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Autore: ryuga hideki    06/02/2018    3 recensioni
-Ecco la mia risposta...- gli lanciò il foglio in bianco per poi scandire per bene un: “vaffanculo” con la freddezza tipica di un russo. Sasori lo guardò negli occhi, si alzò. Lo prese per le spalle e lo fece sbattere contro il banco da cui si era alzato. Deidara si morse il labbro, il cuore prese a battergli all'impazzata. Erano così vicini da poter sentire uno il respiro dell'altro. Avrebbe tanto voluto che tutto questo sfociasse in qualcosa di più.
AU ambientata in Giappone. Coppie: SasoDei, KisaIta, SasuHina, NaruSaku.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Akasuna no Sasori, Deidara, Itachi, Kisame Hoshigaki, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Sasuke, Itachi/Kisame, Naruto/Sakura, Sasori/Deidara
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Nuove Esperienze





 

Il sole era sorto da qualche ora, un caldo raggio penetrò nella stanza andandosi a posare sul suo viso ancora dormiente. Mugugnò per poi strofinarsi gli occhi con il dorso della mano. Li aprì lentamente e si mise seduto stiracchiandosi. Si alzò, bevve un bel bicchiere di acqua fresca per poi guardarsi allo specchio.

-Da oggi la gente avrà modo di ammirare la mia bellissima arte!- pensò, assumendo un sorriso grintoso. -Forza, Dei, è tempo di spaccare culi!-

Si preparò decidendo di non usare abiti troppo stravaganti ed appariscenti. Optò per un paio di jeans e una semplice camicia bianca. Si sistemò i capelli per poi correre di sotto in cucina a prendersi una banana da portarsi dietro.

-Ciao nyanya*, ci vediamo dopo! Corro in accademia!- urlò senza fermarsi un istante. L'anziana donna si voltò un po' preoccupata.

-Non mangia niente?-

-Ho con me una banana, grazie!- uscì di casa senza farsi vedere dall'autista e corse per prendere la metropolitana e recarsi in centro.

 

 

Non appena giunse all'accademia di arte si fermò. Sorrise soddisfatto, gli occhi erano pieni di fuoco e determinazione. Finalmente aveva l'opportunità di studiare arte. Finalmente il padre aveva ceduto, anche se a caro prezzo. Corse dentro e cercò la classe di storia dell'arte chiedendo informazioni in giro. Quando la trovò si sedette al primo posto ed aspettò.

Dopo qualche minuto la campanella suonò, comunicando l'inizio delle lezioni. Il professore entrò in aula al primissimo rintocco. Si avvicinò con passo calmo e allo stesso tempo deciso alla cattedra. Appoggiò la borsa con precisione e vi tirò fuori il libro di testo e il quaderno degli appunti. Li mise perfettamente uno parallelo all'altro e perfettamente al centro del tavolo. Prese il pennarello dalla borsa, lo depose precisamente al centro tra i due libri. Chiuse la cartella e la lasciò nell'angolo a sinistra parallelamente ai bordi della cattedra.

Deidara lo fissò alquanto stupito e allo stesso tempo affascinato. Il professore aveva l'aria di essere molto colto e allo stesso tempo interessante. La prima cosa che lo colpì, oltre all'estrema ossessione per la precisione, fu il colore candido della pelle che contrastava con i capelli rossastri.

Il giovane professore alzò lo sguardo e si presentò.

-Salve ragazzi, sono Akasuna Sasori e sono il vostro professore di Storia dell'Arte. Con me scoprirete l'arte a 360 gradi tramite dibattiti e analisi di diapositive. Per chi fosse interessato organizzerò, durante l'anno, dei laboratori artistici nel caso in cui voleste avere dei crediti in più...- Deidara rimase ammaliato dal suono della sua voce così calda e calma. Doveva essere sincero, quel professore lo aveva proprio colpito.

-Vi prego di fare silenzio durante le spiegazioni, poiché non ripeterò le cose più di una volta. Quindi se per caso vi sfugge qualcosa...- accennò un piccolo sorriso. -Sono fatti vostri.- analizzò lo sguardo dei suoi alunni notando un lieve terrore, tutti tranne in uno: il biondino seduto in prima fila. A quelle parole gli occhi di Deidara si infiammarono ancora di più di eccitazione e passione. Non vedeva l'ora di iniziare a fare sul serio.

 

 

 

Quello era anche il suo primo giorno nella nuova scuola. Si era trasferito da poco in città con la sua famiglia e oggi avrebbe iniziato una nuova vita. Fece fatica a svegliarsi e a scendere dal letto. La sveglia suonò ben quattro volte, ma non servì a nulla. Fu la madre a svegliarlo con le urla di prima mattina che lo fecero cadere per terra.

Si preparò di fretta e furia, notando l'ora tarda, e corse in cucina a prendere una fetta di pancarré e uovo.

-Fai sempre tardi! E oggi è anche il primo giorno di scuola!!! Non ti vergogni?- sbraitò la madre.

-Non lo faccio apposta! Ho sonno!- al tavolo vi era il padre che sorrideva divertito dalla scena.

-Tu non sorridere Minato!-

-Scusa, ma è davvero divertente, anche se non capirò mai come fai ad urlare così tanto di prima mattina!- con un dito si massaggiò l'orecchio. -Ad ogni modo, buona fortuna figliolo!-

-Grazie, papà!- sorrise Naruto per poi correre senza sosta fino a scuola.

 

 

Giunto appena in tempo, la vicepreside della scuola lo accompagnò fuori dalla sua nuova aula. Il ragazzo fece un respiro profondo ed aprì la porta, raggiungendo il professore Umino.

-Ragazzi, oggi c'è un nuovo alunno! Il suo nome è Naruto Uzumaki. Dategli il benvenuto!-

-Salve a tutti!- sorrise radioso.

-Puoi accomodarti in quel banco vuoto- indicò il professore. Naruto si guardò in torno e poi si sedette. Al suo fianco a destra vi era una giovane dai lunghi capelli blu scuro e occhi chiarissimi. Il ragazzo la notò e si presentò sottovoce, la ragazza gli rivolse un sorriso timido.

-Piacere, sono Hinata...-

 

 

 

Le prime ore passarono molto velocemente. L'intervallo era giunto e la giovane Hinata decise di parlare al nuovo compagno.

-Ehm...Naruto, ti andrebbe di venire con me e conoscere alcuni dei miei amici?- gli sorrise.

-Certo!!! Ne sarei felicissimo!- sorrise a trentadue denti.

I due andarono in cortile e nel mentre Naruto cercava di conoscere meglio la scuola.

-Eccoli là!- li indicò. Appoggiato al muro vi era un ragazzo dai capelli corti e neri e dalla carnagione pallidissima e poco più accanto a lui vi era una ragazza. Non appena la vide gli occhi gli brillarono. Era bellissima. Aveva i capelli a media lunghezza e rosa, la pelle bianca e rosata.

-Ciao ragazzi!-

-Ciao Hinata!- sorrise la ragazza.

-E lui chi sarebbe?- domandò con tono un po' acido il ragazzo.

-Lui è Naruto, è un nuovo alunno. Fa parte della mia stessa sezione e pensavo di fargli fare qualche amicizia...- disse, tenendo lo sguardo basso.

-Ciao Naruto, io sono Sakura e lui è Sasuke!- gli sorrise.

-Piacere di conoscervi!!!- sorrise radioso.

-Ti hanno mostrato la scuola?- chiese Sakura.

-No, non ancora!-

-Io me ne lavo le mani...- commentò Sasuke.

-Io purtroppo oggi ho un impegno con mio cugino...- rivelò dispiaciuta Hinata. Sakura alzò gli occhi al cielo, sospirò ed incrociò le braccia.

-Ci penso io. Per tua fortuna, Naruto, non ho impegni se no...-

-Tranquilla, Sakura-chan! Avrei chiesto a qualche altro compagno!- le sorrise. La giovane si sorprese della sua spontaneità e semplicità.

-Non sono tutti cordiali come noi tre...- sussurrò Hinata. Naruto si stupì.

-Beh, non sembra che Sasuke sia cordiale!- rise di gusto il biondo per poi venire colpito da un pugno in pancia dal diretto interessato.

-Sasuke!!!- ringhiò Sakura, spingendolo via e aiutando Naruto. -Tutto bene?- il biondo rise a fatica.

-S...sì, grazie!- il moro se ne andò, lasciando le ragazze con il nuovo arrivato. Hinata rimase a fissarlo incantata fino a che non scomparve della sua vista. Arrossì lievemente, sentendo il cuore battergli forte. I due notarono l'espressione della giovane ma fecero finta di nulla.

 

 

Quando la giornata scolastica terminò, Sakura si presentò davanti alla classe di Naruto ed Hinata per mostrare al biondo l'intera struttura.

-Ciao Sakura-chan!!!- le sorrise.

-Ciao, allora sei pronto?-

-Certo! Ciao Hinata, ci vediamo domani!-

Con molta calma iniziarono a fare il giro dell'edificio, nel mentre parlavano del più e del meno.

-E questa è la palestra! Ci puoi venire anche prima delle lezioni o fermarti per fare qualche esercizio dopo, ma la scuola chiude alle sette quindi devi essere fuori prima di quell'ora!-

-Uh! Interessante! Potrei farci un pensierino!- si voltò verso di lei. -A te piace allenarti?- le sorrise.

-Beh, sì... di tanto in tanto resto ad allenarmi un po', ma niente di che. Non credo neanche che si noti.-

-E invece ti sbagli! Si nota. Si vede che sei in ottima forma!-

-D...dici?- arrossì impercettibilmente.

-Sì!- le sorrise venendo ricambiato. I due s'incamminarono senza alcuna fretta verso l'uscita della scuola. -Perchè Hinata ha detto che le persone non sono cordiali?-

-Beh, perché siamo in una scuola privata e frequentata da figli di papà e la maggior parte di essi se la tirano! Sono davvero rari quelli gentili come te o Hinata.-

-Anche tu sei gentile, Sakura-chan!-

-Grazie... Ah, devo dire che sei molto coraggioso a dire tutto ciò che ti passa per la testa, sopratutto dire a Sasuke quello che gli hai detto!- sorrise.

-Beh, ma è vero! Non è cordiale per niente! O meglio...credo si trovi gente più calorosa in Norvegia!- commentò, facendo scoppiare a ridere la ragazza. Naruto sorrise. -Credo di aver preso un colpo di fulmine...- pensò.

-Hai ragione, ma è fatto così perché suo padre è molto severo. Tanto severo! Fa parte di una famiglia abbastanza rinomata in tutto il Giappone. Non so se hai mai sentito parlare degli Uchiha...-

-Oh, certo! La famiglia di avvocati e giudici più importante del paese!-

-Non appena ha compiuto dodici anni è stato riempito di un sacco di responsabilità.- sospirò. Naruto incrociò le braccia.

-Che brutta cosa... E dimmi un po', come fai a sapere tutte queste cose?- avrebbe voluto aggiunge un: “Sei, forse, la sua fidanzata?” ma non voleva sembrare sfacciato.

-Siamo amici d'infanzia. Ci conosciamo da parecchio tempo.- annuì il biondo. Senza che se ne resero conto, giunsero all'ingresso del cancello.

-Oh, siamo già fuori?- constatò Naruto.

-Beh, ti saluto, Naruto. Corro a casa.-

-Ciao, Sakura-chan! Ci vediamo domani!- i due si separarono e Naruto tornò a casa con aria sognante e soddisfatta in viso.

 

 

 

Le lezioni all'accademia finirono quando il sole stava già tramontando. Deidara si fermò qualche minuto in più per iscriversi alla maggior parte dei laboratori artistici che vi erano in bacheca. Si iscrisse a tutti quelli organizzati dal professore Akasuna. Adorava il modo in cui spiegava e per questo non poteva perdersi gli altri suoi corsi.

Quando finì, uscì dall'edificio e si mise ad ammirare il cielo arancione. Ne rimase incantato, gli sembrava di essere dentro un opera d'arte in piena regola.

-Tutto, in questo paese, è stupendo!- pensò.

In quel momento uscì Sasori che si accorse subito della presenza di qualcun altro. Era sempre stato il solo ed unico ad uscire per ultimo dalla struttura.

-Ma quello è...- pensò. Rimase a fissarlo per un istante. La luce calda del sole che delineava la sua figura esile e contrastava con la tonalità scusa dell'ombra; il vento che faceva danzare i suoi lunghissimi fili dorati di cui, alcuni, brillavano sotto i raggi del sole. Le mani iniziarono a tremargli impercettibilmente, ne strinse una a pugno e si morse con forza il labbro inferiore. Strani pensieri s'insidiarono nella sua mente, pensieri che cercava di contrastare. Fece un respiro profondo e s'incamminò verso di lui. -Ma guarda chi si vede...l'alunno più stimolante che abbia mai avuto in vita mia!-

Deidara si voltò di soprassalto e gli sorrise con sicurezza e orgoglio.

-Professore! Non credevo ci fosse ancora qualcuno!-

-Neanche io...eppure...-

-Siamo qui in due!- rise di gusto il biondo.

-Cosa ci facevi ancora qui?-

-Mi sono iscritto ai laboratori...credo che mi vedrà molto spesso!- incrociò le braccia assumendo un aria soddisfatta.

-Beh, ne sono onorato!- rimasero a guardargli negli occhi per un istante che sembrò interminabili ore. Poi Deidara ruppe il silenzio, sentendosi un po' a disagio a rimanere in silenzio con lui.

-D...devo andare ora! O farò tardi, do svid**...ehm...arrivederci!- corse via.

 

 

 

 

Era giunta la sera e Itachi si stava incamminando per andare a lezione di karate.

-Sicuramente Deidara mi fracasserà le orecchie perché dovrà raccontarmi di tutta la giornata di oggi...- pensò per poi sospirare.

Arrivò prima degli altri e con estrema calma si preparò. In tutta la palestra vi era un silenzio penetrante che fu distrutto dal vibrare della sveglia del cellulare. Prese il telefono, controllò l'ora e lo spense. Guardò la borsa per un istante. Era indeciso sul da farsi. Sospirò, aprì la tasca centrale dello zaino e vi tirò fuori una siringa e si fece un iniezione. Rimise tutto in ordine poco prima che arrivassero gli altri compagni di corso.

Come al solito Deidara arrivò per ultimo e di corsa.

-Ciao Itachi! Lo so sono in ritardo, ma mi sono fermato in accademia più del dovuto!- il moro alzò lo sguardo al cielo, capendo che era iniziato il momento del “fracassamento delle orecchie”. Deidara gli raccontò la giornata, ma stranamente non nel dettaglio come credeva. -Oggi c'è il nuovo maestro, vero?- chiese il biondo.

-Sì...-

-Si sa chi è?-

-No...-

-Oh! Hai sentito che quel tizio plurimedagliato si è messo a fare un lavoro extra e utile per la società?-

-Non ho idea di chi stai parlando...-

-Poi ti faccio vedere sul cellulare! Poydem***!- uscirono dallo spogliatoio ed andarono a mettersi in fila. Qualche minuto dopo arrivò il nuovo maestro. Era altissimo e muscoloso. I capelli corti e di un blu scuro. Si voltò verso gli allievi e molti di loro rimasero stupiti, tra qui Deidara che diede una gomitata ad Itachi. -Eccolo! È lui! Quello che ti dicevo prima!- gli sussurrò. Itachi annuì e rimase composto a fissare il maestro.

-Salve a tutti ragazzi! Sono il vostro nuovo maestro. Per chi non lo sapesse sono Kisame Hoshigaki. Ho vinto qualche medaglia ma nulla di troppo importante, quindi non spaventatevi e non sentitevi in difetto!- rise. -Ma vi dirò che sarà molto più tosta con me, quindi date il meglio di voi. Iniziamo!-

Incominciarono con un semplice riscaldamento che aumentava di intensità sempre di più. Proseguirono con qualche mossa nuova per poi allenarsi al corpo a corpo, uno contro l'altro.

Pur essendo cintura blu, Deidara si dimostrò molto agile e forte anche contro coloro che erano di qualche grado più alto.

-Avanti il prossimo! I...Itachi? E Mamoru?- i due si prepararono. Fecero l'inchino e si misero in posizione. Iniziarono a combattere, entrambi molto abili e forti anche se Itachi ebbe la meglio in poco tempo. Deidara continuava a tenere d'occhio l'amico senza perderlo neanche per un secondo. Ad un certo punto gli si avvicinò e sussurrò.

-Stai bene?- il moro annuì.

Ultimati gli scontri, Kisame gli fece fare una serie di esercizi per rinforzare i muscoli e definirli. Erano esercizi abbastanza facili come: addominali, flessioni, squat. L'unico problema era la quantità.

-Su forza! Non siate mezze seghe! Siamo solo al secondo set!- urlava nel mentre faceva il giro per vedere gli alunni. -Deidara, alzati di più!!!- il biondo strinse i denti e riprese a fare addominali completi. -Itachi, più dritto con la schiena e non inarcarla!!!- rimase a guardarlo per poi mettersi in ginocchio accanto a lui. -Stai giù con la schiena!- Itachi continuava a rimanere serio e impassibile anche sentendo le urla del maestro. Kisame ne fu soddisfatto. -Ho detto giù, cazzo!!!- gli mise una mano sulla pancia. Il moro sussultò impercettibilmente al tocco del maestro e si concentrò di più. Il troppo sforzo iniziò a fargli brutti scherzi. La vista incominciò a farsi sfocata, ma non cedette. -Continua così!-

Quando ebbero finito Deidara andò ad aiutare Itachi. Kisame fece caso alle continue premure del biondo, ma non disse nulla. Conclusero l'allenamento con un po' di stretching e riequilibrio dell'energia.

Ultimata la lezione si lavarono e cambiarono tutti quanti. Itachi aspettò di essere l'ultimo. Si lavò e vestì con calma, senza alcuna fretta e poi uscì. Vide Kisame intento a memorizzare i nomi degli allievi. Fece finta di nulla e s'incamminò verso l'uscita.

-It...- guardò il foglio. -Itachi Uchiha, aspetta!- alzò lo sguardo e gli si avvicinò.

-Serve qualcosa?-

-Mi piace che sei un tizio tosto e determinato...-

-Grazie, signore...-

-Ma fin quando continuerai ad avere la balia non credo che andrai molto avanti! Hai talento e sarebbe uno spreco gettarlo via così!- incrociò le braccia. Itachi rimase pacato, mantenendo lo sguardo fisso sul suo.

-Si può avere una forza maggiore con l'aiuto e il sostegno dei propri compagni, maestro...- Kisame rimase spiazzato, ma non lo diede a vedere. -Ora se non le dispiace, torno a casa. Buona serata...- uscì con calma senza voltarsi.

-Allora vediamo quanta forza ti danno, se ti porto al limite...- pensò, assumendo un ghigno sul viso. -Vediamo quanto sei forte, Itachi...-










*nyanya= bambinaia (pronuncia niagnia)
** do svidaniya= arrivederci (pronuncia dasvidania, Deidara non ha finito la parola)
***poydem= andiamo (pronuncia paidium)




 


Ciao a tutti, cari lettori! Dopo lunghi anni di assenza in questo fandom (e anche su efp) sono tornata a scrivere. Qualche giorno fa mi è venuta una voglia assurda di scrivere su Naruto e quindi eccomi qui!
Spero che come inizio vi piaccia! Per quanto riguarda i prossimi capitoli vedrò di pubblicarli ogni Martedì o Giovedi!
Fatemi sapere cosa ne pensate! :)

A Presto

Ryuga Hideki

   
 
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