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Autore: AuraNera_    05/02/2018    1 recensioni
Trento, liceo artistico ai confini della città, caotico, disorganizzato e ricolmo di aspiranti artisti su campi diversi tra loro.
Quattro ragazze di quarta superiore, Sabrina e Sara di Arti Figurative e Sara e Silvia di Multimedia, vengono selezionate per una misteriosa iniziativa che prevedrà dei ritratti e delle fotografie con effetti particolari aggiunti.
Loro: le artiste.
Un gruppo musicale sud-coreano: i modelli.
Piccolo particolare: le quattro sono EXO-L.
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Storia partorita dalla sanità mentale molto poco sana della sottoscritta e delle mie colleghe, di conseguenza dedicata a loro.
Utilizzo talvolta di parole non esattamente fini, ma direi che siamo grandi e vaccinate abbastanza (?)
Il 93% di questa storia è frutto di situazioni analoghe nate tra i banchi del liceo.
Speranze per la storia? Strappare un sorriso a chiunque la leggerà!
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo: Tu Che Mi Hai Sempre Aspettato - Pt.2: Il Portone

 

3° Persona P.O.V.

 

“Bene. Dove cazzo siamo?”

Il soggiorno in Corea del Sud partiva benissimo. Senza parlare del fatto che era circa la quinta volta che quella domanda veniva posta nel giro di ventiquattr’ore nel contesto aeroporto.

“Non voglio più vedere un aereo per il resto della mia esistenza” sbuffò Silvia mentre cercava con gli occhi la sua valigia. Perché sì, tutte erano riuscite a portarsi appresso il loro bagaglio a mano meno che Silvia.

“Beh, mia cara, a piedi in Italia ci torni da sola” cinguettò Sabrina che era fin troppo attiva. Almeno considerando che fino a qualche secondo prima stava dormendo sull’aereo. La seconda maknae, invece, stava ancora dolcemente poltrendo seduta sul suo bagaglio e sorreggendosi la testa con le mani.

“Lo vedo! Il bagaglio è l- EHI TU, COREANO, GIU’ LE MANI DALLA MIA DANNATISSIMA VALIGIA” ruggì Silvia tutto d’un tratto, facendo girare tutta la popolazione lì intorno indipendentemente dal fatto che la capissero, cosa assai improbabile, o meno.

Le altre quattro, dal canto loro, stavano diventando bordeaux per tentare di non scoppiare a ridere come delle troglodite, cosa non del tutto facile, considerando che avevano ben poche ore di sonno alle spalle e dunque tutto diventava potenzialmente divertente o irritante.

“Benvenute a Seoul ragazze!” esclamò Sabrina una volta che Silvia fu tornata con bagaglio appresso. Le altre sorrisero.

E poi: “Tutto molto bello... ma dove diamine è l’uscita?”. Valery si strinse nelle spalle, non avendo ascoltato la domanda, e si limitò a fissare i dintorni con aria sognante. E a momenti venne lasciata lì dopo che le altre quattro trovarono, aggregandosi alla massa di altre persone loro compagne d’aereo, l’uscita.

Appena arrivati in vista delle porte, inquadrarono subito un signore distinto vestito di tutto punto che reggeva un cartello con delle scritte in romanji. Più precisamente i loro nomi.

“Hanno scritto di nuovo Shilbia. Passati due anni ancora non hanno imparato” sospirò la maknae affranta, ignorando le risate, soffocate o meno, delle altre ragazze. In particolare l’altra maknae che nel provare in modo disperato a non ridere come una scema sembrava un cucciolo di pterodattilo.

“Mi sta implodendo un polmone” sibilò a fatica, mentre provava a darsi un contegno. Fallendo miseramente.

 “Buongiorno” aveva salutato l’uomo in italiano con sommo macoss da parte delle presenti.

“MA LEI È L’INTERPRETE DI DUE ANNI FA!” ruggirono poi le quattro ragazze dell’iniziativa facendo sorridere l’uomo e prendere uno schioppone a Valery.

“Esatto” rispose lui, indicando l’uscita. “Vogliamo andare? Il van è fuori che ci aspetta per portarvi all’hotel. E poi dritte nei backstage!” sorrise poi.

“Stai scherzando? Saranno almeno trentotto ore che non chiudo quasi occhio” pigolò Ayu, spalancando le palpebre.

“Temo che tu debba reggere Sara” rispose Sabrina.

“Porco kimchi” ribatté allora quell’altra, affranta.

Dopo questa allegra scenetta, accompagnate dalle quindici scuse che l’interprete Kim rivolse loro dopo l’uscita della seconda maknae, le ragazze si trascinarono dietro le valigie per poi salire sul van  e partire alla volta del loro hotel. Tragitto che percorsero stando incollate ai finestrini per vedere più Seoul possibile, inerpicandosi le une sopra le altre e spiaccicando i nasi contro i finestrini con sommo divertimento da parte dell’autista e del loro accompagnatore.

“Ragazze” chiamò la maggiore.

“Dica” rispose Seir senza staccare gli occhi da panorama.

“Di fare le persone normali neanche l’idea” riprese la unnie, manco stesse stipulando un patto sacro.

“Pensavo fosse ovvio” replicò Valery con la voce più normale del mondo. Le due maknae si limitarono a soffocare una risata, in perfetto accordo con la sorella maggiore.

 

-

 

“Mi sento davvero cogliona”

“Io mi sento figa invece”

Sfoggiando il tesserino che le contrassegnavano come membri dello staff, le cinque si erano accomodate nei backstage e avevano iniziato a girovagare senza meta.

“Sto posto è enorme!” osservò con assai molto capitan ovvio feel Valery, guardandosi attorno girando il collo in un modo quasi inconcepibile per un essere umano. Sembrava essersi incarnata momentaneamente in un gufo.

“Ci perderemo” asserirono in coro Sara e Sabrina.

“E allora verrò a-“ ripigliarvi, avrebbe voluto dire la maknae, ma fu interrotta da un urlo da valchiria da parte di Valery, che acchiappò due compari a caso e le trascinò in un ripostiglio adiacente spiaccicandosi poi contro un muro, urtando nel processo una scopa che finì inevitabilmente sulla crapa a Sabrina.

Seguì un attimo di caos.

“Perché a meeeeeee!?!”

“CHE CAVOLO VALERY, CHE CASPITA C’È ORA?”

“È perché hai sfiga Unnie”

“Faffance-“

“BOYFRIEND!”

“-triolo Ayu”

E Seir rideva, guadagnandosi occhiate altamente perplesse da parte di quei poveri sei ragazzi che erano capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato.

“Comunque questi ripostigli salvavita, più o meno, compaiono sempre nei posti più opportuni” borbottò Ayu a nessuno in particolare.

“La stanza delle necessità due-punto-zero” annuì Silvia, per poi voltarsi e camminare lungo il corridoio. “Andiamo, dobbiamo trovare il camerino degli EXO e stare là, stando a quanto ci è stato ordinato. E Shisus solo sa quanto ci metteremo”.

“Non lo sa manco lui temo, è al militare” rispose Sara, trotterellandole dietro, trascinando quella statua di sale dallo sguardo spiritato che era diventata Valery, la quale a sua volta era spinta dalle altre due.

“E allora siamo fottute” aveva decretato Silvia, che ciononostante aveva continuato a marciare sicura per i corridoi, ignorando palesemente Sabrina che strepitava sul linguaggio scurrile, come se qualcuno potesse realmente capirle dopo che l’Interprete le aveva cordialmente mollate alla cavolo di orto in mezzo al cheddiamine è sto posto.

In tutto quel teatrino i Boyfriend le avevano fissate con delle espressioni che facevano invidia a qualsiasi pesce stecchito nei banconi al supermercato, per poi scambiarsi vicendevolmente delle occhiate sconvolte e altamente perplesse.

 

-

 

“Hyung ho fame. Voglio del pollo”

“Jongin-ah, porta pazienza ancora per un po’, dai”

“Hyung mi scappa”

“Chen, ma che hai, quattro anni?”

“No, mi diverto semplicemente a romperti le scatole hyung. Saranghae~”

“...ma perché io vivo ancora con voi? Dovevo darmi all’ippica”

“OH MIO KYUNGS- ahia Kyung~ -QUELLO È UN GOLBAT! DEVE ESSERE MIO!”

“Chanyeol per cortesia, contieniti almeno qui. Yixing, almeno tu non dargli retta, che poi ce lo perdiamo come due settimane fa nel backstage di The Show”.

“Hyung voglio la mamma!”

“E tu non dare retta a Chen, Baekhyun. Cielo, siete insopportabili alle volte”

“Hyung...”

Cosa c’è Jongin?”

“...ho fame”

“...”

“...”

“...Devo cambiare lavoro. Seriamente”.

Il manager si mise a ridere osservando il volto esasperato del povero Junmyeon alle prese con i suoi sovreccitati cuccioli. Quel giorno erano particolarmente irrequieti, probabilmente per l’imminente arrivo delle ragazze.

...imminente?

“Shht! Fate silenzio ragazzi, qui c’è qualcuno che dorme!” intimò l’adulto, ottenendo l’effetto sperato e tanta curiosità. Con il risultato di un ammassamento di teste generale stile sette nani quando trovano Biancaneve che dorme nei loro letti. Con la differenza che le ragazze che ronfavano erano quattro su cinque.

L’eccezione, meglio nota come la minore tra le due omonime, stava leggendo qualcosa sul suo Kobo munita di auricolari nelle orecchie. Le altre erano addormentate in giro con cuscini di più o meno fortuna.

“...sono già arrivate?”

“Nah, sono ologrammi” rispose Chen, per poi avvicinarsi all’unica che non stava ronfando della grossa fino a staccarle un auricolare, stupendosi nel non registrare alcuna reazione sorpresa da parte di Sara, che si limitò a sorridere e a salutare continuando a leggere quello che stava leggendo.

“Shht, sono al momento clou del capitolo! Ah, non mi sono spaventata perché una mandria di cento bisonti avrebbe fatto meno rumore” disse semplicemente, con un sorriso.

“Amh... ok?” borbottò Jongdae, grattandosi il retro dell’orecchio perplesso, voltandosi verso i compagni e facendo spallucce. Ci fu un silenzio imbarazzante durante il quale gli EXO entrarono nella stanza e chiusero la porta, fino a che Sara, con tutta la tranquillità del mondo non sospirò, spegnendo il Kobo e togliendosi gli auricolari. Infine si voltò verso i ragazzi, sfoderò un sorrisone a molti denti e saltò praticamente in braccio al Main Vocal cinguettando quanto fosse felice di vederlo. I restanti EXO si misero a ridere, mentre Silvia si era tirata su di scatto all’urlo della collega chiedendo che ore fossero.

Le altre parevano morte.

“Sonno eh?” chiese Jongin chinandosi ad osservare Seir che ronfava placidamente.

“Oppa, io mi sposterei. Se Eonni si sveglia in questo preciso istante stai certo che ti tira un cazzotto” lo avvertì Ayu, che si era appiccicata al suo Ultimate bias controllando quanto fosse dimagrito. Il povero Kai fece un salto indietro spaventato guardando la maknae nella probabile speranza di un suo aiuto.

Lei, per tutta risposta biascicò un ‘toh, sono arrivati gli idioti’ per poi tornare ad abbassare le palpebre. “Svegliatemi tra qualche ora” ordinò, rubando gli auricolari all’altra maknae.

“Il jet-lag uccide” spiegò quest’ultima, prendendo a scuotere Sabrina, che non ne voleva sapere.

“Posso capire. Quello che non capisco è perché non stia dormendo anche tu” rispose Minseok con il tono da genitore.

“Ah, io? Se mi mettessi giù a dormire sarei solo più rimbambita. Soffro d’insonnia, sono bene addestrata a perdere ore di sonno a gradire” rise Sara, che stava disarcionando la maggiore dalla panchina mentre questa prendeva a mugolare qualcosa di sconnesso.

“Però non ti fa bene perdere delle ore di sonno” ribatté Yixing genuinamente preoccupato. L’altra si fermò per guardarlo proprio quando era riuscita a svegliare la maggiore, che esordì a modo suo: “BRUTTO BROCCOLO!” urlò felice.

Poi la seconda maknae si accasciò per terra ridendo fino quasi morire, tanto che Silvia aprì gli occhi di nuovo e si staccò gli auricolari, fissando l’altra che rotolava con un sopracciglio elegantemente sollevato.

“Sara?”

“TonnaH?”

“AHAHAHAHA MI FA MALE PERDERE ORE DI SONNO AHAHAHAHAHA”

“Sì, le fa molto male” constatò il manager, facendo ridacchiare i nove ragazzi. Poi Sara tornò seria di colpo ed indicò Yixing.

“Veramente mi stai facendo la predica su quanto mi faccia male perdere ore di sonno? DAVVERO? TU ME LO DICI?!” strepitò.

“Non ha tutti i torti” annuì l’altra maknae, mentre Chanyeol attaccava a ridere.

In quel momento si aprì la porta e ne entrò Minho, con una di quelle magliette nere a buchi che potrebbero anche evitare di essere messe per l’utilità che hanno. Qualunque cosa stesse per dire fu inghiottita dallo strillo di Sabrina.

“TETTORALI!” urlò tirando una manata non voluta alla dormiente Sara, che replicò con un assai intenzionale calcio. “TETTORALI MOGLIAH, SUPPORTAMI! TETTORALIIIIII!!!” continuò ad urlare quell’altra fuori di sé, facendo svegliare anche Valery. Inutile dire che come vide Xiumin e Baekhyun si mise ad urlare anche lei.

“IO MI TRASFERISCO IN ANTARDTIDE!” ululò la maknae, coprendo le imprecazioni di Seir che non aveva gradito il brusco risveglio.

“Soooono le dieci di mattinaaaa e tuuuutto va beeeeeneeeee!” aveva cantilenato Sara, dopo aver guardato l’ora.

Mr. Tettorali aveva fissato con gli occhi a palla il leader degli EXO, che si era limitato a sorridergli e scrollare le spalle. “Ti ci abituerai” gli aveva sillabato in coreano.

 

-

 

Da come avevano capito le cinque dopo aver smesso di urlare ai quattro venti il loro... sconforto?, tutti i gruppi dell’SM che erano in attività o che comunque potevano essere presenti all’evento erano arrivati al gran completo in contemporanea. Dunque errano presenti Super Junior, Girls’ Generation, SHINee, F(x), EXO, Red Velvet e NCT di qualche sorta.

Bisognava riconoscere a tutti questi bei pargoli la velocità con la quale si erano abituati alle cinque scalmanate. Forse alcuni persino un po’ troppo bene, considerando che Leeteuk e Heechul erano andati a salutare con dei baci sulle guance le cinque. Heechul rigorosamente in mutande.

“Perché i coreani avranno questa inculcata convinzione che noi italiani ci salutiamo baciandoci?” aveva chiesto Valery mentre batteva una mano sulla spalla di Seir, eternamente imbarazzata dai bacini sulla guancia, nonché altrove.

“Per lo stesso motivo per cui non usano e non sanno cos’è un bidet” rispose Sara.

“E per lo stesso motivo per cui Ravi chiama Taemin tofu” rincarò la dose Silvia. “Anzi... appena lo incrocio devo proprio chiederglielo” rifletté.

“Pensi ci saranno anche i VIXX?” chiese Ayu con gli occhi sbrilluccicosi.

“Ci saranno. Me lo ha detto Leo l’altro giorno” rispose Yixing dall’altra parte della sala.

“Quanto siete patati” aveva fangirleggiato allora la ragazza, battendo le mani come una foca.

“Quando arrivano io e Taemin andiamo a salutare Ravi. Se volete andiamo assieme, così ve li presentiamo” propose Jongin.

“SI’ PER FAVORE! ...cioè... sì, volentieri! ...grazie” aveva sorriso a quattrocento denti la ragazza dai capelli mezzi turchesi, ricevendo l’approvazione da parte di tutte le altre quattro.

“Vengo anche io!” pigolo Lay nuovamente. Anche Kyungsoo si aggiunse, volendo salutare Hongbin. E Ayumi continuava a fangirleggiare perché erano tutti patati, per lei. Valery invece non aveva ancora capito chi fossero i fantomatici VIXX. Per tutta risposta Silvia le aveva tirato sul naso un telefono a caso.

“Fatti una cultura, sorella infedele!”

“Non sono mica una suora!”

“Non sorella in quel senso! Vai e guardati Voodoo Doll, Hyde e altra roba a caso!” comandò imperiosa la maknae. “MA SOPRATTUTTO BEAUTIFUL LIAR!” completò in coro con Sara, per poi iniziare con quest’ultima a farfugliare sillabe sconnesse nelle quali gli unici suono riconoscibili furono ‘Leo’ e ‘Ravi’.

Tempo cinque minuti, ossia ciò di cui ‘l’infedele’ necessitò per finire di vedere l’MV di Voodoo Doll e: “Già li amo”.

“Bene, perché sono arrivati!” rise Taemin, spuntato da chissà dove. Le due maknae saltarono come un’unica molla e si precipitarono davanti alla porta quasi accoppandosi, con sommo divertimento da parte di Sabrina. Una volta che si furono tutti accodati, Silvia spalancò la porta con un gesto secco.

Ritrovandosi faccia a faccia con GDragon. Il quale aveva alle sue spalle il gruppo dei BigBang al completo, ammutolito di colpo. Si osservarono in silenzio per qualche secondo, fino a che il leader non aprì la bocca, probabilmente per salutare come la cortesia comanda.

E fu allora che Silvia richiuse la porta, sbattendogliela in faccia, per poi lanciarsi, urlando nuovamente cose incomprensibili, sulla sua compagna di fanfaluche. “Porco kimchi!” si era lasciata sfuggire questa, facendo ridere Valery.

Le due maggiori, dal canto loro, si erano scambiate un’occhiata furba e aveva nuovamente aperto la porta di scatto, al di fuori della quale i cinque ragazzi erano ancora piantati lì a cercare di capire qualcosa di tutta quella situazione. “BOOMSHAKALAKA!” avevano urlato Sara e Sabrina, per poi chiudere la porta.

Per poi riaprirla: “Taeyang oppa, perché caspita sei sempre mezzo nudo? Ma mettitela una maglia!” borbottò Sara, chiudendo la porta.

E ancora: “TopTopTop! ...Top hyung!” e porta chiusa.

Infine: “Tu adesso mi spieghi come mai in Eyes, Nose, Lips avevi una scritta sul petto, tanto per cambiare nudo, in portoghese”. Poi Seungri bloccò la porta con un piede, ghignando.

“Avete ancora qualcos’altro da dirci?” chiese divertito.

“Avremmo tantissime cose da chiedervi, per esempio il motivo per il quale Taeyang canta in una doccia in Sober o da dove vi è uscita BaeBae oppure come mai ogni tanto fate la balla triste e partorite Blue e If You, che tra parentesi sono la vita” rispose con tutta la nonchalance che l’intero popolo francese può possedere Silvia. Daesung si mise a ridere finendo quasi con in culo per terra, mentre Jiyong stava diventando viola nel tentativo di non fare la fine del più giovane.

“O ancora, perché Seungri oppa ha deciso di usare allegramente il qui presente Oh Sono Un Bel Procione Sehun come poltrona ai MAMA” le diede man forte Sabrina.

“Io dico solo che vorrei essere felice come il leader quando faceva l’angelo nel prato e ricordare ai presenti che siamo tutti torte di riso” concluse Sara.

Poi si presentarono come persone civili e ognuno riprese la propria strada, le due maknae imitando Seungri che imita Taeyang mentre balla I’ll Be There, facendo ridere il maknae che si sfracellò di faccia nel per mezzo del cammin di quel backstage.

 

-

 

Neanche il tempo di riuscire a mettere bene a fuoco i VIXX che un grido squarciò l’aria.

“TOFU!” aveva esclamato Ravi nel vedere il maknae degli SHINee. E Silvia aveva fatto dietrofront imprecando in mongolo con sommo wtf da parte dei presenti. Tranne Sara, ovviamente. Lei si era limitata e ridere e ad andare di sua spontanea volontà a ripescare quell’altra.

“Non puoi ucciderlo davanti ai suoi migliori amici, dai” aveva tentato di placarla cinguettando.

“ME NE FOTTO DEI SUOI MIGLIORI AMICI, TANTO AMMAZZERO’ ANCHE LORO UN GIOR- non è vero, Taemin è troppo carino- MA QUELL’ESSERE È TROPPO IDIOTA” continuò a cincischiare la maknae.

“È un po’ bipolare?” sentirono sussurrare in modo perfettamente udibile Hyuk a nessuno in particolare.

“Appena un attimo” aveva risposto nello stesso modo Jongin, facendo ridere i presenti e sorridere appena Leo. Ma bastò per far partire Sabrina con i suoi schiamazzi.

“Oh mio Dyo quanto è carino, me lo mangerei volentieri!” iniziò a cianciare spargendo cuori.

“Se non stai attenta ti azzanna lui, come ha azzannati Ravi, il leader e anche il manager” elencò Ayumi tenendo il conto con le dita. Nel frattempo alcune persone si stavano salutando civilmente, mentre Hakyeon rideva.

“Non sono cambiate per nulla da quella videochiamata” affermò.

“Sì, purtroppo per noi, voi e chiunque altro” aveva borbottato Silvia, che aveva preso il tofu come un’offesa personale.

“Quale videochiamata, scusate?” aveva chiesto Valery guardando le compari.

“È UNA LUNGA STORIA” schiamazzarono tutte e quattro in coro nonostante fossero a mezzo metro di distanza le une dalle altre. Ma se un comune essere umano sarebbe diventato sordo, la ragazza che aveva posto la domanda fu capace di ignorare bellamente l’urlata risposta per fiondarsi su Hongbin che stava parlando tranquillamente con Kyungsoo.

“MA TU SEI IL TIZIO FIGO DELLA BAMBOLA VOODOO!” ululò alla luna che manco c’era, dato che non era neanche mezzogiorno. Il povero quasi-maknae si guardò attorno spaesato, cercando appoggio nelle persone a lui più vicine. Sfortunatamente, la persona che gli stava affianco era Ken, il quale giustamente aveva approfittato dell’aria nei suoi polmoni per prenderlo per i fondelli da bravo maggiore.

“Perdonala, ha fatto la vostra conoscenza, mmm, più o meno quindici minuti fa” disse Sabrina tappandole assai poco delicatamente la bocca.

“Comunque ci credo che lui è tizio figo, è il visual dei VIXX che sono già abbastanza visual di per loro” affermò Silvia scrollando le spalle.

“Sì, era di Hyde a parte. Mamma mia che derp ragazzi” fu il commento di Seir.

“Ma quando mai? Io non perdo mai la mia bellezza” si pavoneggiò il leader scostandosi la frangia dalla fronte. Taekwoon gli diede un colpetto sul collo per tutta risposta, prima di tornare alla sua conversazione con Lay.

Conversazione molto silenziosa e fatta perlopiù di patataggine.

In compenso il trio medusa venuto male, come disse Silvia, stava schiamazzando nel modo più palese possibile, spintonandosi per i corridoi fino a quando Ravi spinse Taemin addosso a Valery, che urlò per non si sa bene quale motivo nell’entrare in contatto con il coreano. Nel frattempo Wonshik era stato bellamente picchiato e preso a calci dai compagni di band e da Kai, che ci stava trovando un sommo divertimento in tutta quella situazione.

“Se dovessi descrivere i VIXX in tre parole sarebbero concept, eleganza, wrestling. E credo che i motivi siano abbastanza chiari” disse Ayu guardando la scena con tenerezza, prima che le corde vocali di Sabrina si riattivassero a mezzo sputo dal suo orecchio, disinstallando dal sistema il timpano della più giovane.

“FERMI TUTTI! FERMI. TUTTI...”

Silenzio.

“DOPPIO PARRY!” urlarono le due Sare in coro, prima che la maggiore le zittisse con uno scappellotto.

“Esattamente, cosa siete venuti a fare qui oggi se non state provando?” chiese legittimamente la Unnie.

“Beh, diciamo che proveremo velocemente dopo che avranno finito di sistemare fuochi e luci. E poi devono discutere con i manager prima, per la scaletta... Insomma, proveremo per un quarto d’ora alla cavolo tra un po’, ma meglio arrivare prima” spiegò Kyungsoo, gesticolando appena.

“Chi tardi arriva male alloggia” disse Valery.

“Chi va a Verona perde poltrona” replicò Seir.

“Chi va a Milano perde il divano” si aggiunse Sabrina.

“Chi va a Torino perde il motorino” continuò Silvia.

“E chi va a La Spezia perde la zia” concluse Ayu, per poi continuare esitando, date le facce sconvolte dei coreani. “E la zia... sta a Forlì”.

Ken si mise a ridere talmente forte che si sdraiò per terra in mezzo al corridoio, aggrappandosi alla gamba di Leo che rimase impassibile e, anzi, gli tirò un calcio. Ravi e Taemin si erano spalmati addosso e si reggevano vicendevolmente così come i due maknae e il leader si dava un contegno.

Che perse quando Sabrina se ne uscì con un’altra delle sue. “Ma se dopo provate vuol dire che dovrete cambiarvi!”

“Beh... sì” asserì Yixing, confuso, mentre Jongin e Kyungsoo si scambiavano occhiate perplesse.

“Nel camerino” continuò la maggiore delle ragazze con convinzione.

“Di solito un camerino serve a quello” le fece notare l’altra maggiore.

“Giusto”. E Sabrina si diede alla fuga, chiudendosi in un altro magazzino stanza delle necessità e delle scope e si chiuse a chiave. “Ma no grazie! Troppi tettorali in una volta sola!” si udì attraverso la tavola di legno.

E tra i VIXX che stavano per sputare un organo a testa e gli EXO più Taemin che si guardavano l’un l’altro nella speranza di capirci qualcosa, le quattro ragazze restanti si fissarono, scrollarono le spalle e mollarono la Unnie lì.

“Voi non l’avete un po’ di fame?”.

 

-

 

Inutile dire che Sabrina, uscita dallo stanzino, si perse miseramente.

Fu Yesung a riportarla all’EXOvile senza spiegarci esattamente come avesse fatto a ritrovarla. Perché Yesung parla tanto, sì, ma quando non serve. E soprattutto, non in inglese, come ogni Super Junior che si rispetti.

Ovviamente, il pranzo era consumato da tutti i membri dell’SM family in un minuscolo spazio vitale. C’era gente arrampicata anche sui muri. Tipo Sehun, che fa Spiderman a tempo perso, almeno a detta di Sabrina.

Inutile dire che vi erano quintali e quintali e quintali di cibo che sarebbero bastati a sfamare l’esercito coreano. Ah, inutile specificare che di quei tanti quintali di cibo, un buon quarantotto percento era pollo, di qualunque sorta, forma o dimensione.

“Alla faccia della dieta” aveva sussurrato Valery in italiano.

“Mangerò come un maiale!” si lagnò Seir, che al pollo non sapeva resistere.

“Pumba, tu sei un maiale” commentò distrattamente Sara, mentre osservava ‘qualcosa di molto strano’, a detta sua.

“Ayu, quello è Kimchi” gli spiegò ridendo Jongdae, dopo che la ragazza era ferma da cinque minuti a osservare con l’occhio del porca troia la pietanza. Passò dunque a fissare col medesimo sguardo il cantante, che continuò a ridere.

“Porco kimchi!” esclamò decisa, facendo sì che Chen iniziasse a rotolare, non si sa bene come dato che fisicamente dove ci sta un corpo non ce ne può stare un altro e quella stanza era piena di corpi e di cibo.

Fattostà che si rimpinzarono fino ad essere satolli come uova sode. “Credo che se adesso mi soffiassi il naso ne uscirebbe del riso” asserì Seir, facendo ridere le più giovani, mentre la più vecchia si limitò ad un sorriso.

“Mi verrà un abbiocco di quelli che resterà scritto negli annali della storia” borbottò quest’ultima.

“Sì Unnie, i presenti ti faranno una statua e se la terranno in dormitorio” rispose Silvia. Leeteuk sputò l’acqua in faccia ad uno degli NCT, che non gradì particolarmente. Kyuhyun aveva invece dato il cinque alla collega evil maknae e in quel momento se la stavano ghignando in un modo assai poco implicito, mentre Ryeowook, Suho e Valery avevano lanciato un fazzoletto a testa a quella povera anima bagnata. Nel frattempo, tutti i membri dei SuJu prendevano per i fondelli il leader, che si stava scusando con il malcapitato in tutte le lingue che conosceva.

Ossia una sola.

Le due omonime si erano spiaccicate l’una sull’altra e avevano le convulsioni dalle risate.

“Mi fa male la pancia!” esalò la minore, le mani a reggersi la sopracitata zona, come se questa potesse staccarsi e abbandonare il luogo di sua spontanea volontà in cerca di pace.

“Comunque, alla faccia della dieta sul serio ragazzi!” scherzò Silvia indicando i miseri rimasugli di quello che si erano appena scofanati.

“Bah, io ho ancora fame” borbottò Onew, grattandosi la testa imbarazzato. Non pochi concordarono con lui. Le cinque italiane, dal canto loro, avevano la mandibola che spazzava il pavimento.

“Come, prego?” squittì Valery. “Voi avete ancora fame? Io non mangerò a cena probabilmente E VOI AVETE ANCORA FAME?”. Gli orientali si guardarono tra loro e poi annuirono.

“In realtà sono sorpresa che voi siate così sazie” affermò Amber.

“Alla faccia” bisbigliò Sabrina. “Beh, almeno state sicuri che non vi rubiamo il cibo” ci scherzò su.

“Ah beh, sarebbe stato difficile anche in caso contrario. Penso che gli unni nella loro epoca d’oro possedessero più grazia nel razziare rispetto al loro avventarsi sul cibo da morti di fame” commentò Silvia, fortunatamente in italiano. Peccato che l’altra maknae scegliesse sempre i momenti sbagliati per bere e finì per immedesimarsi in una miniatura della Fontana di Trevi, con l’acqua che le usciva dal naso.

Credo di star per morire” rise poi, tossendo e piangendo nello stesso istante. E perplimendo non poco i presenti, che tuttavia attaccarono a ridere pure loro. Qualcuno, tipo Eunhyuk, Siwon, Sunny e Baekhyun, si misero pure a lacrimare come la ragazza dai capelli mezzi turchesi.

“Beh, abbiamo Yixing. Ti cura lui” rispose Chanyeol.

 

-

 

Nel pomeriggio, le luci erano state fissate e i gruppi si accinsero a provare. Questo significò che le ragazze passavano il tempo a scappare da uno spogliatoio ad un altro tentando di non vedere troppi abs, o troppe trippette, in una volta. Ovviamente fallirono miseramente. Con relativa sincope.

“Io ammazzerò Ravi” ringhiò Silvia.

“No, non puoi. Primo, è il mio rapper preferito. Secondo, fallo per gli LR” rispose Ayu, che aveva avuto un salvataggio fulmineo da parte di Sabrina, che le aveva tappato gli occhi con una mano. L’altra era impegnata a serrare la bocca di Valery prima che potesse uscirsene con qualche commento anche solo lontanamente pervertito.

“Lo faccio per gli LR” si arrese infine la maknae.

Continuando il loro giro, rischiarono di perdere definitivamente Valery incrociando gli U-Kiss, poiché nel suo tentativo di fuga, venne afferrata dalla minore delle omonime per un braccio, ma per lo slancio fece una curva e si spiaccicò allegramente contro un muro, ammaccandosi il naso.

“Ops” cinguettò Sara, mollandola subito.

“Ti prego, fai il piccione” stava implorando nel frattempo Sabrina, rivolta verso Eli. Silvia fissò la lampada al neon sopra le loro teste in preda allo sconforto, mentre Seir raggiungeva una notevole sfumatura violastra nel tentativo di non ridere, rischiando di conseguenza il collasso di un polmone.

“Ma non vi si può lasciare da sole un momento che fate tutta questa confusione?” chiese loro Leeteuk, spuntando a caso da un corridoio alle spalle delle cinque.

“Ok, prima di tutto mi hai fatto venire un infarto, da dove sei saltato fuori” saltò in aria Sara, fissandolo con occhi sgranati tanto da far invidia a Kyungsoo. Il ragazzo si mise a ridere serenamente, mentre l’altra si metteva in modo molto teatrale una mano sul cuore.

“Secondo: sei il leader dei Super Junior, il gruppo con la stessa serietà delle iene del Re Leone, e ti lamenti del casino che facciamo noi?” chiese esasperatamente perplessa Silvia.

“Avete imparato dai migliori” rispose il maggiore ampliando il suo sorriso.

“Oh mamma” si lasciò sfuggire Sabrina, schiaffandosi una mano in faccia.

“Ah, comunque sono venuto a cercarvi perché parlavo con i miei membri e Ryeowook è venuto a scoprire che fate un liceo artistico e ha una richiesta...” iniziò a spiegare Leeteuk, mentre gli U-Bacini salutavano cordialmente e se la davano palesemente a gambe.

“Sarebbe?” chiese, non senza un po’ di timore Seir.

“...potete disegnargli una giraffa?”.

 

-

 

Non ci fu molto da fare quel pomeriggio. Le tre ragazze di Arti Figurative disegnarono diverse giraffe e anche altre cose a richiesta, divertendosi con vari idol dei vari gruppi presenti, mentre le due ragazze di Multimedia variavano le loro attività dal disegno allo schiamazzare chiassosamente.

“Vi ripeto che Jung Taekwoon disegna meglio di me” affermò con sicurezza la maknae, mentre l’altra maknae aggiungeva in automatico un ‘oppa’ dopo il nome del cantante, il quale, chiamato in causa, aveva chinato la testa ridendo imbarazzato.

“Non so se qualcuno disegna peggio di Leo hyung” s’intromise Wonshik, ricevendo un calcio dal maggiore.

“Sì, io” replicò Silvia, sicura di sé stessa.

“E mia madre” aggiunse Ayu, mentre disegnava una grande papera seguita da dodici paperotti, ognuno recante un nome diverso. “È più grande Sungmin oppa o Shindong oppa? Non ricordo sinceramente” se ne uscì poco dopo, battendosi la matita sul mento in modo ritmato.

“Shindon- aspetta. Vuoi dirmi che quelli siamo noi SuJu?” chiese Heechul sporgendosi da sopra la sua biased.

“Yup”

“E... perché delle papere?” chiese Kyuhyun, alzando la testa dal suo telefono, mettendo in pausa il gioco di guerra che aveva avuto tutta la sua attenzione fino a quel momento.

“Perché il vostro leader viene chiamato papera. E quindi lui è mamma papera e voi siete i suoi paperotti” spiegò seria la maknae.

“...non so se ridere o trovare la cosa adorabile” borbottò Seir dal suo angolo dove si intratteneva con i Tettorali.

“Non voglio osare pensare cosa tirerai fuori con noi” rise Baekhyun.

“Il sistema solare” rispose quella.

“Oh santo cielo” rise Key, “Ma hai pensato a tutti?”

“Naaaaah~”

“E per noi avevi qualche idea?” chiese N, sinceramente curioso. A quel punto Sara alzò lo sguardo, incrociò gli occhi di Silvia e si mise a ridere assieme a lei.

“Quando fanno così è perché non lo volete realmente sapere” affermò Valery, mentre le due maggiori e tutti gli EXO annuivano a quelle parole.

“No, dai, ora sono curioso” mise il broncio Ken, appendendosi alla serious-maknae.

“Ok. Avevamo pensato ai dei pffffffff- lottatori su un ring ahahahahaha” rispose quella in un modo poco serious. E furono non pochi a raggiungere il pavimento sganasciandosi dalle risate.

E ovviamente in quell’istante arrivò uno dei manager dei VIXX, che stava cercando disperato i sei ragazzi perché questi erano evasi, fortunatamente già bardati per le prove, dal loro camerino, senza dire niente, per rifugiarsi in quello di EXO e SHINee, dove per un qualche arcano motivo stavano anche i Super Junior. Si stava un tantino stretti in quel camerino, considerando che c’era gente coreana senza fondo che ancora mangiava, Kai che ballava a caso con somme acclamazioni da parte di Tae-ofu e Ravi-olo, le ragazze stravaccate per terra che disegnavano e alcuni sovraeccitati, Heechul e Ken per dirne alcuni, che saltellavano ovunque.

“Ragazzi!”

“Mickey Mouse manager hyung!” strillò Hyuk scavalcando con un balzo sia Sabrina che Valery e passando sopra Sara con un secondo, venendo imitato dai restanti VIXX poco dopo. Naturalmente le tre non li cagarono di striscio.

“Non avete paura di essere calpestate?” chiese Hakyeon, che da bravo leader aveva avuto un minimo di Garbo, assieme a Leo.

“Ehi, abbiamo frequentato quella trappola mortale del liceo artistico, siamo temprate nello spirito” aveva risposto Sabrina mostrando il pollice alzato, mentre dalla sua destra la seconda maknae completava la frase con ma non nel corpo.

E mentre rideva, N fu recuperato dall’orecchio dal manager e portato via.

 

-

 

Verso le otto di sera, l’interprete Kim venne a bussare alla porta del camerino.

“Ragazze vi porto a cena” disse semplicemente.

“CENA?! MA SE A PRANZO ABBIAMO MANGIATO PER LA SETTIMANA A VENIR- ok, arriviamo” rispose Sabrina in italiano, facendo ugualmente sbellicare i presenti anche se non avevano compreso una mezza lenticchia.

“Ci vediamo in Hotel~” aveva canticchiato Jongdae salutandole con la mano, alche Silvia si era girata e aveva puntato il dito contro i coreani.

“È una minaccia per caso?” sussurrò assottigliando gli occhi.

“Può darsi!” esclamò Sehun, mentre Suho scuoteva la mano sconsolato. Poi la porta si chiuse e il gruppetto di sei iniziò a marciare in silenzio.

“Comunque a Leeteuk sono piaciute le mie papere” aveva borbottato senza nessun preavviso o nesso logico Sara, mentre si accomodavano nel van. “Era fiero di essere mamma papera” continuò, allacciandosi la cintura di sicurezza.

“Le papere sono carine” confermò Sabrina, battendole una mano su una spalla in modo da mostrare il suo supporto. Dietro di loro, Valery e Seir si erano addormentate nel giro di un millesimo di secondo di sasso sulle spalle di Silvia, che fissava spiritata davanti a sé per non fare la stessa fine. Tuttavia, fallirono tutte e tre cinque minuti dopo massimo, con sommo divertimento da parte dell’interprete.

Si svegliarono circa mezz’ora dopo, arrivate nel locale dove dovevano cenare. “Ragazze, ripigliatevi” biascicò Sabrina, spiaccicandosi in faccia una mano per poi stropicciarsi gli occhi. Silvia riaprì gli occhi subito per poi scrutare i dintorni accigliata, Valery grugnì, Ayu spostò appena la testa per poi lasciarla ricadere e Seir non diede cenno di aver sentito il richiamo. Alla seconda sollecitazione, le due che avevano accennato al risveglio aprirono gli occhi a tutti gli effetti, mentre dovettero praticamente scaraventare la seconda maggiore giù dal van per destarla.

Per poi venire inseguite da lei per tutto il parcheggio, rischiando di venire investite tre volte e guadagnandosi rimproveri in dialetto coreano, ai quali risposero scusandosi in una lingua a caso, ridendo e schiamazzando.

“Ora capisco perché non sono diventato un manager” ridacchiò l’interprete quando Valery si nascose dietro di lui cercando di sfuggire alla maggiore delle omonime che tuttavia l’afferrò comunque e se la caricò a mo’ di sacco di patate, seguita dalle altre tre che ridacchiavano con assai poco contegno.

Come precedentemente annunciato, non mangiarono un granché a cena. In realtà, fu già un miracolo se riuscirono a mangiare, dato che ogni tre secondi si distraevano perché non capivano una parola del menù, perché una parola gliene ricordava una italiana e così via. Per non parlare delle due maknae che, a metà del pasto, intrapresero una profonda discussone che riguardava gli orientali e il riso.

“La mia domanda è: gli orientali ce lo avranno mai il cagotto?” chiese Sara, alzando gli occhi dal presunto kimbap e fissando i presenti. Sabrina fu rapida a coprirsi la bocca con un fazzoletto prima di sputare il riso, Valery non così tanto con l’acqua, rischiando di soffocarsi. Purtroppo la sweet maknae era seria come non mai e la maknae vera e propria appariva interessata.

“Non so. Ma perché ti è venuto in mente?” chiese Silvia. L’altra indicò con un cenno le loro ciotole di riso bianco.

“Beh, quando in Italia abbiamo mal di pancia mangiamo riso in bianco per farcelo passare. Gli orientali vivono di riso bianco. Di conseguenza gli orientali non dovrebbero mai avere il cagotto”.

“Sì, la questione regge”. Le due si sorrisero l’un l’altra furbamente per poi tornare a nutrirsi con tutta la tranquillità del mondo, ignorando le altre persone sedute al loro tavolo, le quali avevano la mandibola che spazzava il pavimento da quanto tenevano la bocca aperta, esterrefatte.

 

-

 

It’s raining man! Allelujah! urlò a pieni polmoni Sabrina lanciandosi di panza sul letto che le era stato assegnato, nella camera delle genitrici. Una cosa simile era accaduta nella stanza della maknae-line, con l’unica differenza che Silvia cantava Fly dei GOT7. Tornando alle due maggiori...

“Ommioddio, questo letto è maledettamente comodo” aveva bofonchiato Sara dopo aver raggiunto la compare sull’altra sponda del letto, mangiucchiandosi un po’ di cuscino.

“Le altre tre non devono sapere che abbiamo un letto matrimoniale o-“
“Oh, ma quanto siete belline! Due cuori e un lettino!”

“-o si metteranno a fangirleggiare. Soprattutto Ayumi” aveva concluso con un sospiro la maggiore, mentre la sopracitata ragazza aveva iniziato a ridere e volteggiare con gli occhi a cuoricino, prima di evadere alla velocità della luce urlando la lieta novella alle altre due compagne.

“Finalmente madre e madreh si comportano come moglie e mogliah. Dormono vicine-vicine sul lettone” cinguettò la ragazza spalancando la porta della propria camera, composta da una strana sorta di letto matrimoniale con sopra un letto a castello girato nell’altra direzione. Valery aveva subito conquistato la vetta e da lì rispose.

“Quanto sono carine!” diede retta alla minore, mentre Silvia annuiva.

“Quelle due si devono sposare. Tanto in Italia è legale” aveva affermato.

“Cosa è legale?”. A quella voce improvvisa, le tre cacciarono un urlo acuto in sincro e si girarono verso la portafinestra che conduceva all’inesplorato balcone. Lì se ne stava Heechul, comodamente appoggiato ad uno stipite, ghignate e con un sopracciglio sollevato per la reazione delle tre.

“TU! MI HAI FATTO SALIRE L’ORCO PORCO!” urlò Sara, chiaramente in italiano, lanciando un cuscino al ragazzo che se la rideva non poco.

“Stavamo parlando dei matrimoni tra due maschietti o due femminucce, che ora sono legali nel bel paese” rispose Valery nel frattempo, dopo essersi infilata due calzini identici nella mani e usandoli tipo burattini che si baciano.

“Interessato?” chiese Silvia.

“In che senso?” ribatté lui.

“Ah boh, magari tu e Leeteuk o Donghae ed Eunhyuk ci fate un pensierino” rispose Silvia senza pensarci due volte. La maggiore delle tre iniziò a ridere talmente forte da rotolare giù dal letto a castello, mancando fortunatamente Sara, la quale tossiva in modo teatrale per colpa di saliva andata di traverso. Heechul invece aveva ampliato il ghigno.

“Chissà” aveva risposto. Poi aveva salutato con la mano e se ne era tornato in camera sua. “Ah sì, abbiamo le camere comunicanti! Leeteuk mi ha mandato a dirvi che se avete bisogno di qualcosa, mamma papera è disponibile!” aveva urlato ridendo.

“Viva mamma papera!” aveva risposto Sara, resuscitando. Si voltò poi sorridendo verso le altre due e: “Sopraluogo?” propose.

Due minuti dopo avevano recuperato le maggiori e si muovevano silenziosamente per i corridoi alla mo’ di Kronk delle follie dell’imperatore. Come le peggio stalker si posizionavano in modo del tutto casuale vicino a delle porte, cercando di capire origliando chi fosse ospitato al suo interno.

“Riassumendo, le nostre stanze sono una di fronte all’altra, noi abbiamo Leeteuk, Kyuhyun e Heechul da una parte e Leo, N e Hyuk dall’altra, mentre voi a destra avete GDragon e Taeyang e a sinistra Yesung e Ryeowook. Poi in quella porta laggiù sull’angolo ci stanno i restanti VIXX e i restanti Big Bang, quelle due camere sono apparentemente vuote e lì abbiamo tutta la zona Girls’ Generation e NCT. In quell’altro corridoio ho visto Yixing che bussava a tutte le camere perché s’era scordato la sua e quindi presumo ci siano gli EXO e gli SHINee, dato che ad un certo punto gli ha aperto Jonghyun” elencò Silvia, scribacchiando su una mappetta precedentemente disegnata sull’immancabile sketchbook della vicina di pianerottolo.

“Da qualche parte ci sono degli altri gruppi femminili ma boh, non ho capito bene chi è dove. Ah, le due camere apparentemente vuote appartengono alle F(x) che non si sa bene dove fossero, ma le ho viste entrare prima” aggiunse Seir.

“Poi boh, da qualche parte ci saranno le stanze per i gruppi che arrivano domani” concluse Sabrina, sbadigliando. “Io vado a dormire. Sono morta” concluse, trascinandosi assieme all’altra maggiore nella sua stanza, lasciando le tre maknae nella loro.

“Io vado a vedermi il panorama” se ne uscì Silvia di punto in bianco, spalancando la portafinestra e uscendo sul balcone, trovandosi Kyuhyun con la schiena appoggiata alla balaustra e le braccia incrociate al petto.

“Buonasera” ghignò quello.

“L’83 line sta facendo le cose zozze e ti ha mandato fuori dalla stanza?” chiese la maknae al maknae, senza riuscire a trattenersi. L’altro sollevò un sopracciglio, per poi far guizzare lo sguardo dietro alla sua interlocutrice, dove le altre due si era spatocciate per terra e ridevano fino alle convulsioni.

“Hai detto una cosa simile anche a Heechul prima, vero?” chiese, ignorando bellamente la voce di Leeteuk che lo riprendeva per il mancato onorifico. Sara aveva attaccato a ridere ancora più forte una volta compreso che i due maggiori dei Super Junior avevano sentito perfettamente le uscite di Silvia. Valery, dal canto suo, stava tentando disperatamente di lavarsi i denti, ma era la terza volta che sputava il dentifricio sullo specchio in preda al delirio generale.

“Sì, l’ho fatto. Sai, quando ci vuole, ci vuole. Perché, che ha fatto?” chiese la più giovane, curiosa.

“Ah, è entrato in camera e ha proposto una fuga amorosa a Junsoo hyung e poi è andato in bagno cantando Love is an open door” rispose il minore di casa SuJu, scrollando le spalle.

“Questa cosa che lui si creda Anna di Frozen, e anche Elsa occasionalmente, deve finire. Mi sto preoccupando” borbottò l’italiana, scuotendo la testa.

“Credo di star per perdere il pancreas” esalò Sara alle sue spalle.

“Credo che Yesung abbia le mie mutande” si sentì la voce del leader, seguito dal sonoro sputacchio di Valery, che ancora si stava lavando i denti.

“Sis, ancora?!” le urlò Sara, in preda alle risa isteriche.

“Questa volta era acqua, ho lavato lo specchio!” rispose la maggiore nello stesso modo.

“Sarà una notte lunga e tempestosa” commentò Silvia.

 

Effettivamente, l’indomani mattina vi era gente con una gamba depilata e l’altra no, gente chiusa fuori sul balcone, gente che passeggiava per il corridoio in mutande... a tal proposito.

“MA PORCO BAE BAE, COPRITEVI VOI DUE!” era stato il tormentone dell’una e mezza quando Silvia, aprendo la porta della stanza per recuperare un caricabatterie dalle due maggiori si era trovata i due ragazzi del 1988 dei Bigbang nel corridoio che chiacchieravano amabilmente in boxer. Così, a gradire.

Il fattore mutande era stato piuttosto famoso in quella nottata. “Yesung ci ha gentilmente comunicato che ha scambiato le sue mutande con quelle del leader. Alle fottute due di notte ha bussato alla porta per dircelo perché aveva voglia di fare conversazione e Ryeowook l’aveva sbattuto fuori dalla stanza per questo” aveva raccontato Sabrina, mentre tentava di non addormentarsi sulla sua colazione.

“Poi alle tre è stata la volta di Chen che si è sognato la sveglia e ha destato tutti gli EXO, metà Super Junior e Girls’ Generation e noi perché era profondamente convinto che fosse tardi. Non accorgendosi che erano le tre e diciassette” continuò Sara.

“Oppure se ne era accorto, ma perché no” commentò Silvia.

“Noi siamo dovuti andare a placare i nostri altri vicini di stanza perché N picchiava Hyuk, che picchiava Leo, che picchiava N. E ovviamente, Ken rideva senza essere di nessuna utilità, e le ha prese da Silvia per questo” riferì Ayu.

“Io non ci ho capito nulla, ma a stasera non ci arrivo” concluse Valery, sottolineando le sue precedenti parole con uno sbadiglio.

“Secondo giorno” sillabò Silvia, mandando giù una generosa sorsata di caffè.

 

-

 

Quando arrivarono nuovamente i quei backstage camminando assieme agli EXO e una persona si lanciò con la stessa delicatezza di una donna-cannone sulla schiena di Yixing urlando qualcosa a caso in cinese mandarino fu chiaro a tutti che era arrivato Jackson con GOT7 a seguito.

“Io torno all’hotel” biascicò Silvia con un tono sconfitto, mentre l’esuberante ragazzo faceva ciò che sapeva fare meglio.

Cioè un sacco di fracasso.

Tuttavia, Silvia cambiò idea in uno virgola due secondi poiché dalle loro spalle spuntarono in tutto il loro non indifferente splendore anche i restanti six dei GOT. E dunque anche Mark. Del quale la maknae si era profondamente innamorata, in senso figurato. Più o meno.

“Scherzavo, resto. Non trovate anche voi che sia una splendida giornata?” cinguettò sempre la maknae, sorridendo con tutti i denti che possedeva. Sara alzò gli occhi al cielo, la vicina di pianerottolo e la unnie ridacchiavano e Valery fissava un punto imprecisato del muro persa in chissà quali pensieri.

“Scusatemi un secondo. Ma arriva altra gente?” chiese, a nessuno in particolare.

“Ehm... così pare?” rispose Sabrina.

“...ma anche i B.A.P?”

“Lo spero per loro o vado a prendere a calci nel deretano Choi Junhong fino a portarlo qui” replicò Silvia, scrocchiandosi le dita delle mani.

“Ricordati di portarti dietro una scaletta per arrivarci con più comodità. Non sottovaluterei la sua altezza” borbottò Sara in risposta, massaggiandosi il pizzetto che non aveva.

“Torno in Italia” affermò Valery.

“Buona fortuna” le risposero le altre quattro in coro, guadagnandosi un’occhiata ferita dall’amica alla quale risposero ridacchiando. Poi Ayu si rigirò verso i GOT7.

“Adesso voglio sapere chi ha partorito il concept di Just Right. Per due motivi sostanzialmente. Motivo numero uno: io mi guardo cose come If U Do e Hard Carry... e poi mi ritrovo sta cosa. Motivo due: è una delle cose più belle che abbia mai visto”. I ragazzi si misero a ridere.

“Qualcuno mi dica che Bang Yongguk resta a casa” esalò Valery.

“Certo, lasciano a casa il leader. Mi pare logico” commentò la madre-padre con sarcasmo.

“Esatto. Per fare un piacere a me” rispose l’altra.

“Ma smettila” le disse Sabrina. Compito che sarebbe spettato a Silvia, se non fosse stata ridotta ad una brodaglia per colpa di Mark.

“Tu guarda ‘sto mandarancio che c’ha afflosciato la maknae” scosse la testa Sara, patpattando la testa della compare.

“...non dirmi che l’hai chiamato mandarancio perché parla in mandarino, ti prego” pregò Sabrina fissando dritta negli occhi l’altra delle Arti Figurative con un tono lamentoso. L’altra la fissò a sua volta per poi sorridere e scrollare le spalle.

“Sai come si dice: i tali con l’anello erano la compagnia dell’anello; loro col cinese, la compagnia degli agrumi”.

“...credo che tornerò in Italia con te Val”.

 

-

 

In quella mattinata successe di tutto. Avendo montato luci, il programma della mattina e del primo pomeriggio era provare i microfoni e l’audio per i vari gruppi. Questo voleva dire che si dovevano trovare tutti in quella location nel giro delle otto del mattino, più o meno.
Naturalmente, neanche a dirlo, arrivarono tutti assieme e l’unica soluzione fu rinchiudersi nel camerino degli EXO per sopravvivere alla marea di coreani che si saltavano addosso gli uni sugli altri nel tentativo di salutarsi e gli ammassamenti di ragazze che si fermavano a chiacchierare.

No, le cinque se ne stavano con l’orecchio sinistro appoggiato alla porta, aspettando un via libera da parte del manager degli EXO, che aveva avuto pietà delle loro anime e si era lasciato coinvolgere, pur ridacchiando confuso quando le italiane gli avevano sbattuto la porta in faccia.

Tuttavia vi era un complotto alle loro spalle che ben presto si mostrò in tutto il suo splendore.

“In che senso dobbiamo cooperare nella prova dei microfoni?” aveva chiesto la maggiore con una voce ridicolmente acuta mentre puntava minacciosamente il suo mollettone extra-large verso quel pover’uomo del manager, che si era preso l’incarico di comunicare loro la lieta novella.

“Nell’unico senso possibile...? Suppongo” aveva risposto Silvia dal retroscena.

“Ma! Ma- ma- ma- ma...!” balbettò Sabrina.
“Machine!” concluse Ayu, mentre si innalzava dal suo seggio per seguire senza particolari proteste quello che la maggiore vedeva come un boia.

Cinque minuti dopo i due umori contrastanti si erano uniti in una sol cosa: le cinque marciavano dirette verso il palco cantando a gran voce e con molto patriottico coraggio la parte dell’inno italiano che comunicava al meglio, a loro parere, il loro stato d’animo: “Stringiamoci alla corte, siam pronti alla morte, siam pronti alla morte l’Italia chiamò!” ruggirono in sincro, lanciando un grido di approvazione mentre poggiavano in contemporanea il loro piede sul palco.

“Porco schifo! È un palco abnorme!” si lasciò sfuggire Silvia a voce un tantino alta, facendosi così individuare da un membro dello staff che sorrise e marciò loro incontro, sbrodolando qualcosa in dialetto.

“Ragazze, sono lieto di presentarvi il vostro capo per questa mattinata. Lui regolerà i microfoni in base a quello che voi gli direte” disse l’interprete Kim, mentre le cinque si scambiavano delle occhiate perplesse.

“Cosa dovremo fare esattamente?” si degnò poi di dare voce al quesito di tutte Sabrina.

“È molto semplice: vi sistemerete tutte in un settore abbastanza lontano dal palco e da lì avrete delle radioline e ci comunicherete come regolare o meno i microfoni affinché si sentano bene le voci degli Idol”.

“Eh ma mica li conosco tutti per nome!” obbiettò Sara, spalancando gli occhi.

“Immagino” rise l’interprete. “Li faranno cantare uno per volta e poi li sistemerete di conseguenza. Poi canteranno e così vi accerterete dell’efficienza del volume”.

“Ah ok” asserì Valery.

“Bene allora, ragazze! Alle vostre postazioni!”

Postazioni che ci misero secoli a raggiungere perché lo spazio era dannatamente grande e per arrivarci vi erano da attraversare numerosi cunicoli e cunicoletti i quali formavano un vero e proprio labirinto al di sotto dei seggi che sarebbero stati successivamente occupati da miriadi di fan. Con la differenza che nessuno dello staff si era degnato di indicare loro fisicamente la strada.

“Finalmente! Ce l’abbiamo fatta!” urlò Sabrina dopo che ebbe raggiunto la sua postazione.

“Sei arrivata ultima... lentona!” si sentì la voce di Sara all’interno della radiolina, conseguenti ronzii di essa permettendo.

“Non rompere i cornicioni” sbuffò la maggiore.

“Ehm... ragazze? Possiamo iniziare?” chiese la voce dell’interprete, il quale stava palesemente cercando di reprimere il WaDaFak crescente nel suo petto. Al via libera delle ragazze fecero sistemare il primo gruppo, al quale ne seguirono molti altri. Troppi altri.

Quando fu il turno degli EXO, Silvia non poté fare a meno di esimersi dal commentare: “A Chen potete anche spegnerlo il microfono”. A parte questo non andò poi troppo male e le tre furono libere di dileguarsi il più velocemente possibile.

Perdendosi anche nel ritorno.

 

-

 

Mentre vi era il gran fermento per gli altri preparativi, le cinque vennero sfruttate per questa e quella commissione in giro per il backstage, tipo andare a recuperare gli ultimi idol, fare presente ad alcuni gruppi che dovevano provare le coreografie e via dicendo. Nel farlo, si imbatterono e videro cose che i comuni mortali non avrebbero mai dovuto vedere. Tipo Heechul che sbaciucchia gente a caso, perché era felice. Quando ci provò con Silvia, rischiò di essere castrato.

Oppure quando arrivarono a distanza di pochi secondi gli uni dagli altri i BTS e i B.A.P. I primi li sentirono arrivare anche da Busan, probabilmente, dato che il Backstage sembrava voler crollare. Ovviamente la maggior parte della colpa andava ad Hoseok che pareva aver ingerito un’eccessiva dose di caffeina. Probabilmente si era appropriato della porzione che spettava a Yoongi, dato che quest’ultimo esprimeva la stessa voglia di vivere di una vongola. Jungkook conversava amabilmente con il leader, mentre Seokjin rideva tenendosi lo stomaco. Infine, la 95 line camminava fianco a fianco sottobraccio, scherzando in modo molto rumoroso.

“Oh-oh” disse Sara, girandosi verso la vicina di casa che si era tuttavia già gonfiata d’aria, pronta per declamare il suo urlo di battaglia.

“LA VMIN!” strillò senza riuscire a contenersi. I due ragazzi si girarono un po’ perplessi e alquanto preoccupati, tutti gli altri BTS ridevano, Sabrina faceva finta di non conoscere nessuno dei presenti, Seir si era spiattellata addosso alla maggiore mentre provava disperatamente di non soffocare dal ridere, Sara tirava testate ad un muro chiedendo il perché a Krisus e Valery si massaggiava con fare inquietante la fossetta sul mento più sexy Gaston.

Fu in quel momento di stallo che i B.A.P. apparvero in tutto il loro splendore. La prima ad accorgersene fu Sara, che aveva ormai una macchia rossa sulla fronte assai poco gradevole a furia di colpire a craniate la parete. Aprì la bocca, per poi chiuderla nuovamente, infine diede un’altra testata al muro per rimanere lì ferma immobile. “Tiratemi fuori da qui” biascicò mugolante. Silvia era appesa alla VMin, Sabrina era ancora troppo impegnata a fingere di essere capitata lì per caso, Sara stava ancora in terra a ridere e Valery... Valery se ne accorse, prese fiato e...

“SARAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”

“Seh, me ne sono accorta sis” rispose quell’altra senza muoversi di un millimetro e mangiandosi dell’intonaco.

Quando la ragazza provò a darsi alla fuga per colpa di un Bang Yongguk selvatico, Sabrina si ripigliò e saltò tipo Uomo Ragno addosso alla malcapitata, finendo così per ruzzolare per terra.

“Tu non vai proprio da nessuna parte!” aveva strillato la maggiore.

“Splendida giornata, non trovate?” se ne era uscito allora Daehyun inspirando profondamente. La maknae, ancora appesa a una delle sue ship preferite, annuì con pathos. Il tutto mentre Himchan si stava accertando se Sara-piccola avesse o meno un trauma cranico.

Ancora dopo, Ayumi fu mandata a recuperare proprio i BTS dal loro camerino perché dovevano fare le prove. Spalancando la porta la ragazza dichiarò: “Ok, coreani! Il tempo delle vostre prove è giunto!”. In inglese, pregando che Namjoon capisse quello che stava dicendo.

Per fortuna, il leader interpretò correttamente e intimò agli altri di sollevare i deretani. Al seguito di questa sollecitazione vi furono non poche lamentele, Yoongi si fece sfuggire un paio di brutte parole e Jimin chiese chi è che glielo faceva fare.

Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare” rispose la ragazza tutto d’un fiato e guadagnandosi non pochi sguardi perplessi. Coì decise che, figura da psicopatica fatta, tanto valeva completare l’opera. “Non vi attardate. Guai a voi, anime prave!” esclamò, per poi scappare in fretta dalla stanza.

Nel frattempo, Sabrina e Silvia erano andate a distribuire bevande ai GOT7, i quali stavano cretineggiando apertamente. Tant’è che fecero ridere Jackson mentre beveva e lui, per non strozzarsi, sputazzò tutto il liquido per terra e anche un po’ addosso a Bambam.

“Bareah!” esclamò Silvia, balzando di lato per evitare la scia bagnata. Sabrina aveva recuperato uno straccio alla velocità della luce e lo aveva lanciato in faccia all’artefice di quel casino, che stava tossendo e ridendo nello stesso momento.

“Senti tu, Jackson Pollock, pulisci un po’!” comandò, per poi uscire con maknae a seguito.

Nel corridoio trovarono Ayu, la quale nascosta dietro un angolo fangirleggiava in compagnia di Hani delle EXID sulle Oh My Girl. Inevitabilmente si aggiunse anche la maggiore delle italiane, mentre la più piccola cambiava strada con tutta la nonchalance possibile.

Ultimo delirio, ma non per importanza, fu il pasto. Qualcuno ebbe la brillante idea di ficcare a tradimento dei cetrioli dentro al... al qualunque cosa stessero mangiando. Sabrina fu l’unica a mangiarli come una comune mortale, poiché Seir e Valery li avevano messi da parte, non gradendoli. Furono le due maknae ad avere la reazione più curiosa: Silvia si mise le mani in volto e iniziò a scuotere la testa mentre Ayu attaccava a ridere fino alle lacrime.

“Cetrioli...” sussurrò la prima in tono sconsolato.

“AHAHAHAH CETRIOLI AHAHAHAHAH” ripeté la seconda, rotolando.

“Che... succede?” chiese Suho, alquanto perplesso.

“Ah, non fateci caso. È da quando sono tornate dalla Polonia che si comportano così. A quanto pare davano loro da mangiare una miriade di cetrioli e quindi adesso non li possono più vedere, tantomeno mangiare, o succede... questo” spiegò Sabrina, con relativa tranquillità.

“È come se avessero contratto una sorta di allergia. Soprattutto Sara” aggiunse Valery.

Sara ci mise una vita a finire di mangiare tra una risata e l’altra, rischiando di strozzarsi un’ottantina di volte.

 

-

 

La sera la loro guida/interprete portò le quattro a provare il cibo di strada, con somma approvazione della sweet maknae che era da tutta la vita che voleva farlo, ma in generale anche delle altre. Perché il cibo è vita.

Satolle come uova sode, se ne erano tornate in albergo per concedersi un meritato sonno.

Che non fu loro concesso, naturalmente.

A parte qualche simpatico rematch della nottata precedente, si erano aggiunti altri gruppi. Quindi bussò alla loro porta Namjoon, colto da una strana ispirazione che lo portava al volersi esercitare in inglese aulico all’una di notte accompagnato da J-Hope, il quale aveva iniziato a correre per la stanza urlando, e Suga, che si era addormentato sulla prima zona morbidosa disponibile.

Abbandonata Valery in camera nel tentativo di contenerli per andare a cercare Jin perché si ripigliasse quei tre, le due maknae si imbatterono in Himchan che chiacchierava con Suho su quanto fossero comodi i culi di Jongup e Sehun. Inutile dire che Silvia trovò il discorso interessante mentre Sara sgranava gli occhi oltre ai limiti umani. In tutto quello, Seokjin era occupato a fare da mamma chioccia ai tre maknae. Alle due ragazze disse che era Namjoon a dover badare a Hoseok e Yoongi.

Silvia gli rispose assai poco cordialmente che entrambi stavano facendo un pessimo lavoro.

Sempre girovagando in quella zona, trovarono Daehyun che stava importunando Jongup mentre Zelo si era placidamente addormentato. Yongguk in tutto quel macello lavorava.

Silvia andò a chiamare Valery per mandare a dormire il leader e scacciare dalla loro camera il cavallo, il ghiro e Shakespeare. Tornando, le due appresero con somma disperazione che Daehyun aveva preso ad importunare anche Ayu, che oramai era troppo cotta per opporsi.

“Lascia stare quella povera donna e quel pover’uomo, tu piaga d’Egitto che non sei altro!” ruggì Silvia.

“Tesoro mio bellissimo, vai a dormire, che hai sonno” diceva invece Valery.

Inutile dire che le tre rimasero invischiate in un miscuglio eterogeneo di B.A.P, BTS e Suho per davvero troppo tempo.

Le due maggiori, nel frattempo erano state reclutate dagli INFINITE perché questi ultimi avevano perso sia il maknae che Dongwoo e avevano chiuso in uno sgabuzzino il leader.

Dimenticandosi quale sgabuzzino fosse.

 

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Andate a dormire alle cinque del mattino più o meno. Le tre poterono godersi finalmente qualche meritata ora di profonde nanne, dato che ci sarebbero state le prove generali del concerto di quella sera e non volevano rovinarsi la sorpresa.

E sinceramente, ne avevano fin sopra i capelli di quei matti e un sano pomeriggio libero per visitare Seoul era un’idea ampiamente più allettante.

Dopo aver pranzato girarono la città in lungo e in largo, comprando souvenir e facendo foto da brave turiste, godendosi appieno il loro viaggio della maturità.

Vero le sei di sera tornarono in albergo per sistemarsi a dovere per la serata.

“Dobbiamo essere fighe signore” aveva decretato Sabrina.

“A me basterebbe non assomigliare alla sposa cadavere” aveva ribattuto Ayu, riferendosi alle profonde occhiaie che tutte e cinque avevano.

“Fondotinta” aveva risposto Valery. “Chili di fondotinta”.

E così dopo doccia, trucco e parrucco, ossia un po’ di fondotinta e una spazzolata, le tre furono scortate nuovamente nel mondo esterno, dirette al concerto.

Il luogo dove esso si sarebbe tenuto sembrava diverso, gremito di gente com’era. E cinque avevano naturalmente dei posti molto belli, e da sedute, grazie al cielo.

“Se fossimo state in piedi penso sarei morta alla prima canzone” borbottò la unnie.

“E la mia povera schiena non avrebbe gradito” rispose Sara.

Chiacchierano e unendosi ai cori sporadici delle varie fan, stringendo i loro cinque diversi lightstick, aspettarono che tutto iniziasse.

Finalmente le luci calarono e le prime note si diffusero nell’aria facendo urlare tutte le persone attorno a loro. In quel momento le ragazze si girarono per guardarsi negli occhi, le une con le altre.

Quando tutto era cominciato, nessuna di loro si sarebbe mai aspettata quel finale. Quando il progetto era finito, nessuna di loro credeva veramente nel si chiude una porta, si apre un portone. Se qualcuno avesse detto loto tutto ciò che avevano passato o anche solo una parte di quello che avevano riso loro non ci avrebbero creduto. Eppure erano lì, con i timpani messi a dura prova per gli strilli e il volume della musica e un grosso sorriso stampato in volto e negli occhi.

Le cinque ragazze si presero per mano e cominciarono a guardare il concerto, perché dopo di esso sarebbe successo qualcos’altro. Forse sarebbe stato qualcosa di meno eclatante, ma chi può dirlo?

Se chiusa una porta si apre un portone, chiuso il portone... che succederà mai?

 

 

FINE.

 
Angolino nascosto nell'ombra:
Ebbene sì, dopo molto, mooooolto tempo dalla pubblicazione della prima parte di questo Epilogo, la storia si conclude qui.
Sinceramente sono molto contenta. Contenta di avercela fatta nonostante tutte le avversità, gli impegni, i ripensamenti. Sono passata da scrivere un capitolo in dieci giorni a non riuscire a scriverne uno in un anno, con pochi passaggi in mezzo. Per questo la storia ha perso quella piccola porzione di popolarità che aveva e della quale io sono stata tanto orgogliosa. E lo sono tutt'ora: sono soddisfatta di questa storia. Forse non di come è venuta ma di quello che significa per me e ha significato, anche se solo per qualche momento, per voi. Quando nelle recensioni leggevo che qualcuno di voi si era risollevato un po' il morale per questa storia che rasenta il demenziale (volendo usare un eufemismo) non potevo fare a meno di sentire una punta di orgoglio. Per quanto mi riguarda, questa storia presenta in sé parti vere mescolate alla fantasia, frammenti di diletto che io voglio ricordare. Voglio ricordarmi del divertimento passato assieme a Sara alias Seir, Sabrina, Silvia e Valery, anche se qualcosa tra noi, durante il tempo passato dietro alla stesura di questo racconto, potrebbe essere cambiato, spezzato o rafforzatosi. E anche se l'anno prossimo perderò ogni legame con loro, iniziando l'Università, questa storia resterà qui a ricordarmi che qualcosa c'è stato, ed è stato per me prezioso.
E chiunque abbia letto anche solo una parola di questa... ehm... cosa... ne ha fatto parte. E io vi ringrazio di tutto cuore. Non farò nomi, in questo caso, voglio che vi sentiate tutti partecipi senza meriti particolari a nessuno perché ognuno si è sentito libero di fare ciò che si sentiva. Dopotutto, questa è una storia nata per rilassare e divertire e se così è stato sotto ogni punto di vista, anche meglio!
Spero che questa piccola "avventura" vi sia piaciuta. Vi auguro tante belle cose e nella speranza di avervi strappato un'ultima risata e di rivederci ancora, in qualche modo, mi ritiro definitivamente nell'ombra.
Grazie di nuovo a tutti quanti!
 
AuraNera_
  
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