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Autore: Greentree    20/02/2018    0 recensioni
So che ad una prima lettura può sembrare una banale storia tra adolescenti, ma vorrei chiedervi di non fermarvi all'inizio. Se non lo fate capirete che ho cercato di descrivere la difficoltà dei ragazzi di oggi ad accettarsi per quelli che sono, a capire che non sempre sono chi pensano di essere. Ho voluto descrivere l'amore tra ragazze all'ultimo anno di liceo, la loro difficoltà nell'accettarsi e anche la difficoltà altrui.
È la prima storia che scrivo, non posso garantirvi che sarà prima di cliché e forse anche di trash che fa sempre bene, vi prego di recensirla così da poter migliorare sempre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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La sveglia suonò alle sette in punto, Luisa si rigirò nel letto sentendo accanto a sè la confortevole presenza del suo gatto Oscar, un persiano di otto anni che ormai era diventato l’amore della sua vita. Si alzò svogliatamente per recarsi in cucina dove aleggiava l’odore di caffè preparato dalla madre poco prima, lei non c’era si rese conto Luisa perché stamattina aveva il primo turno in ospedale. Sua madre Lucia era un’ infermiera al Santobono di Napoli, considerato per eccellenza l’ospedale dei bambini, aveva votato la sua vita alla scienza e soprattutto ad aiutare gli altri, una dote che Luisa aveva sempre ammirato e lodato nella madre.

Luisa prese il suo caffè e si diresse sotto la doccia, era sempre bello nelle fredde mattine napoletane di Febbraio concedersi un momento per sé, sapendo soprattutto che forse quella mattina sarebbe stata interrogata in chimica,  pur non sapendo praticamente nulla. Questi pensieri affollavano la sua mente quando uscì dalla doccia e si avvolse nell’accappatoio di spugna, si asciugò i lunghi capelli castani e indossò i suoi jeans preferiti con un maglioncino grigio. A Luisa non era mai importato del suo aspetto, si considerava una ragazza carina, non diversa da molte altre; i capelli castani incorniciavano un viso dai tratti morbidi, quasi paffuto, non era molto alta e aveva una corporatura regolare, non era magra e le piaceva definirsi semplicemente “normale”. Non le piaceva avere i fianchi e le cosce grandi, sebbene sapesse che quella era un’eredità familiare, tuttavia era contenta di quella che era perché sapeva che le donne perfette esistono solo in copertina o sui red carpet.

Dopo essersi preparata aspettò che la venisse a prendere la sua migliore amica Marta, che da poco aveva preso la patente. Quando Marta arrivò Luisa salutò Oscar e corse fuori.  “Ciao Mà, hai studiato chimica?” si richiuse lo sportello alle spalle e l’amica la guardò con aria truce e ironicamente le rispose “Ciao Luisa, Buongiorno anche a te. Spero tu abbia passato una buona domenica. Io purtroppo sono stata troppo impegnata a catturare lombrichi quindi non ho studiato un cazzo”. Era questo che le piaceva di Marta, la sua ironia e l’avere sempre la battuta pronta, erano amiche dall’inizio del liceo, si erano trovate perché in fondo erano come il giorno e la notte, lei estremamente sensibile e sognante nel suo mondo letterario, mentre Marta era una ragazza forte, d’azione. Quante volte era successo che la chiamasse piangendo perché troppo stressata a causa della scuola o per un ragazzo, Marta era saggia, sempre pronta a consolarla e ad aiutarla a rialzarsi.

Quando arrivarono a scuola Marta spense l’auto ed uscì, lei fece lo stesso e sotto braccio entrarono all’inferno.

Quella mattina scoprirono che si sarebbe aggiunto alla loro classe un nuovo studente, si sedettero ai loro posti ed attesero. La professoressa di chimica entrò pochi minuti dopo, libri e registro alla mano si sedette e attese che i suoi alunni facessero silenzio. <>. Dopo vari pettegolezzi, le ragazze si aspettavano un nuovo ragazzo con il quale provarci mentre i ragazzi si aspettavano semplicemente una ragazza che respirasse,  entrò dalla classe una ragazza.

Bionda con i capelli corti, aveva un’ espressione annoiata o disgustata, Luisa non riusciva a capirlo; indossava una felpa con una tuta grigia sotto. La professoressa le chiese di presentarsi, di mala voglia posò lo zaino a terra e disse << Mi chiamo Alessandra Perri, mi sono trasferita dal mio liceo classico sapendo che qui i programmi e gli insegnanti sono migliori. Sono molto interessate alle materie scientifiche e visto che stamattina avete lezione di chimica vorrei offrirmi”.

Luisa che aveva letto molti libri fantasy non sapeva dire chi si trovasse di fonte, una creatura mitologica che pur amando le materie scientifiche aveva scelto un liceo classico, quello che sapeva però era che quella mattina la ragazza nuova le aveva appena salvato la media scolastica offrendosi in chimica e le fu infinitamente riconoscete.

Quando sentì la professoressa pronunciare il suo nome non si rese conto di essere stata appena chiamata alla cattedra, si voltò verso Marta stranita mentre sentiva la professoressa dire << Suvvia Luisa, perché non vieni a far compagnia alla nuova arrivata?”

  
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