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Autore: SofyTrancy    06/02/2018    1 recensioni
[SPOILER Ray Route!]
«Quella stupida...»
La voce con cui quelle parole gli uscirono dalle labbra era ancora più spaventosa del solito.
Come aveva osato?!
Rispondergli in quel modo, ignorare completamente ogni sua provocazione... come poteva riuscirci?!
Perché non riusciva a sottometterla?!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Unknown
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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QUESTA STORIA PARTECIPA AL COW-T INDETTO DA LANDE DI FANDOM


Why don't you do what I want you to do?

 

Saeran sbatté la porta alle sue spalle, neanche cercando di nascondere il forte sentimento d'ira che si era impadronito di lui.

Non era così che doveva andare.

Non era così che quella stupida ragazzina doveva osare comportarsi.

Colpì con forza il muro, senza curarsi del dolore che si irradiò immediatamente nel suo braccio.

«Quella stupida...»

La voce con cui quelle parole gli uscirono dalle labbra era ancora più spaventosa del solito.

Come aveva osato?!

Rispondergli in quel modo, ignorare completamente ogni sua provocazione... come poteva riuscirci?!

Perché non riusciva a sottometterla?!

Già il giorno prima le cose non erano andate come aveva sperato.

Voleva vedere il terrore dipinto sul suo volto, le lacrime uscire dai suoi occhi, il suo corpo tremare ad ogni tocco...

E invece niente.

Dal momento in cui si era accorta che lui aveva preso il posto di Ray, un solo tipo di espressione era visibile su quel bel volto che lui tanto avrebbe voluto sfigurare.

Disgusto.

Era così che lei lo guardava, non importava cosa lui facesse.

Non importava se la bloccava al muro, lo sguardo che lei gli lanciava non vacillava minimamente.

Non importava se l'aveva morsa, anche in quel caso sul suo viso non era cambiato nulla era solo aumentata quella forte sensazione di disgusto che emanava.

Non importava neanche se la sbatteva a terra, anzi, lei aveva serrato le sue labbra, non facendo sfuggire da esse neanche un gemito di dolore nonostante il colpo che aveva battuto.

Per non parlare del momento in cui aveva osato tenergli anche testa.

Saeran sentì la rabbia nuovamente farsi strada dentro di lui e lanciò un secondo pugno al muro di fronte a sé.

«D'ora in avanti puoi rispondermi in un solo modo: “Sì”. Ora dillo.»”

Le parole che poco prima le aveva rivolto gli tornarono in mente.

Si aspettava che lei obbedisse, di sentire la sua voce tremante pronunciare quella parola... e invece lei era stata zitta.

Non aveva risposto neanche quando le aveva urlato contro, niente, non aveva trovato il modo di sottometterla.

E quando finalmente la sua bocca si era aperta e lui aveva sperato di sentire quello che desiderava, lei con voce decisa ha solo chiamato il nome di Ray.

Di quella stupida parte di lui che si era sottomessa a quella ragazzina e che le aveva ronzato intorno finché lui non si era finalmente risvegliato.

In quel momento aveva davvero sentito l'impulso di colpirla in pieno viso, di farle del male, di strapparle tutto quello che aveva addosso e di insegnarle il modo in cui lei doveva comportarsi di fronte a lui.

Ma ecco il vero problema: non c'era riuscito.

Lui, Saeran Choi, non era riuscito ad andare davvero fino in fondo e fare quello a cui aveva pensato fin da quando l'aveva vista.

Quando uno dei tanti stupidi credenti del luogo aveva bussato alla porta, dicendo che Rika lo cercava, lui si era sentito sollevato.

Come se fosse stato felice di non dover fare troppo del male a quella ragazzina. E questo lo mandava fuori di testa.

Era dal giorno prima non faceva che pensare a lei.

Voleva sottometterla, voleva farla sua, voleva vederla pregarlo di smetterla.

Ma niente, non riusciva a farlo.

Tirò un ennesimo pugno al muro di cemento, incurante del sangue che aveva ormai iniziato a uscire dalle sue nocche.

Per quanto volesse negarlo, la realtà continuava a colpirlo ricordandogli l'unica verità in mezzo a quella farsa.

Non importava quante volte potesse provarci.

Non poteva sottometterla al suo volere...

Questo perché, oramai, era lui quello sottomesso a lei.

   
 
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