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Autore: Mash    03/02/2018    0 recensioni
[Hamilton: An American Musical]
Angelica POV
Hamilton/Angelica
[breve shot sui sentimenti di Angelica per Alexander]
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al COWT-8
 
Ti ho sussurrato "ti amo" infinite volte


Gli aveva sussurrato “ti amo” infinite volte nella sua testa.
Sin dal primo momento in cui l’aveva visto, in quel ballo d’inverno, aveva capito che quell’uomo era diverso da tutti gli altri.
Aveva incrociato il suo sguardo e lui le aveva sorriso, per poi avvicinarsi e presentarsi. Mentre ballavano, le aveva detto una frase che all’inizio non aveva capito, per poi, a conti fatti, capirla anche troppo bene.
Stava già pensando che avrebbe voluto che quell’uomo diventasse suo, prima di vedere lo sguardo di sua sorella, pensare alla posizione di suo padre e decidere quindi di farsi da parte. Avrebbe fatto di tutto per la felicità di Eliza e per mantenere le apparenze nella sua famiglia.
Ma anche se erano ormai passati degli anni da quel giorno, ogni volta che Angelica alzava gli occhi al cielo e guardava le stelle nella sua casa a Londra, pensava agli occhi di Alexander, e gli sussurrava un “ti amo”.
Anche se entrambi erano sposati con qualcun altro.
Anche se erano a un oceano di distanza.
Angelica sapeva che quel suo sussurro lo avrebbe raggiunto, dall’altra parte del globo in un piccolo istante e lui avrebbe sentito quello che provava.
Non lo avrebbe mai detto ad alta voce e soprattutto, non avrebbe mai osato dirlo davanti all’interessato.
Si accontentava di un semplice sussurro, che diceva più a se stessa che all’altro uomo.
O almeno, si ripeteva che quello le bastava.
Ritornò nella sua stanza da letto e prese la lettera poggiata sul mobiletto con lo specchio, dove teneva i suoi cosmetici, poi uscì di nuovo fuori, sul terrazzo della sua casa a Londra.
Avvicinò il volto alla carta e odorò il suo profumo.
Sentiva la presenza di Alexander in quelle parole e su quella lettera che le era stata recapitata quella stessa mattina. L’aveva letta per ore, consumandola, senza riuscire a staccarsi da essa, immaginando ogni parola di ciò che l’uomo aveva trascritto, sorridendo per le sue battute e soprattutto, pensando e ripensando a quella virgola, nel mezzo della frase iniziale.
“My dearest, Angelica.”
Cosa aveva voluto dire con quelle parole?
Perché Alexander la torturava in quel modo? Dandole una speranza flebile come una candela, che però dentro di lei non accennava a diminuire d’intensità, nonostante tutto il tempo passato e la cera consumata.
La donna guardò la Luna, pallida e incombente come se la stesse scrutando nell’animo, cercando anche lei di carpire tutti i suoi segreti, poi sospirò, tornando a guardare le parole che l’altro aveva vergato.
Pensarci non l’avrebbe portata da nessuna parte.
Rientrò all’interno e iniziò a scrivere la sua risposta.
Prima di essere completamente soddisfatta buttò innumerevoli bozze. Le sue notti trascorsero a scrivere.
Sotto la luce di una fioca candela e dell’amica Luna, Angelica buttava giù parole su parole.
Scriveva ad Alexander, celando le vere espressioni che avrebbe voluto fargli conoscere.
Sussurrando da sola nella sua stanza quello che veramente voleva dirgli, tenendosi per sé quei sentimenti che avrebbero solo voluto fuoriuscire.
Una volta chiuso con il proprio sigillo il pezzo di carta pose un leggero bacio sulla lettera.
Presto lo avrebbe rivisto, e avrebbe potuto immagazzinare la sua immagine, così da poter resistere senza la sua reale presenza lì con lei nelle notti a venire.
Uscì sul terrazzo e si mise a guardare le stelle, compagne di tante notti, sorridendo nella notte, pensando a come sarebbe stato ad averlo accanto in quel momento.
-Ti amo.- sussurrò, rivolgendo il suo sguardo al cielo, sorridendo piena d’amore per il suo Alexander.
  
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