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Autore: reggina    18/02/2018    2 recensioni
La laurea: un traguardo e la fine di una carriera da studente e l'inizio di un futuro da giovane uomo.
Come vivrà Vale un giorno così speciale e indimenticabile?
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Vale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ha impostato sull’iPhone la sveglia alle sei, per avere il tempo di ripetere il suo discorso di presentazione della tesi, ma all’alba Vale ha già gli occhi spalancati .

Sveglio e teso come una corda di violino.

Ha immaginato questo giorno tante volte e, adesso che è arrivato, è assalito da un incontrollabile senso di smarrimento.

Dopo la doccia, prende i pantaloni scuri, eleganti e leggeri, e li libera dall’involucro di cellophane. Riesce ad indossarli con una sola mano, schiacciato dal peso di quella gamba destra che lo tratterrà per sempre in un passato ingombrante: tira su il risvolto e lo specchio riflette una stecca in titanio, dal ginocchio in giù, quando la poggia a terra un suono metallico riecheggia per tutta la stanza. Vale indietreggia, si pulisce le mani contro la stoffa dei pantaloni lasciando un vuoto tra lui e il suo corpo imperfetto.


Nora è in cucina: gli ha preparato una colazione con i fiocchi e lo sta aspettando con i gomiti puntellati ai bordi della tavola imbandita.

Sa che oggi piangerà per un nonnulla.

“Tesoro mio sei splendido!”

Poi, per togliersi da tutta quell’emozione, usa il pretesto di aiutarlo a fare il nodo alla cravatta.

È lei che, per tutti questi anni, è stata il suo pilastro quotidiano, un rifugio sicuro e una complice.

Come in un flashback veloce davanti agli occhi di Vale scorrono i quaderni con calligrafia incerta, le letterine di Natale per i genitori, le interrogazioni, le gite…

Uno squarcio. La vita di un normale adolescente che si interrompe bruscamente: ospedali, prelievi, chemio, operazioni…

Anche allora Nora è stata il suo faro nelle tempeste.

Anche quando gli sembrava strano, forse un po’ anche sbagliato, che lui continuasse a pensare alla scuola e alle ragazze mentre l’unica speranza dei genitori e dei medici era che il tumore rispondesse bene alle cure.

“Sei tu che mi hai accompagnato il primo giorno di scuola, vero?”

Nora si stringe nelle spalle e annuisce con un sorriso: ha gli occhi un po’ gonfi ma questo le da un’aria ancora più dolce. È bellissima, come sempre.

“Devo dire grazie a te per l’uomo che sono diventato!”


È tutto un sogno. Tanta paura, tante speranze si dissolvono come una bolla di sapone difronte a quella forza che ormai è intrinseca in lui.

Di colpo Vale si trova dinnanzi ad una commissione in piedi che gli batte le mani e agli amici, a Leo, Toni e Cris, commossi di vederlo con una corona di alloro in testa.

Loro che, più della sua famiglia, hanno vissuto le sue gioie e i suoi dolori; le giornate- no in cui il dolore non gli dava tregua lasciandolo con le mani tremanti e gli occhi appannati, quando perdeva ogni equilibrio e avrebbe voluto soltanto lasciarsi cadere…Grazie a loro si è rimesso in piedi.


Dopo la proclamazione del voto, all’uscita trovano uno spiazzo fuori dall’aula magna e Toni sfodera mille flash e pretende una foto del neo laureato anche davanti all’università con la scritta Architettura in primo piano.

Tra bicchieri di spumante e un coro di ehhhh!!! allo stappo della bottiglia Vale nota un bouquet di fiori rossi dove è pinzato un bigliettino.

“Manco fossi Carla Fracci al suo ritiro dalle scene!”

Ironizza ma gli basta incrociare gli occhi colmi d’amore di Marco perché il cuore gli si riempia di gratitudine. Strappa il biglietto e si allontana di qualche passo per leggerselo in disparte.

La mamma e io siamo molto orgogliosi di assistere alla cerimonia per la tua laurea.

A 24 anni sei tutto sorrisi e vorremo sempre vederti così raggiante, ottimista e impaziente di fare cose grandi nella vita.

Anche se il mondo può mandare sempre tutto in pezzi non sentirti mai vittima e non vergognarti. Affronta le difficoltà e cammina sempre a testa alta. Sarai l’architetto del tuo destino.

Con amore, papà .

Vale si volta, vorrebbe dire qualcosa ma un nodo gli stringe la gola impedendogli qualsiasi parola e allora si accorge che anche a Marco sono scese due lacrimucce.


Leo gli passa una mano dietro il collo e lo attira a sé.

“Allora secchione ti sei abituato all’idea di non dover studiare più mattoni su mattoni? Adesso non ci resta che onorare la promessa, vero? Quante volte lo hai ripetuto: brucio tutti i libri appena mi laureo ?”

Tutti sanno che non lo farà mai un po’ perché è affezionato a quei tomi e un po’ perché potrebbero tornargli utili in futuro ma è esilarante godersi la sua espressione stranita.

Toni accarezza il logo in filigrana dell’università che campeggia sulla copertina della tesi; non ci capisce niente di tecniche di recupero di edifici storici o di urbanistica e paesaggio ma di una cosa era sicuro: di trovare sulla prima pagina quella dedica.

Vale ha dedicato la sua tesi di laurea a Davide.

Cris posa il suo bicchiere di spumante praticamente intatto e si avvicina a congratularsi con l’amico: il suo corpo adesso è morbido, arrotondato dalla maternità ma il suo odore è sempre lo stesso, di balsamo. È di una bellezza divina.

“Alla fine hai vinto tu! E sei salito sul gradino più alto del podio!”

Gli sussurra all’orecchio, posandogli due baci sulle guance e lasciandogli uno stampo del suo rossetto scuro.

Tutti lo stanno festeggiando, elettrizzati e felicissimi e Vale non potrebbe immaginare un momento più perfetto di questo.

Marco finalmente si avvicina e lo stringe con orgoglio per poi rivolgersi agli amici e a Nora.

“A pensarci bene non suona male Dottor Maggi, voi che ne dite?”

   
 
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