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Autore: Florence    14/02/2018    7 recensioni
Marinette e Adrien si stanno per baciare per la ripresa del film di classe, diretto da Nino... e se NON arrivasse Chloe per tempo?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Horrificator: RIPRESA 16

-Non ho paura di questo mostro, ispettore Jones…-

Ce l’ho fatta, sono riuscita a dire la mia battuta senza sbagliare e adesso… Oh Signore… Adrien si sta voltando verso di me, mi guarda alzando gli occhi verdi… Sta guardando la mia bocca!

Le gambe! Dove sono le mie gambe? Signore… ho la bocca aperta, lo sto guardando come una scema, si avvicina…! Non è possibile non è possibile non è possibile! C’è un uragano nella mia testa, una tempesta di tuoni nelle mie orecchie, non è possibile! Si avvicina ancora! Non sono io, non lo sto facendo volontariamente, sono pietrificata, ma anche io mi sto avvicinando a lui. Sento il suo respiro sulle labbra… Oh mamma mia, oh MAMMA MIA!

Aria, aria, aria, datemi l’aria, datemi…

Le sue labbra sono morbide sulle mie, la tempesta si placa con un ultimo boato. Mi sto squagliando e ormai non ci sono più, non è possibile. Gli occhi si sono chiusi da soli, sento le sue labbra e le mie si muovono. E poi un brivido che rotola graffiando i miei sensi lungo la schiena e si ferma dove lui infila la mano, sotto ai capelli e con le dita sento che spinge… Mi chiama a sé, ho paura, è una cosa… bellissima.

Socchiudo gli occhi e vedo un lampo verde che mi trafigge e si conficca nella mia pancia e di nuovo sento le gambe che vacillano. Mi aggrappo a lui, porto le mani sul suo petto, sento il suo cuore che batte forte, con l’altra mano mi afferra alla schiena e mi avvicina a sé. Siamo attaccati, sento che brucia… Il suo corpo respira unito al mio, e le sue labbra… sento qualcosa di umido e meraviglioso che sfiora le mie, con una leggera spinta le viola. Che venga, che trovi il porto dove vuole approdare.

È il mio primo bacio, doveva essere un falso, e invece… cerco la sua lingua con la mia, credo di aver aperto di più la bocca e aver stretto tra i denti il suo labbro. Brucia, brucia tutto e si scioglie! Voglia liquida scivola dalla mia testa fino alla pancia, le sue mani mi tirano di più a sé, il brivido bollente scivola più giù, come una fitta nella mia intimità: voglio ancora le sue labbra, ora è la sua lingua che cerca la mia, la mano dietro la nuca si apre e si avvolge sulla testa, spinge, morde, cerca, lecca, scende più giù e mi lascia a bocca aperta a cercare l’aria.

Aria, aria! Voglio la tua bocca ancora, intreccio le mani dietro al tuo collo, sei un demone, un angelo, un incendio e un soffio d’aria d’estate. Sei zucchero, miele e pepe, stringo i tuoi capelli: sei passione, sei profumo di buono, sei mio…

Un tonfo sordo mi spaventa, sussulto staccandomi da te; apro gli occhi, ho paura che sia tutto un sogno. Ti guardo, mi guardi e hai le labbra rosse e anche il viso; mi guardi euforico e: -Wow…-, sussurri, ma non mi lasci andare.

Neanch’io ti lascio, perché sono troppo folle di te, Adrien!

Provo a dire qualcosa, abbasso lo sguardo: ecco l’imbarazzo che mi colpisce come un cazzotto, ma tu spingi di nuovo sulla mia nuca e di nuovo le tue labbra schiacciano le mie, mi mordi, carezzi la mia lingua con la tua e il tuo corpo si muove ed è forte sul mio. Lo senti il mio cuore che batte? Lo senti, Adrien? Ti prego non smettere mai…

Una spinta, qualcuno corre e ci sta urtando, ma che importa? Ho gli occhi aperti e ti guardo: tu li hai chiusi e non intendi lasciarmi. Mi vuoi mangiare? Io sì…

-Qualcuno chiami un’ambulanza!-, urlano, uh? Che è successo? Mordimi, sì, mordimi ancora, ora però sta a me… lasciati assaporare sul mento, la linea dura del collo, le tue labbra morbide e polpose… lascia che io imprima nella mia mente questo momento unico.

-Ha battuto la testa-, ecco: lo sapevo… parlano di me. Ho immaginato tutto. Inspiro per dare aria al mio cervello. Hai vinto, imbranataggine. È stato tutto un sogno.

Però le tue mani mi toccano ancora, anche se ho perso la tua bocca vedo il tuo sguardo appannato… mi tiri per le spalle… -Spostiamoci-, sussurri. Mi volto.

C’è Chloe stesa a terra.

-È svenuta quando vi ha visti-, spiega Alya trattenendosi dal ridere. Solleva il pollice e fa l’occhiolino.

Ci guardiamo imbarazzati e mi accorgo solo adesso che stai stringendo la mia mano.

-Marine…-, ti fermo con l’altra mano sulle labbra. Bruciano, come me.

-Non dire niente-, ti prego e tu mi tiri: via dall’aula!

Corri e io ti seguo, sono solo pochi passi, trovi una stanza aperta, entri, mi trascini dentro, non capisco… Chiudi la porta.

-Se ho sbagliato, ti prego, dimmelo-, hai la voce roca: ma sei serio? Non capisco… sono disfatta e non capisco… cosa hai sbagliato? Forse sono io… sono io quella sbagliata…

-Marinette: dimmelo ti prego…-, mi tieni per le spalle, hai paura. Cavolo: tu hai paura! Così mi uccidi…

-Ti amo…-, balbetto e scivolo giù.

Ora posso anche morire…

---to be continued (forse)---

   
 
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