Videogiochi > Altro
Ricorda la storia  |       
Autore: Queen FalseHearth    14/02/2018    0 recensioni
[Yandere Simulator]
Non fatevi ingannare dal titolo: questa non è una storia di cucina e chi conosce Yandere Simulator lo avrà già intuito.
Il coltello è uno strumento fondamentale per ogni chef che si rispetti ma, si sa, è anche l’’arma perfetta per le Yandere.
Buona lettura.
P.S.: buon SanValentino... a tutte le Yandere.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A che serve un coltello...se non lo usi?

🌷 Capitolo 1 🌷

 

1 Aprile 2018, ore 8:10

Il volto non mostrava segni di sofferenza. Sembrava annoiato, con chiazze di sangue che sporcavano il viso. Gli occhi viola erano ancora aperti, apparentemente impegnati a guardare il cielo; l’ultimo paesaggio che aveva visto prima di esalare l’ultimo respiro. Il corpo era disteso a terra su un prato di sangue, dava l’impressione di un dipinto.
In piedi, dinanzi al cadavere, una ragazza rise.
Lasciò cadere un cacciavite, l’arma del delitto, e mise in tasca un fazzoletto. L’erba l’avrebbe nascosta per lei, non le andava di correre all’inceneritore per cancellare completamente le prove. E poi non c’erano orme digitali sull’attrezzo: la ragazza aveva fatto molta attenzione a tenere nella mano destra un fazzoletto per tutto il tempo. Sarebbe stato più prudente utilizzare i guanti ma non faceva più parte del club di recitazione e rubargli avrebbe richiesto molto tempo.
Del corpo invece…decise di lasciare anche quello. Tanto nessuno sarebbe riuscito a risalire a lei e la conseguenza sarebbe stata solo un urlo terrorizzato di una studentessa scoprendo il corpo senza vita di Oka Ruto. Il suo aspetto timido e trascurato era in contrasto con la bellezza di quel piccolo paesaggio. La natura era silente, l’albero di pesco smise di far nascere i suoi fiori.
Le sue ultime parole erano diventate importanti come la polvere, "... Ti stavo aspettando ... sei qui per uccidermi, giusto? ... Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato ... ma ... solo così sai ... Non andrò giù senza combattere”*.
  
La presidentessa del club dell’Occulto aveva commesso un terribile reato per la sua assassina: aveva un sentimento nei confronti del suo amato Senpai. Quella verme…come si è permessa. Non valeva niente, era solo una strana ragazza fissata con i demoni e fantasmi. Quando un giorno la vide a meno di un metro dal suo lui, esplose di rabbia, il fuoco dell’odio s’addiceva perfettamente ai suoi occhi grigi di ghiaccio.
Era consapevole che non era la prima volta che si sporcava le mani di sangue per proteggere quel ragazzo che tanto amava.
Era dipendente da lui.
Dal suo profumo, dal suo sorriso.
Sapeva che quello che faceva era omicidio. Sapeva che molto probabilmente non aveva diritto di togliere la vita a un altro essere umano.
…Ma non le importava.
L’unica luce della sua vita era Taro Yamada e avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggerlo dalle persone dell’opposto e stesso sesso.
Qualsiasi cosa.
Lui apparteneva unicamente a lei.
Solo a lei, la ragazza che aveva appena smesso di ridere.

-Ayano! Sei tu?- la voce dietro alle due spalle la obbligò ad avvicinarsi, non poteva far scoprire il cadavere. Raggiunse quel richiamo a passi svelti e sicuri, non prima di aver controllato eventuali macchie di sangue altrui sulla sua divisa. Era pulita.
La protagonista non ci impiegò molto a fingere un’espressione innocente e tranquilla. Era pronta a mostrarsi non esibendo segni di agitazione o di spavento.
Era Koharu Hinata, non aveva seri problemi con lei. Quasi azzardò a definirla adorabile.
-Ciao Ayano~chan!- esplose di gioia vendendo la compagna di classe. Era sempre stata così: trovava la totale felicità con chiunque le fosse simpatico.
-Ciao-
Nessuna delle due sapeva cos’altro aggiungere.
-Andiamo in classe insieme?- propose all’improvviso Koharu Hinata.
-Ok, mi sembra un’ottima idea-
Koharu Hinata, capelli brillanti con frangia verde neon legati in due codini, occhi e mutandine del medesimo colore (quest’ultima informazione l’aveva ricavata per conto di Info-chan: di lei Ayano sapeva tutti i dettagli), bocca e naso piccoli; era molto debole e ogni volta che le veniva inquadrata una fotocamera/cellulare sorrideva ingenuamente.
-Allora….quale club fai parte?- chiese la Social Butterfly mentre camminavano.
-Mi sono iscritta a quello d’arte, quello di teatro non mi piaceva- aggiunse sorridendo, non era difficile fingere di essere felice: era così aveva sempre ingannato Koharu Hinata. E tutti gli altri.
Hinata non era solo un essere umano di sesso femminile che condivideva la stessa classe al liceo per la Yandere, ma la compagna con la quale ha trascorso più tempo: si conoscevano fin dall’asilo e fu lei la prima persona che le divenne amica dopo che Ayano decise di comportarsi normalmente per essere rispettata.
Mentre camminava insieme alla coetanea, si ricordò del suo precedente incontro con la prof di ginnastica, quando il suo grembiule del club d’arte le assicurò di passare innocente.
-…e….il tuo club è utile?-
-Si è molto utile-

25 Marzo 2018, ore 13:35

-È pittura, professoressa- rispose senza timore. Era spaventosamente tranquilla, non sembrava umana; i suoi coetanei avrebbero mostrato agitazione e paura se avessero commesso in brutale omicidio, come lei aveva appena fatto. La camicia da pittore era il suo scudo, non c’era motivo di preoccuparsi o attaccare un adulto.
La professoressa dalla tuta da ginnastica rossa e capelli vivaci si avvicinò attirata da uno strano odore che proveniva dalle vesti della sua alunna. Raggiunse a una sola plausibile conclusione.
-Hai il ciclo?- la mora annuì timidamente per sembrare una vittima della situazione.
-Ah ecco perché hai questo strano odore. Ed io che pensavo avessi ucciso qualcuno!- Ayano non disse nulla suscitando l’imbarazzo della sua professoressa.
-Ah scusa non volevo prenderti in giro…infondo voi del club di arte la usate spesso la vernice rossa, per i tramonti giusto? …Anch’io alla tua età mi dimenticai l’assorbente e i miei compagni mi presero in giro tutto il giorno!- la protagonista non era per nulla interessata a quel piccolo racconto, anzi niente innescava in lei la curiosità. Era solo una perdita di tempo, la prof non aveva motivo di intrattenerla.
-Ti serve un assorbente?- Ayano la fissò negli occhi fingendosi sollevata.

1 Aprile 2018, ore 8:15

-Bello…io invece ho lasciato quello di arti marziali…non sono all’altezza! Stavo pensando di iscrivermi a quello di Fotografia o dell’Occulto…che mi consigli?-
-Fotografia- rispose subito come una macchina -Tu sei una persona troppo allegra per quel genere di cose- …e ho appena ammazzato la presidentessa di quel club e quindi sarà chiuso, pensò.
-Tu dici? Lo so però il fascino dell’oscurità mi attira, però potrebbe essere troppo inquietante ora che ci penso….Allora seguirò il tuo consiglio! Grazie-
-Prego-

1 Aprile 2018, ore 8:30

Era primavera. L’aria era calda e piacevole, i raggi del sole riscaldavano il viso delle diciassettenni. Quel periodo era perfetto per fare una passeggiata, anche piccola.
La classe 2-1 era come sempre illuminata e fresca. La prima lezione della giornata era alle 8:30, in quella mattina solo il banco trova della prima fila, terza colonna, era vuoto.
La professoressa Rino Fuka non potette fulminante con lo sguardo Ayano Aishi come faceva di solito, era raro vedere quell’alunna in orario e addirittura in compagnia di una coetanea. All’appello mancava solo Aoi Ryugoku, ma essendo un membro del consiglio studentesco la prof. ipotizzò che fosse impegnata per faccende serie e quindi iniziò la lezione senza di lei.
Ayano notò che Chojio Tekina (seconda fila, quinta colonna) non si era accorto della scomparsa della presidentessa del suo club, lo capì dal suo modo di tenere gli occhi abbassati: quando scopriva un cadavere tendeva a tenerli alzati sempre in guardia. Era un codardo e incapace di difendersi.
Grazie a Info-chan, la Yandere sapeva tutte le informazioni dei suoi compagni di classe, professoressa inclusa.
La scrivania di Ayano si trovava nella terza fila, terza colonna; era sempre stato il suo posto. Koharu Hinata prese posto vicino a lei con molta calma. Hayato Haruki, la controparte maschile della verde, era già seduto alla sua destra. Sakyu Basu salutò la sorella Inkyu sulla soglia della classe. Chissà cos’era la vita insieme a una sorella, Ayano non ne ha mai avuto una.
Tutti i suoi futili pensieri da normale studentessa ebbero vita breve. Ayano trovò una busta mai vista prima sul suo banco, con su scritto un bigliettino “Per Yandere-Chan”. Nascose il misterioso pacco sulle sue gambe e lo aprì delicatamente dando l’impressione di utilizzare il cellulare. Fece piano, non doveva provocare rumore.  Sorvegliò gli sguardi dei suoi compagni di classe per assicurandosi che non la stessero guardando; Hinata Koharu era impegnata a leggere il tema che aveva svolto per la lezione e Hayato Haruki stava freneticamente mordendo la sua matita perché si era appena accorto di non aver fatto i compiti. Essendo dell’ultima fila, la protagonista non si preoccupò dei suoi compagni seduti alle file più avanti.
 Il contenuto del pacco la lasciò in uno stato che assomigliava al sottoshock. Tutt’a un tratto non era capace di nascondere la busta, non sapeva dove mettere il bigliettino e non aveva la pallida idea di sbarazzarsi di quell’arma.
Prese lentamente la cartella che gettava sempre alla sua sinistra con la sua gamba e infilò il pacco tra i suoi libri. Fece un respiro profondo indirizzando il suo sguardo su un punto del banco. Aveva un’espressione indifferente ma dentro di lei si verificò per la seconda volta il caos (la prima quando aveva conosciuto l’emozione dell’amore incontrando il Senpai). Che fare? Cosa doveva fare? Aspettare la fine delle lezioni per esaminare lo strano dono o agire subito? Almeno aveva già individuato il responsabile.
Non è stata la curiosità o la paura a farle alzare la mano, ma il dubbio di essere scoperta. O peggio: di essere già stata scoperta.
-Prof posso andare in bagno?- chiese la Yandere prendendo dalla sua cartella il misterioso pacco simulando di cercare un assorbente o dei fazzoletti. Non poteva lasciarlo in classe, il pericolo era troppo alto.
-Certo.- Ayano non aveva calcolato le dimensioni del pacco: era troppo grande per infilarlo in tasca. Nonostante la difficoltà non si agitò, bastava nascondere la busta sotto la divisa e fingere di soffrire il mal di pancia. Nessuno si sarebbe accorto del rigonfiamento.
-Ragazzi vi devo comunicare una notizia importante-

Non corse per raggiungere i bagni, ma avrebbe voluto. Quelle del consiglio studentesco sorvegliavano come fossero le guardie reali. Che fastidio. Raggiunse i bagni con il pacco sotto gli indumenti.
La puzza di sigaretta era ancora nell’aria. Molto probabilmente Musume Ronshaku e le sue amiche hanno trascorso la mattina in bagno. Non poteva lamentarsi, era abituata a quel fastidioso odore.
Doveva scegliere con cura il bagno in cui andare, in modo che nessuno possa udire la telefonata che stava per fare. Nell’ultimo bagno a sinistra giaceva il corpo senza vita di un ragazzo, un povero gay di cui ignorava il nome, che si era avvicinato in modo allarmante al suo Senpai. Portarlo nel bagno delle femmine non è stato facile, ma non poteva assassinarlo altrove perché si sarebbe trovato subito.
Si avviò nel bagno vicino e si chiuse nel buio.
Prese dalla tasca il suo telefono e chiamò subito la sua informatrice privata per chiedere spiegazioni di quel gesto azzardato. Chissà perché l’ha fatto: era una che rispettava il suo ruolo e non prendeva iniziativa. La protagonista non aveva mai chiesto un coltello e Info-chan sapeva che odiava essere definita “yandere” in pubblico.
Prima di poterle indirizzare qualsiasi insulto, Info-chan disse all’inizio della chiamata:
-Buon compleanno-
Ogni sua attenzione si focalizzò su quella frase:…il suo compleanno? Aveva dimenticato di averne uno. Quando è stata l’ultima volta che l’ha festeggiato? Ricordava che nel suo soggiorno c’era una sua foto di lei bambina con una torta e i suoi genitori sorridenti che facevano da sfondo. La candelina sul dolce invitante ricoperto di glassa rosa era una. Non ricordava niente dell’evento designato in foto, tuttavia si era accorta che la sua espressione assente era identica a quella che aveva tuttora. Quell’aspetto infantile era in grado di mascherare molto bene il suo gelido sguardo che solo i più attenti riuscirono a intravedere.
Per quanti secondi era rimasta in silenzio? Sul display segnalava che la telefonata era durata quindici secondi. Quindici secondi di puro silenzio.
-Non dovevi farlo. Non dovevi metterlo sul banco. E se l’hanno visto prima che fossi entrata? E se l’hanno aperto? Se hanno già chiamato la polizia perché non faccio parte del club di cucina? Perché non hai scritto per Ayano Aishi? Se non l’hai capito è il mio nome, non mi chiamo Yandere-Chan. E il coltello è troppo grande per metterlo in tasca, a questo non ci avevi pensato? Vuoi farmi scoprire? Perché lo hai fatto?- la tempestò di domande non dandole il tempo di rispondere neanche a una.
Info-chan non disse altro, concluse la telefonata con una semplice frase.
-Buon divertimento-


Rientrò nella sua classe più confusa che mai. Ayano era dritta e composta; aveva lasciato il coltello nel bagno, anche se l’avessero trovato non c’erano ancora impronte digitali. Se l’avesse tenuto con sé per più di cinque minuti sarebbe impazzita.
Si parlava del recente omicidio di una ragazza solare con un seno prosperoso. Ayano sapeva perfettamente chi era l’assassino; Kokona si è trovata sul luogo sbagliato al momento sbagliato.
-…il 25 Marzo Kokona Haruka è stata ritrovata morta in una custodia di chitarra. Era una studentessa della nostra scuola. Che ne pensate?-
Chojio Tekina alzò gli occhi in alto e si guardò le spalle. Da quel momento non ha mai smesso di abbassare gli occhi e di provare ribrezzo.
-Perché parliamo di questo?- chiese Mia Rai, membro del club arti marziali che per orgoglio non toglieva mai la fascia sportiva; seconda fila, terza colonna.
-Perché ho intenzioni di assegnarvi un compito riguardante il genere giallo e vi sto aiutando a raccogliere idee per i vostri brani. Parlate, senza timore-.
Tutti i presenti erano entusiasti all’idea di Rino Fuka, soprattutto Hayato Haruki salvato da un’insufficienza dalla strana morte di una coetanea. Le uniche a non essere veramente interessate erano Ayano e Osana Najimi, ma quest’ultima non lo nascose.
Osana Najiimi, terza fila prima colonna, era sempre rimasta con l’espressione irritata e amara. Anche l’aria che respirava sembrava recarle fastidio. Era una ragazza aggressiva ma dentro di lei batteva un cuore dolce che sorrideva con la presenza del Senpai.
Non temere Osana, penso la Yandere: un giorno non molto lontano cesserai di esistere e smetterai di provare quella sensazione che sembra molto sgradevole.
-Allora? Nessuno parla?-
-L’assassino ha fantasia, su questo non c’è dubbio- affermò Sakyu Basu; capelli viola, occhi gialli, non faceva parte di nessun club e d’era incapace di difendersi. Aveva un prezioso anello d'oro che qualche tempo fa Ayano si divertiva a rubare per far incolpare la ragazza protagonista della lezione.
-Ottima considerazione, nel compito puoi inserire questo commento.-
-È uno studente della scuola!- intervenne Kokoro Momoiro, prima fila, prima colonna. Aveva una grande coda di cavallo bionda e ciocche rosa che si arricciano lungo i lati della sua testa. Non viveva senza cellulare ed era carina quando si metteva in posa. Le piaceva bullizzare e ridicolizzare la gente.
-Potrebbe essere una pista da seguire!- disse la prof.
Kizana Sunobu, la regina del club di recitazione, lasciò cadere delicatamente una rosa rossa sul pavimento. Kizana ha stravaganti codini viola sostenuti da due rose rosse (la sua parrucchiera era molto brava), occhi del medesimo colore, indossa un girocollo nero con una rosa rossa al centro e nessuno si era lamentato del suo look.
-Un assassinio…una damigella in pericolo…un insieme perfetto per uno spettacolo! E ovviamente sarò io la protagonista! È scritto nel destino- sali sul suo banco in attesa che una tiara d’argento e un mazzo di fiori compaiano solo per lei.
-Non è un gioco Sunobu, siediti composta!- disse la prof e la viola obbedì delusa.
-F-faceva parte del club di musica!- intervenne il verde.
-Forse vero, Haruki se tu fossi un investigatore cosa faresti?-
Hayato ci pensò su prima di rispondere, non dimenticandosi di essere osservato dai suoi compagni; il suo grande timore era di dire qualcosa di sciocco davanti a loro.
-…chiederei l’e-elenco degli studenti del club musicale e li interrogherei tutti per chiedere chi avesse il possesso di quella chitarra…cioè custodia!-
-Tekina continua tu-
-cercherei di mettermi in contatto con il fantasma di Haruka per farmi dire chi l’ha assassinata, semplicemente-.
-…Perfetto, vedo che il club dell’Occulto ti ha…aperto la mente, credo. Altre considerazioni?-
-Le piaceva Taro Yamada, lo stesso ragazzo di cui Aishi si è presa una cotta- disse uno attirando l’attenzione della classe.
La protagonista doveva smettere di mostrarsi apatica, si stava colpevolizzando da sola in questo modo. Doveva essere arrabbiata o stupita?
-Quindi se la prossima a schiattare è Osana, sapremo l’identità dell’assassino ahah- commentò un suo amico; aveva lo sguardo curioso ed era interessato alla reazione di Ayano.
Osana continuò con il suo comportamento irritato senza dar peso alle parole del suo compagno di classe. Silenziosa e distratta, vagò indisturbata nel suo mondo senza essere ripresa dalla prof.
-Come fai a essere così infantile e stupido? È ovvio che non centri niente…Ayano hai una cotta per Yamada? Lo sapevo! Ne ero certa! …Comunque non puoi dire certe cose, cresci un po’! E poi Kokona si era fidanzata con un certo Riku, quindi non dire cavolate!- la difese Haruka, dopo aver finito di parlare, si rivolse alla sua amica e le sorrise. Quel sorriso racchiudeva il messaggio “noi ragazze ci dobbiamo aiutare”, che fu ricambiato con apparente affetto e devozione.
A irrompere bruscamente in classe fu la studentessa assente, nonché membro del consiglio studentesco.
Aoi camminava sempre in modo strano e scomposto, quando entrò quasi cadde per la furia che aveva impiegato per aprire la porta.
-Oka Ruto è morta! Qualcuno ha ammazzato una studentessa! Di nuovo! Chi era fuori dalla classe alla prima ora?!- Kizana si nascose sotto il banco urlando paura. Non era una recita. La Yandere spalancò gli occhi in segno di inquietudine.
Info–Chan e il suo gesto azzardato le fecero finire in un brutto guaio.
Tutti avevano gli occhi puntati su di lei.



 

*frase trovata nel profilo della wiki di Yandere simulator.

👑❄ Nota Autrice ❄👑 : non sono esperta del gioco perché lo conosco solo grazie ai video di Keylina NbG e KeNoiaChannel.
Il fatto che Info-Chan regali un coltello alla yandere è inventato a da me e più avanti aggiungerò altre cose di mia inventiva.  …Non mi ha mai interessato questo futile sentimento (amore), ma per la Yandere ho un fatto un’eccezione.
Non mi è venuto altro modo di festeggiare questo stupido San Valentino (anche se la storia si ambienta il 1 aprile del futuro, dettagli) e quindi ho sfruttato questo personaggio molto interessante.
Spero che questo capitolo vi abbia un po’ incuriosito, se volete potete dirmi la vostra opinione senza problemi, ciaooooooo 👑

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Queen FalseHearth