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Autore: milla4    08/02/2018    0 recensioni
[Piccolo dizionario amoroso]
Amore è dolore ma non sempre si ferisce solo la persona non desiderata, spesso sono delle vite innocenti a venire sacrificate in nome della libertà.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prima parte




 




La macchina si fermò appena prima dell'ingresso drlla casa colonica.
L'aria... l'aria era così ricca di sfumature di colori, l'umidità della foresta si mescolava con l'acre della morte in un turbine di strane senzazioni.
George aprì la portiera, indossò il cappello e scese; era un ragazzo tranquillo, riflessivo, non amava la natura in senso stretto.
Il suo ambiente naturale era la grande metropoli, Londra, ma non poté non ammettere che quel luogo emavana una sua storia, una sorta di vita incastonata nel verde delle sue piante.
《Georgi! Georgi!》 una pacca sulla spalla lo fece sussultare.
《Che fai, non abbracci tuo nonno?》 Il Capo Bullard, come aveva imparato a chimare tra se e se, era molto cambiato dall'ultima volta che si erano visti, ovvero quattro anni prima.
L'ischemia aveva lasciato traccia del suo passaggio nella bocca pendente a sinistra del volto e all'andata lievemente zoppicante per via della caduta dalla finestra prima drl colpo.
《Nonno come state?》 cercò di chiedere goffamente mentre l'uomo anziano lo aveva imprigionato in una morsa d'acciaio.
Sì... l'ischemia lo aveva anche addolcito, spuntando quei tratti rudi che lo avevano caratterizzato per sessantaquattro anni.
《Benvenuto a Sarawak》


La vecchia poltrona in pelle era la cosa più morbida chr avesse incontrato datre settimane a questa parte, da quando cioè la nave Escape lo aveva raccolto da in Marocco per portarlo nel lontano Borneo. Meno di un mese in una piccola cabina con un letto duro comr il marmo; l'Oceano indiano sotto ai piedi e la curiosità chr avanzava insiene alla nave che li trasportava entrambi.

《Dov'è Ricci?》 《Tuo fratello è con la   del luogo al villaggio,  è un girandolone non riesce a stare fermo》 la voce dell'anziano uomo era impregnata di orgoglio e stanchezza. 
Richard "Ricci" Brown aveva appena undici anni eppure conosceva a memoria la mappa del luogo, le piante commestibili e non, ogni tipo di animale che si nascondeva in quelle foresta e, soprattutto,  gli usi e i costumi dei, la tribù indigena locale.
Anche se era stato tutto inutile, visto che era stato proibito loro solo di avere contatti con quel mondo così vicino ma anche  così lontano.

《Spero che non vi offendiate ma vorrei andare direttamente a dormire, mangerò un boccone veloce, se per voi va bene》  Capo Bullard si era gettato con poca cura sul divano in coppia con la poltrona; vedendolo così, con il peso degli anni che ricadevano addosso come una vecchia coperta, si chiedeva come fosse possibile che fosse l'uomo che diciassette anni prima aveva ripudiato sua figlia per un anno per poi riaccoglierla dopo la scoperta della morte di suo marito.
Suo padre.
Aveva volontariamente evitato di pensarci per tutta la traversata eppure non poteva rimandare le emozioni che provava; suo padre era stato trovato morto in quella stessa foresta che ora stava osservando dalla finestra.

《Va bene, vai pure... però almeno aspetta l'arrivo di tuo fratello, ti sta aspettando da così tanto tempo che ormai non si riesce più a trattenere》 
《Bene》




Un tonfo, la palla atterrò un po' più lontano, dentro il loro luogo vietato.
Richard lo guardava con gli occhi sbarrati, era già da un mese che si trovava nel e non si era mai avvicinato più di un di un metro ed ora suo fratello, arrivato da solo un giorno, stava violando una delle regole più importanti per il loro nonno. 
George entrò  on circospezione, la radura era appena accennata, ad ogni passo si accorgeva di essere entrato in un mondo diverso, doveva procedere a tentoni: ogni rumore, ogni sensazione era nuova, un potenziale pericolo.

Un fruscio... il ragazzo si fermò di colpo, poteva essere un animale, lui non era stato così diligente come il fratello minote, sapeva poco o nulla degli abitanti della foresta; certo, era ancora vicino all'uscita ma era comunque avanzato di tanto.
Si sentiva un idiota, le scarpe non erano adatte a quelle radici scivolose e il piccolo coltello che aveva in tasca non era utile a nullla fuorché scalfire la corteccia di un albero. E poi lo vide, davanti a lui vi era un uomo; un pareo a coprirgli il pube, il petto il petto coperto da fanghinglia ma soprattutto ciò che lo aveva colpito era che il colore della sua pelle. Nella tenuta della sua famiglia molti erano indigeni impiegati come tuttofare, dalle cameriere all'utista, ma quell'uomo era un bianco.
Era scurito dal sole, ma era sicuramente un uomo bianco, gli occhi azzurri non lasciavano dubbi. Doveva avere non più di quarantanni, ma la vita che conduceva aveva invecchiato precocemente il suo involucro. Si squadrarono, l'odore di selvatico travolse il ragazzo come un soffio di vitalità da terre lontane. E poi, lo strano abitante della foresta, scappò via lasciandolo solo a capire cosa fare.





 
La storia ed il suo contenuto, i personaggi non mi paartengono ma sono di chi ne detiene i diritii; non c'è scopo di lucro in questa mio racconto.
   
 
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