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Autore: SofyTrancy    04/02/2018    0 recensioni
[SPOILER V ROUTE: GIORNO 10]
Per quanto Ray non potesse smettere di pensare a Seoyun e volesse stare con lei, sapeva benissimo che questo era infattibile. Loro erano completamente opposti, due esistenze che non erano mai destinate a intrecciarsi, come il bianco e il nero.
Piccola shot sugli ultimi momenti di Ray.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Unknown
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Like Black and White
 

La vita di Ray era sempre stata orribile.

Era inutile quanto provasse a negarlo a se stesso o quanto cercasse di convincersi del contrario, niente poteva cambiare tutto ciò che era accaduto. Prima aveva passato la sua intera infanzia rinchiuso in quella stupida casa o, a volte, addirittura legato nella sua stanza, senza la possibilità di uscire o vedere altri bambini della sua età; invece, quando aveva finalmente trovato la verità tanto agognata, suo fratello lo aveva abbandonato lasciandolo completamente solo; infine si era di nuovo ritrovato rinchiuso ma, questa volta, in una gabbia completamente diversa dalla casa dei suoi ricordi: la falsa realtà creata da Rika, colei che doveva essere la sua salvatrice e colei che avrebbe dovuto fargli raggiungere la vera felicità.

E invece adesso lui era lì, nella sede della Mint Eye, da solo, con di fronte il programma per l'autodistruzione della base.

“«Fai tutto come ti ho detto Ray e raggiungeremo il paradiso.»”

Queste erano le parole che aveva pronunciato Rika, poco prima di andarsene.

“«Una volta attivato il processo di autodistruzione avrai abbastanza tempo per uscire dall'edificio e allontanarti abbastanza da non ricevere danni. L'auto che dovrai usare si trova già parcheggiata davanti all'ingresso.»”

A quell'ultima frase, lui non aveva avuto il coraggio di dirle che non ne avrebbe avuto bisogno.

Premette il pulsante sulla tastiera, sentendo la voce metallica del computer rimbombare per la stanza.

«2 minuti prima dell'esplosione.»

Ormai aveva deciso. Sarebbe morto lì, sgretolandosi insieme a quella piccola e fasulla realtà in cui era stato intrappolato.

Alla fine, a cosa sarebbe servito uscire da quelle mura? Non erano certe quello a imprigionarlo sul serio ma tutto ciò che usciva dalle labbra di quella donna che lui aveva chiamato salvatrice.

E quindi, per quale motivo sarebbe dovuto fuggire nuovamente con lei per cercare di raggiungere una felicità che mai avrebbe potuto neanche sfiorare??

Certo, aveva pensato anche ad altre soluzioni come, ad esempio, fingersi morto e scappare via. Ma a che pro?

Quel mondo che tanto desiderava conoscere e di cui tanto voleva far parte non lo aveva mai accettato, fin dalla sua nascita, e le cose non sarebbero certo cambiate. Se prima il ragazzo aveva solo un dubbio, adesso era ben consapevole di essere incompatibile con la realtà fuori da quelle gabbie in cui si era sempre trovato. E questa consapevolezza l'aveva raggiunta nel momento in cui aveva conosciuto lei.

«1 minuto.»

Per quanto Ray non potesse smettere di pensare a Seoyun e volesse stare con lei, sapeva benissimo che questo era infattibile. Loro erano completamente opposti, due esistenze che non erano mai destinate a intrecciarsi come il bianco e il nero.

Se lei era pura, gentile e amabile, lui era sporco e terribilmente pericoloso.

Lei era stata come una forte e profonda luce che aveva tentato di salvarlo dalle tenebre in cui lui era immerso, ma non ci era riuscita e il ragazzo aveva solo finito per affondare ancora più in profondità in quella immensa oscurità. Al contrario, lui aveva afferrato la mano che lei gli aveva teso ma, invece di aiutarla a liberarlo, aveva iniziato a trascinarla giù insieme a lui, ancorandosi a quella gabbia che lui credeva essere la realtà.

«30 secondi.»

Quando se ne era reso conto l'aveva immediatamente lasciata andare.

Lei non meritava tutto quello, non meritava di fare la sua stessa fine, di trovarsi la sua vita completamente rovinata...

«10 secondi.»

Ray sospirò, lasciandosi cadere sulla sedia.

Mancava così poco tempo eppure ogni istante gli pareva durare un'infinità.

«5 secondi.»

Chiuse gli occhi, pronto all'esplosione.

«4 secondi.»

Non aveva alcun rimpianto.

«3 secondi.»

Forse non era riuscito a salvare se stesso, ma questo non era ciò che importava in quel momento.

«2 secondi.»

Un piccolo sorriso si dipinse sulle sue labbra, mentre il viso sorridente dell'unica ragazza che avesse mai amato gli si dipingeva in mente.

«1 secondo.»

«Addio, Seoyun.» sussurrò, mentre un'unica lacrima gli scivolava sulla guancia, ma lui decise di non farci molto caso.

Dopotutto, per quanto drastica, quella soluzione lo avrebbe fatto finalmente uscire da quelle nere tenebre che avevano da sempre avvolto la sua esistenza...

«0 secondi.»

...e forse, così, avrebbe potuto toccare la bianca luce di Seoyun senza rischiare di spegnerla.

   
 
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