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Autore: MiElis    04/02/2018    0 recensioni
[Ghali]
Diciamo che quella sera, finalmente, riuscimmo a parlare tranquillamente del più e del meno. Era un tipo molto simpatico e divertente, strambo certo, ma divertente. Mi raccontò molte cose della sua infanzia e di come era arrivato a fare musica. Posso dire che, sicuramente, dopo quella sera sapevamo qualcosa in più, l'uno dell'altra.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Ero nella mia stanza come tutte le sere e, come tutte le sere, si sentiva musica ad altissimo volume dalla ‘stanza’ del figlio dei nostri vicini.

Vi chiedete perché la parola stanza è tra le virgole? Forse perché più che una stanza è quasi una casa a parte, dentro un’altra casa.. è enorme.

Viviamo in 2 ville differenti, molto vicino tra di loro, ma l’ingresso è lo stesso. Io e la mia famiglia siamo qui per i miei studi da veterinaria, i nostri vicini sono qui perché il figlio è un cantante, rapper, per la precisione.. ultimamente sta avendo molto successo.
Ci conosciamo da ormai 2 anni, ma non hai mai tempo per parlargli, a malapena riesco a salutarlo. È un tipo molto ‘strano’, nel senso, ha uno stile tutto suo nel vestirsi, e anche nella musica è la stessa cosa.
Ascolto le sue canzoni, hanno quasi tutte un bel significato, riporta spesso il tema del ‘razzismo’.. lui è un po’ Italiano e un po’ Tunisino, quindi si capisce perfettamente il perché del tema.

Si chiama Ghali, Ghali Amdouni.

Comunque, la sera dopo, non si sentiva il ben che minimo rumore o suono, il che era molto strano. Mi affacciai dalla mia finestra che portava sulla piscina nel dietro della casa, dove c’era anche un immenso giardino. Lo vidi lì, seduto, con le mani sul viso. Pensai fosse un ‘buon’ momento per andare a scambiare quattro chiacchiere, visto che mai ci eravamo riferiti parola, a parte qualche misero ‘ciao’.
Uscìì dalla mia stanza, indossai le scarpe più comode e lo raggiunsi.

‘Ciao’ dissi, un po’ intimidita. 

Si girò immediatamente a guardare chi fosse, e rimase quasi sbalordito, sicuramente non si aspettava nulla del genere, visto che, come già detto, non avevamo mai parlato.

‘Ciao’ sorrise lui.
‘Posso?’ chiesi, indicando il posto vicino a lui.

Sorrise di nuovo, facendo cenno di si con la testa.

‘Piacere, io sono Elis… perdonami se sono piombata così all’improvviso, ma ti ho visto dalla finestra, ho pensato fosse il momento giusto per scambiarci quattro parole.’
‘Io sono Ghali.’ Disse con un sorrisino ‘Tranquilla, non mi aspettavo venissi'
'Sai, non ho sentito neanche un mezzo rumore, mi è sembrato strano, quasi mi mancava.'
Cominciò a ridere, proprio a ridere, mostrando il suo sorriso.

'Vero? ci sto per credere' Rise ancora e io con lui, impossibile non farsi contaggiare con quella risata.
'Pensavo fossi uscito, così mi sono affacciata per respirare un pò di aria pulita e ti ho visto qui.'
'Già, a volte stare qui, con questo cielo che riflette in piscina...' sospirò 'in un certo senso mi aiuta con le canzoni'
'Ispirazione...' dissi io, guardando il cielo.
'Proprio così' continuò lui, aveva sul viso i sogni.

Pensai allora che fosse arrivato il momento di andare, di lasciarlo ai suoi pensieri, mi sentii come se lo stessi disturbando, mi alzai in piedi e lo guardai con un sorriso.

'Ti lascio al tuo lavoro allora' Gli dissi.
Si girò subito verso di me.
'No.' Mi disse, quasi si vergognò 'Cioè voglio dire, puoi rimanere se vuoi...' continuò subito dopo. 'Per oggi ho dato' disse sorridendo.

Credo abbia reagito così pensando mi sentissi un disturbatore.
Mi girai verso la finestra dei miei genitori, la luce era accesa, quindi forse avevo ancora un pò di tempo per restare. Non avendo ancora le chievi di casa, non potevo fare tardi.

'Ti farò compagnia ancora per un pò' Sorrisi io 'Finchè non si spengerà la luce della camera è tutto ok'
Mi sorrise, girandosi anche lui a vedere la finestra.

Diciamo che quella sera, finalmente, riuscimmo a parlare tranquillamente del più e del meno. Era un tipo molto simpatico e divertente, strambo certo, ma divertente. Mi raccontò molte cose della sua infanzia e di come era arrivato a fare musica. Posso dire che, sicuramente, dopo quella sera sapevamo qualcosa in più, l'uno dell'altra.
   
 
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