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Autore: Iwuvyoubearymuch    11/02/2018    2 recensioni
5 volte che Caitlin indossa i vestiti di Barry.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barry Allen, Caitlin Snow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In His Clothes

La prima volta che Caitlin indossò i vestiti di Barry... 
Be', non erano propriamente di Barry, a voler essere del tutto sinceri - lui era solo quello che li indossava più spesso o, meglio ancora, l'unico a indossarli in assoluto, ma non erano suoi. Precisamente, la maglia blu con la scritta S.T.A.R. Laboratories sul davanti, che poi non aveva più portato a casa subito dopo essersi risvegliato dal coma perché l'idea che non avrebbe messo più piede in quel posto una volta che vi fosse uscito non si era avverata per via dei suoi poteri, apparteneva ai Laboratori S.T.A.R., chiunque fosse il proprietario di quei tempi. 
Tecnicamente, comunque, visto che Barry era la sola e unica persona a indossare quella maglia - in seguito alle più disparate situazioni, dallo scoprire che due sconosciuti avevano vegliato sul proprio corpo semi-nudo per nove lunghi mesi, ascoltando la sua playlist stando a Lady Gaga, fino ai vari interventi medici post-meta-umani che si vedevano necessari più volte che no - si poteva anche dire, senza incappare in particolari problemi, che, be', la maglia era sua. Più o meno.
E Caitlin la stava indossando. Particolarmente bene, se gli era permesso aggiungere un commento personale del tutto riservato alle pareti della propria testa.
Il motivo per il quale Caitlin stava indossando i vestiti di Barry era stupido: il caffé super-bollente che Barry non mancava mai di portarle - e a Cisco - ogni mattina di ritorno da Jitter, per comprare il proprio caffè, le aveva ustionato la lingua e in una conseguenza del tutto logica, all'apertura della bocca per evitare che le papille gustative andassero a fuoco, questo era finito dritto sulla camicia, senza passare dal mento grazie al repentino scatto all'indietro di Caitlin. 
Ora, Barry aveva visto Caitlin arrossire per l'imbarazzo esattamente il numero di volte di cui era possibile tenere il conto su una mano sola con quattro dita mozzate - e Barry era quello che l'aveva vista ubriaca su un palco a cantare Summer Nights in una maniera atroce senza nemmeno battere ciglio e gli era stato accordato il permesso di dare una sbirciatina alla mercanzia - ma in quel momento, sporta con la parte superiore del corpo in avanti per non peggiorare la condizione della propria chiara, sottile camicia e un rivolo di caffé che nonostante tutto era colato a tradimento sul mento da un angolo della bocca, era più rossa di guancia di tutte le volte messe insieme che Barry si era reso ridicolo davanti a qualcuno. Ed era tutto dire. 
Se ciò era possibile, le guance di Caitlin si colorarono anche di più quando uscì dallo spogliatoio con indosso la maglia-blu-che-non-era-propriamente-di-Barry che con la gonna nera classica e le scarpe col tacco era un po' un pugno nell'occhio - non che Barry ne capisse di moda se non il minimo indispensabile, ovvero quel corso accelerato che gli aveva fatto Iris su come abbinare i colori prima di partire per il college anni addietro - il tutto cercando di mantenere un'espressione di controllata dignità sul viso, opportunamente ripulito dal caffè. 
"Non. Una. Parola. A. Nessuno" scandì lentamente, puntando il dito indice in direzione del naso di Barry, quando questi si era lasciato andare a una risatina di troppo. 
Barry non le disse che le cose da tenere per sé, lasciando fuori tutti gli altri, iniziavano a diventare tante perché quel pensiero, tenuto a bada proprio all'ultimo secondo, lo colpì forse più del dovuto. Ma probabilmente era soltanto perché stava indossando la sua maglia - era sua, okay? - e le stava davvero, davvero bene a prescindere dai dettami della moda e prima, forse, in maniera del tutto involontaria, sia chiaro - dopotutto se il caffè era finito lì lui non ne aveva nessuna colpa - aveva intravisto più del dovuto data la stoffa sottile della camicia, resa trasparente dalle macchie umide di caffè. 
"Hey" iniziò Barry, sentendo improvvisamente l'impellente bisogno di andarsene da lì e cacciare il pensiero di Caitlin e del loro rapporto dalla testa, per ritornare ad altri molto più rassicuranti. "Io, uh, devo andare - devo incontrarmi con Iris" aggiunse debolmente e ponderando se era il caso di ricorrere a un buon psicologo se trovava più rassicurante provare sentimenti amorosi per sua sorella adottiva. Non che vedesse Iris in quei termini - no, non erano realmente fratello e sorella. 
 
 
La seconda volta Caitlin indossava sicuramente, indiscutibilmente, senza alcuna ombra di dubbio dei vestiti di Barry. Qualcuno - e non un qualcuno qualsiasi, bensì la propria infida voce nella testa - avrebbe potuto controbattere che il costume di Flash non equivaleva a dei vestiti nel senso vero della parola e che, in ogni caso, non apparteneva a Barry, ma a appunto a Flash. 
Partendo dal presupposto che avere quel tipo di discussioni nella propria testa non era esattamente segno di sanità mentale - d'altro canto non era nemmeno la cosa più strana che gli fosse capitata - Barry poteva anche scendere a patti con la prima: effettivamente il costume rosso con un fulmine sul petto rientrava difficilmente nella categoria dei vestiti normali, quelli quotidiani, anche cercando di pensare a esso come una sorta di tuta di lavoro - no?
Sulla seconda, invece - la questione dell'appartenenza - Barry non avrebbe soprasseduto. Non era neanche lontanamente immaginabile o da prendere in considerazione che il costume potesse essere di Flash ma non di Barry - Flash era Barry, Barry era Flash e c'erano a dimostrarlo quei nove mesi di coma e il conseguente tempo perso che non avrebbe riavuto mai più indietro, le ferite e i lividi di breve durata ma dolorosi e le scelte difficili che quasi ogni giorno doveva compiere. Quindi, si, Barry era più che autorizzato a dire che il costume rosso, con cui andava a caccia di meta-umani, era suo nella maniera più assoluta. 
Il perché fosse attualmente addosso a Caitlin e non sul manichino come sempre era un mistero, ma Barry aveva capito fin dal primo sguardo che sarebbe stato la causa di tutti i suoi problemi futuri. 
La scena in sé era... strana, in assenza di un termine più appropriato: Caitlin, in piedi, con la braccia conserte e la gamba destra leggermente piegata di lato lontana dal corpo, in una posa che ricordava in modo non troppo vago quella di una modella su una di quelle copertine patinate di moda; Cisco era semplicemente stravaccato sulla sua sedia, quasi al bordo e con le dita incrociate sulla tastiera del pc in grembo, a guardare annoiato una Caitlin annoiata. 
Non annoiata, innervosita che è peggio, provvedette la sua mente. 
Esattamente il tipo di pensiero che gli fece mettere da parte momentaneamente qualsiasi altra cosa che non fosse il motivo di ciò che stavano vedendo i propri occhi. Motivo che Cisco si apprestò a spiegare molto esaustivamente. 
"Sto apportando delle modifiche" mormorò, ricordando molto più un bambino esausto alla fine di intensa iper-attività indotta dallo zucchero che un vero e proprio genio dell'ingegneria. 
Caitlin, nel frattempo, che alla vista di Barry aveva fatto cadere la posa da top model e si era stretta così tanto nelle spalle da creare ancor più spazio libero in quel costume per quanto le andasse grande, sembrava alla ricerca della prima voragine nel pavimento dove tuffarvisi e non riemergere mai più. 
Quando sembrò evidente che Cisco non avrebbe elaborato ulteriormente, Caitlin prese la parola, esordendo con una risatina stizzita. 
"Ha aggiunto un termoregolatore nel caso in cui dovessi incontrare di nuovo Captain Cold" disse, la voce leggera e di un paio di toni più bassa e incerta di come l'avrebbe detto se non si fosse trovata dentro a una calzamaglia potenziata di un colore che faceva pendant con quello del viso. 
Oh, fu tutto ciò che replicò Barry senza neanche accennare il minimo suono, solo arrotondando le labbra. E non le disse che non aveva ancora capito perché mai ce l'avesse addosso lei - per una ragione che non era poi strana, trovava quella situazione piuttosto interessante, anche troppo. 
"Ma ora sei qui e può capire direttamente su di te che problemi ha," aggiunse Caitlin, evitando lo sguardo di Barry come se fra i nuovi poteri acquisiti di lui ci fosse anche lo sguardo killer. Non attese il permesso di Cisco per muoversi - diede le spalle a entrambi e si avviò verso lo spogliatoio, probabilmente sperando di avere anche solo un quinto della velocità di Flash.
Barry nutriva un profondo rispetto nei confronti di Caitlin come scienziato e, prima ancora, come donna e proprio per questo sapeva che avrebbe dovuto mantenere il contatto visivo con la figura di lei che si allontanava il minimo possibile oppure, meglio ancora, non intrattenerlo affatto. 
Al contrario, Barry non distolse lo sguardo un solo secondo. Avrebbe dovuto e ne era più che consapevole - se non altro perché soltanto uno stupido non si sarebbe accorto del disagio di lei - ma semplicemente non aveva potuto farne a meno: oltre al fatto che il rosso, molto più che quando le ravvivava le guance, era decisamente il suo colore, il modo in cui il materiale del costume le andava largo in alcuni punti e in altri no, mettendo inspiegabilmente in risalto la sua femminilità, accentuata dalla camminata fluttuante seppur veloce, era quasi ipnotizzante. 
"Barry?"
Si voltò di scatto nella direzione di Cisco, il cuore che batteva più forte di pochi attimi prima, solo per vedere l'espressione d'attesa dell'amico. Sbatté le palpebre un paio di volte e si schiarì la gola, sperando di non essere stato appena beccato a squadrare una propria amica. 
Ma Cisco non diede segno di aver capito cosa lo avesse distratto al punto di dovergli richiedere una volta in più cosa ne pensasse della propria idea. 
"Bella - davvero bella" disse e in cuor suo sapeva di non riferirsi esclusivamente al termoregolatore - anche se bella non era stato proprio il primo termine che era saltato alla mente alla vista di Caitlin nel suo costume. 
 
 
Se le prime due volte era state del tutto accidentali, avvenute entrambe all'interno della Corteccia agli S.T.A.R. Labs, la terza volta fu irrimediabilmente colpa di Barry e la cosa peggiore, quella che aveva ufficialmente fatto scattare i campanelli d'allarme da qualche parte all'interno della sua testa, era che non si sentiva nemmeno lontanamente in colpa.
Okay, forse, non era proprio colpa sua - Caitlin aveva la sua ovvia parte - ma Barry aveva avuto tutte le carte a disposizione per evitare quella situazione e aveva solo deciso di ignorarle - o meglio, le aveva analizzate ed era giunto alla conclusione che la terza opzione era più di suo gradimento. 
Era un normalissimo pomeriggio nel quale niente di più interessante di un meta-umano simile a Godzilla, che poi si era rivelato essere un ingegnoso ologramma inventato da un ragazzino - ed era esattamente il genere di progenie che Barry si aspettava da Cisco qualora ne avesse avuta una in futuro - aveva turbato le strade altrimenti tranquille di Central City e la calma interiore di Barry. 
Almeno fino a quando lo squillo del cellulare, il nome Caitlin sul display dello schermo e i battiti cardiaci improvvisamente accelerati avevano mandato tutto all'aria nel più veloce e inaspettato dei modi. 
Caitlin era stata assente in quei giorni e non del tipo che rifilava risposte distratte o si frenava dall'esprimere il proprio parere in quella maniera graziosa che avrebbe potuto donare un senso anche alla più stupida delle teorie - no, quello era successo prima che si assentasse pure fisicamente dai laboratori. 
Pur essendo preoccupato - non aveva creduto alla motivazione che aveva addotto per quei giorni liberi - Barry si era anche detto piuttosto sollevato: un paio di giorni senza Caitlin equivalevano a un paio di giorni per capire cosa diavolo gli stesse succedendo. 
"Barry, sono bloccata nel bel mezzo del nulla poco fuori Central City. La macchina non vuole ripartire e, uh, sto aspettando che il meccanico venga a recuperarmi. Potresti-- sei l'unico al quale possa chiedere che arriverebbe fretta. Potresti venire e, uh, portarmi dei vestiti asciutti?"
Dopodiché la telefonata non si era protratta a lungo: Barry aveva accettato, miracolosamente senza coprirsi di ridicolo per aver detto qualcosa di stupido come era nelle sue potenzialità, e garantito che si sarebbero visti subito. 
Premuto il pulsante rosso, Barry andò nel panico più totale: quali vestiti doveva portarle?
Analizzando le sue possibilità con attenzione era arrivato accorciare la lista a tre opzioni ideali. La prima prevedeva che andasse a casa di Caitlin, riuscisse a entrare superando l'ostacolo della porta e dell'ottavo piano e prendere le prime cose che capitassero a tiro - il problema era che non credeva che a Caitlin avesse fatto piacere una porta o le finestre scassinate; la seconda opzione erano i pochi vestiti che Iris aveva lasciato da Joe per le emergenze, ma Barry stava avendo qualche problema attualmente a conciliare la presenza di Iris e Caitlin contemporaneamente nella propria vita e non era sicuro che vedere l'una nei vestiti dell'altra avrebbe giovato alla sua condizione; la terza, ed era quella che faceva vergognare Barry come un ladro, se non altro per quanto provasse piacere nel constatare che effettivamente non aveva altre vie d'uscita eccetto quella, era che le portasse dei vestiti suoi. 
Il punto era che era abbastanza sicuro che ci fossero delle altre cose alle quali non aveva pensato e che avrebbe potuto trovare delle soluzioni accettabili con le altre due opzioni - la prima almeno - ma non aveva voluto e il motivo era uno soltanto. Per ragioni morali si rifiutò di pensarci. 
Scelse un paio di pantaloni grigi di una tuta, che aveva indossato un numero ragionevole di volte, e una camicia pulita, che ripensandoci cambiò con una vecchia t-shirt che a lui ormai stava piccola ma che a Caitlin sarebbe andata alla perfezione e - smettila di pensarci!
Come promesso la raggiunse in una manciata di secondi: era nella macchina sul ciglio della strada, effettivamente nel mezzo del nulla, con i capelli e i vestiti completamente zuppi. Barry si affrettò a darle quelli che aveva portato e--
Spiegare quello che era successo dopo era troppo difficile per Barry per non ricorrere a uno di quegli elenchi numerati. 
1. Erano entrambi saliti in macchina, lui nei sedili anteriori e lei quelli posteriori. 
2. Caitlin aveva iniziato a spogliarsi, mentre raccontava di come la macchina si fosse improvvisamente bloccata e lei avesse cercato di capire cosa non andasse al motore perché di solito era il motore mentre tutto attorno diluviava.
3. Barry aveva cercato in tutti i modi di essere la persona rispettosa che Nora e Henry e Joe avrebbero voluto e aveva fallito miseramente, lanciando solo di tanto in tanto delle occhiate allo specchietto retrovisore. 
4. Caitlin, nonostante la facciata tranquilla e disinvolta, doveva essere in punto di morte per l'imbarazzo, e Barry non era da meno.
Un normalissimo pomeriggio nel quale niente di più interessante di un meta-umano simile a Godzilla, che poi si era rivelato essere un ingegnoso ologramma inventato da un ragazzino, aveva turbato le altrimenti tranquille strade fuori Central City e la calma interiore di Barry, eccetto l'aver scoperto che era perdutamente innamorato di Caitlin Snow nel modo più assurdo e insospettabile e appagante del mondo perché, questo doveva ammetterlo, Caitlin con i capelli bagnati e la sua vecchia maglietta e pantaloni erano una visione tremendamente fuori dal comune. 
 
 
La quarta era in assoluto la preferita di Barry e ancora una volta era accompagnata da un moto di vergogna grande quanto l'intero stato del Kansas, perché quella che per lui si era rivelata una magnifica esperienza, per Caitlin non lo era stata affato e il fatto che Barry se ne dispiacesse, quando lui era evidentemente così su di giri, era anche più riprovevole. 
A dirla tutta, Barry si era sentito realmente male nel vederla in quelle condizioni e tremendamente in colpa - dopottutto era stato proprio lui la causa del suo malessere, seppure in maniera completamente involontaria. Però, il finale con Caitlin col suo pigiama, nel suo letto... 
Barry e Joe stavano guardando la tivù, comodamente stravaccati sul divano e i piedi allungati sul tavolino da caffè, facendo attenzione a non colpire accidentalmente le due birre - finite, ma se le bottiglie fossero cadute si sarebbero rotte e dopo avrebbero dovuto pulire - e i cartoni delle pizze svuotati da un pezzo. In realtà, stavano soltanto fissando le immagini nello schermo del televisore, e neanche troppo attentamente, visto che la maggior parte del tempo erano stati catturati dalla discussione riguardante alcuni casi difficili al lavoro e, una volta tanto, non legati apparentemente a nessun meta-umano. 
La residenza West era diventata una sorta di ritrovo per scapoli perfetto, escludendo il fatto che tra tutti quelli che la abitavano realmente e chi invece ci stava solo a tempo indeterminato, Barry era l'unico scapolo nel verso senso della parola - Joe aveva Cecile, Wally aveva una relazione con Jesse, e Cisco era appena uscito allo scoperto con Gypsy e le aveva chiesto di uscire. E Barry... be', Barry era in attesa: di cosa fosse in attesa non l'aveva ancora capito - ormai sembrava chiaro perfino ai muri di casa che qualunque cosa avesse provato per Iris in passato era svanita da parecchio e non riusciva a sentirne la mancanza, non quando aveva per la testa tutta un'altra persona. Si rifiutava categoricamente di far passare altri quindici anni prima confessare le proprie intenzioni, ma prima aveva bisogno di comprendere la faccenda fino in fondo. 
La tranquillità della serata fu sconvolta dal campanello della porta - Joe e Barry si guardarono per un lungo momento, stabilendo in silenzio che nessuno dei due aspettava visite e che nessuno dei due aveva la più remota volontà di alzarsi per andare ad aprire. Alla fine Joe sollevò un piede scalzo e fece un gesto come a voler dire andiamo, io devo mettere le scarpe e tu ci metteresti esattamente meno di un secondo o non-so-quanto e quindi Barry si alzò, riluttante. 
Al di là della porta c'era Caitlin, proprio come l'aveva lasciata due ore prima ai laboratori e come l'aveva sempre vista fin dalla primissima volta - e allora perché ultimamente non riusciva a togliersi che fosse la donna più bella che avesse mai visto? Cioè, l'aveva sempre pensato che Caitlin fosse bella - prima ancora di appurare quanto fosse intelligente e dolce e altruista - ma ora lo sapeva sul serio e insieme a tutte le qualità che possedeva, anche quelle che a volte francamente lo spaventavano, e che Barry adorava, era semplicemente irresistibile. 
Rimasero a fissarsi qualche secondo, sorpresi, e se da un lato la sorpresa di Barry fosse giustificata, quella di Caitlin lo era un po' meno visto che lei era andata da lui. 
Le voci provenienti dalla tv all'improvviso più alte risvegliarono entrambi. 
"Barry, hey, io--" cominciò Caitlin, poi parve ripensarci e si fermò di colpo, iniziando a scuotere la testa come a voler cacciare fuori dalle orecchie un'idea totalmente stupida. "Scusa, non sarei dovuta venire" disse, piazzando alla fine un sorriso per niente convincente e, nemmeno avesse appena scoperto di avere i poteri di Barry, si voltò alla svelta e anche più in fretta stava ritornando alla propria automobile. 
Solo allora, vedendola di spalle e in procinto di allontanarsi da lui, Barry sembrò fare a caso a ciò che la sorpresa di trovare Caitlin sulla porta di casa gli avevano impedito di accorgersene prima: c'era qualcosa che non andava e Caitlin era andata da lui. 
Mentre una perfida voce da qualche parte nel retro del suo cervello gli faceva notare con gioia che Caitlin aveva deciso di andare da lui e non da Cisco o Julian o qualcun altro ma da lui, Barry si apprestò a fermarla afferrandole un polso e scoprendo con enorme stupore che era completamente ricoperto di ghiaccio. 
Come se fossero stati colpiti da una scarica elettrica, entrambi fecero un passo indietro e Barry vide gli occhi di Caitlin riempirsi di lacrime da un istante all'altro. 
"Mi dispiace, io non--" tentò di dire ancora una volta in preda ai singhiozzi, riprendendo a scuotere la testa, se possibile, con più e meno forza di prima. 
L'espressione di puro terrore che aveva in viso - una che Barry non aveva mai visto e che, pensò, non avrebbe mai dovuto intaccare i lineamenti così gentili di Caitlin - lo convinsero a fare l'unica cosa che gli venne in mente in quel momento: si avvicino a Caitlin e piano, entrambi spaventati come se lei potesse rompersi al minimo soffio di vento, la tirò a sé e la abbracciò, senza curarsi minimamente del ghiaccio che sembrava ricoprirle quelle mani che ancora più lentamente si chiusero alle spalle di Barry. 
"Non sei lei. Andrà tutto bene, ti staremo accanto - Harry, Julian, Cisco, io - faremo l'impossibile."
Fu difficile dire se quelle parole riuscirono a convincere Caitlin per davvero - se non altro era evidente che sperava coincidessero alla verità - e Barry era pronto a ripetergliele e a dimostrarle quanto ci credesse fino all'infinito, a tenerla in quell'abbraccio fino al mattino seguente se era necessario, al diavolo i vicini che li avrebbero presi per pazzi. 
"Grazie" mormorò Caitlin contro la spalla di Barry, stringendo solo un po' più forte un attimo prima di staccarsi del tutto. Si asciugò le lacrime con la manica della giacca - le mani era tornate alla normalità a un certo punto - e si dondolò sui talloni qualche istante. "Ci vediamo domani" disse a mo' di saluto. 
Ma Barry non l'avrebbe lasciata andare via in quelle condizioni nemmeno se non fosse stato perdutamente innamorato di lei o le fosse stato soltanto amico - la invitò a rimanere lì quella notte e dopo parecchie, parecchie insistenze lei accettò. 
Quando tornarono in casa Joe - e con lui i resti della loro serata tranquilla - era sparito, ma si potevano sentire dei rumori provenienti dalla cucina. 
Barry diede a Caitlin la stessa t-shirt e gli stessi pantaloni che le aveva portato il giorno in cui l'aveva chiamato e avevano aspettato per ben due ore l'arrivo del meccanico in una macchina guasta sul ciglio della strada, parlando di tutto e niente. Lei li indossò e finirono entrambi sul divano, con la tv accesa e le immagini che scorrevano senza che nessuno dei due vi prestasse particolare attenzione. 
Joe uscì dalla cucina qualche momento dopo, riservando un sorriso comprensivo a Caitlin e una pacca sulla spalla a Barry che poteva voler dire soltanto hai fatto un buon lavoro, ma devi invitarla a uscire prima lo faccia io per te stavolta, prima di andare al piano di sopra e chiudersi nella camera da letto. 
Barry pensò che l'avrebbe fatto senz'altro - doveva solo trovare il modo di risolvere il problema di Caitlin prima e poi il coraggio per farlo. 
 
 
La quinta volta che Caitlin aveva indossato i vestiti di Barry era anche la prima - sperava vivamene - di tante altre come coppia. 
Erano nella cucina dell'appartamento di lei - la mattina era grigia e uggiosa, neanche un solo uccellino che cantasse al di fuori che comunque sarebbe stato coperto dai clacson e i rumori della città, entrambi dovevano essere al lavoro in meno di trenta minuti - ed era tutto così perfetto che Barry aveva quasi paura fosse soltanto un'illusione creata da qualche meta-umano che non avevano ancora scovato. 
Caitlin era di spalle - la camicia di Barry che arrivava a coprirle soltanto fino a metà coscia, i capelli in disordine e una mano sul fianco mentre aspettava che l'acqua per il tè iniziasse a bollire. 
"E' un peccato che tu non possa darmi una mano con questo" esordì, guardandolo da sopra la propria spalla e indicando il bollitore. 
Ora, Barry poteva anche essere negato con le donne - e lo era, perché il fatto che avesse avuto delle fidanzate in precedenza e ora ci fosse Caitlin non provavano assolutamente niente - ma aveva imparato a intendere le intenzioni di Caitlin alla perfezione, oppure l'aveva sempre saputo fare ma era stato troppo stupido per prenderne atto. 
Si avvicinò a lei e fece passare le proprie braccia sotto a quelle di lei, in modo da raggiungere con una mano il bollitore e con l'altra il fianco di Caitlin. Di quei tempi, tutto ciò che gli sembrava in grado di fare era abbracciarla e baciarla e dirle cose assolutamente smielate, degne di quei film demenziali che aveva dovuto subire in passato vivendo con una ragazza. 
"Oh, guarda, ce l'hai fatta" disse Caitlin al suono del bip, come se quella di far avvicinare Barry non fosse stata la sua idea fin dal principio. Nel frattempo si era girata e aveva buttato le braccia al collo di Barry, disegnando dei ghirigori astratti sulla nuca con le dita. 
Barry era diventato vagamente consapevole di come la camicia, in seguito a quel movimento, fosse salita molto più in su, scoprendo mola più pelle adesso, e che al di sotto non indossasse assolutamente nulla. 
Oh, si, la prima di molte altre mattine. 
 
  
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