Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: vale ronron    13/02/2018    0 recensioni
Questa storia conterrà una serie di episodi che mostreranno i pensieri e la vita di Katniss e Peeta una volta tornati al distretto 12 dopo la guerra, nella storia compariranno anche altri personaggi della saga. Allego delle frasi estratte dal primo capitolo:
“mi offro volontaria” urlai
“non si accettano volontari signorina Everdeen” mi disse Snow ridendo soddisfatto
“nooooo, non potete farlo, io mi offro volontaria, vi prego prendete me, vi supplico!!”
“continui signorina Trinket” disse Snow non prestandomi la minima attenzione.
Buona lettura!!
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Delly, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 5

POV KATNISS

Non avrei dovuto portarla, lei non è pronta per tutto questo!!” conoscevo questa voce, avrei potuto riconoscerla anche in mezzo a migliaia di voci.

“smettila Peeta, non è successo nulla, ha solo avuto un crollo emotivo, hai sentito cos’ha detto il dottore Aurelius al telefono?!...è un bene che sia uscita, non può restare per sempre chiusa in quella casa!!”

“il dottore ha detto che ha provato troppe emozioni e che il suo cervello non ha retto, e questo non fa che confermare il fatto che non avrei dovuto portala con me in città!!”

“è invece hai fatto bene!!…ti stai concentrando solo sul fatto che sia svenuta e invece dovresti essere contento del fatto che per un momento lei è stata bene…mi hai detto che i lavori fatti al distretto le sono piaciuti e che ti è parsa serena e di buon umore mentre camminavate lungo la strada delle lavande!!”

“si, sembrava spensierata, si guardava intorno incantata o almeno lo ha fatto fino a quando non siano arrivati vicino alla piazza…non so cosa le sia successo…so solo che all’improvviso ha cambiato umore e si è irrigidita, ho cercato di chiamarla, ma nonostante fossi a pochi centimetri di distanza da lei, la sentivo distante anni luce…poi ad un certo punto ha sussurrato il nome di sua sorella, ha iniziato a respirare in modo irregolare, ha pronunciato il mio nome ed è svenuta!!”

“per fortuna sei riuscito a prenderla al volo, si sarebbe potuta fare male se avesse sbattuto la testa sulle pietre” disse apprensiva Delly

“perché non si sta svegliando?!” lo sentì chiedere preoccupato

“stai tranquillo, si sveglierà quando il suo corpo sentirà di poter affrontare la realtà!!”

“parli come Aurelius!!” la rimproverò Peeta

“be anch’io sono stata la sua figliuola, ed ero anche la sua preferita!!”

“ma va là, lo sai benissimo che il suo preferito ero e sono tutt’ora io!!”

“certo come no, sei un povero illuso, fratellino!!”

“fratellino…?!” dissi confusa con voce rauca

Apri gli occhi lentamente, e cercai con fatica di abituarmi alla luce pomeridiana, sentii dei passi venire velocemente verso la mia direzione

“Katniss ti sei svegliata!!, come stai?”  l’entusiasmo di Delly mi colpì in pieno, mi aveva raggiunta dalla stanza accanto e si era seduta sulla brandina su cui ero sdraiata.

“un po’ frastornata ma…. bene” le dissi sincera guardandomi intorno disorientata

“Siamo al magazzino” mi rispose Delly allegra “Peeta ti ha portata qui perché era il posto più vicino dove poterti fare sdraiare, un dottore ti ha già visitato, ci ha detto di lasciarti dormire finché ne avevi bisogno” in un batter d’occhio Delly aveva risposto a tutte le domande che il mio cervello voleva sapere.

mi dispiace avervi rovinato la giornata!!” le dissi dispiaciuta con tono colpevole.

“smettila di dire stupidaggini, e poi sono ancora le cinque sei ancora in tempo per aiutarci!!” rispose allegra regalandomi uno dei suoi sorrisi
Cercai di ricambiare il suo sorriso, più per educazione che per altro, tuttavia fra i miei pensieri emergeva solo una domanda…perché Peeta non è entrato?!...era nella stanza accanto con Delly, li avevo sentiti parlare ma non appena mi sono svegliata l’unica che è venuta a vedere come stessi è stata Delly.

 Istintivamente guardai l’uscio della porta, nella speranza di vederlo spuntare, ma di Peeta nessuna traccia, sospirai sconsolata, e rivolsi lo sguardo verso Delly, la sorpresi a fissarmi.

“sai Katniss, a volte Peeta si fa prendere dalla paura e dall’agitazione, il depistaggio lo ha confuso parecchio, ma ha solo bisogno di un po’ di tempo per schiarirsi le idee!!...adesso vado dagli altri ragazzi, cosi vi lascio un po’ da soli!!” mi sussurrò facendomi l’occhialino.

La guardai sorpresa, avevo sottovalutato Delly, era una ragazza molto sveglia, l’accompagnai con lo sguardo fino all’uscio della porta e rimasi in attesa finché timidamente non apparse dall’uscio della porta una chioma bionda e ribelle accompagnata da due profondi occhi azzurri.

Non appena vidi Peeta mi sentì sollevata, per un attimo avevo temuto che non venisse.

“stai meglio?” mi chiese timidamente con tono preoccupato

“si” gli risposi cauta “mi dispiace per questa situazione!!”

“non è stata colpa tua, può capitare di sentirsi male, non ti devi scusare per questo!!” mi rispose accigliato entrando nella stanza.

“grazie per avermi portata qui” lo ringraziai guardandolo dritto negli occhi, erano limpidi e azzurri, nessun segno degli occhi neri che sormontavano il suo viso durante i suoi episodi.

“Katniss, posso farti una domanda...però mi devi promettere che mi risponderai!”

Non mi piaceva l’idea che in qualche modo mi stesse incastrando, ma per una volta misi da parte il mio caratteraccio impulsivo e invece di stare sulla difensiva decisi di accontentarlo. In fondo Delly aveva ragione. Peeta aveva bisogno di schiarirsi le idee, e dopo tutto quello che lui aveva passato per colpa mia, era mio dovere aiutarlo.

“d’accordo” dissi accondiscendente, l’espressione sorpresa di Peeta mi fece capire che per una volta avevo preso una giusta decisione

“cosa stavi pensando prima di svenire?” mi chiese guardandomi intensamente negli occhi.

Restai paralizzata, immaginavo che sarebbe stato difficile rispondere alla sua domanda, ma non pensavo che mi avesse chiesto questo…non potevo rispondere…non potevo dirglielo…anzi non volevo dirglielo…

“i...io…” dissi scombussolata

“Katniss, mi hai fatto una promessa!!” mi rimproverò con tono severo continuando a fissarmi negli occhi, come se li dentro potesse leggervi tutte le risposte alle domande che lo affliggevano.

Mi ha incastrata…non voglio raccontargli il sogno…ma se non rispondo alla sua domanda lui perderà definitivamente la fiducia in me…sempre se gliene sia rimasta…dopo tutto quello che gli ho combinato e dopo il depistaggio è già un miracolo se mi rivolge la parola…cosi sospirai e risposi…

“mi era tornato in mente l’incubo di stanotte!!” risposi abbassando lo sguardo.

“ti andrebbe di palarmene?” mi chiese dolcemente alzandomi il mento con due dita per poter tornare a guardarmi negli occhi

“non la prendere male, ma…non credo sia una buona idea!!” risposi sincera cercando di sostenere il suo sguardo

Peeta aveva fatto molti miglioramenti ma non avevo idea di come potesse prendere l’idea che nel mio sogno lui fosse diventato una torce umana

“potremmo provare con il vero o falso!?” mi propose speranzoso

Annuì…anche se in me cresceva sempre più la paura di poterlo vedere scivolare in un uno dei suoi episodi.

“il tuo sogno avveniva nella piazza del palazzo di giustizia…vero o falso?” mi chiese cauto

“vero” risposi sorpresa che lo avesse intuito

“e nel sogno c’ero anch’io…vero o falso?” mi chiese continuando a guardarmi

“vero” risposi sempre più tesa

“e c’erano anche altre persone…vero o falso?”

“vero” risposi

“chi altro c’era?” mi chiese

“questo non è un vero o falso!” risposi di getto

 “hai ragione!!” mi disse rivolgendomi un sorriso spontaneo

Mi ero dimenticata quanto bello fosse il suo sorriso

“però, potresti darmi un aiutino!!” mi disse scherzosamente

“pensa al giorno della mietitura” gli dissi con tono triste

“quella dei settantaquattresimi hunger games…vero o falso?”

“vero e falso…” risposi, lui ovviamente si accigliò.

“sembrava la settantaquattresima mietitura ma per certi aspetti assomigliava alla settantacinquesima” cercai di trovare le giuste parole…

…“ovvero io e te avevamo già affrontato la prima arena ed eravamo tornati al 12, però nel sogno affrontavamo un’altra volta la mietitura.”

“e in questa mietitura veniva estratta Prim?” mi chiese pronunciando il nome di mia sorella con tono cauto, dolce ma al tempo stesso solenne

“s...si” dissi con un nodo in gola, da quando ero tornata al 12 era la prima volta che sentivo nominare il nome di mia sorella, mi chiesi per la prima volta, se fosse giusto non nominarla mai…in fondo sentire parlare di lei era un modo per sentirla ancora vicina a me…oppure no!?...

“e tu ti offrivi volontaria…vero o falso”? continuo cauto Peeta

“vero…ma non ho potuto prendere il suo posto, perché non accettavano volontari, inoltre nel sogno io ero bloccata, potevo solo parlare,
quindi non ho potuto evitare che lei salisse sul palco.


“e il tributo maschio ero io…vero o falso?” mi chiese pensieroso

“falso, il tributo maschio estratto non eri tu” dissi nervosa

Peeta mi guardo intensamente, voleva che continuassi a parlare di mia spontanea volontà, ma avevo paura della sua reazione, mi feci coraggio, presi un profondo respiro e dissi:

“tutti i ragazzi estraibili erano in piazza per sottoporsi alla mietitura, c’erano tutti, tranne te!!” mi fermai per vedere la sua espressione, era concentrato ad ascoltare le mie parole, sembrava tranquillo, cosi prosegui dicendo:

“non trovandoti vicino ai ragazzi della tua età, cominciai a guardarmi intorno, chiamando il tuo nome, ma tu non c’eri e non rispondevi ai miei richiami, stavo continuando a cercarti, fino a quando Haymitch è apparso sul palco e mi ha urlato contro dicendomi che per te non c’era più niente da fare, perché prima che iniziasse la mietitura un gruppo di pacificatori, per ordine di Snow, ti avevano rapito per portarti a Capitol…” Peeta  si era irrigidito, aveva la schiena inarcata e teneva i pugni stretti, con timore gli fissai le pupille aspettandomi di trovarle nere e dilatate, ma inaspettatamente le trovai del loro colore naturale, ma era palese che non era più tranquillo, come cinque minuti fa…

“se vuoi smetto!!” gli chiesi timorosa, sperando in un suo SI!!

“continua” mi disse con voce malferma

“mentre parlavo con Haymitch, il portone del palazzo di giustizia si è aperto ed è apparso Snow con asseguito dei pacificatori che trascinavano…”mi fermai titubante e turbata per il ricordo “Peeta, davvero, potrei finire di raccontartelo un altro giorno…” cercai di convincerlo con tono quasi supplichevole, guardandolo mentre stringeva in modo convulsivo i bordi della sedia su cui era seduto

“i pacificatori trascinavano me…vero o falso?” mi chiese con tono grave e cupo, ignorando la mia proposta

“…si…” risposi rassegnata “eri incosciente…ma vivo!!” mi sbrigai ad aggiungere…tuttavia prima di proseguire con il racconto, aspettai che si calmasse…anche perché il peggio del sogno doveva ancora venire…

Quando smise di stringere convulsamente i bordi della sedia mi decisi a proseguire…

“ti sdraiarono sotto le colonne delle ampolle, contenenti i nomi dei tributi, e iniziarono con le estrazioni, per prima fu estratta Prim, che salì sul palco mettendosi alla tua sinistra e poi fu estratto il tributo maschio” dissi sperando di poter terminare qui il racconto

…speranza vana…

“chi era il tributo maschio?” mi chiese Peeta, che non aveva ancora smesso di tenere i pugni serrati e la schiena inarcata

Lo guardai, era testardo, non mi avrebbe fatto cambiare discorso se prima non avessi finito di raccontare tutto il sogno, così spazientita, dissi il nome della persona che al momento odiavo di più:

“Gale” dissi arrabbiata

“me lo immaginavo!!” rispose Peeta con voce atona “però non hai pronunciato il suo nome prima di svenire!!” aggiunse confuso e accigliato

“ho pronunciato dei nomi?” chiesi sorpresa e stupita, non ricordavo di averlo fatto, ero convinta di essere svenuta e basta

“si” mi disse annuendo “hai pronunciato il nome di Prim e poi il mio” mi disse osservando la mia reazione

Sospirai, sapevo benissimo il motivo per cui avevo pronunciato quei nomi…

“ho pronunciato quei nomi perché Snow sotto suggerimento di Gale fece volare un hovercraft sopra la piazza, ordinandogli di sganciare due bombe-paracadute sopra te e sopra Prim…tu eri ancora svenuto e Prim era bloccata sul posto da due pacificatori, i p…pa...paracadute vi hanno sfiorati e sono e…esp…esplosi”…dissi terminando la frase con un singulto, senti gli occhi riempirsi di lacrime

Mi tornarono in mente i corpi di Peeta e della mia sorellina in fiamme e poi le loro ceneri che volavano per tutto il distretto…il mio corpo iniziò a tremare scosso dai singulti…il viso mi si riempi di lacrime…decisi di sdraiarmi e di nascondere la faccia sul cuscino.
 Ma non feci in tempo, perché Peeta ,che nel frattempo si era alzato, mi tirò a sé e mi strinse forte…mi attaccai a lui con disperazione, come se fosse la mia unica ancora di salvezza…e forse lo era realmente…

Tremava ancora, e potevo sentire i suoi pugni serrati appoggiati sulla mia schiena, ma non mi importava, avevo bisogno di un suo contatto, avevo bisogno di averlo vicino, volevo sentirlo vivo…volevo sentirmi viva…e io vivevo solo quando Peeta era accanto a me….
Non so precisamente per quanto tempo restammo fermi in quella posizione, so solo che nell’esatto momento in cui ci separammo da quella stretta disperata, sentii subito la mancanza del contatto con il corpo del mio ragazzo del pane…

“ti avevo detto che non sarebbe stata una buona idea raccontarti il mio incubo!!” gli dissi tristemente

“non ti senti meglio adesso?” mi chiese insicuro

Ci pensai, effettivamente dopo aver raccontato il mio incubo sentivo un peso in meno, come se in qualche modo avessi metabolizzato e allontanato dalla mia testa quelle orrende scene

“si” risposi un po’ sollevata

“io i miei incubi li racconto sempre al dottor Aurelius, fa parte della mia terapia, a volte li dipingo, mi aiuta a metabolizzarli ed a estraniarli dalla mia testa” mi spiegò

“perché non provi a raccontarli al dottore anche tu!?...vedrai che starai meglio dopo averlo fatto!!” mi suggerì dolcemente

Annui distrattamente

“tu stai meglio?” gli chiesi delicatamente, lo osservai, non aveva più i pugni serrati, però aveva ancora un leggero tremolio alle mani.

“si” mi rispose abbassando lo sguardo “mi dispiace di essermi agitato!!”

“non fa niente” lo consolai sorridendogli per incoraggiarlo, lui ricambiò il mio sorriso e imbarazzato mi chiese se me la sentissi di raggiungere gli altri

Gli risposi di si, così raggiungemmo Delly e Tom in una delle stanze adiacenti a quella dove eravamo noi due.

Non appena entrammo, Delly e Tom ci guardarono in modo apprensivo.

“ciao Katniss, è bello vederti qui!” mi disse Tom sorridendomi

“ciao Tom” gli risposi cercando di ricambiare il sorriso

“arrivate al momento giusto!!” disse Delly “ci serve una mano, dobbiamo attaccare i piedi alle tavole di legno”

“non dovremmo prima dipingerle?” le chiese Tom confuso

“forse hai ragione!!” gli rispose Delly pensierosa

“per cosa vi servono?” chiesi curiosa, guardando le numerose tavole di legno impilate l’una sull’altra, erano larghe, lunghe e abbastanza spesse, accanto alla pila c’erano dei bastoni di media lunghezze, di forma quadrata

“Delly vuole costruire dei banchi e delle sedie per la scuola” mi spiegò Peeta

“è già stata costruita una scuola?” chiesi sorpresa

“purtroppo no” rispose tristemente Delly “i bambini fanno lezione dentro al magazzino, seduti per terra, hanno solo dei fogli e delle matite per scrivere” aggiunse sconsolata

“Delly e altri volontari la mattina radunano i bambini del distretto in una delle stanze del magazzino, li fanno leggere, scrivere e giocare” mi spiegò Peeta

“abbiamo inviato alla Paylor la richiesta per la scuola, ma al momento sono più importanti le botteghe” aggiunse Tom

“tuttavia ho pensato che dato che la situazione rimarrà invariata a lungo potremmo almeno abbellire il magazzino, con dei banchi, delle sedie, e magari anche qualche gioco in legno” disse Delly con entusiasmo

“mi sembra un’ottima idea” le dissi

“sono contenta di avere il tuo appoggio, perché questi due sfaticati, si lamentano in continuazione, hanno sempre qualcosa da ridire!!” disse indicandomi Peeta e Tom con le dita

“non è vero che ci lamentiamo sempre!!” disse Tom sulla difensiva “ti abbiamo solo detto che abbiamo tante cose da fare e che i banchi e le sedie per la scuola possono aspettare” concluse Tom

“io non la penso così, se ci organizziamo bene, il tempo per fare qualche lavoretto per la scuola lo troviamo!!” lo contraddi Delly

 “ragazzi non litigate, troveremo una soluzione!!” intervenne Peeta

“aiuterò io Delly!!” dissi di getto, tre paia di occhi si girarono a guardarmi sorpresi

“davvero?!” mi chiese al settimo cielo Delly

“si” risposi decisa, in fondo a casa non avevo mai niente da fare, e poi il pensiero di quei bambini seduti per terra mi rattristiva, avrei aiutato Delly a costruire i banchi e le sedie ed allestire il magazzino.

“Fantastico!!...grazie mille Katniss, vedrai che ci divertiremo insieme!!” disse eccitata regalandomi un sorriso a 32 denti
A vederla in quello stato mi uscì un sorriso spontaneo, Delly metteva allegria.

 Mi girai verso Peeta e lo trovai a fissarmi…mi stava studiando… ricambiai il suo sguardo e inaspettatamente lui non abbassò lo sguardo come suo solito, anzi continuò a guardarmi, aveva un’espressione indecifrabile, chissà cosa stava pensando…

“mettiamoci a lavoro!!” disse Tom, attirando l’attenzione mia e di Peeta.

Iniziammo a dipingere le tavole e i futuri piedi dei banchi di legno, utilizzammo una pittura marrone scura, era bella, valorizzava le venature del legno.

“Katniss perché non ci canti qualcosa?” disse Delly interrompendo il piacevole silenzio che si era creato nella stanza.

Alzai lo sguardo dalla tavola di legno che stavo dipingendo e risposi di getto:

“Le canzoni che conosco io sono tutte tristi, non mi va di cantarle!!”

“Be dovresti provare a cantare quelle di Peeta, sono molto belle!!” mi propose Delly

“Quali canzoni?” chiesi curiosa

“Quelle che compone lui!!” mi spiegò Delly

“Non credo sia una buona idea!!” intervenne Peeta, continuando a dipingere la sua tavola

“Io penso che faresti la felicità di Plutarch se facessi cantare le tue canzoni a Katniss” affermò Delly

“Le canzoni le scrivo perché sono in debito con Plutarch e poi non voglio costringere Katniss a fare qualcosa che non vuole!!” le rispose Peeta alzando lo sguardo verso Delly

“Questa è solo una scusa, secondo me ti vergogni a fargliele leggere!!” lo schernì Delly

“Perché mai dovrei vergognarmi?!” rispose Peeta sulla difensiva

“Be non lo so Peeta, dimmelo tu!!” gli chiese Delly sfidandolo con lo sguardo di chi la sa lunga.

“Perché non riprendi il tuo lavoro Delly!?” le propose Peeta con apparente nonchalance

“Lo riprendo, ma solo perché lo voglio io e non perché me l’hai detto tu!!” gli rispose Delly facendogli una linguaccia.

“Perché sei in debito con Plutarch?” chiesi preoccupata a Peeta interrompendo la mia attività.

“Mi ha fatto un favore e io glielo ricambio scrivendo canzoni per il suo programma musicale!!” rispose evasivo riprendendo a dipingere.

Lo guardai preoccupata, che tipo di favore potrebbe aver fatto Plutarch a Peeta… ha risposto in modo evasivo, è palese che non voglia approfondire il discorso, sospirai amareggiata e contrariata…Peeta Mellark aveva molti segreti, o per meglio dire, i segreti ce li aveva con me, visto che Delly sapeva tutto di lui…

…io invece non sapevo nemmeno che componesse canzoni, e soprattutto non avevo idea che avesse dei debiti con Plutarch, decisi che non appena avessi rivisto Haymitch gli avrei chiesto se ne sapesse qualcosa.

…Conoscevo bene Plutarch e non mi piaceva l’idea che Peeta gli dovesse dei favori, chissà per quale motivo poi…
Decisi che per ora mi sarei fatta bastare la sua spiegazione superficiale ed evasiva, tuttavia sulle canzoni non volevo dargliela vinta, così decisi di rompere il silenzio dicendo:

“Mi piacerebbe leggere i testi delle tue canzoni!!” dissi tutto d’un un fiato

“davvero?” mi chiese sorpreso e leggermente agitato

“si” dissi accigliandomi contrariata per la sua reazione

“va bene…allora stasera te ne farò leggere qualcuna!!” mi rispose sottovoce.

Lo guardai e restai sorpresa, Peeta aveva gli occhi abbassati e aveva il volto arrossato, ma non è capivo il motivo…forse aveva caldo, pensai.

Mi rimisi a dipingere
 
 
Capitolo un po' lungo, ma non mi andava di spezzarlo, anche perchè vorrei velocizzare il ritmo della storia. Per ora questi sono capitoli di transizione. Se volete darmi qualche suggerimento o consiglio fate pure. Vorrei introdurre anche dei nuovi personaggi per vivacizzare la storia, se volete suggerirmi l'aspetto o il nome di uno dei nuovi personaggi, sarò felice di utilizzare, e di introdurre le vostre idee e proposte nella storia. Ringrazio  tutti coloro che stanno continuando a seguire la storia. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, a presto!!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: vale ronron