Tra i palloncini e i palloni
 

"Eddai, smettila!"
Kinako era veramente seccata dal rumore che faceva Kyousuke mentre palleggiava da un ginocchio un pallone, dall'altro un palloncino, finito in camera della ragazza dopo una festicciola. Tra l'altro stava anche leggendo un libro nel frattempo, e quel suono l'era di intralcio.
"Senti. Mi hai invitato? Ora non vorrai mica cacciarmi?" - fu la risposta secca dell'altro, con quel solito ghigno provocatorio che amava mostrarle. Si notava che lui aveva un debole per lei. Cavolo se si notava. Ma era proprio Kinako l'unica a non capirlo, ingenua com'era - "Piuttosto che caspita stai leggendo di tanto importante?"
La ragazza arrossì di colpo
"Ehm... ecco... come dire..." - balbettò silenziosa.
"Insomma? Dai, se me lo dici smetto di palleggiare col pallone che preferisci." - quando Kinako era sospettosa c'era qualcosa dietro, e Kyousuke voleva essere il primo, se non l'unico a scoprirlo. E tanto avrebbe ripreso a palleggiare dopo.
"Tutti e due. O non te lo dico" - fece lei di tutta risposta crucciando l'espressione. L'altro annuì mezzo dispiaciuto, perchè in fin dei conti darle fastidio gli piaceva, poi riattaccò a parlare - "D-diciamo che... sono una patita di fumetti. E li camuffo dietro a copertine di libri pure per portarmeli a scuola. E nessuno pare essersene accorto. Il fatto è che non posso farne a meno, adoro i disegni! Chi se li legge quei libri pieni di parole su parole..."
Kyousuke le si avvicinò e le spettinò i capelli preparati con cura in venti buoni minuti - "E tu ti imbarazzi per questo? Sul serio? Quasi quasi riprendo a palleggiare..."
Kinako alzò lo sguardo - "Forza, continua pure. Vediamo dove arrivi".
Quella ragazza era strana, c'era da ammetterlo. Ma era proprio quello che piaceva di lei a Kyousuke, non c'è da cambiare niente, nè di lui nè di lei. E intanto riprese a palleggiare, sfoggiando stavolta invece del solito ghigno un sorriso dei suoi. Quelli che solo Kinako aveva visto.