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Autore: two_ell    11/02/2018    0 recensioni
«Seoul. Nove giorni dopo l'epidemia. Non si è ancora trovata una causa, tantomeno una cura. Gli altri del gruppo sono tutti morti. Wonho e Jimin si sono salvati e siamo scappati insieme a mio fratello. Jimin è stato morso ieri sera, adesso è infetto. Abbiamo trovato un modo per salvarlo, ma non sembra star bene...»
Genere: Azione, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Seoul, distretto di Dongdaemun, anno 2018


Un lieve fruscio subito seguito dal tipico “beep” di una macchina da ripresa, furono questi i primi suoni che andarono ad infrangere quel silenzio tombale che ormai si era creato.
Era davvero triste vedere come quello che sarebbe dovuto diventare un parcheggio a più piani ora si fondeva con il grigio del cielo nuvoloso che, nonostante orami avesse smesso di piovere da tempo, sembrava essere ancora minaccioso. Le grigie colonne ed il pavimento in cemento armato avrebbero dovuto raccontare un’altra storia, sicuramente più felice; quello che sarebbe dovuto diventare a breve un comodissimo parcheggio per famiglie ora sembrava quasi un mausoleo, le cui uniche decorazioni erano le foglie imbrunite degli alberi e le pozzanghere causate dal maltempo di qualche ora prima. Nonostante quel posto potesse ricordare ad alcuni l’ambientazione di un film horror, per altri invece poteva essere l’unico posto che li poteva proteggere da quello che si stava scatenando per le strade.

«Sta riprendendo?» si domandò una figura incappucciata cercando di mettere a fuoco quella piccola cinepresa. «Ok! Sembra andare bene!». La videocamera era riuscita dopo svariati istanti a mettere a fuoco la sagoma che aveva davanti. Si trattava di un giovane che ad occhio e croce doveva avere più di vent’anni; era vestito totalmente in nero, a partire dai suoi jeans fino ad arrivare alla felpa con cappuccio che gli andava a nascondere una buona parte del viso. In mano teneva una mazza da baseball, come se la sua vita dipendesse da quell’oggetto così insignificante. Il ragazzo posizionò l’apparecchio sopra quella che sembrava essere una colonna ancora non terminata. Sedendosi a gambe incrociate davanti alla cinepresa sospirò iniziando: «Seoul. Nove giorni dopo l’epidemia. Non si è ancora trovata una causa, tantomeno una cura. Gli altri del gruppo sono tutti morti. Wonho e Jimin si sono salvati e siamo scappati insieme a mio fratello. Jimin è stato morso ieri sera, adesso è infetto. Abbiamo trovato un modo per salvarlo, ma non sembra star bene… ah, dannazione!» concluse esasperato portandosi le mani ai capelli ed afferrandoli con fare nervoso, facendo in questo modo calare il cappuccio della sua felpa e mostrando una chioma di un rosa acceso.
«È così strano, ho praticamente passato un’intera esistenza davanti alle telecamere, ma mai mi sarei immaginato di registrare una cosa come questa, eppure ne sento il bisogno. È così surreale. Ho seriamente paura d’impazzire, ho bisogno di raccontare tutto questo a qualcuno. Credo che userò questa videocamera come un diario; questa cosa la devo fare sia per me che per documentare tutto quello che sta succedendo, perché la gente non dimentichi! Forse è meglio ricominciare da capo…Il mio nome è Yoo Kihyun, ho 26[1] anni e fino qualche giorno fa ero un idol. Facevo parte di un gruppo di sette persone e ci siamo salvati solo in tre.

Eravamo in sala prove, quando improvvisamente quelle creature sono entrate, hanno morso Mino. Chanyeol ha provato a separarli ma anche lui è stato infettato. Abbiamo tentato di scappare, ma nella fuga anche Jackson e Jaehyun sono stati trasformati, mi sto pentendo così tanto di averli lasciati indietro…ma quado ci siamo accorti della loro assenza era già troppo tardi…erano già diventati zombie, quindi l’unica cosa che potevamo fare era quella di essere un po’ egoisti e di buttarci in strada per salvarci la pelle.

Appena usciti da lì siamo stati testimoni di una scena degna del miglior film horror. Le persone si erano riversate per le strade e fuggivano disperate tra le urla mentre gli schermi dei televisori nelle vetrine dei negozi di elettronica ed i maxischermi della città trasmettevano un’edizione speciale del telegiornale. Seoul era nel panico, ma la prima cosa che mi è venuta in mente è stato mio fratello, così senza pensarci due volte ho cominciato a correre dirigendomi verso la scuola elementare. Per il resto mi sembra tutto così confuso, ricordo solo di quando disperato sono entrato nell’edificio pubblico ed ho afferrato la mano di Jisoo. La fortuna ha voluto che mio fratello quel giorno avesse le attività del suo club di baseball, perché è proprio grazie a questa...» disse il cantante mostrando alla videocamera la mazza che teneva in mano «…se siamo ancora vivi.».
 «Da allora ci siamo rifugiati in un minimarket, là avevamo veramente tutto, dal cibo, al riscaldamento, ai bagni…era un rifugio sicuro, in quanto eravamo riusciti anche a disattivare i sensori che permettevano l’apertura automatica delle porte, eppure loro riuscirono lo stesso a trovarci, ma soprattutto riuscirono a sfondare la porta, e proprio nel nostro secondo tentativo di fuga anche Jimin venne morso al polso. Forse gli zombie sono attirati dal sangue, perché immediatamente tutti si sono fiondati verso il mio amico, con l’intenzione di sbranarlo. Ho fatto la prima cosa che mi è venuta in mente. Ho preso la mazza di Jisoo ed ho incominciato a colpirli alla rinfusa e proprio grazie a questa situazione siamo riusciti a capire come ucciderli. Vanno colpiti alla testa, forte, in modo da fracassare il cranio, altrimenti si peggiora solo la situazione. Tuttavia ci siamo resi conto che ciò non basta. Quelle creature anche in quelle condizioni riuscivano ad alzarsi e l’unico modo per potersene liberare del tutto è quello di bruciare i cadaveri.

Siamo riusciti a farli allontanare da Jimin e, solo dopo averli stesi, abbiamo deciso di raggrupparli al centro del locale. Mentre io mi occupavo di bruciare i corpi, Wonho, usando una parte della sua maglietta, ha creato un laccio emostatico per Jimin, nella speranza che il sangue contagiato non ne causasse la trasformazione. 
Ormai quel posto per noi non era più sicuro, dovevamo trovare un nuovo rifugio, così abbiamo preso, grazie ad un carrello, tutto quello che ci poteva tornare utile: cibo, bevande, ma soprattutto alcool ed accendini. Abbiamo usato il carello anche per trasportare il nostro amico fino al nuovo rifugio, ossia proprio quello dove ci troviamo ora. Attualmente Jimin si trova qualche metro alle mie spalle, Wonho lo sta controllando. Le sue condizioni non sembrano essere critiche, tuttavia da qualche ora sembra avere la febbre molto alta, il che non fa ben sperare. Certo, potevamo provare ad amputargli il braccio, ma avremmo rischiato di farlo morire dissanguato.
Questo è quel che è successo fin ora, sicurame…» il discorso del ragazzo venne interrotto da Wonho che urlò il suo nome. Kihyun in cuor suo sapeva già cosa stava accadendo, si voltò a controllare e vide il suo peggior incubo diventare realtà. Jimin ormai era perduto, era diventato uno di loro e si era alzato dal suo giaciglio improvvisato dirigendosi con passo malfermo verso gli altri due che stavano al suo capezzale. Senza pensarci due volte afferrò la mazza e corse a salvare suo fratello e l’ultimo amico che gli era rimasto.
Lo scatto face cadere la telecamera che continuò a registrare. Il grazioso ragazzo dai capelli rosa che fino a qualche girono prima faceva sognare le ragazzine, ora stava colpendo a morte quello che per lui era stato come un fratello per gli ultimi cinque anni.



[1] L’età di Kihyun, come anche quella di tutti gli altri personaggi è in età coreana, quindi +1





안녕 ~

Alla fine ci siamo decise a publicare nuovamente qualcosa, si è vero, la gran parte delle nostre fanfiction sono state tutte cominciate e mai concluse, ma siamo cresciute, e molte delle vecchie fanfiction hanno bisogno di essere riviste e migliorate, perciò abbiamo deciso di metterle in pausa. Per ora ci dedicheremo solo a questo nuovo progetto, ma chissà in futuro riprenderemo anche le altre e le porteremo a termine :'3
Per quanto riguarda questa nuova storia, intanto vi ringraziamo per aver dedicato il vostro tempo a questo piccolo prologo di quella che sicuramente sarà una luunga storia che speriamo vi possa piacere.
Vogliamo precisare una piccola cosa se non si fosse capito, in questa fanfiction ci troviamo in un mondo parallelo dove i gruppi che noi conosciamo effettivamente non esistono, infatti in questo caso Jimin sta nello stesso gruppo di Wonho e Kihyun…inoltre per rendere più facili le cose abbiamo deciso di lasciare ai vari personaggi i nomi reali dei vari prestavolto…
Speriamo così di aver chiarito qualche dubbio e che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima :’3

  
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