RED IS DEAD
 
Avete letto bene, cari lettori. Red, ex campione della lega pokemon e uno degli allenatori più forti del mondo, è morto. A riferire la tragica notizia è Gold, campione in carica, che si è imbattuto nei suoi miseri resti mentre esplorava il Monte Argento.
 
“Mentre scalavo il monte diretto verso la cima ho trovato, sotto un cumulo di neve, uno scheletro con indosso alcuni abiti laceri e delle sfere pokè; a poca distanza stava un berretto. Ho capito che era Red grazie alla sua scheda allenatore. Ci sono rimasto di sasso, all’inizio. Poi quando ho capito che il mio viaggio fin lì era stato inutile ho deciso di tornare a Viridian a bordo del mio Lugia.” Ha dichiarato il giovane allenatore.
 
Tale notizia non giunge del tutto inaspettata, più di una persona aveva ipotizzato che Red potesse aver perso la vita (anche perché non dava più notizie da tre anni). L’ex campione è stato ucciso da una valanga, un fenomeno non raro sul monte argento. Sua madre si è rifiutata di rilasciare dichiarazioni, essendo troppo addolorata dalla grave perdita, ma sono comunque riuscito a parlare con amici e conoscenti del defunto. Eccovi alcuni loro commenti:
 
“La morte di Red è una orribile tragedia. Era un allenatore eccezionale e un ragazzo valoroso, che ha annientato il Team Rocket ed è diventato campione della lega, superando ogni ostacolo. Un  esempio di eroismo e determinazione.” Dichiara il professor Oak.
 
“Era un valido avversario, non meritava una fine simile.” Afferma Blu, nipote di Oak, rivale di Red e gym leader di Viridian.
 
“Senza di lui il Team Rocket avrebbe messo le mani sulle Master Balls, con le quali avrebbero catturato al primo colpo ogni Pokemon, compresi i leggendari. Controllando Pokemon così potenti Giovanni avrebbe conquistato l’intera regione di Kanto, non solo Saffron City. E non si sarebbe fermato lì, non aveva freno.” Parole del presidente della Silph SPA.
 
“Red era un ragazzo meraviglioso, e un allenatore fortissimo. Racchiudeva in sé coraggio, altruismo, determinazione e nobiltà d’animo. Io e lui abbiamo passato momenti intensi, insieme. Se penso che non lo rivedrò più mi sento morire.” Afferma Lorelei, da Quartisola.
 
Ora qualcuno dovrà impegnarsi a recuperare le spoglie del defunto allenatore e a dare loro degna sepoltura.