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Autore: shimichan    07/02/2018    2 recensioni
La poltrona. Il violino. La donna.
Allegro [«No» disse «non ho il rossetto della tonalità adatta a questi zigomi»]
Adagio [«Oh Kate. La mia piccola Kate». Sapeva usare la voce, Irene. Sapeva farla cadere cupa su certe sillabe e smorzala in gola per sfumare ogni parola a tal punto da renderla una carezza che si fissava nei sensi]
Scherzo [A suo modo di vedere era tutto un gioco d’inganno e di manipolazione e, per la sfortuna di chi la incontrava, lei eccelleva in entrambi]
Mini-Long {post quarta stagione ~ riferimenti espliciti a 4x02 e 4x03}
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Irene Adler, John Watson, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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From: The Woman

Mi manca, Mr. Holmes. Io le manco? Let’s have dinner.

 

From: The Woman

Parigi è diventata noiosa. Piena di uomini noiosi, uno è seduto al mio tavolo. Rendiamo le cose più interessanti. Join me, let’s have dinner.

 

From: The Woman

Sembrava sciupato ieri su Crimewatch. Dov’è il suo buffo cappello? Posso aiutarla a cercarlo? Let’s have dinner.

 

From: The Woman

Buon Compleanno, Mr. Holmes. Festeggiamo. Let’s have dinner.

 

Reply

 

Sa dove trovarmi. SH

 

 

*

Allegro

 

«Buongiorno dottor Watson. È un piacere rivederla».

Sulle labbra di John cercò di formarsi un saluto, ma con le corde vocali improvvisamente rigide tutto ciò che riuscì a produrre fu un poco brillante «Mh».

Irene sorrise. «Oh la prego, non si senta in dovere di ricambiare la cortesia».

«Non credo che fosse quella l’intenzione, vero John?».

John spostò lo sguardo su Sherlock che lo fissava con entrambe le sopracciglia alzate e cercò di comprendere se il reticolo di rughe sulla sua fronte esprimesse irritazione per la mancata osservanza delle buone maniere oppure attesa di una conferma. Scartò entrambe le ipotesi, giacché quasi mai il linguaggio del corpo di Sherlock rifletteva i suoi pensieri, ed annuì.

«Temo che il suo amico abbia un pessimo ricordo del nostro ultimo incontro».

Pessimo era naturalmente un aggettivo che non si avvicinava nemmeno a quelli che Watson avrebbe utilizzato per descriverlo, ma la sua mente era troppo impegnata ad assimilare il curioso contesto in cui si ritrovava per pensarne ad uno migliore.

Irene Adler e Sherlock Holmes erano seduti, una di fronte all’altro, nello studio di Baker Street a sorseggiare del thè.

«Eccesso di prudenza» commentò Holmes «sappiamo entrambi di cosa è capace, miss Adler».

«Posso considerarlo un complimento?».

«Suonava tale?».

Quel tono stucchevolmente incredulo non gli apparteneva, perciò fu piuttosto semplice per La donna non lasciarsene ingannare. «Ne sono lusingata» civettò.

«Perdoni la franchezza, miss Adler» s’intromise John «ma cosa la porta qui?».

La sua voce era rigata di un livore che si arrotolò fiero intorno ad ogni parola, attirando l’attenzione più di quanto sperasse, perché Watson era abituato alle occhiate allucinate che Sherlock gli lanciava di tanto in tanto, ma la perfetta coordinazione con cui entrambi sollevarono lo sguardo dalla loro bevanda e lo scagliarono contro di lui, lo destabilizzò e creò un attrito maggiore nei confronti della donna, la cui calma appariva, al solito, inscalfibile.

«La mia sfacciata curiosità, dottor Watson. Ho saputo che il vostro studio era stato distrutto. Una bomba se non erro?»

«Una granata» precisò Holmes.

«Una donna» replicò lei, alzandosi. Osservò le pareti, il mobilio – senza mascherare il brivido che le attraversò la schiena al ricordo risvegliato dalla vista della scrivania – e infine, come se avesse trovato ciò che cercava, rivolse a John un mezzo sorriso.

«Vedo che il nuovo è molto simile al vecchio».

«Alcune cose sono cambiate».

«Ha detto simile, John. Se non segui la conversazione, evita di prenderne parte».

Negli occhi di Irene si accese all’improvviso un bagliore, che le scivolò sotto la pelle del viso illuminandolo. Era ammirazione, forse addirittura venerazione – John preferì non soffermarsi a rifletterci sopra più del necessario. Si chinò verso Sherlock, protendendo la bocca poco sopra la guancia. Dal modo in cui la teneva arricciata, Watson intuì che volesse scoccargli un bacio, sebbene Sherlock non amasse quel tipo di contatto fisico e rimanesse immobile, inaspettatamente, invece, rizzò la schiena e depose sul volto del detective solo un’innocente carezza.

«No» disse «non ho il rossetto della tonalità adatta a questi zigomi». E se ne andò.

 

John impiegò parecchi minuti per assorbire quella brusca intrusione nella loro quotidianità.

«L-le hai scritto?».

«Mi hai suggerito tu di farlo».

«Ah. Ehm…s-si certo» farfugliò, massaggiandosi la ruga che lo stupore gli aveva scavato tra gli occhi. «Ma non credevo…voglio dire…reputavo improbabile che mi ascoltassi».

Sherlock strinse le palpebre e si picchiettò la porzione di pelle tra il naso e le labbra un paio di volte. «Interessante».

Fu tutto ciò che ebbe da dire prima di dedicarsi al proprio violino.

*

 

 

From: The Woman

The Woman, Mr. Holmes? Devo dedurre che la sua composizione sia per me. Me la farà ascoltare un giorno? Magari dopo cena. Let’s have dinner.

 

From: The Woman

Mi piacciono le sue mani. Ho pensato spesso a dove le vorrei.

 

 











Angolo Autrice

Buongiorno a tutti.
Ebbene sono nuova del fandom, ma d'altronde sono anche una nuova fan di questa meravigliosa serie.
La fiction mi è uscita di getto dopo un abbuffata di episodi (si, non sono molti, ahimé, ma se li guardi 2-3 di seguito lo diventano XD) per cui mi sono innamorata di questi due personaggi o forse sarebbe più corretto dire del modo in cui interaggiscono.
Semplicemente WOW O__o....anzi WOW WOW.
Ho adorato come la presenza di Irene viene mantenuta costante anche senza essere fisica (chi non ha esultato ascoltando la suoneria nel 4x02?) e quindi mi è partito il neurone...ho cominciato a pensare a come sarebbe un suo eventuale ritorno e se alla fine otterrà la sua agognata cena ed eccoci qui. Vi anticipo che la fiction sarà breve (4-5 microcapitoli), ma spero possa piacere. A tal proposito ci tengo a sottolineare che apprezzerei moltissimo segnalazioni di eventuali comportamenti OOC (perdonatemi, ma non ho ancora molta dimestichezza con questi personaggi).
Ultima cosa: i titoli di ciascun capitolo si riferiscono alla struttura della sonata classica, in quello che, spero almeno, sarà un crescendo di tensione.
Bene. Ho detto quello che dovevo.
Grazie di aver sprecato un pò di tempo per me.

Alla prossima.

 

 

 

  
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