Serie TV > Scorpion
Ricorda la storia  |      
Autore: rora02L    10/02/2018    4 recensioni
SPOILER: ambientata dopo la 4x14!
Paige nutre ancora dei dubbi sui sentimenti di Walter, da quando lui ha fatto un sogno in cui baciava Florence (brillante chimica che abita ora vicino al garage del gruppo), dovuto ad una caduta dalle scale. Ma la ragazza crede di non essere abbastanza per il suo ragazzo.
Riusciranno una romantica fuga in montagna, un gioco sulla verità ed una citazione di Shakespeare a salvare la coppia?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Paige Dineen, Un po' tutti, Walter O'Brien
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

True or False?

Contest: Questa storia partecipa al contest “Dillo con un… Bacio Perugina” indetto da Katya Ferrante con la partecipazione di “Scrittori per passione, fan per scelta”
Prompt: 20: https://imgur.com/nBzSl6M



Image and video hosting by TinyPic


Dubita che le stelle siano fuoco;
dubita che il sole si muova;
dubita che la verità sia mentitrice:
ma non dubitare mai del mio amore.

da Amleto, Shakespeare 

“Dunque, Paige- riepilogò il dottor Curtis, giocherellando con una penna a sfera blu che teneva tra le dita della mano libera, mentre con l’altra fissava il taccuino dove aveva fatto un disegnino di Walter stilizzato- fammi capire bene. Sei venuta da me a chiedere una seduta privata nella roulotte perché tu credi di non essere abbastanza per mister capo?”
Alzò gli occhi, incontrando lo sguardo confuso della ragazza. “Dimmi che è uno scherzo, Paige!” esclamò Toby, sospirando per la situazione ridicola. Non sapeva come riuscire a spiegarle che Walter, il capo della Scorpion e mister numero 197, era uno degli idioti più colossali del pianeta. Certo, era un genio dell’informatica ed una delle menti più brillanti del mondo, ma era un vero cretino e insensibile, con una intelligenza emotiva pari a quella di un bradipo in letargo.
Disse esattamente questo Toby, sperando di riuscire ad entrare nella mente ora complessata della ex cameriera davanti a lei. Paige abbassò lo sguardo e replicò: “Questo lo so. Ma… ho iniziato ad avere dei dubbi. Su me stessa. Sulla nostra relazione. Vedi, lui è un genio ed io… non sono geniale come lui. Non abbiamo molti interessi in comune, a parte la Scorpion e Ralph. E… con Florence, magari lui…”
Lo psichiatra la fermò con un gesto della mano, era troppo anche per lui. "Se non ci fossi io, la nave andrebbe a picco in un battito di ciglia. Altro che membro col QI più basso della squadra: sarà anche vero, ma io il cervello lo uso come si deve". Si schiarì la gola con un finto colpo di tosse, per darsi un’aria professionale e nient’altro. Accavallò le gambe, con fare pensieroso: “Florence è sicuramente una brillante chimica. Certo, quando Walter era a terra privo di sensi e con la testa che assomigliava ad un barattolo aperto di passata di pomodoro, Florence è stata la prima a soccorrerlo e lui.. ha avuto un sogno in cui la baciava, ma è solo uno stupidissimo, incontrollabile, istintivo e sciocco sogno. Uno scherzetto del suo subconscio, nulla di più. Sei d’accordo con me, no?”
Paige annuì, ma era poco convinta. Una mente brillante simile a quella di Walter forse sarebbe stata una compagna migliore di lei, che non sempre capiva tutto quello che usciva dalla bocca del suo ragazzo. A differenza di Florence, la loro vicina di garage e genio della chimica. Si chiedeva se davvero Walter la ritenesse, anche solo nel suo subconscio, una compagna più adeguata di lei.
Toby le spiegò che il problema era tutto nella sua di testa, non in quella di Walter. Che doveva rilassarsi, prendersi del tempo con lui e riallacciare quel rapporto che aveva subito questa piccola deviazione dai binari verso Lovelandia. “Direi che il momento è favorevole, guarda caso tra due settimane è il 14 Febbraio, mia cara Paige. Quale occasione migliore per passare del tempo accoccolati tra le lenzuola o a guardare un romantico tramonto in riva al mare?”

Walter entrò dal garage piuttosto irritato, con in mano le buste per la spesa con i rifornimenti, incluso il cioccolato fondente che il piccolo Ralph aveva chiesto per fare dei cioccolatini a forma di cuore per la ragazza che gli piaceva. “Odio San Valentino. Un’altra stupida ricorrenza consumistica utile solo a far comprare chili di cioccolata alla gente e a far credere che l’amore si possa conquistare con un mazzo di rose rosse o qualche regalo esagerato!” esclamò il leader del gruppo, buttando in malo modo le buste sul tavolo della piccola cucina del garage.
Ralph ignorò totalmente quello che l’uomo aveva appena detto, preso com’era nell’ideare dei cioccolatini perfetti, degni di un piccolo genio come lui. Toby, seduto alla sua scrivania, guardò Paige preoccupato e alzò le spalle, quasi a dirle Tutto tuo, io non ci posso fare nulla.
La donna sospirò e si alzò per andare a parlare con il suo fidanzato, cercando di ammorbidirlo prima di fargli la fatidica domanda: “Come mai tutto questo astio? Insomma, è una festa come tutte le altre. Poi è carino, insomma… fiori, cuori, luci soffuse, può sempre servire una giornata speciale per… migliorare il legame tra due innamorati, no?”
Gli fece l’occhiolino ammiccante, ma Walter non se ne accorse minimamente: “Perché proprio oggi allora? Perché non il 17 Novembre o il 15 Maggio? Questa è solo una tradizione barbara ed opportunistica, in cui le aziende sfornano oggetti eccessivi e a volte di dubbio gusto…. –fece una smorfia schifata- al supermercato ho appena visto un peluche a forma di una qualche specie di roditore non ben identificato, un incrocio tra un didelphidae* ed un ratto comune, che pretendeva di essere un oggetto romantico solo perché teneva un cuore rosso, anatomicamente sbagliato per giunta, tra le sue zampette…”
Scosse la testa, cercando di scacciare l’immagine. Toby per poco non scoppiava a ridere, godendosi il momento: Paige aveva un bella gatta da pelare, i pop corn sarebbero stati perfetti. Pensò che la moglie, la meccanica super geniale Happy, si sarebbe divertita quanto lui a guardare quel buffo e quasi grottesco show.
Paige sospirò nuovamente, cercando le parole giuste per riuscire a far capire al suo fidanzato cosa voleva dirgli: “Concordo con te, ma non tutte le coppie fanno cose di questo genere. Ad esempio… beh, Toby ed Happy andranno al faro per un romantico fine settimana- lo psichiatra gridò che era puramente a scopo riproduttivo e che non vedeva l’ora di vedere la sua bella mogliettina vestita da fenicottero- ed io pensavo che quindi io e te potremmo fare qualcosa di speciale.”
Walter alzò un sopracciglio, dubbioso: “Del genere? Uscire a cena in qualche ristorante di lusso con un menù afrodisiaco fatto da qualche chef che si crede Cupido?”
La ragazza esclamò subito, irritata: “No! Pensavo più ad una specie di piccola vacanza… solo io, te ed un bel cottage in montagna tra la neve.”
Lui chiese subito che fine avrebbe fatto Ralph e lei rispose prontamente che sarebbe stato con Sylvester, altro membro della Scorpion e geniale matematico, nonché grande amico del bambino e ancora single. Paige poteva vedere il nervosismo e l’indecisione del suo ragazzo, che guardò per un attimo l’amico seduto alla sua scrivania alle spalle della bionada, che alzò entrambi i pollici in segno di grande approvazione. Così sorrise, imbarazzato: “Ok.”

Paige continuava a guardare fuori dalla finestra, irritata. Stava andando tutto a rotoli. La loro fuga romantica tra la neve era diventata una fuga ben poco romantica tra una tempesta di neve, che impediva alla coppia di uscire e godersi una splendida giornata in montagna.
Sospirò, chiedendosi come fare per rimediare e salvare la giornata: non si sarebbe certo arresa così facilmente. Walter stava ancora sistemando meticolosamente i suoi vestiti nell’armadio della loro camera, quando finalmente si accorse che qualcosa turbava la sua ragazza.
Così si avvicinò a lei, dicendole- per cercare di essere romantico: “Lo sai che i fiocchi di neve sono tutti distinti l’uno dall’altro ed unici? Infatti la neve è una configurazione di precipitazione atmosferica nella forma di acqua ghiacciata cristallina, formata da una moltitudine di minuscoli cristalli di ghiaccio, tutti aventi di base una simmetria esagonale e spesso anche una geometria frattale, ma ognuno di tipo diverso e spesso aggregati tra loro in maniera casuale a formare fiocchi di neve. Dal momento che è composta da piccole parti grezze è un materiale granulare. Ha una struttura aperta ed è quindi soffice, a meno che non sia sottoposta a una pressione esterna…”
Paige si girò, stanca di quei discorsi da genio che a stento capiva. Sorrise in modo stanco, chiedendo al ragazzo di sedersi con lei sul bordo del letto matrimoniale: “Mi dispiace, non avevo controllato le previsioni ed ora siamo bloccati qui e…”
Walter la prese per mano, cercando di calmarla: “Non vedo quale sia il problema. Siamo io e te, da soli. La tempesta di neve non è per forza un elemento da considerarsi negativo, infatti ci assicura del tempo in totale privacy.”
Le diede un bacio sul dorso della mano e lei sorrise, contenta di non aver rovinato tutto. Walter era molto cambiato, anche se ancora faceva difficoltà a relazionarsi con gli altri esseri umani non geniali, ma la loro relazione era andata migliorando.
Fino a quando, dopo essere caduto dalle scale ed aver sbattuto la testa, non aveva sognato di essere sposato con la loro vicina e chimica Florence. E questo aveva mandato in crisi Paige, creando mille dubbi che affollavano la sua mente.
Se ci pensava razionalmente, Walter non aveva fatto nulla di male e non l’aveva tradita davvero. Ma non poteva fare a meno di chiedersi se lei era abbastanza per lui. Quei pensieri incupirono lo sguardo della giovane, che abbassò il viso verso il pavimento: “Devo parlarti.”
Quelle parole allarmarono molto Walter, ma era preparato: come al solito, Toby aveva fatto la spia ed aveva riferito all’amico i dubbi che Paige nutriva sulla loro relazione. Così decise di prendere in mano la situazione e giocare d’anticipo: “Prima facciamo un gioco.”
Paige alzò il capo di scatto, guardandolo confusa e sull’orlo dell’ira: “Walter, io ti dico che voglio parlarti e tu…” Lui appoggiò l’indice della mano libera sulle labbra carnose di lei per zittirla e calmarla. Le sorrise poi, facendo sciogliere per un momento i nervi della donna. La guardò, ammirando ogni particolare di lei: dalle sfumature color miele dei suoi capelli ondulati alle pagliuzze color ambra nei suoi occhi castani.
Sospirò, perso in quello spettacolo: “Una stella è un corpo celeste che brilla di luce propria. Vero o falso?”
Paige si scosse da quel torpore, dovuto al momento romantico ed inaspettato, e rispose prontamente: “Vero.” Non capiva il senso di quel gioco, dove voleva andare a parare? Walter annuì, ridacchiando: “Il Sole è la stella madre del sistema solare, attorno alla quale orbitano gli otto pianeti principali. Vero o falso?”
Le sistemò una cicca ribelle, che le copriva una guancia rosea, mentre lei rispondeva: “Vero. Ma cosa…?” Lui non le diede il tempo di finire la sua domanda: “ Il termine verità (in latino veritas, in greco αλήϑεια) indica il senso di accordo o di coerenza con un dato o una realtà oggettiva, o la proprietà di ciò che esiste in senso assoluto e non può essere falso. Vero o falso?”
Paige aggrottò la fronte, sempre più confusa da quelle strane domande: “Vero, ma Walter spiegami: che cosa sta succedendo?”
Lui la strinse a sé, felice di essere solo con lei, anche se ne era un po’ spaventato. Con Paige rischiava sempre di fare qualcosa di sciocco, inappropriato o che la ferisse senza che lui se ne rendesse conto. Ma questa volta non voleva sbagliare, non poteva, perché non poteva permettersi di perderla.
La guardò dritto negli occhi, pensando a quanto fosse bella ed importante per lui, che senza di lei impazziva e finiva per autodistruggersi come un tempo: “Io ti amo, Paige. Non amo nessun’altra. Non amo Florence o qualsiasi altra donna. Amo solo te e tu ami me. Vero o falso?”
Un brivido percorse la schiena di lei, che si sentì scoperta in fallo e capì che Walter sapeva. Sapeva che lei era ancora insicura e si sentiva minacciata da Flo. Non sapeva cosa rispondere però. Rimase pietrificata, annaspando alla ricerca di aria e di risposte. Il suo cervello le diceva una cosa, il cuore ribatteva e non riusciva a decidere a chi doveva dare ascolto: “Io…”
Si gettò tra le braccia di Walter, cercando rifugio da quel caos che si stava diffondendo in lei. Il tepore del corpo di lui, forte e deciso, la calmò, insieme al profumo muschiato che aveva iniziato a mettere da quando usciva con lei. Le accarezzò i capelli: “Sei davvero una sciocca. Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore. Mai, Paige.”
Le diede un bacio sul capo e sentì che lei stava sorridendo: “Shakespeare, giusto?” Il ragazzo annuì, specificando che era una citazione di Amleto: “Ho pensato che, dato il tuo amore per il teatro in età adolescenziale, magari questo ti avrebbe convinta. Anche se ormai è risaputo che è la Terra a girare attorno al Sole, non il contrario.” La ragazza rimase davvero contenta e sorpresa per quel regalo inaspettato. Così poco da Walter.
Alzò il capo, guardando gli occhi scuri ed i riccioli corvini del suo ragazzo, e sorrise. Walter le prese il viso tra le mani olivastre, quasi più grandi del volto di lei: “Vero o falso, Paige?”
La ragazza rise, per poi rispondere decisa: “Vero.”
Si baciarono dolcemente, incuranti della tempesta che imperversava fuori. Il mondo non esisteva in quel momento. Walter era diventato molto bravo nelle effusioni, si lasciava andare e trasportare dalle emozioni come poche volte gli capitava. Era contento di aver dissipato i dubbi della sua ragazza, perché davvero la amava con tutto il suo cuore. E non c’era bisogno di portare a testimonianza gesti grandiosi o eroici che aveva fatto per lei, bastavano le piccole attenzioni che le riservava ogni singolo giorno. Che riservava a lei e a nessun’altra donna. Forse era stato attratto dalla brillante chimica, ma i sentimenti che provava per Paige erano molto più profondi e radicati. La strinse tra le sue braccia, sentendo il corpo sinuoso di lei in contrasto con il suo. Le accarezzò il collo morbido e delicato, mentre lei intrecciava le dita sottili tra i boccoli mori di lui.
Si staccarono con il fiato corto, ma felici. “Quando torniamo a casa, uccido Toby” esclamò sorridendo lei, per poi riprendere a baciare il suo ragazzo.




Note autrice: * nome scientifico per indicare l'opossum;
Tutte le definizione menzionate da Walter sono spezzoni presi da Wikipedia, perdonate la mia ignoranza.
Mi sono anche permessa di utilizzare la versione estesa della citazione, spero non sia un problema. Mi era più congeniale ai fini della trama e della idea che mi era venuta.
Spero tanto che questa prima FF in questo fandom vi piaccia!
La vostra Rora
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Scorpion / Vai alla pagina dell'autore: rora02L