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Autore: Laylath    11/02/2018    2 recensioni
Da Thor - The dark world
“Salve, madre – la sua voce è vellutata – ti ho reso orgoglioso?” questa seconda parte trasuda sarcasmo.
Eppure è la stessa frase che il bambino ha pronunciato poco prima.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frigga, Loki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Have I made you proud?




Frigga tiene gli occhi chiusi, preferendo ignorare la presenza di Odino seduto nel trono a poca distanza da lei. Vuole dimenticare l’ira e la tensione che trasudano da ogni gesto, sguardo, respiro del suo adorato sposo. Per una volta tanto vorrebbe che il dio non ci fosse, vorrebbe stare lei su quello scranno, avere il potere di decidere. Gestire in modo totalmente diverso quella delicata e spinosa situazione che, ad essere onesti, in parte è anche colpa loro.
Ma non ammetteresti mai il tuo errore, mio sposo – pensa con tristezza, mentre con la mano destra liscia graziosamente una piega della sua veste.
Errore. Era giusto definirlo tale? In fondo era stata una bugia dettata dall’amore, dalla convinzione che per un bambino così piccolo e fragile fosse meglio così. Da un certo punto di vista era impossibile dar torto al signore di Asgard, anche se le cose si erano evolute in maniera disastrosa. E lei aveva sempre avuto quella spiacevole sensazione che stavano agendo male nei confronti di Loki, come un fastidioso sassolino nella scarpa che non mancava mai di far sentire la sua presenza. Il suo istinto di madre l’aveva continuamente avvisata che una verità dolorosa, curata prontamente dall’amore, sarebbe stata meglio di una menzogna destinata a logorarsi e logorare.
 
Un lieve suono indica che Odino ha modificato leggermente la sua posizione.
Frigga è sicura che ad uno spettatore esterno il suo sposo sarà sembrato immobile, ma lei ormai è abituata da secoli a percepire questi minuscoli cambiamenti. È nervoso, per quanto cerchi di nasconderlo, forse una piccola parte di lui non vorrebbe essere così severa e brutale, ma l’orgoglio ed il suo ruolo hanno chiuso anche il minimo spiraglio verso una condanna più lieve.
Loki è il suo fallimento come padre e questo lo sconvolge facendo serrare maggiormente le difese della sua torre d’orgoglio. Lui è il signore di Asgard, il grande e potente Odino che nemmeno davanti ai suoi figli si permette gesti di clemenza.
 
Fallimento – quella parola cade tremenda nel cuore della regina.
I suoi occhi si serrano ancora di più e la sua mente, forse vigliaccamente, si rifugia nelle dolci memorie del passato. Non è più nella sala del trono, non c’è più quella tensione così palpabile, quel senso di tragedia incombente.
È nelle sue stanze, inginocchiata sul pavimento, incurante di sporcare il suo bel vestito. Le sue mani sono protese verso quelle del bambino che sta davanti a lei. Non le sfiora, si tiene a qualche centimetro di distanza: il suo è un gesto teso a tranquillizzare ed incoraggiare.
Il viso pallido di Loki è concentrato, le labbra serrate in una linea sottile; gli occhi verdi scrutano con attenzione la piccola sfera di luce dorata che tremula incerta tra le sue mani. Frigga sa che, per quanto l’incantesimo sia semplice, per un bambino così piccolo è molto difficile tenere la giusta concentrazione. Ma lei è sempre stata incredibilmente orgogliosa delle capacità mentali del suo figlio cadetto: dal precoce padroneggiare la lettura e la scrittura, alla grande intuizione. Se non fosse così, non si sarebbe mai sognata di fargli provare la magia alla sua età.
Le piccola dita sottili si muovono con prudenza, mentre la luce vibra leggermente, e questo riporta l’attenzione di Frigga sulla magia; le sue mani si tendono pronte a dare il sostegno giusto per tenere in vita quella piccola sfera d’energia. Uno sguardo fulmineo del bimbo la blocca: vuole farcela da solo ancora per qualche momento.
Improvvisamente la luce aumenta d’intensità… la sfera perde i suoi contorni e pare ritirarsi su se stessa. Con delicatezza, proprio come una crisalide, spuntano delle piccole ali. Un sorriso felice appare sul viso di Loki mentre la farfallina di luce prende il volo per posarsi sul dito della meravigliata Frigga.
Dura solo qualche secondo, poi si divide in piccole particelle di energia che svaniscono nell’aria.
Loki punta lo sguardo sulla madre in attesa del suo verdetto: sa benissimo di aver fatto molto di più rispetto a quanto gli era stato chiesto. I suoi occhi  brillano di sfacciata felicità come accade poche volte.
“Bravissimo!” sorride Frigga, prendendogli le mani e baciandole.
Per il bimbo è come un segnale: con una risatina le getta le braccia al collo e si stringe a lei.
È tutto così incredibilmente perfetto, un istante che dovrebbe restare cristallizzato per sempre. Vuole continuare a sentire quella stretta infantile e vitale, quella felicità così palese… quella certezza di sentirsi accettato che ogni madre desidera percepire nel proprio figlio. Che importa se è fragile rispetto al fratello maggiore? Se già dalle prime lezioni d’addestramento si capisce che non sarà un buon soldato? Lui non avrà rivali nell’uso della magia, di questo Frigga è certa: è quello il suo posto, il suo destino… tutti dovrebbero capire le doti prodigiose del bambino. Odino dovrebbe andarne fiero, proprio come lo è per le grandi capacità di Thor con le armi.
“Madre, ti ho reso orgogliosa?” chiede Loki con aria felice, un atteggiamento che finalmente può permettersi.
“Sono estremamente orgogliosa di te, bambino mio” sorride Frigga, prima di baciargli la chioma leggermente scompigliata.
Capelli neri come l’ala di un corvo, così spessi e morbidi…
 
Il rumore di passi pesanti risveglia la dea dal dolce oblio dei ricordi.
Suono di catene che tengono legate le caviglie di una persona scortata da due guardie.
Frigga apre gli occhi e lancia una rapida occhiata ad Odino: qualsiasi ombra di incertezza è scomparsa dal signore di Asgard. Con una maschera d’impassibilità attende il prigioniero per emettere la sentenza… il suo crudele verdetto.
La donna vorrebbe esporre ancora una volta le sue ragioni, supplicare il marito di ripensarci, ma non si permette. Il suo ruolo le impone di stare ai piedi di quel podio, sul lato sinistro: si deve accontentare di quello che ha ottenuto in precedenza, dopo un'estenuante lotta. Ma dentro di sé vorrebbe gridare di rabbia e dire ad Odino di comportarsi da padre e non da re. Di parlare, di cercare di vedere quel buono che lei è sicura esserci ancora in Loki.
I passi si fanno sempre più vicini e la donna volge lo sguardo verso il figlio minore. Preferisce ignorare le manette che gli cingono i polsi e le caviglie, il fatto che sia tra due guardie che tengono le estremità di quelle catene. Si sofferma sul viso dai lineamenti affilati, su quei capelli ora lunghi ma sempre nerissimi e morbidi. Assurdamente vorrebbe accostarsi a lui, prendere una ciocca tra le dita, e suggerirgli con gentilezza di accorciarli almeno un poco.
“Loki…” riesce invece a mormorare.
Il giovane volge il viso verso di lei, regalandole un’occhiata maliziosa come quelle che era solito fare quando studiava le arti magiche ed un incantesimo gli riusciva particolarmente bene. Come se fosse ancora tutto un gioco tra di loro, fatto di sguardi d’intesa e di comprensione.
“Salve, madre – la sua voce è vellutata – ti ho reso orgogliosa?” questa seconda parte trasuda sarcasmo. Eppure è la stessa frase che il bambino ha pronunciato poco prima.
E Frigga per un eterno secondo deve trattenere un sorriso e una risposta affermativa. Perché in qualche modo lei sarà sempre orgogliosa di quel figlio. Avrà anche commesso atti tremendi a Midgard e prima ancora contro Asgard… ma tra loro due c’è un legame che non potrà mai essere spezzato, a prescindere dalle parole pronunciate prima e dopo, dagli eventi che seguiranno. Lui è ben consapevole che non verrà mai tradito da sua madre.
Tutto questo passa nella mente della regina in un frammento di secondo. Poi riprende il suo ruolo di donna preoccupata, come in effetti ha tutte le ragioni di essere: la presenza di Odino le ricorda che ha ben poco tempo in quella sala.
“Ti prego – mormora – non peggiorare le cose”.
“Definisci peggiorare…” è la risposta di lui.
 
Ma Frigga, sebbene esternamente sospiri mentre la voce di Odino impone secca di smettere, sente quell’altra frase, detta da una voce più infantile che però ha la stessa intonazione.
Ti ho reso orgoglioso?
 
… si…









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Angolo dell'autrice.

Salve a tutti/e,
è la prima volta che scrivo in questo fandom, sebbene sia una gran fan del MCU e del personaggio di Loki. 
Mi ha sempre intrigato il suo rapporto con Frigga, il grado di confidenza che hanno... e soprattutto mi affascina la figura di lei che riesce ad essere madre prima di essere regina. 
Insomma, all'improvviso, dopo un mio periodo di fermo nello scrivere di qualche mese è uscita fuori questa one shot, tutto qui. Quasi a festeggiare i 10 anni del MCU ^^


Buona serata 
  
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