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Autore: Pixel    11/02/2018    4 recensioni
Jaden Jordan è un ragazzo solitario e taciturno. Ha un carattere sfuggente e ombroso e un umorismo caustico di chi è solito svegliarsi con l'anima storta. Claire lo conosce da quando entrambi erano solo bambini e lo ama con tutta la forza purezza della sua giovane età.
La tragica morte del padre porterà Jaden ad affacciarsi ad un nuovo mondo. Il mondo che si trova dall'altra parte della città. Quello degli scorpioni tatuati sulla pelle e indossati sulle giacche nere, della droga e dei Jack Daniel's, delle notti che ti inghiottono. Il mondo della violenza incontrollata, dei ragazzi già grandi, di Eva.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Cap.3




Eva




“Jaden lavora davvero bene senza fare mai troppe domande. Poi ai ragazzi piace, è un tipo in gamba...”
“E a te piace?”
“Hai mai pensato di essere frocio?”
“Ma che…?”
“Non so, hai iniziato tu a fare domande del cazzo”. Spazientita ti alzi dal letto e ti allontani da lui.
“Scherzavo ragazzina, calmati” dice raggiungendoti. Ti cinge i fianchi e cerca di riparare con qualche patetico gesto affettuoso.
“È che ne parli spesso”.
“Sta con noi da più di un mese…poi mi hai chiesto tu di tenere d’occhio le nuove reclute”.
“Hai ragione” ammette. “Quindi è bravo?”
“Molto! Secondo me è pronto per venire con noi dall’altra parte della città, dovremmo sfruttare uno che conosce la zona”.
“Stai parlando di un ragazzo che non si è ancora fatto tatuare...”
“Sto parlando del figlio di Billy! Il tatuaggio lo farà presto” - Non appena troverà il coraggio di dire tutto alla fidanzata, o quando deciderà di lasciarla - pensi. Uno scorpione può stare solo con un altro scorpione.
“Ci penserò”.



 
Claire



Jaden ha la testa poggiata sul banco, è più il tempo che passa a dormire che quello in cui sta attento alla lezione.
È trascorso un po’ di tempo dal tragico evento, ma nessuno può pretendere che superi la morte del padre nel giro di un mese. Però hai paura. Lo vedi ogni giorno più stanco e nervoso, quasi irascibile. Pensavi che il tempo avrebbe sistemato le cose, ma più va avanti più ti sembra che si stia lasciando andare.
Hai fiducia in lui più che in chiunque altro. Sai che non può abbandonare il vostro sogno di scappare insieme nel college più lontano. Ha solo bisogno di quell’aiuto che non ha mai chiesto ma che tu puoi dargli, così continui a farlo copiare in tutti i test e chiedi a Will di fare lo stesso. A fine anno sarete entrambi ammessi alla Brown e potrete ricominciare.


A pranzo sedete al solito tavolo, lo stesso da quando è rientrato a scuola.
“Vuoi che andiamo lì?” domanda indicando il tavolo in cui sono sedute alcune delle tue compagne di squadra insieme ad altri ragazzi.
Lo guardi stupita, ma sei quasi sicura che lui non ne abbia davvero voglia.
“No, stiamo io e te” rispondi posando la testa sulla sua spalla. “Da quando non vengo più a trovarti la mattina ci vediamo praticamente solo a scuola. È colpa mia, tra lo studio, gli allenamenti e il fatto è che i miei non mi permettono di fermarmi da te la sera dopo un certo orario”.
“Non è colpa tua” ti ammonisce prima di abbracciarti. Il suo profumo è sempre buono, ma ultimamente sui suoi vestiti c’è un sentore più acre che non riconosci, ma ti ricorda vagamente quello di casa sua quando ancora c’era Mr. Jordan.
Ora che ci pensi, le poche volte che avevi visto Jaden parlare con suo padre era per chiedergli di andare a fumare in giardino.
Almeno quando ci sono ospiti! Già i divani puzzano come una ciminiera”.
Lui spegneva la sigaretta, anche appena accesa, e si metteva a ridere.
Mi scusi signorina”, diceva galante e sornione “se l’odore non le piace è solo colpa mia. Mio figlio non ha questo brutto vizio, crescerà sano e forte”.



 
Jaden




Torni a casa nel primo pomeriggio e la prima cosa che fai è buttarti a letto. Oggi non sei di turno, potresti approfittarne per studiare il pomeriggio e andare a letto a un orario decente questa notte. Dopo qualche minuto crolli in un sonno profondo cullato dai buoni propositi che non rispetterai.


 
Eva




“Dove diavolo sono Richo e Bruce?” chiedi per la sesta volta nel giro di dieci minuti.
“Forse è successo qualcosa di grave...” ipotizza Mike.
“Forse sono strafatti” dai voce all’ipotesi che tutti sanno essere la più plausibile.
“Li andiamo a cercare?”
“Non c’è più tempo. Dovremmo già essere dall’altra parte della città, cazzo ma lo sapete quanto è importante fare un buon lavoro lì?”
“Non te la prendere con noi, siamo tutti qui!”
“Avete ragione, scusate! Anche Cole ha il telefono staccato. Non so che fare...”
“Andiamo noi e basta, possiamo farcela”.
“In tre? Ce ne serve almeno un altro”.
Provi a richiamare Cole e la voce registrata che risponde al posto suo ti fa quasi impazzire.
- Al diavolo anche Cole – dici a te stessa mentre decidi di fare a modo tuo.


“Pronto Jaden...”
“Eva, tutto bene?”
“No, fatti trovare tra mezz’ora al Land line”.



 
Jaden




Dal tono di Eva capisci subito che non è il caso di protestare. Inizi a vestirti e appena prendi la giacca ti ricordi che non puoi indossarla. Il Land line, come tutto quel lato della città, non è territorio degli Scorpions. Non sai bene contro chi vi state mettendo spacciando le vostre pasticche in questa zona, ma immagini che per costringere gli scorpioni a nascondersi deve essere qualcuno di grosso. Indossi una felpa nera, avvolgi il collo con una sciarpa dello stesso colore e speri solo di non incontrare nessuna conoscenza questa notte.


I ragazzi arrivano nel posto dell’appuntamento qualche minuto dopo di te. Ti raccontano velocemente il motivo di quell’urgenza e iniziate subito a lavorare.
Il Land line è grande più del doppio rispetto al Krush, vi servirebbero ancora più persone per fare un buon lavoro. Decidete le postazioni, dopodiché Shaggy ed Eva vanno nei rispettivi bagni e Mike si addentra da solo al centro della pista.
La prima mezz’ora va bene, noti subito che le quantità richieste sono considerevoli e le cifre con cui hai a che fare sono da subito importanti.


“Bagno degli uomini, dì che ti manda Golden Boy”.
“Chi?”
Golden Boy!” alzi la voce per sovrastare la musica alta.
“E chi cazzo sarebbe Golden Boy?”
Non appena senti quella frase ti torna alla mente il breve discorso preparatorio di Eva, Richo e Shaggy-D la tua prima notte di lavoro.


Se iniziano a fare troppe domande tu voltati e vai in pista a ballare.
La polizia non dovrebbe mettersi in mezzo, ma anche nel caso venissi preso da qualcuno la regola d’oro è solo una: Taci!”


Immediatamente stacchi le spalle dalle parete su cui stavi appoggiato e fai per superare l’uomo.
“Non così in fretta”. È l’ultima cosa che senti prima del colpo alla testa che ti fa perdere i sensi.



 
Eva




“Non può essere sparito anche lui!”
Inizi a pensare che in questa notte folle si siano tutti messi d’accordo per prendersi gioco di te.
Avete finito il turno da più di venti minuti e Jaden non si è ancora fatto vedere. Si fosse trattato di Shaggy-D non ti saresti preoccupata più di tanto, ma Jaden non si sarebbe trattenuto un minuto in più in una discoteca, nemmeno per pisciare.
La tasca della felpa vibra e col cuore in gola preghi di leggere il nome del ragazzo sul dispaly.
Cole. Perfetto, lui saprà cosa fare.


“Dov’eri finito?” gli chiedi, ma ti rendi subito conto che è una domanda a cui non puoi pretendere una risposta, è comunque il capo.
“Cosa succede?”
“Jaden Jordan è sparito!”
“Ma Jordan oggi non era nemmeno di turno...”
“Lo so, ma Richo e Bruce erano spariti e avevamo bisogno di rinforzi per questa sera, ma tu non rispondevi al telefono così ho pensato che l’unica cosa da fare fosse chiamare lui, era l’unico disponibile e abita qui vicino...”
“Aspetta, dove siete?”


“Al Land line”.
“Cosa? Tu hai fatto venire il figlio di Billy a lavorare in una zona fuori dal nostro controllo?”
“Era l’unica cosa che potessi fare...”
“No Eva, tu non dovevi fare proprio un cazzo!” urla furioso, tanto che devi allontanare il cellulare dal tuo orecchio. “Adesso state fermi lì finché non arrivo, se fate altri casini giuro che vi ammazzo”.



 
Jaden




C’è poca luce e puzza di muffa e umidità. Hai freddo, ti sembra di congelare e ti rendi conto di non avere più né la felpa né la maglia.
Provi a muoverti ma sei legato ad una sedia, smetti di dimenarti appena ti accorgi di non essere solo.


Un uomo entra nella stanza attirando l’attenzione di un altro.
“Ha ancora il telefono staccato” dice.
“Vorrà dire che ce lo dirà lui chi è, si è appena svegliato”.
- Maledizione!- Speravi non se ne fosse accorto.
Adesso riconosci quello che è entrato per ultimo, è lo stesso che ti aveva fermato al Land line e a giudicare dai rumori che senti ti trovi ancora nella discoteca.
Quello si avvicina a te e senza porti nessuna domanda ti colpisce. L’altro ride.
“Così inizi a capire come vanno le cose...” ti dice.
“Chi sei?”


la regola d’oro è solo una: Taci!”


Ti tira un altro pugno ben assestato sullo stomaco. “Allora, Golden boy, qual’è il tuo vero nome?”


la regola d’oro è solo una: Taci!”


Un calcio sulla rotula.


“Non che non mi diverta a picchiarti, ma se mi dicessi il tuo nome smetterei subito...no? Va bene”.


Un altro pugno, e poi un altro. “la regola d’oro è solo una: Taci!”


“Da come sta zitto a me sembra proprio uno scorpione”.


“Non ha nemmeno il tatuaggio, ho controllato prima”.


“Magari se l’è fatto fare in qualche posto strano… allora ragazzo, se non vuoi dirci chi sei, dicci almeno se sei uno scorpione o sei solo un folle che si è messo a spacciare nella nostra zona!”


la regola d’oro è solo una: Taci!”


Quello ti prende per il collo e inizia a stringere “Perché sai cosa facciamo noi a quelli che vengono da queste parti a fare quello che vogliono? Gli tagliamo la gola e li buttiamo come spazzatura”.
Inizi a scalciare e giuri che se riuscirai a sopravvivere li ucciderai con le tue mani, ma il respiro ti manca e senti che non resisterai ancora a lungo.


“Lascialo idiota”.
Quando molla la presa inizi a prendere grandi respiri come se volessi recuperare tutta l’aria che ti è stata negata poco prima.


“Lo capisci che una risposta può salvarti la vita? Fai parte degli Scorpions, sì o no?”
Non rispondi, non lo faresti mai, non l’avresti mai fatto nemmeno se quei due proiettili non si fossero piantati nel cranio dei tuoi aguzzini.
Cadono a pochi secondi di distanza l’uno dall’altra, due tonfi sordi. È la prima volta che vedi degli uomini morire e l’unica cosa che riesci a pensare è che avresti dovuto ucciderli tu.


“Bravo ragazzo, non hai detto una parola” dice Cole mentre ti slega. “Sei leale come tuo padre, un vero scorpione”.



 
~




Cole insiste per riaccompagnarti a casa ma lo convinci del fatto di riuscire a guidare, anche se non sei sicuro sia vero.
La testa non ti ha mai fatto così male e sei sicuro che il ginocchio ti si sia gonfiato perché fai fatica a trascinarti per il vialetto di casa.


La prima cosa che fai è andare in cucina, è da un po’ di tempo che hai imparato a tenere il ghiaccio nel freezer.
Con l’impacco sull’occhio sinistro vai in camera per cercare una maglietta pulita. Dal corridoio noti la luce accesa, per la fretta che ti aveva messo Eva ti sarai dimenticato di spegnerla. Entri.


“Bentornato”.



 
Claire




“Che ci fai qui?” Ha la faccia sconvolta, più per la tua presenza che per gli ematomi.
Non hai nemmeno l’istinto di piangere, hai passato ore a farlo.
“Una sorpresa, amore”. Provi tanto disgusto in quel momento che fai fatica a chiamarlo in quel modo anche con ironia.
“Non è come pensi...”
“Sono qua da ore, risparmiami le stronzate per favore”. Gli fai una richiesta che suona più come un ordine. Ti guarda perplesso perché quel linguaggio non ti è mai appartenuto, senza capire che per colpa sua voi due non potrete più concedervi il lusso di essere gli stessi.
“Sono solo uscito e...” Non hai nemmeno la pazienza di attendere la sua prossima bugia e in un raptus di rabbia lo colpisci con uno schiaffo al volto. Lui urla dal dolore provocato dall’impatto della tua mano con la carne traumatizzata della sua faccia.
Come unica reazione abbassa lo sguardo mortificato e rimane in un silenzio di chi non ha più nessuna carta da giocare.
“Hai ragione” sussurra solo dopo parecchi secondi, spezzando così la tua ultima flebile speranza di avere torto. Lo colpisci ancora, tanto forte da sporcarti il palmo col sangue di una ferita che hai riaperto. Non hai mai avuto il sangue di qualcuno sulle mani, ti fa schifo ma lo colpisci ancora, ancora e ancora finché finalmente non ti senti pronta a piangere di nuovo.
A quel punto lui prova ad avvicinarsi, ma tu fai due passi indietro.
“Non mi devi toccare”.
“Claire...” supplica lui e per la prima volta dalla morte di suo padre senti la sua voce incrinata da una nota di pianto.
“Ascoltami bene, Jad” inizi a dire non appena la tua razionalità torna in tuo soccorso come una fedele compagna, “io non voglio nemmeno sapere quali porcherie hai fatto fin ora, né tanto meno perché le hai fatte. Sono disposta a passare oltre alle bugie, posso passare oltre al fatto che mi hai trattata come una stupida”.
Ti fermi solo per asciugare le lacrime che ormai escono come fiumi dai suoi occhi scuri. Lo ami talmente tanto da essere ridicola, te ne rendi conto ma non ne puoi fare a meno. In questi mesi ti sei sentita in colpa per quante volte hai pensato a una strada più semplice. A Paul Anderson, a Will.


Ma la verità è che tu non vuoi rinunciare a lui, perché Janden Jordan è l’unico difetto che ti puoi permettere.


“Io lo so che questo non sei tu. Non sei le bugie, non sei la violenza e non sei tuo padre”.
Piange più forte, trema più forte, prova a parlare ma non ci riesce.
“Non dire niente, lo so quanto soffri e ti giuro che insieme possiamo superare anche questo...” gli prometti mentre lui cade in ginocchio stremato affondando il viso tra le tue gambe come un bambino nella gonna di sua madre. Gli permetti di sfogare ancora il suo pianto, ma poi gli prendi il viso tra le mani e – con delicatezza – lo costringi a guardarti.
“Ma mi devi giurare che, qualsiasi casino tu abbia fatto fino ad oggi, questa storia finisce stasera”.



 
Jaden




Con gli occhi freddi come lame ti squarcia il petto per strapparti via il cuore e fartelo vedere. E mentre aspetti che il boia cali l’ascia sulla tua testa, la ragazza del paradiso accanto ti concede la grazia.
I suoi occhi tornano azzurro cielo e tu non puoi far altro che stare ginocchio davanti al suo amore.


“Te lo giuro Claire, te lo giuro”.















 
Nda:
Ehilà,
questo senza dubbio è il capitolo clou della storia, infatti il prossimo sarà l'epilogo. Non voglio dilungarmi parlando troppo in queste note, mi piacerebbe solo sapere il vostro parere.
Cosa vi aspettate? Siete rimasti soddisfatti e/o sorpresi di quello che è successo fino ad ora?
Se avete dubbi o perplessità chiedete pure, ogni consiglio è ben accetto!
A presto!

P.s. scusate se nel testo ci sono errori di distrazione, revisionerò il tutto alla conclusione del contest a cui partecipa la storia. 
 
  
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