindi ha vinto sulle altre.

Aspetto i vostri pareri

See you soon 😉

   
 
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