Serie TV > I Segreti Di Twin Peaks
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Autore: VELC    12/02/2018    0 recensioni
Cos'è successo nei 25 anni mai narrati della serie televisiva più disturbante di tutti i tempi?
Che fine ha fatto la dolce Annie Blackburn? Cosa ne è stato di Audrey Horne, dello sceriffo Harry Truman e dell'agente speciale Dale Cooper? Se queste domande vi attanagliano ancora dopo aver visto la seconda serie, o semplicemente non siete rimasti soddisfatti dalla recente terza stagione, questo racconto a puntate potrebbe essere pane per i vostri denti.
Il racconto riprende la narrazione esattamente da dove la seconda stagione si era interrotta, nella stanza del Great Northern Hotel...
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ospedale di Twin Peaks era una struttura piccola, ma che non aveva mai fatto mancare nulla alle esigenze della tranquilla popolazione del paese; ultimamente però, se non altro dalla morte di Laura Palmer, era apparso evidente che i locali avrebbero avuto bisogno di tecnologie migliori e, data la sempre maggior affluenza di pazienti, di una mensa migliore.

Il tenente Harry Truman e l'agente speciale Dale Cooper entrarono dalla grossa porta vetrata dell'ingresso principale e subito nella stanza a sinistra del corridoio scorsero la figura di una giovane ragazza dai capelli nero corvino

« Agente Cooper... come si sente? »

« Come ti senti tu Audrey, non sono io ad essere in un letto d'ospedale » disse Dale con un sorriso.

Audrey sorrise brevemente.

« oh è più per precauzione, sono stata sciocca...»

Il sorriso improvvisamente scemò, poi i suoi occhi incominciarono a diventare lucidi

« Pete era un brav'uomo, mancherà a tutti » la anticipò Dale.

Ci fu una pausa, poi Audrey scacciò indietro le lacrime

« Sa una volta mi ha portata a pesca, con le esche e tutto il resto, a pescare trote sotto la luce della luna, solo perché ero triste ... ma adesso sono io che vedo lei triste e credo di sapere il perché ; Annie è nella stanza in fondo al corridoio, ma stia tranquillo, sta bene » L'agente Cooper diede un lungo bacio sulla fronte ad Audrey, un lungo ed umido bacio che la fece tremare anche se non seppe per quale motivo.

« Audrey grazie , e riposati »

Lei Rimase a fissarli andare via con una sensazione strana addosso.

Nel corridoio incontrarono il dr. Hayward che gli venne incontro salutandoli

« Dr. Hayward come sta Audrey? »

« Meglio Cooper , ha una intossicazione da fumo: tra la confusione e lo spavento non riusciva più a liberarsi dalle manette e ne ha respirato molto ... povera cara... per fortuna Hawk è arrivato in tempo . » Poi guardando Dale 

« Annie invece è di qua ; non ha subito grossi traumi fisici tranne un taglietto sulla fronte ; sul lato emotivo invece deve essere stato un grosso shock » 

 e fissò Dale di sfuggita incamminandosi per il lungo corridoio ; entrarono nella stanza scarsamente illuminata dove solo poche lame di luce riuscivano a sfuggire dalla persiana non proprio nuovissima, creando piani di luce definiti nell'aria densa e un po' stantia , che sembrava tagliassero gli odori di disinfettanti, medicazioni e cibi insipidi. Harry si fermò sulla soglia della piccola stanza con un cenno verso Cooper, che entrò nell'oscurità in modo silenzioso, quasi come un' ombra. 

Annie dormiva beatamente, i lunghi capelli mossi un po' arruffati ad illuminarle il volto. Dale si sedette in uno degli sgabelli ai bordi del letto e le afferrò delicatamente una mano. Rimasero così per un po' , poi Annie si svegliò di soprassalto, come fosse stata tratta a riva dopo una nuotata faticosissima; vide per un attimo una mano sporca tenere la propria, e ne sentì i calli e le unghie sudice graffiarle la pelle; 

« Annie » alzò lo sguardo trattenendo il respiro , poi lasciò andare la tensione affondando ancora più mollemente nel cuscino. 

« Dale » la sua mano era morbida e candida come sempre

« Annie come stai ? »

« Non lo so. Ora meglio, ma non so come interpretare quello che ho visto, certe cose non le insegnano neanche in convento »

« No di certo , per fortuna è finita » i due si sorrisero, anche se quello di Dale si traformò piano, deformandosi, come tirato da fili invisibili

« Ho temuto di perderti » esplose una risata silenziosa dentro Cooper, come una iena che vede la sua preda, e sa di avere un vantaggio.

Le diede un bacio continuando a ridere dentro, poi si calmò : non era quello il momento

 « Se il dr. Hayward è d'accordo ti passo a prendere sta sera così potrai dormire nel tuo letto » 

   
 
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