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Autore: Aomori_Aika    05/02/2018    0 recensioni
Una piccola storia che descrive quello che vorrei essere a volte, meglio di quanto sono in realtà, una storia che descrive il dolore che mi distrugge sotto un sorriso ben dipinto.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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IO VORREI…
 
Io vorrei essere migliore. Davvero meglio di quello che a volte sono. Essere abbastanza forte da saper far del bene agli altri, non solo del male. Vorrei essere, più forte, resistente, abbastanza brava da saper ammettere i miei errori. Abbastanza onesta da dirmi quando ho sbagliato, e non lasciare che i miei errori stiano lì, dentro di me, a divorarmi, a lancinarmi. A distruggermi. E sentirmi dire che ho sbagliato, che lo devo ammettere. Ed io, dentro di me, lo ammetto. Ma non riesco a farlo capire alla mia voce, alla mia mente, a dire “Ho sbagliato, scusa”.
Io vorrei tanto saper apprezzare di più. Tutti i piccoli miracoli che la gente fa ogni giorno per me, per il mondo. Tutti quei piccoli gesti che fanno sorridere una persona distrutta dal dolore. Saper apprezzare quello che a volte non so scegliere, che non so creare. Tutte quelle volte che non ho fatto una cosa che oggi mi farebbe stare meglio. Tutte le volte che non ho saputo dire “Ti amo” a qualcuno, pur di evitarmi un dolore, non sapendo che così mi sarei fatta più male.
Io vorrei scambiare le offese con il bene. Essere più forte quando sono ferita. Riuscire davvero ad essere la persona sorridente che sono quasi sempre, pur sapendo che dentro tengo tanto dolore. Che nasce e cresce, come una palla di neve. La prendo, inizio… e non mi fermo più. Non la lascio mai andare. Continuo a tirarmela dietro, facendola diventare sempre più grande. E vorrei tanto scambiare questa palla con i miei sorrisi, piangere davanti a tutti, una volta tanto, facendola sciogliere nelle lacrime.
Io vorrei tanto essere abbastanza brava da riuscire a costruire nuovi spazi mentre il mio mondo cade a pezzi. Crearne di nuovi, chiudere una pagina, aprendone un’altra. Vorrei cercare di ricordare le sensazioni, scordandomi delle parole, che prima o poi usciranno da sole. Mentre le sensazioni sono uniche. Ogni momento è una sensazione nuova, sempre un po’ diversa dalle altre. E vorrei saperle ricordare tutte, una ad una, raccogliendole, facendone un tesoro.
Vorrei tanto saper mantenere le parole, dolci e profonde, mantenerle per evitare che diventino vuote e stupide. Creare frasi sempre nuove, per riuscire a trattenerle sempre sul filo invisibile che le congiunge. Saper dimenticare tutte le cose che mi hanno fatto soffrire, e che hanno reso queste parole inutili, prive di senso, mettendo in mostra un affetto mai ricevuto da persone in cui le avevo riposte.
Io vorrei saper guardare questo mondo con gli occhi di un bambino. Riuscire a vedere il sole con la pioggia, e non la pioggia con il sole. Riuscire a salvarmi tra le lacrime, guardando le nuvole bianche o le stelle, ascoltando parole nascoste nel vento e nella natura, per consolarmi dagli errori che commetto. Riuscire ad accettare, e non continuare a rimuginare sulle cose.
Io vorrei sentirmi sempre come quando ascolto la musica. E vivo con le cuffiette, per riuscire ad essere migliore, a vedere il mondo con gli occhi di un bambino. E sentirmi sgridare solo perché sto con le cuffiette, solo perché voglio sentirmi migliore, e riuscire ad essere migliore di quello che sono, mi distrugge. Perché io nella musica riesco a trovarci la poesia. La poesia che mi dà la forza, ogni giorno, di sorridere. Di vedere la luce, anche quando piove. A colorare il mondo, anche quando è grigio. A piangere lacrime che tirano fuori i miei errori, ad asciugarle sorridendo. Ad essere una semplice ragazza che vuole dimenticarsi di tutto, una volta tanto. Di non stancarmi mai di essere me stessa.


Je v'aime,
Aika-san.

 
   
 
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