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Autore: Shikayuki    17/02/2018    0 recensioni
Cain e le scelte obbligate che ha dovuto fare.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cain
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: purtroppo i personaggi e le ambientazioni non mi appartengono!

• Iniziativa: Questa storia partecipa al "COWT" di Lande di fandom

• Settimana: Quinta

• Missione: -

• Prompt: "You have no control on who lives, who dies, who tells your story" [Hamilton, Lin-Manuel Miranda]

• Numero Parole: 327

N.B.: mi dispiace, ma non è betata! Sorry not sorry, ma sotto cowt vale il "quantity over quality", verrà fixata prima o poi!







Cain si guardò allo specchio e per un attimo odiò il suo riflesso, prima di tornare ad essere quello di sempre. I suoi occhi scuri lo guardavano giudicandolo, ma lui decise d’igorarli, d’ignorarsi, d’ignorare la sua coscienza che provava ad urlargli che forse la prigione non era poi così male.

No, Cain aveva deciso, aveva detto la sua, aveva accettato quel patto con il diavolo ed aveva perso ogni più minimo controllo sulla sua vita, la sua morte, il suo futuro. Avrebbero deciso loro cosa avrebbe indossato d’ora in poi, cosa avrebbe mangiato, cosa avrebbe fatto durante il giorno ed anche chi avrebbe dovuto scopare o meno, il come, il dove, il quando.

Sorrise, ma quello riflesso nello specchio gli sembrò piuttosto un ghigno e in quel preciso istante seppe che prima o poi se ne sarebbe pentito, che prima o poi si sarebbe guardato alle spalle e magari avrebbe preferito tirare un pugno a quel riflesso ormai distorto di se stesso.

Si lavò di nuovo la faccia, magari nella speranza di lavare via quella sensazione di repulsione che aveva addosso, ma la finta sicurezza con la quale aveva firmato la sua condanna erano sempre lì, adese alla sua pelle, viscide, corrosive. Al diavolo.

Recuperò la tuta nera e la indossò, evitando però di guardarsi allo specchio. Sapeva che sarebbe stato da dio in quel completo nero ed aderente, ma un altro confronto con il suo riflesso presumibilmente non lo avrebbe retto. Accanto alla tuta c’era poggiato un plico di fogli, che prese in mano, la stretta leggermente tremante. Gli diede di nuovo una scorsa ed i suoi occhi si soffermarono sulla fotografia che c’era allegata. Capelli biondi come il sole, occhi di un verde purissimo, quasi dolci, un sorriso calmo e lentiggini sbarazzine sul naso. Cain accartocciò quella foto e si preparò a fare lo stesso con il soggetto, solo il primo di una lista di anime che avrebbe spezzato perché così avevano deciso per lui.



Shikayuki’s corner: Perché ho scritto questa storia? Perché avevo bisogno di angst e il mio povero Cain, alla luce degli ultimi sviluppi del webcomic è il soggetto perfetto per questo. Scusa amore della mamma, sei comunque il mio precious baby. <3

  
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