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Autore: Daistiny    15/02/2018    0 recensioni
Sogna incauto la tua amata Landis, sotto una coltre bianca. I sogni ormai perduti della tua patria. La neve sul Landis
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Basch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Neve -L'ultima notte al mondo

Cade la neve ed io non capisco 
che sento davvero, mi arrendo, 
ogni riferimento è andato via...
spariti i marciapiedi e le case e colline... 
sembrava bello ieri.


mi specchio e non so più 
che cosa sto guardando.
Ho incontrato il tuo sorriso dolce, 
con questa neve bianca adesso mi sconvolge, 
la neve cade e cade pure il mondo 
anche se non è freddo adesso quello che sento 
e ricordati, ricordami: 
tutto questo coraggio non è neve.
E non si scioglie mai, neanche se deve.


 Sogna incauto la tua amata Landis,
 sotto una coltre bianca.
 I sogni ormai perduti della tua patria.

Da anni ormai dimenticati, Basch sognava la sua patria, il suo mare cristallino, circondato da montagne ricoperte da una coltre bianca dei suoi rigidi inverni della sua patria a Nord della Valendia.
La mente di Basch  si trova in mezzo ad una distesa bianca e sconfinata, dove il cielo grigio e ricoperto di nubi fa da sfondo ad una fitta foresta di abeti e pini ammantati di bianco.
Tutto è calmo e silenzioso in un simile incanto, quella è la sua amata patria, pochi sono gli elementi che spezzano quella visione bianca.
Quello è il suo mondo o al meno quello che rimane del ricordo della sua amata Landis, un posto tranquillo lontano da tutti i suoi incubi più oscuri che in diciassette anni si porta addosso con immensa fatica.

Eppure eccolo li a custodire con grande cura i suoi pochi ricordi.Ricordi che sono evocati da quella visione, e come un eco le cui onde si diffondono infinitamente su uno specchio d'acqua calmo, infranto solo dal formarsi da onde concentriche.
che si intrecciano l'une con le altre.

E dietro di lui i suo mondo. E per una volta ancora Basch sogna Landis, ve ne ha nostalgia. 
Si ricorda ancora l'aria pungente e fredda. Sogna gli inverni trascorsi tra le coperte insieme a Noah, fin tanto che fuori la neve cadeva fitta. Il ricordo di sua madre, il suo calore di cui non rimane più nulla.
Tutto è ora mai da considerarsi che un ricordo lontano. Un sogno inarrivabile.

 Basch rammenta con difficoltà le risate di sua madre e di suo fratello, sono come segreti da decifrare di cui col tempo gli fa fatto quasi dimenticare quale significato potevano avere.
Come può lui dimenticare le cose più banali, i piccoli dettagli. Reminescienze rimaste in sospese nel tempo, che vanno a colmare quegli spazzi vuoti. Sentimenti vaghi che lasciano un retro gusto amaro.

Basch vaga per quello scenario bianco. La sua mente vaga e cosi i suoi pensieri, sempre più confusi.
Dietro di se lascia una scia d'impronte nere sul manto bianco che lo circonda.
Si ricorda che fu durante un inverno come quello, quando scoprì della malattia di sua madre, una pugnalata nel fianco per lui e suo fratello.
Sentiva la disperazione salire.

Sua madre di lei si ricordava poco, una figura gentile e laboriosa, testarda quanto lui e suo fratello. Basch si chiese da chi dei suoi genitori lui e Noah avevano preso i lati caratteriali.

Si ricordava quando difficilmente la loro madre riusciva a tenere a freno la sua testardaggine figuriamoci quella di suo fratello, ma entrambi cedevano di fronte alla figura di quella donna e alla sua malattia che man mano la stava indebolendo.
Si sentivano impotenti.

Li aveva tirati su come poteva, con grande determinazione da sola, dopo la morte di suo marito.Gli mancavano le sue risate, i suoi sorrisi, la sua gentilezza e l sue carezze.
Basch si ricordava quella piccola e affusolata mano accarezzare i suoi capelli lunghi contro il taglio cortissimo di Noah. Quella era l'unica cosa che lo distingueva da suo fratello.

Si ricordava la promessa scambiata con suo fratello, poco più che adolescenti, di tenere al sicuro la loro madre. Di non darle alcun dolore o preoccupazione.
Erano passati più di 20 anni da quella promessa che Basch aveva fatto ingenuamente con suo fratello. Noah ci aveva creduto, per tutto quel tempo a quel giuramento che Basch aveva fatto presto a dimenticare. 

Per ventanni Basch non aveva messo piede a Landis e non sapeva se mai vi avesse fatto ritorno, anche solo per vederla.
Non si era mai voltato, ne anche una volta. Eppure eccolo lì.. su quel terreno che per vent'anni non aveva osato calpestare.
Di ciò che rammenta rimane ben poco. Tutto è solamente un sogno.

Si sveglia d'improvviso imperlato di sudore, pensieri frenetici in ricordo ad una patria caduta ed un'oscurità che lo inghiotte, nel bel mezzo della notte.
Non gli da calma nemmeno camminare per i corridoi deserti del palazzo reale, fuori della zona adibita a caserma per il suo ordine.

Quella è una notte insonne una delle tante che da tempo l'accompagnano. La luce argentea della luna rischiara tutto anche i pensieri di lui, suscitandogli  piacevoli ricordi che con la consapevolezza maturata in quegli anni, Basch sà che quelli sono i suoi incubi.

E nel mare dei suoi ricordi Basch aveva col tempo imparato ad amare non solo Dalmasca, ma la sua preziosa Landis. Di cui si ricorda sola la neve, sepolto in mezzo a tutto quel bianco.


In quella terra che gli ha regalato il suo sorriso, i suoi ricordi più belli.
Ricordati. Si ripeteva spesso il capitano, scoprendo un sentimento per quella patria perduta.
Un'amore che non era come la neve di cui rammentava, che non si sarebbe sciolto. Anche se Basch sapeva che avrebbe dovuto lasciar andare quei suoi ricordi.Non sarebbe rimasto chiuso in quel sogno di Landis.
Landis non esisteva più.


Così si conclude questa piccola one-shot su Landis. Io amo follemente Landis, non solo perche è la patria di Basch e Noah , ma anche perchè è una nazione che non viene mai mostrata nel gioco.
Si ha un piccolo dettaglio solo nella scena del fumetto dedicato a FFXII, ma poi non si sa più nulla ne la posizione di questa nazione se non che era confinante con Nabradia (Stando alle mie ricerche).
Nella mia mente ho immaginato Landis come una nazione del clima temperato, inverni freddi e rigidi ed estati molto calde. Me la sono immaginata una nazione molto ricca di mistero, miti e leggende e perchè no anche ricca di tante rovine misteriose.

In questa storia abbiamo Basch immerso in una situazione a metà strada tra sogno e realtà dove le due cose si fondo, e non si riesce bene a distinguersi. L'idea me l'ha data la canzone L'ultima notte a mondo di Tiziano Ferro... è per me fa subito 2012 e in quel periodo (esattamente come adesso- era gennaio / febbraio -) io stavo ad Urbino e mi ricordo che cadde tantissima neve come non era mai successo.
Così tanta neve da bloccare tutto, era una situazione davvero surreale, ma devo ammettere che quello fu un bellissimo inverno, non che periodo della mia vita... di cui tutt'ora ne sento ancora la mancanza.
Ho voluto scrivere questa storia da un piccolo episodio della mia vita da cui ho preso ispirazione, ma anche dalla canzone di Ferro a cui è legato questo episodio.
Non è un caso che poi il video clip riprenda Ferro a camminare in mezzo alla neve su una montagna. 




   
 
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