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Autore: Shainareth    09/02/2018    10 recensioni
Dalla portafinestra lasciata socchiusa entrava profumo d’agrumi. Un odore leggero, delicato, che s’involava nella stanza ad ogni alito di vento, le tende bianche e leggere che si gonfiavano come la gonna di un abito da sposa. Tutt’intorno, silenzio. Poi una nota. E un’altra. Incerte, se ne susseguirono altre ancora, fino a comporre una melodia acerba. Marinette pigiò il tasto sbagliato e l’incanto si ruppe. Si morse il labbro, ma Adrien le sorrise. «Aspetta, ti faccio vedere di nuovo.»
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MANI




Dalla portafinestra lasciata socchiusa entrava profumo d’agrumi. Un odore leggero, delicato, che s’involava nella stanza ad ogni alito di vento, le tende bianche e leggere che si gonfiavano come la gonna di un abito da sposa. Tutt’intorno, silenzio. Poi una nota. E un’altra. Incerte, se ne susseguirono altre ancora, fino a comporre una melodia acerba. Marinette pigiò il tasto sbagliato e l’incanto si ruppe. Si morse il labbro, ma Adrien le sorrise. «Aspetta, ti faccio vedere di nuovo.»
   Mosse le dita esperte sui tasti d’avorio del pianoforte e l’incanto tornò. Accompagnò il suono armonioso delle note con un motivo a labbra chiuse e guardò di nuovo l’amata seduta accanto a lui. Lei annuì. «Ci riprovo.» Adrien osservò il movimento delle sue mani, piccole e affusolate, e quando di nuovo lei commise un errore, gliene prese una per portarsela alla bocca e baciarne la punta delle dita. «Adrien…» rise Marinette, sia pure in lieve imbarazzo.
   Il giovane le lanciò uno sguardo divertito. «È la punizione che avrai tutte le volte che sbaglierai nota.»
   «Non è una vera punizione», obiettò l’altra, scuotendo il capo. Sospirò. «In ogni caso, non mi arrendo. Perciò… posso riavere la mia mano?»
   «No», rispose Adrien, deciso, intrecciando le dita alle sue e ponendosele in grembo con fare possessivo. «Suoniamo insieme. Ti aiuto io», propose, iniziando a pigiare i tasti con la mano destra e lasciando all’amata la parte sinistra del piano. Marinette provò a stargli dietro, goffa come tutti i principianti, e la melodia cominciò comunque a prendere forma. Lenta, a tratti stonata, eppure piacevole. «Riproviamo l’ultimo passaggio», le sussurrò Adrien all’orecchio, posandovi su un bacio leggero.
   Lei rabbrividì e sbagliò in modo molto più evidente di prima. Lo sentì ridere e mise il broncio. «Non riesco a concentrarmi, se fai così», si lamentò, rossa in viso a dispetto degli anni passati con lui. Adrien conosceva ogni suo punto debole e a volte si divertiva a stuzzicarla in quel modo proprio quando lei abbassava la guardia. Avrebbe voluto essere più forte, ma non c’era verso di cambiare quello stato di cose.
   «Un vero pianista non si fa distrarre da ciò che gli accade intorno», la prese in giro lui.
   Marinette corrucciò la fronte. «Ti sembro una vera pianista?» domandò retoricamente. «Guarda, ho le mani da sarta», affermò poi, mostrandogli la mano sinistra. Si prendeva cura della propria pelle, però a quei piccoli calli era davvero impossibile porre rimedio.
   «E va bene», l’assecondò Adrien, liberandola dalla sua dolce presa e passandole il braccio attorno al corpo per farle vedere di nuovo quale fosse il modo giusto di far scivolare le dita sui tasti. «Ti mostro ancora una volta come fare.»
   Portandosi le mani al ventre, Marinette abbassò lo sguardo su quelle di lui per osservare e memorizzare i suoi movimenti, mentre l’aria profumata d’agrumi veniva di nuovo riempita dal suono melodioso del pianoforte. Adrien era davvero bravo e la dolcezza della sua musica finì col farla rilassare contro il suo corpo. Marinette reclinò il capo contro la sua spalla e rifugiò il viso contro il suo collo. Smise di seguire le sue dita e socchiuse gli occhi, beata, mentre l’odore di lui vinceva sul profumo dei mandarini che portava il vento. «Gli piace. Suona ancora», mormorò con voce roca, rilassata, un sorriso dolce sulle labbra. Avvertì quelle di Adrien sulla fronte e la mano sinistra di lui che si intrufolava fra le sue, sulla rotondità del ventre che accoglieva il loro piccolo miracolo.












Amo il fluff. Tanto. Si vede?
Piccola shot (575 parole, altrimenti l'avrei catalogata come flash-fic) dedicata ad un momento futuro della vita dei nostri tenerelli preferiti. Spero non sia troppo melensa. :')
Buona serata a tutti!
Shainareth





  
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