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Autore: SognatriceCullen_182    28/06/2009    3 recensioni
Provò a bussare con due nocche, ma nessuno rispose. Che strano, eppure la porta era aperta.
Non poteva rinunciare solo perché la TV era accesa, o che, impedendo agli abitanti di sentirla.
La ragazza entrò con fare incerto nella casa calda ed accogliente, tentennando appena per controllare chi fosse in casa in quel momento.
-C'è.. C'è nessuno?- chiese con voce leggermente arrochita dalla corsa.
Probabilmente se non avesse avuto quel fiatone, non l'avrebbero sentita, e lei avrebbe abbandonato il suo proposito, a dispetto di tutto quello che aveva fatto per essere lì, in quel momento.
Ma l'aveva.
Sentì un tramestìo provenire da qualche stanza più in là, e infine vide spuntare la figura alta e imponente della persona che voleva incontrare.
-Marti? Marti sei tu? Oh, mio dio, non posso credere che sei qui! Che bello vederti!- la accolse, con un grande sorriso.-Come stai?-
Martina sorrise nel constatare che la sua visita non era andata a vuoto, e lo abbracciò stretto. Che bello che lui sia qui... Pensò felice sentendo le braccia calde del ragazzo stringersi attorno a lei. Non lo aveva visto per tanto, troppo tempo.
Le era mancato.
Martina era stata via a lungo, spaventata da un amore che non poteva funzionare. Ma se tornasse indietro? Quando uno sguardo può cambiare la tua vita.
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Now I'm fine
Now, I'm fine
Per Porsche, che segue e recensisce la mia storia ed è innamorata di un certo lupetto...
<3





Provò a bussare con due nocche, ma nessuno rispose. Che strano, eppure la porta era aperta.
Non poteva rinunciare solo perché la TV era accesa, o che, impedendo agli abitanti di sentirla.
La ragazza entrò con fare incerto nella casa calda ed accogliente, tentennando appena per controllare chi fosse in casa in quel momento.
-C'è.. C'è nessuno?- chiese con voce leggermente arrochita dalla corsa.
Probabilmente se non avesse avuto quel fiatone, non l'avrebbero sentita, e lei avrebbe abbandonato il suo proposito, a dispetto di tutto quello che aveva fatto per essere lì, in quel momento.
Ma l'aveva.
Sentì un tramestìo provenire da qualche stanza più in là, e infine vide spuntare la figura alta e imponente della persona che voleva incontrare.
-Marti? Marti sei tu? Oh, mio dio, non posso credere che sei qui! Che bello vederti!- la accolse, con un grande sorriso.-Come stai?-
Martina sorrise nel constatare che la sua visita non era andata a vuoto, e lo abbracciò stretto. Che bello che lui sia qui... Pensò felice sentendo le braccia calde del ragazzo stringersi attorno a lei. Non lo aveva visto per tanto, troppo tempo.
Le era mancato.
-Sto benissimo.- disse, guardandolo negli occhi dopo aver sciolto l'abbraccio. -Adesso sto benissimo.-
Rise, con quella risata calorosa che trasmetteva allegria, e chiese, invitandola a sedere sul divano in salotto: -Come mai sei qui? Cavolo, non ci posso credere!!-
La ragazza si rimise dietro l'orecchio una ciocca di capelli biondi/bruni che era sfuggita all'elastico, e rispose con un sorriso: -Perché mi mancavi.-
Si sarebbe presa a schiaffi. Tutta quella strada, quella corsa, tutto quello che aveva passato per essere lì.. E quella risposta.
Perché mi mancavi.
Era proprio un'idiota. Non che non fosse vero... Ma non era quello il motivo per cui lei era lì.
-Anche tu mi sei mancata, Marti.- assicurò l'amico scoccandole un'occhiata così carica di affetto che la ragazza sentì di poter morire in quel momento. -Vieni qui.- propose lui, indicandole con due colpetti le gambe.
Sorrise automaticamente, felice nel vedere che si ricordava di quella abitudine che avevano gli anni passati.
Quando lei era ancora una ragazza felice e spensierata, che tutto credeva trane che si sarebbe innamorata del suo migliore amico.
Già.
Ricordava ancora la paura, lo spavento, lo sconcertamento di scoprire quello che provava verso di lui. La paura fu subito seguita dall'ansia, e dalla paranoia di non sapere cosa fare, cosa dire, come comportarsi. Perché, anche se lui non se sapeva niente, era cambiato tutto.
Ripercorse velocemente la disperazione nel rendersi conto che non sarebbe mai stata contraccambiata, nel vedere che sarebbero sempre stati "solo amici". Solo amici. Che stupida, insoddisfaacente frase fatta.
Il pensiero che formulava più spesso era: "Lui non lo dovrà mai sapere". E così era stato.
Ma lei non poteva restare con lui, doveva andarsene. Allora era partita, un giorno, senza dire niente a nessuno. Era andata da suo padre, che abitava abbastanza lontano da impedire che lui tentasse di seguirla.
Sapeva che era stata la scelta migliore per lei e per lui, ma per giorni interi non poté smettere di piangere. Si sentiva inerme, svuotata di ogni sentimento.
Solo qualche giorno fa si era accorta che non solo si era privata dell'amore: si era privata anche della sua vita.
Ma adesso era lì. Era quello l'importante.
Si costrinse a sorridere, giocando con le mani di lui, facendole battere tra di loro: -Raccontami tutto. Dimmi cosa è successo in tutto questo tempo!- incitò buttando indietro la testa per cercare di incontrare i suoi occhi color nocciola.
Si fece pensoso, e poggiò il mento rotondo dalle forme infantili sulla fronte di lei.
-Mhmm...- disse, -Nulla. Senza di te era tutto terribilmente noioso.-
Sgranò gli occhi e si alzò in piedi, facendo cadere Martina cadere sulla moquette.  Scosse la testa come a dire "sono impazzito".
-Cosa..?- attaccò lei con un sorriso divertito.
-Sono proprio uno scemo. Io a dirti cosa succede qui... Mentre tu sei stata via per due anni e mezzo!- spiegò con la sua voce roca.
-Due anni, - corresse lei, -sette mesi...-
-... e dodici giorni.- terminò lui interrompendola.
Sorrisero entrambi guardandosi con complicità.
-Dai, alzati.- disse aiutandola ad ergersi in posizione eretta. -Guarda come sei cambiata...- mormorò affascinato, guardandola con attenzione.
Superato l'imbarazzo iniale, la ragazza si ritrovò a fare lo stesso: si era tagliato i capelli, certo, ma quello era il meno; era diventato così alto da trovare difficile guardarlo negli occhi. La pelle liscia e color ruggine non era cambiata, ma i tratti si erano fatti meno infantili e più mascolini e virili, rendendolo così bello da farla gemere.
-Cosa c'è?- chiese premuroso avvicinandosi a lei e prendendole le mani.
Sentì attraversarla una scossa elettrica. Deglutì, ricordandosi mentalmente che erano tutte cose che facevano gli anni scorsi, e che non avevao nessun significato nascosto o vagamente romantico.
{
http://www.youtube.com/watch?v=Wrl8weYTmGU}
Scosse la testa: -Niente. Non è niente. Oh, quanto mi sei mancato!!- sospirò abbraciandolo di nuovo, godendo del contatto con la sua pelle naturalmente bollente.
-Oh, Marti.. Va tutto bene. Siamo qui, io e te. Va tutto bene.- ripeté accarezzandole dolcemente i capelli.
Prese un grande respiro, e si staccò dall'amico: per quanto meraviglioso era comunque troppo doloroso quel tipo di contatto.
-Ehi.- disse, -Tu sai perché sono andata via?- chiese guardandolo fisso negli occhi.
Aggrottò le sopracciglia in un'espressione confusa: -No, tu non me lo hai mai..-
-Guardami. Guardami negli occhi.- ordinò la ragazza, interrompendolo.
Obbedì.
Si guardarono dritto negli occhi, cercando ognuno una risposta in quelli dell'altro.
E il tempo si fermò. E i loro occhi non si guardarono più, passando ad esplorare l'anima dell'altro, scoprendo molte più cose di quante non ne avessero mai sospettato. Si guardarono dentro.
Si guardarono per mesi, per due istanti. Si guardarono fino a sapere tutto quello che c'era da sapere.
Martina riprese l'aria, di cui si era privata per tutta la durata dello sguardo, senza nemmeno rendersene conto.
Ci fu un momento di silenzio, poi il ragazzo increspò le sue labbra a scoprire i denti, in un sorriso di felicità assoluta.
-Certo che lo so.- disse semplicemente.
-E allora?..- chiese lei.
Scosse la testa con un sorriso incredulo: -Sono stato così cieco..- mormorò.
Fece un passo verso di lei, piegandosi a sfiorare le labbra della ragazza in un bacio morbido ed infantile, reggendole la testa con una mano.
-Che fai, piangi?- chiese il ragazzo con un sorriso.
Matrina si toccò uno zigomo, fermando la corsa di una lacrima.
Guardò gli occhi scuri del ragazzo, e gli allacciò le mani al collo, sfiorando i capelli lucidi e neri che aveva sognato per due anni, sette mesi e dodici giorni.
-Ti amo, Jacob.-


-*-


Angolo dell' Autrice
Sì, lo so, l'avevate capito tutti chi era, però mi sembrava carino dirlo solo alla fine della one-shot, no? ^^
Questa ff come avete letto ad inizio storia è interamente dedicata a Porsche, che mi recensisce sempre e ha espresso il suo desiderio di potersi accomodare sulle gambe di Jacob e di giocare con le sue manine.. ^-^
Mi sembrava una cosa carina, ma contate che dire che mi è venuta giù di getto, senza che me ne accorgessi, quasi! Quindi siate clementi con le recensioni xD
Bene, in effetti la volevo fare più allegra e vivace, ma - chissà?- forse le esperienze dell'ultimo anno hanno influenzato la vicenda. Spero proprio che vi piaccia..

La canzone che avete ascoltato nella parte finale della storia è Kiss the Rain del mitico Yiruma *-*

Quindi, in cnclusione, recensite in tante e - perché no? - già che ci siete venite a dare una sbirciatina alla mia ff "The Twilight Sisters", che ne dite?
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=354427&i=1  =)
Un bacio a tutte!
<3

Marta*
  
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