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Autore: GiovanniLavapanni1    05/02/2018    0 recensioni
La luna piena si rifletteva pallida sulla superficie del lago,e la sua immagine era leggermente increspata da un flebile soffio di vento,tutto intorno il silenzio della notte creava una cornice tetra e misteriosa alla fitta foresta che si dipanava tutta intorno al bacino d'acqua salato. Improvvisamente la calma piatta fu interrotta da un repentino rumore di passi,sempre più frequente,accompagnato da un respiro piuttosto affannoso;il rumore delle foglie e degli arbusti insieme al gracchiare di qualche corvo spaventato lasciavano intuire che qualunque cosa fosse si stava muovendo ed anche velocemente.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luna piena si rifletteva pallida sulla superficie del lago,e la sua immagine era leggermente increspata da un flebile soffio di vento,tutto intorno il silenzio della notte creava una cornice tetra e misteriosa alla fitta foresta che si dipanava tutta intorno al bacino d'acqua salato. Improvvisamente la calma piatta fu interrotta da un repentino rumore di passi,sempre più frequente,accompagnato da un respiro piuttosto affannoso;il rumore delle foglie e degli arbusti insieme al gracchiare di qualche corvo spaventato lasciavano intuire che qualunque cosa fosse si stava muovendo ed anche velocemente. Nel giro di poco la corsa fece posto ad una camminata ben più lenta e serena,dettata dalla stanchezza;ancora con un po di fiatone la ragazza si guardò intorno nervosamente,quasi come se stesse cercando qualcosa o magari qualcuno,ad ogni minimo rumore la povera Karen sobbalzava,i suoi occhi celesti scrutavano il buio,il sudore le rendeva madida la fronte e le scorreva lungo il viso ed il collo,bagnandole leggermente i biondi capelli alla base della nuca,tutto sembrava tornato tranquillo. Si ripetè che doveva tornare indietro al più presto,ma non sapeva come,gli alberi e la fitta vegetazione lasciavano passare a malapena i raggi lunari,la sua visuale era dunque offuscata,senza una torcia le sarebbe stato impossibile ritornare prima del sorgere del sole,decise dunque di continuare a camminare,senza una meta,finalmente si sentiva più sicura,forse aveva seminato il suo inseguitore,purtroppo da lì a poco avrebbe avuto una brutta sorpresa. Il terreno era infido,viscido a causa dell'umidità e numerose radici spuntavano dal terreno,non il suolo più adatto da affrontare con un paio di scarpe da ginnastica,ecco che le capitò di inciampare e cadere rovinosamente al suolo,lacerandosi la pelle delle ginocchia,dolorante si rialzò in piedi ma una figura misteriosa le si parò davanti. Era lui,il suo inseguitore.
-Perfavore non ho fatto niente!-urlò la ragazza -Sai Karen,è quando le mie vittime si sentono più al sicuro che io do loro un motivo per urlare- e così facendo le si avventò contro brandendo un affilatissima lama,squarciando in brandelli la sua divisa da cheerleader e imbrattandola del suo stesso sangue,l'aggressore infierì continuando ad affondare l'arma nel petto e nello stomaco della giovane,uccidendola brutalmente.

-Tutto ciò è estremamente spaventoso! Oggi è il mio primo giorno di scuola,un nuovo inizio,nuove amicizie,chissà anche nuovi amori...-si ritrovò a pensare mentre infilava la scarpa sinistra allacciandola con forza,ma i suoi pensieri furono bruscamente interrotti da un colpo secco proveniente dal piano inferiore.-Cosa è stato?- si interrogò il ragazzo -C'è sicuramente qualcuno di sotto,sento dei passi...-Mi serve un'arma per difendermi-pensò tra sè e sè,ma nella sua camera non c'era niente.-Sarà meglio passare per la cucina e prendere un coltello allora!- facendo attenzione a non far rumore scese le scale ed entrò in cucina,afferrò la lama e con fare minaccioso si diresse verso l'entrata dell'abitazione. Come al solito era stato fin troppo precipitoso,davanti alla sua porta c'era soltanto una graziosa ragazza dai capelli color castano chiaro,che lo stava osservando già da un po'con un sorrisetto sulle labbra. -Scusami,credevo fosse un ladro- si provò a giustificare,mentre posava il coltello in un cassetto,la ragazza sembrava piuttosto divertita e accettò le sue scuse tranquillizzandolo.
-Ciao,sono Lexie,scusa se sono entrata senza preavviso ma tua zia mi ha chiesto se potevo accompagnarti a scuola,e quindi eccomi qua-. Il giovane non aveva sentito una sola parola,era quasi incantato dal volto angelico della sua coetanea,completamente perso nei suoi occhioni verde smeraldo,e riuscì soltanto a blaterare il suo nome -Ehm...ciao...io sono Peter- e le allungò la mano per stringergliela -Sai mi hai spaventato a morte,ma è bello conoscere qualcuno,sono arrivato da poco qui a Salt Lake City-,la ragazza ancora divertita dal siparietto precedente,gli sorrise con fare amichevole e disse  -Facciamo che un giorno di questi mi faccio perdonare e ti offro un bel caffè,ora però sbrighiamoci o faremo tardi-.
Dato il grande spazio disponibile,le strade ed i quartieri sono molto ampi,spostarsi a piedi è difficoltoso,e nonostante il non elevato numero di abitanti la cittadina è molto estesa,fortunatamente la scuola non era troppo lontana dall'abitazione di sua zia e così dopo una breve camminata arrivarono a destinazione,in lontananza si potevano nitidamente scorgere le frastagliate montagne rocciose che adornavano il bellissimo paesaggio da cartolina,Peter ne fu letteralmente rapito,ma ancora una volta fu riportato alla realtà da Lexie.
-Quindi Peter,di tutti i posti in cui potevi andare perchè proprio qui?-gli chiese.
-Avevo bisogno di un netto cambiamento.L'anno scorso è stato decisamente il peggiore della mia vita...-rispose.
Lei stava per chiedergli il motivo ma furono interrotti dall'arrivo di alcuni compagni.
-Dove diavolo è finita Karen?- chiedeva inquisitoria una ragazza dall'aria piuttosto arrabbiata -E' da ieri che non mi risponde al cellulare- le rispose un ragazzo -E allora tu chiamala finchè non si sveglia!- sbraitò di contro quella -Io non posso stare qui dentro senza la mia migliore amica-.
Accanto a lei,la strinse in un abbraccio un giovane alto,dalla corporatura robusta,capello biondo ossigenato e occhi azzurri che la rassicurò dicendole: -Amore,vedrai che starà solo dormendo- e così facendo i tre si avviarono all'interno dell'edificio.
-Fammi indovinare- esordì Peter -Loro sono i "popolari"-.
-Oh si,hai indovinato! Christie,Arthur e Tom,non sono così male quando li conosci-.
Suonò la campanella. Era giunto il momento di entrare. Sorpassarono l'ingresso e si avviarono verso la classe.
-Benvenuto alla "Slashington George Town High School"-
-Slashington?-.
-Non mi crederesti se ti dicessi come abbiamo guadagnato questo soprannome-.
-E' per gli omicidi- sibilò alle loro spalle una ragazza,salvo poi scomparire velocemente.
-Chi era quella?-chiese Peter.
-Shane,è nuova qui,proprio come te...è abbastanza strana-rispose Lexie. -L'ho sentita parlare a malapena in questi giorni,comunque sarà meglio se entriamo in classe-.
Il professore era già seduto in cattedra,aspettando i suoi alunni,aveva un look moderno ed un'aria estremamente giovanile,portava i capelli lunghi raccolti all'indietro in codino ed indossava un paio di occhiali dalle lenti rettangolari. Appena li vide alzò leggermente lo sguardo,squadrandoli da capo a piedi.
-Che fossero in ritardo?-pensò Peter.
L'uomo si alzò in piedi,non era estremamente alto,ma sembrava in forma,le maniche corte lasciavano intravedere i muscoli delle braccia e la t-shirt attillata metteva in risalto i suoi pettorali. I ragazzi presero posto e questo cominciò a parlare.
-Allora ragazzi,mi presento al nuovo arrivato,io sono Mr.Tierney-.
-Per tutti gli altri,lui è Peter,fatelo sentire a casa,mi raccomando!-. Peter accennò un sorriso e salutò con un gesto della mano.
-Professore,prima di iniziare volevo avvisarla che Karen oggi non c'è- disse Christie.
-Quindi?-le fece eco una ragazza seduta al primo banco,con i capelli corti,la pelle ambrata e un paio di spesse lenti da topo da biblioteca a nasconderle gli occhi. -Alcuni sono qui per imparare,non per socializzare-
-Alcuni di noi,sono asociali e per "alcuni" intendo te,Jenna- ribattè la prima.
Peter si girò verso Lexie con fare sorpreso,dicendole:-Siamo nel bel mezzo di una lite fra stereotipi,la ragazza popolare con...-.
-Con la nerd,suppongo-aggiunse con tono saccente Jenna -Almeno non sono io la prima a morire...-.
-Questo ci porta alla lezione di oggi-intervenne Mr.Tierney -Qualcuno di voi mi sa dire un altro clichè da film dell'orrore?-.
-Uno "jump scare"-disse Peter.
-Siamo nell'ora dei dilettanti?-esclamò divertita Jenna.
-E tu Pete,chi saresti in un film dell'orrore?-chiese un ragazzo da uno degli ultimi banchi.
-Magari l'assassino-.
-E'spaventoso Pete!-.
-Questa conversazione a modo suo è construttiva,continuate così ragazzi-disse il professore.
-C'è poi il poliziotto alle prime armi-aggiunse Peter.
Mentre diceva così si sentì bussare alla porta ed una donna sulla quarantina in uniforme fece capolino all'interno della stanza,aveva i lunghi capelli castani legati a coda di cavallo,il trucco era appena accennato,contornandole gli occhi color nocciola,le labbra erano lunghe e sottili,gli abiti di servizio non lasciavano intravedere molto,ma si intuiva fosse ancora in splendida forma;la sua espressione era corrucciata,come se qualcosa la preoccupasse,in effetti lo sguardo assomigliava molto a quello di...
-Zia Jill?-urlò Peter
-E' ufficiale Brady quando sono in servizio Peter,te l'ho detto un milione di volte!-.
E aggiunse: -Qualcuno di voi oggi ha visto Karen Archer?-.
-L'ho chiamata molte volte ma non mi ha mai risposto-disse Arthur.
-Mi dispiace comunicarvelo ma è stata denunciata la sua scomparsa,se qualcuno dovesse avere sue notizie ce lo faccia sapere-
-Mr.Tierney,possiamo scambiare due parole in privato?-
-Certamente!-
Così facendo i due si avviarono fuori dalla classe,lasciando i ragazzi ad un'accesa discussione.
-Dobbiamo fare qualcosa per trovare Karen!-disse Christie.
-Scommetto che il colpevole è Pete-gongolò il ragazzo in fondo all'aula
-E'una cosa seria Ricky,Karen è scomparsa,lo capisci?-intervenne nuovamente Christie
Nel mentre rientrò in classe il professor Tierney che annunciò:-Ragazzi,mi dispiace ma per oggi le lezioni terminano qui-.
-Perchè?-sbottò disperata Jenna.
-L'ufficiale Brady deve farvi qualche domanda,poi potrete tornare a casa-.
Peter si era nuovamente perso nei suoi pensieri...-Magari potrei chiedere a zia Jill,cosa sanno esattamente-.
Dopo aver interrogato i suoi compagni,la zia gli si avvicinò raccomandandogli di stare alla larga dai guai.
-Resterai a casa stasera,non voglio che ti succeda niente,finchè non sapremo di più non puoi uscire da solo-.
-Ma...-blaterò di rimando Peter.
-Ma cosa?-.
-Ma non c'è niente che possa fare?. Vorrei dare una mano-
-Non se ne parla Pete,stanotte andremo nei boschi a fare delle ricerche ma stai tranquillo ti manderò un messaggio quando abbiamo finito,non aspettarmi sveglio,farò tardi- e si allontanò.
Stava per dirigersi a casa,quando fu intercettato dal gruppo dei "popolari".
-Ehi tu,ragazzo nuovo-lo fulminò Christie-Tua zia ti ha detto qualcosa di interessante?-.
-Be' mi ha detto che proveranno a cercare nei boschi-.
-Nei boschi hai detto?,quello era il nostro posto preferito...Ragazzi stanotte andremo a cercarla!- e si allontanò seguita dai due ragazzi.
Lexie gli si avvicinò e disse:-Andremo anche noi,più siamo meglio sarà. Verrai anche tu?-.
Non posso dirle di no o penserà che sono un fifone,pensò intanto Peter e alla fine rispose con un secco -Certo-.
-Ci vediamo stasera allora!-e così dicendo si salutarono.
Quella notte il gruppo di cinque persone si riunì ai margini della foresta,provvisti di torce e di un grande spirito di iniziativa,Christie in particolare era la più agguerrita di tutti,voleva trovare a tutti i costi la sua migliore amica,al contrario Arthur,che si venne a scoprire essere il fidanzato di Karen,non sembrava prendere la cosa così seriamente. Dopo una buona mezz'ora di camminata si ritrovarono davanti a qualcosa di davvero raccapricciante,il corpo senza vita e completamente insanguinato di Karen giaceva a terra,le sue interiora erano riversate sul terreno,il tanfo che emanava era nauseabondo.
-Oh merda!-urlò Arthur
-Non guardare piccola!-aggiunse Tom
-Oh mio Dio,Karen,cosa ti hanno fatto...-esclamò Christie sconvolta ed in preda alla disperazione.
-Ho paura,Peter-sussurrò Lexie.
-Prendi la mia mano-le rispose l'amico.
Cadde un silenzio tombale,interrotto da un rumore improvviso che fece sobbalzare tutti quanti.
-Ce ne dobbiamo andare-disse Arthur.
Il gruppo ancora sconvolto se ne andò alla svelta,e fece ritorno in città,del resto la zia di Peter non poteva scoprire che erano stati sulla scena del crimine,così dopo aver salutato i suoi compagni si diresse velocemente a casa;stava per salire in camera quando il suo cellulare cominciò a vibrare,lo prese dalla tasca e vide un nuovo messaggio da un numero sconosciuto,lo aprì e lesse:
-Sei solo a casa?-.
-Penso tu abbia sbagliato numero-rispose Peter.
-Non penso...Peter-.
Qualcuno si vuole divertire a farmi uno scherzo pensò il ragazzo,e posò il telefono sulla sua scrivania. Pochi secondi dopo fu costretto a riprenderlo.
-Vuoi fare un gioco?-.
-Chi sei? Non ti conosco-
-Ma io conosco te-.
-Smettila di scrivermi,non sei divertente-.
-Vuoi sapere cosa ho detto a Karen prima di ucciderla?-.
-Le ho detto...-.
-Adesso basta!Mi chiudo dentro!-.
-Chiuditi pure,ma mi chiuderai dentro o fuori?-.
   
 
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