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Autore: DSegno92    16/02/2018    0 recensioni
Fanfiction ispirata alla scena del balcone di "Glaciator" (spoiler per chi non ha visto la 2x09): nasce come una leggera marichat, senza troppe pretese, ma potenzialmente può far contente tutte e quattro le ship.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chat Noir non sapeva spiegare perché, ma stare con Marinette lo faceva sentire bene. Dapprima ogni volta che la incontrava, perlomeno con addosso la tuta nera, era solo ordinaria amministrazione, adempiva al compito di proteggerla dalle akuma, lei e tutta Parigi. Non che lo facesse da solo, c’era anche Ladybug, ma tra lui e Marinette i rapporti erano sempre stati “di lavoro” per mancanza di un termine migliore. Come Adrien, invece, la ragazza gli risultava simpatica, era sveglia, audace, testarda ma in senso buono: aveva avuto modo di vedere come fosse abile sia con ago e filo che ai fornelli, il che appagava sia il modello che era in lui, che il goloso bambinone che era nel privato. Perché, nonostante le apparenze, Adrien è una persona di gusti semplici e desideri piccoli, che non amava lo sfarzo che il mondo dell’alta moda, di cui faceva parte tramite suo padre, pretendeva, né l’ostentazione che era il pane quotidiano di Chloé, che non sapeva se poter chiamare ancora amica, o semplice conoscenza.

Marinette, invece, era certo di poterla chiamare amica; soprattutto dopo quella serata, in cui aveva deciso di preparare una serata a lume di candela per la sua Lady: aveva profuso tutto l'amore che provava per lei in quell'appuntamento, unicamente per rimanere solo e scoprire poi che un altro ragazzo occupava quel posto nel suo cuore. Se la sua lady è felice, allora è felice anche lui, si era detto, non poteva comportarsi da egoista. Era la cosa giusta da fare. E come tutte le cose giuste da fare, era tutt’altro che facile.

Marinette, quella sera, lo stette ad ascoltare; accettò di fargli compagnia. Ironico, un supereroe che si ritrova ad elemosinare un contatto umano. Eppure, per quei pochi minuti con lei, si è sentito felice: era ancora triste per la faccenda di Ladybug, ma anche solo avere qualcuno con cui parlare, dopo una vita in una villa vuota, contava tanto per Adrien, al punto da concedere a lei la serata romantica che aveva preparato: anche se lei non poteva aiutarlo, lui poteva restituire il sorriso a quella ragazza che tanto lo meritava.

Così era cominciata.

E così aveva preso ad andare da lei la sera, a trovarla, a chiacchierare un po con lei, come due amici al caffè dietro l’angolo. Decisamente atipica, come amicizia, ma funzionava: discorrevano del più e del meno, della scuola di lei e delle avventure di lui, di come la fornaretta volesse diventare stilista e di quanto essere Chat Noir lo facesse sentire libero, Marinette si sfogava dei suoi problemi e Adrien le confessava ciò che a Ladybug non avrebbe mai avuto il coraggio di dire apertamente: cosa adorava di lei, cosa lo irritava, cosa non avrebbe mai cambiato della ragazza...quanto la amasse…

Parlare con lei lo aiutava anche a distrarsi dai suoi problemi: la verità è che, per quanto piacevole, la vita come Chat Noir era pesante, dato che la sola ricompensa a cui agognava gli veniva negata. Si sentiva un egoista a pensarla così, ma Marinette gli fece vedere che era solo un comportamento normale, umano, e che sacrificarsi così non solo lo rendeva un eroe, ma prima o poi avrebbe avuto i suoi frutti. Parole ordinarie, sì, ma dette da Marinette, non riusciva a fare altro che crederci.

I due arrivarono a scoprire lati l’uno dell’altra che mai si sarebbero aspettati, e il gattone non tardò a notare quanto lei somigliasse alla supereroina, entrambe decise e sicure di cosa volessero dalla vita. Perché questo lato di Marinette non uscisse mai quando lui era in abiti civili, era ancora un mistero: a stento riusciva a trovare un'occasione per parlarle senza che lei balbettasse o sembrasse sul punto di avere un ictus...un giorno lei confessò di essersi innamorata: non fece il nome e lui non lo chiese, ma raccontò che era un'infatuazione a senso unico; per ricambiare di tutte le gentilezze (e dei biscotti che lei preparava per le loro serate sul balcone), Chat Noir prese a farle da confessore sentimentale: la spingeva a farsi avanti, a non lasciar passare l'occasione, a non aspettare troppo. In pratica, cercava di evitarle lo stesso destino che era toccato a lui. Anche Chat Noir le raccontò qualcosa della sua vita privata, ma sempre tenendosi sul vago: finora era riuscito a far sì che alle orecchie di Marinette la sua storia suonava come quella di qualunque altro ragazzo di Parigi. Aah, quanto gli sarebbe piaciuto esserlo davvero...non abbandonare il potere del Gatto Nero, beninteso, ma avere una vita come tutti i ragazzi, senza girarsi ogni giorno e vedere la propria faccia sui cartelloni pubblicitari di mezza Parigi.

E così andò avanti la loro amicizia, per un paio di mesi.

Fino a quella sera.

La sera in cui Adrien scoprì la verità su Marinette.

   
 
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