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Autore: Arwen297    03/02/2018    4 recensioni
Raccolta di spaccati, "luccichii", della vita di Haruka e Michiru. Che spaziano dal comico all'introspettivo all'erotico. Slegati tra loro come trama, unico denominatore comune, la mia fantasia. Verrà aggiornata a tempo perso, quando colpisce l'ispirazione. La raccolta contiene one-shot e drubble.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Nuovo personaggio | Coppie: Haruka/Michiru
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Note dell'autrice: Questa one-shot era in cantiere da mesi, è molto corta ma spero sia uscita bene perché io mi sono divertita tantissimo a scriverla. Vi auguro buona lettura.

Gyne Eye
Personaggi di Naoko Takeuchi – Idea di Arwen297
 
 
A cena, il giorno prima.
 
«Ho prenotato la visita dalla ginecologa». La voce di Michiru ruppe improvvisamente il silenzio.
Ad Haruka andò di traverso ciò che stava mangiando. Ginecologa? Si limitò a fissarla in attesa che l'altra continuasse a parlare.
 «Per domani pomeriggio alle due». Continuò, il suo viso per vederne le reazioni, non gradiva mai quando prenotava quel tipo di visita.
«Ed era proprio necessario andare da una donna?». Chiese, che qualcun’altra potesse toccarla oltre a lei le dava parecchio noia, non che con un uomo sarebbe stata contenta. Anzi! Forse ancora peggio.
«E' sempre la stessa Haruka, ogni volta fai sempre le stesse scene. Ma non ti deve preoccupare, lo fa per lavoro, sa quello che fa». Cercò di mediare.
«Cosa significa che lo fa per lavoro e sa quello che fa? Perché io non so fare? Eppure stanotte a letto non mi sembravi dello stesso parere». Si, era gelosa! E lo era parecchio.
«Intendevo che ha studiato per fare la professione che fa, per lei è un lavoro e basta. Ne vedrà mille al giorno, figurati se si fissa con la mia, su! Non essere gelosa». Amava quando faceva la gelosa, ma con la Ginecologa proprio no! Era un'assurdità!
«Si fisserà con te!». Commentò prima di bere, poi si alzò innervosita per andare in sala e accendere la tv.
Mentre si muoveva sentì chiaro lo sguardo della guerriera di Nettuno sulla sua schiena, probabilmente era rimasta basita dalla reazione. Forse esagerata ma non poteva farci niente, pensarla in ambulatorio a gambe aperte davanti a un'altra le faceva andare il sangue al cervello.
Si! Anche se era una dottoressa con una Laurea.
 
***
 
Erano già le sedici del pomeriggio e Michiru non era ancora rientrata, Haruka era distesa sul divano piuttosto nervosa. Possibile che in due ore non avesse ancora finito la visita? Possibile che non fosse ancora tornata a casa? Cosa stava combinando?
Nella sua mente si formarono visioni ben poco caste con la sua compagna di squadra piacevolmente coinvolta dalla dottoressa.
Cazzo Haruka! Contieniti. Non essere così gelosa.
 
Poco servivano i rimproveri mentali che volgeva a se stessa, quelle immagini albergavano nella sua mente dal momento esatto in cui l'altra le aveva scritto che era il suo turno.
Da quel momento non l'aveva più sentita, escludeva che le fosse successo qualcosa..se ne sarebbe sicuramente accorta: soprattutto se l’avessero attaccata. Invece il vento e il suo istinto non le dicevano nulla in tal senso.
L’immagine della dottoressa che baciava la violinista le passò nella mente.
 
Fan culo Haruka!
 
Il braccio destro andò a coprirle gli occhi mentre era distesa sul divano, la televisione accesa a bassissimo volume, faceva da colonna sonora ai suoi pensieri.
Ora la professionista dedicava le attenzioni al seno di Michiru che, senza particolari sensi di colpa, accettava di buon grado quel tipo di visita.
 
Porca puttana, devo tenere a bada il mio cervello!
 
Le sembrò quasi di sentire il respiro interrotto della donna con cui condivideva la vita da anni, mentre si muoveva sotto il tocco della dottoressa.
Probabilmente non era nemmeno più sul lettino, ma comodamente in terra.
 
Io a quella la faccio fuori!! La mia Michiru…non la deve proprio toccare!
 
Nella sua mente la ginecologa era ora beatamente abbandonata tra le gambe della violinista beatamente intenta a ricevere quel servizio professionale inaspettato.
Sentì chiaramente pruderle le mani a quel pensiero: questa storia delle visite dalla ginecologa doveva finire, era chiarissimo. Non poteva reggere ancora una cosa del genere.
Alzò leggermente il braccio per controllare l’ora sullo schermo del cellulare.
Due ore e mezza.
Due ore e mezza.
 
Come minimo se l’è presa due volte. Ma la sistemo appena ho occasione, alla prossima visita è matematico che non andrà da sola da quella.
 
La voce di Michiru al culmine del piacere le rimbombò nella mente. Poteva solo lei ridurla in quello stato.
Solo lei poteva farle perdere la ragione così, non altre!
Non l’avrebbe passata liscia, non gliene fregava un cazzo se aveva una laurea ed era il suo lavoro.
«Non è che se hai la laurea allora puoi far godere le don..». Il suo brontolio fu interrotto dal rumore della porta di casa che si apriva, era tornata dunque. La sentì appoggiare qualcosa sul mobile dell’ingresso e i suoi passi avvicinarsi al divano.
«Ciao amore». La sentì salutare.
«Ciao amore un cazzo, perché ci hai messo tutto sto tempo? Cosa ci hai fatto in quell‘ambulatorio». Brontolò senza alzarsi, rimanendo nascosta dietro la spalliera del divano.
Michiru fissò il punto da cui provenne la risposta perplessa. Perché le stava rispondendo così? Sta a vedere che…
«Ruka… non mi dire che sei ancora gelosa!». Le disse, cercando di rimanere il più seria possibile per quella risposta così acida.
«Ah..non so, dimmelo tu! Forza! Due ore e mezza per una cazzo di visita, dimmi che cosa dovrei pensare…dimmi se è normale! Te l’avrà guardata proprio bene». Quando se ne usciva con quel tono, come se fosse una cosa anormale esserlo, la irritava ancora di più.
«Amore ma…». La sentì muoversi dietro di lei, ad occhio e croce per tornare vicino all’ingresso, alle sue orecchie giunse un rumore di un sacchetto mosso.
La sentì avvicinarsi nuovamente a lei, questa volta la vide comparire nel suo campo visivo con la coda dell’occhio.
No, non avrebbe ceduto, non subito..
«Amore mio, sono andata a prenderti queste… so che ti piacciono tanto, lo sai che la pasticceria che li fa è dall’altra parte della città rispetto allo studio della dottoressa». Un vassoio dei suoi pasticcini preferiti le comparve sotto il naso.
 
Haruka, sei proprio una cogliona, lasciatelo dire!
   
 
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