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Autore: Freya Crystal    19/02/2018    4 recensioni
Prima classificata al contest "Un personaggio in cerca d'autore" indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di EFP
{Hint Rufy/Nami}
"Ho fame! Ho fame!"
Ecco, ci mancava solo la cantilena di Rufy.
"Di costa sto parlando?" Nami strinse la presa sul suo naso e gli afferrò la gola come se fosse un tacchino. Usop iniziò ad assumere un inquietante colore violaceo e a sputacchiare, gli occhi fuori dalle orbite e le guance sempre più simili a quelle di un pesce palla. "Se ti dico 'Clima Takt', tu cosa rispondi?"
"Ho fame! Ho fame!"
"Allora?"
Nami mollò la presa sul suo collo mentre Usop, in lacrime, chiedeva aiuto a Nico Robin, che seduta al tavolino lo salutava con la mano e gli sorrideva tranquilla.

Mondo crudele.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Usop
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Deliziosa bugia
 
 
 
 
Navigavano da giorni, il vento in poppa e la rotta priva di pericoli. Stranamente non erano ancora apparsi mostri intenzionati a divorare la nave e nessuno aveva rischiato di morire — certo, se si escludeva il quasi annegamento di Chopper dopo che Brook l'aveva fatto volare accidentalmente giù dalla Sunny con una pallonata in testa. 
 
L'Isola degli Uomini Pesce era sempre più vicina e Usop fantasticava a occhi aperti sulle avventure che lo attendevano. Avrebbe messo al tappeto un serpente marino di cinquanta tonnellate con un solo colpo di naso, avrebbe rinvenuto il One Piece coi suoi diecimila uomini, acclamato dalla popolazione marina, e sarebbe stato incoronato ambasciatore di pace dal re in persona, in un trionfo di sole e luci festanti. La sua immaginazione era sempre stata molto fervida, compiva voli pindarici così ampi da lasciarlo deluso come non mai ogni volta che uno starnuto improvviso di Franky o un "Testa di cavolfiore!" urlato a caso lo riportava alla realtà. 
 
Mentire era il modo migliore per dimenticare, Usop si trasformava in un eroe quando lo faceva. Non si sentiva più inferiore ai suoi compagni, impugnava la fionda e credeva di brandire una spada infuocata, guardava il nemico negli occhi e riusciva a fermare la tremarella dopo solo dieci minuti d'allenamento psichico. Era la mascotte di se stesso, uno stratega, nonché l'unico ragazzo della ciurma  ovvio, oltre a Sanji  a cui Nami non aveva mai spezzato la schiena dopo aver risposto al suo "Mi trovi ingrassata?". 
 
Le cose erano cambiate, però. Dopo due anni di allenamento Usop aveva raggiunto una maggiore consapevolezza di sé, forse avrebbe potuto smettere di vivere di sogni fasulli e bugie.
 
"Tu non ne sai niente, vero?"
Beh, magari le avrebbe sfruttate ancora un pochino...
 
Usop aveva i sudori freddi, sentiva i brividi risalirgli lungo la schiena come formiche dispettose. Non osò voltarsi, la voce di Nami era tinta di sfumature demoniache e la sua aura emanava sfere d'elettricità statica nell'aria.
"Cara Nami!" proruppe con voce stridula, "di cosa stai parlando?"
Per tutta risposta lei gli afferrò il naso e gli tirò il viso all'indietro per costringerlo a guardarla a testa in giù. Un'orca assassina avrebbe avuto un'espressione più amichevole.
 
"Ho fame! Ho fame!"
Ecco, ci mancava solo la cantilena di Rufy.
"Di costa sto parlando?" Nami strinse la presa sul suo naso e gli afferrò la gola come se fosse un tacchino. Usop iniziò ad assumere un inquietante colore violaceo e a sputacchiare, gli occhi fuori dalle orbite e le guance sempre più simili a quelle di un pesce palla. "Se ti dico 'Clima Takt', tu cosa rispondi?"
"Ho fame! Ho fame!"
"Allora?"
Nami mollò la presa sul suo collo mentre Usop, in lacrime, chiedeva aiuto a Nico Robin, che seduta al tavolino lo salutava con la mano e gli sorrideva tranquilla. 
Mondo crudele.
"Ti giudo, non ho faddo niende! Pe' favoe mollami il naso, ahia!" riuscì ad articolare, disperato.
 
A dire il vero, qualcosa l'aveva fatto, ma involontariamente. La scorsa notte non riusciva a prendere sonno, così aveva pensato di distrarsi con chiodi e martello. Poi aveva visto il Clima Takt appoggiato sul tavolo della cucina, probabilmente dimenticato dalla proprietaria dopo un tentato omicidio per carbonizzazione, e aveva deciso di potenziarlo. Non aveva previsto di danneggiarlo, proprio no. Non aveva previsto, semplicemente, che una puzzetta di Franky sganciata nel cuore della notte avrebbe potuto farlo sobbalzare sulla sedia mentre caricava un colpo di martello sull'arma. Le sue dita fasciate e gonfie come salsicce lo ringraziavano ancora. 
 
"Ho fame! Ho fame!"
"Non dono sdado io, davvedo!"
"Non mentire! Tanto lo so che lo fai in continuazione!"
"Beh, però quado dico che non sei ingrassada mi credi moldo volendieri..."
Stupido, stupido Usop.
"Come?"
Addio, miei fedeli uomini.
"È STADO FRANKY!"
 
Zoro fu investito in pieno dalla sorsata di caffè bollente che Franky aveva appena sputato, gridò e mollò la presa sul bilanciere che gli cadde in testa e lo lasciò tramortito sul pavimento.
"PRENDIDELA CON LUI! AHIA!"
Robin spostò l'attenzione dalla lettura e fece vagare lo sguardo su Brook, intento a suonare il violino come nulla fosse, e a Chopper, che stava tentando di rianimare Zoro con un'indelicata raffica di schiaffi, mentre la voce lagnosa di Rufy si sovrapponeva alle note del violino.
 
Nami sferrò un colpo in testa a Usop  perché sempre a me così violento da farlo piombare addosso a Sanji, che pochi istanti prima stava trotterellando allegro verso Robin con un vassoio riccamente imbandito. Il piatto da portata volò in alto, disegnò una parabola perfetta e andò a schiantarsi sulla testa di Zoro, appena rinvenuto dopo la brusca botta subita in precedenza, mentre Usop e Sanji rotolavano nella sorprendente imitazione di una piovra impazzita verso Brook. Robin indugiò placidamente sul tragitto aereo compiuto dalla torta, lo stridio di un violino scordato a coprire gli strepiti di un Franky decisamente  e giustamente  incazzato, e la vide planare dritta dritta sul seno di Nami.
 
"Maledetto cuoco! La prossima volta guarda dove metti i piedi o ti affetto in due!"
"Idiota, è col nasone che devi prendertela!"
"Ehi, cuoco da strapazzo! A chi hai dato del panzone?"
"Ma chi ti guarda, testa di gallina!"
"Sandi, podresdi sposdare il duo sedere dal mio nado?"
"Ohi ohi, un altro po' e ci rimanevo secco... anche se in effetti lo sono già." 
 
In mezzo a tutto quel marasma solo Robin si era accorta che due persone avevano smesso di lamentarsi. Mentre Nami era intenta a evocare tutti i demoni del creato contro un innocente Franky, Rufy le si era avvicinato con nonchalance, le aveva afferrato i seni tra le mani con presa decisa e dopo un felice "Ahm!" aveva fatto sparire i residui di panna e cioccolato che le erano caduti sopra, con tanto d'ultima leccatina finale per assicurarsi di aver spazzolato tutto.
"Oooookay. Ora va un po' meglio, grazie!" ridacchiò contento il capitano, alzando le dita a 'V' in segno di gratitudine verso la sua navigatrice.
 
Quel giorno Chopper esaurì un quantitativo di fasciature sufficiente a ricoprire il Grande Blu e passò la notte in bianco per fermare il caso di epistassi più aggressivo della storia. 
Le successive dodici settimane le impiegò a riparare la bellezza di duecentosei ossa, tutte del capitano
 






Spazio dell'autrice
Questa è sicuramente una delle cose più pazze che mi siano venute in mente, ma con uno come Rufy si può dire che la colpa non è solo la mia! La OS partecipa al contest "Un personaggio in cerca d'autore" indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di EFP. Spero di avervi strappato almeno un sorriso! Ah, fandom di One Piece, non dimenticatevi di Usop *.*

 
  
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