Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Born_Villain    19/02/2018    1 recensioni
In questa storia, remake di una ff che pubblicai tempo fa sempre qui su efp, si apre il sipario sul personaggio di un Vegeta adolescente, alla soglia dei suoi diciotto anni ed al tramontare dei suoi diciassette, combattuto tra la scelta del proprio passato, o quella del proprio presente, e sul personaggio di un agili ventiquattrenne che invece, uscito dalla sua complicata relazione come Chichi e costretto a prendersi le proprie responsabilità come padre, si interrogherà sulla propria identità.
Entrambi cresceranno e matureranno, chi mentalmente, chi sentimentalmente, e capiranno molte cose.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.
-Fabrizio De Andrè
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bulma, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era notte fonda, quando Bulma si era ritrovata a svegliarsi all’improvviso, infastidita dal suono di uno strano allarme, un allarme che, al momento dello squillo, non aveva riconosciuto.

Era quello proveniente dalla Gravity Room.

Allarmata, la giovane si alzò in fretta e furia dal letto, infilandosi una vestaglia e correndo fuori dalla sua stanza, con tutta l’intenzione di fare una bella lavata di testa a quello stupido scimmione che, a quanto pareva, aveva fatto di nuovo un danno alla macchina.

Ma le sue intenzioni di correre a discutere con il principe dei saiyan cessarono, quando lo vide uscire dalla sua camera, voltandosi nella sua direzione e chiedendo, visibilmente irritato: “Che cosa diavolo sta succedendo, donna? Che cos’è quello strano suono?”

“Ma come, tu sei qui?!” Bulma aveva improvvisamente assunto un colorito pallido e, presa dal panico, cominciò a correre in direzione della porta d’ingresso, per dirigersi nella Gravity Room, sperando che nessuno lì dentro si fosse fatto del male.

Cacciò un urlo di orrore quando, aprendo le porte della speciale navicella, trovò la gravità impostata al massimo di settecento, ed il piccolo Gohan, in uniforme da combattimento, accasciato al suolo, agonizzante, che cercava invano di tirarsi su, mentre il sudore grondava fuori dai suoi vestiti.

Non osò entrare, ma chiamò Vegeta a gran voce, implorandolo di raggiungerla, perché stava succedendo qualcosa di brutto.

Il principe dei saiyan, incuriosito da ciò che potesse aver causato nella donna una reazione simile, e spinto dal desiderio di scoprirlo, la raggiunse in tutta calma, rimanendo anche lui visibilmente sorpreso, nel vedere il figlio di Kaharoth lì... che diavolo era saltato in mente a quel moccioso? Erano proprio una famiglia di imbecilli. Senza scomporsi, a quel punto, entrò nella stanza gravitazionale e rimise tutto a posto, dando al bambino, dolorante e, probabilmente, anche con alcune costole rotte, un po’ di respiro.

Bulma, ancora in stato di shock, corse incontro al figlio del suo migliore amico, prendendolo in braccio, quasi in lacrime.

“Gohan! Gohan, piccolo, cosa hai fatto?! Accidenti... devo portarlo in casa!”

Corse in casa, portando immediatamente il bambino in una delle infermerie ed adagiandolo su un lettino, cercando, con tutta la calma di cui disponeva, di sincerarsi delle sue condizioni... pessime, da come constatò poi, scoppiando a piangere.

Cos’avrebbe detto a Chichi? Probabilmente la donna non si sarebbe nemmeno più fidata di lei, e l’avrebbe additata come irresponsabile, incolpando probabilmente anche suo padre, l’ideatore di quella macchina, e Vegeta, colui che era esperto nell’utilizzarla.

Non voleva arrivare a quel punto... quindi decise che, per quella notte, non avrebbe né risposto alle chiamate dell’amica, né avrebbe osato telefonarle, perché non sapeva in alcun modo come affrontare un discorso con lei, al momento.

Il piccolo Gohan, privo di sensi ed ancora sdraiato sul lettino dell’infermeria, presentava gravi lesioni ad i muscoli ed aveva due vertebre fratturate, senza contare le costole incrinate e tutto il sudore che ancora scendeva lungo tutto il suo corpo.

Prese un bel respiro, un calmante, e telefonò a casa del maestro Muten, sperando con tutto il cuore che, a quell’ora di notte, il vecchio le rispondesse.

 

Fortunatamente Crilin, che si era alzato a quell’ora per fare qualche allenamento di routine, di quelli che si fanno generalmente una volta al mese, le rispose quasi subito e, allarmato dal tono della ragazza di parlare, le chiese immediatamente se avesse urgente bisogno di qualcosa.

“Crilin, te ne prego, portami subito dei fagioli Senzu! So che sembra una richiesta strana, ma-”

“Bulma, me lo spiegherai dopo.” la interruppe “Volo subito da te! Cercherò di essere il più veloce possibile, stai tranquilla!”

A quel punto, mise giù il telefono e, rassegnata, decise che sarebbe stato meglio aspettare, senza fare altro. Anche perché non c’era altro che lei potesse fare, in quel frangente... aveva dato al piccolo degli antidolorifici, ma i fagioli magici del gatto Balzar, in quel momento, erano la soluzione migliore.

Così andò in cucina a farsi del latte caldo... l’avrebbe aiutata a calmarsi, e prepararlo l’avrebbe temporaneamente distratta dallo stato di paura in cui si trovava.

“Hey, Vegeta, ne vuoi un po’?” aveva chiesto al ragazzo che, ormai incapace di prendere nuovamente sonno, si era messo alla finestra, a guardare l’orizzonte, e capendo che di lì a poco avrebbe cominciato a piovere.

Lui neanche l’aveva guardata, dandole silenziosamente una risposta negativa... odiava quella robaccia bianca che i terrestri chiamavano latte. Sul suo pianeta, il nutrimento per i marmocchi veniva dato dalle macchine. Guai a chi profanava le mammelle delle donne, erano considerate divine e portatrici di buona sorte, dai fanatici religiosi del suo popolo, e suo padre, il re di tutti i saiyan, era uno di loro, anzi, uno dei loro principali esponenti.

“Accidenti a quel bambino...” commentò, versando il latte in una tazza e cominciando a berlo a piccoli sorsi, prendendo dei bei respiri tra un sorso e l’altro “Chissà cosa l’ha portato solo a pensare di entrare in quella macchina infernale! Non è che Chichi-”

“È stato un incosciente.” la interruppe Vegeta, sempre alla finestra “Come cazzo gli è saltato in mente? Avrebbe potuto morire.”

“Pensi che io non lo sappia?! Sono andata nel panico! Sua madre non me lo perdonerebbe mai, se lo venisse a sapere!”

“Tsk...” il ragazzo si voltò nella sua direzione “Una madre normale non perdonerebbe il figlio, ma questa qui al figlio imbecille gliele fa passare tutte lisce, e usa gli altri come capro espiatorio.”

Bulma rimase sorpresa da come Vegeta, arrivato sulla Terra da relativamente poco e che aveva visto Chichi soltanto due o tre volte fino a quel momento, avesse capito così bene come fosse fatta quella donna, ed avesse compreso altrettanto bene che nessuna madre realmente pronta per esserlo, avrebbe incolpato mai una poveraccia innocente per le malefatte e gli sbagli del figlio. Persino lui, che avrebbe dovuto pensarla con la stessa mente del ragazzino apparentemente innocente, aveva capito che erano i genitori ad essere responsabili del comportamento del bambino.

 

Proprio in quel momento, Crilin, col fiatone e con in mano il sacchetto contenente i Senzu, entrò in casa e, senza troppi convenevoli, corse da Bulma, chiedendo immediatamente: “Cosa è successo qui?”

“Dammi questi cosi!” sbraitò la ragazza, strappandoglieli dalle mani e correndo in infermeria da Gohan “Gohan, svegliati! Devi mangiare questo, per favore!”

Il ragazzo senza capelli, scioccato, aspettò che Vegeta lo affiancasse, prima di chiedergli: “Cosa è successo a Gohan?”

“Non lo so.” gli rispose il principe ”E anche se lo sapessi, non mi riguarda. E non riguarda neanche te.”

Crilin rimase offeso e sorpreso allo stesso tempo da quelle parole, offeso perché erano parole crudeli, per una persona che sapeva cosa fossero valori come l’amicizia o l’amore, sorpreso perché non si aspettava una risposta da Vegeta, maleducato ed insolente com’era.

Strinse i pugni e, alzando leggermente la voce, ma non troppo per rispetto di chi, in quella casa, stava dormendo, gli disse: “Beh, non è certo colpa mia, se tu non sai cosa vuol dire la parola ‘preoccupazione’! Non sono certo io che penso sempre a me stesso, sei tu! E dovresti imparare ad essere un po’ più educato, non trovi?!”

“Hey, voi due.” incalzò la turchina, che aveva appena somministrato a Gohan un paio di fagioli magici, notando che le sue condizioni si stavano pian piano stabilizzando, e rincuorandosi al pensiero che presto il bambino sarebbe stato nuovamente bene “Vi sembra il momento per fare certe discussioni? Qui c’è una persona che sta male, e di certo voi avrete qualcos’altro da fare, no? 

Crilin, ti ringrazio di cuore per essere corso qui a quest’ora, ma se vuoi, adesso puoi anche prendere una delle stanze degli ospiti e riposarti... sta per piovere, e non vorrei che tornando in volo, ti ammalassi anche tu.

Vegeta, tu... perché non te ne torni a dormire, invece di star qui a rompere?”

“A rompere IO?!” ribatté il principe, sorpreso da quelle parole “Ma se io ho addirittura dato una mano! Avrei potuto lasciare a morire quel marmocchio nella Gravity Room, sai?! Tu lo sai meglio di tutti che ne sarei capace, maledetta donna!”

“Già... litigheremo domani, eh? Adesso andiamocene tutti a dormire.” si voltò in direzione del figlio del suo migliore amico “Io, per stanotte, starò qui con Gohan... buonanotte, ragazzi. Grazie.”

“Umpf... ma guarda tu questa.” commentò il più giovane dei tre, girando i tacchi e tornandosene a dormire, contrariato riguardo... più o meno tutta la faccenda.

 

 

Infuriava la tempesta nella Città del Nord, quando apparvero in scena tre individui misteriosi, che non sembravano presagire nulla di buono, sulla sommità di uno dei palazzi più alti della metropoli.

“Aaah... accidenti a questa pioggia.” commentò l’unica donna del gruppo, tirando su il cappuccio del suo lungo mantello nero “Non fa bene alla pelle. Speriamo che su questo pianeta non piova troppo, eh ragazzi?”

“Scusi...” la interpellò uno dei due uomini, alle sue spalle “Chi siamo venuti a cercare di preciso, su questa palla d’acqua insignificante?”

“Che domande fai, Ziagar?” gli chiese lei, sorridendo “Siamo venuti a cercare il figlio di Vegeta... no?”

 

***

 

Angolo autrice:

 

Un nuovo nemico è appena apparso in scena.

Chi saranno questi individui misteriosi?

A quanto pare, ce l’hanno con Vegeta(PADRE Vegeta), e sono venuti a cercare Vegeta(FIGLIO Vegeta)... ma a che scopo?

Ebbene sì, appariranno nuovi personaggi, e non solo questi tre.

E udite udite il nostro Gohan si è appena provocato gravi danni al fisico... e anche al cervello, a quanto pare!

Cosa sarà successo al bambino, per portarlo a compiere un gesto tanto efferato?

E Vegeta(FIGLIO) conoscerà i nemici di Vegeta(PADRE)?

A queste domande, risponderemo probabilmente nel prossimo capitolo.

Nel frattempo, vi mando un grosso bacio!

Alla prossima <3

 

-Villain

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Born_Villain